In difesa di Valerius

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Quando Yuz scomparve tutti sussultarono stupiti. Alcuni credettero che fossero state le facoltà della mutante a disintegrarlo, ma fu presto evidente che non era stato così. Fu la donna stessa a fugare ogni dubbio. "Scappato!" disse.

"Scappato?" gemette Delatroux. "Dove?"

"Non è importante. Era quello che mi aspettavo da lui. Mi sarebbe piaciuto arrivare a compimento del nostro duello, ma anche così va bene. Non lo vedremo più!" Poi gli occhi della megera si puntarono su Valerius "Ci ha lasciato qui il suo pupillo!"

Anche Valerius si piegò in due, lanciando un urlo acuto. Valerius non aveva mai dimostrato grandissima resistenza al dolore. Come tutti i maestri di spada non era interessato a incassare e, in generale, non pensava di doversi temprare di fronte alla sofferenza fisica. L'attacco della mutante, oltre a essere deciso, lo colse di sorpresa e lo lasciò tremante, mezzo accasciato al suolo.

"Immagino che questo bambino possa dirci molto sul suo compare e..."

La spada cerimoniale di Francine, l'arma che portava al fianco nella sua divisa ufficiale, si dispose trasversalmente tra lo sguardo della donna e Valerius. Gli occhi della ragazza cercarono poi di catturare quelli infernali della telepate. "Forse non ti è chiaro, donna, che le persone di questo luogo sono sotto la nostra responsabilità."

Delatroux trattenne il respiro senza intervenire. La mutante sibilò quasi. "Non puoi chiamarmi donna. Il nome che ho scelto quando ho accettato il Dono è Reika. Ora dimmi tu chi sei."

La spada non si mosse di un millimetro dalla sua posizione, davanti a Valerius. Oltretutto, un movimento estremamente breve l'avrebbe potuta portare alla gola della mutante "Francine Valery Santaroche, tenente dell'esercito francese, prima linea dei moschettieri di ferro, la spada immacolata di Francia"

"Il... pilota." aggiunse, da terra Valerius, con estremo sforzo.

Reika sorrise. "E tu poni questioni di responsabilità? Dopo che hai coltivato tutte queste serpi sotto il tuo tetto?"

"Dici di sapere molte cose... allora dimmi, se Zeddai è morto da dove sono venuti tutti i progressi che abbiamo fatto con i progetti?"

La mutante sbarrò gli occhi. "Progressi...?"

"Si, i piani che abbiamo realizzato in queste settimane. E' il lavoro di Valerius! Qualunque cosa sia stata di lui, ci serve!"

I poteri di Reika cercarono di spostare la spada, Francine irrigidì il braccio con tale forza che alla fine la donna desistette. "E credi che questo lavoro sia così prezioso da mettere a repentaglio l'operazione?"

"Assolutamente si."

Reika era evidentemente capace di spezzare Francine, ma non lo fece. Era arrabbiata, ma non furiosa. Sembrava aver necessità di capire prima le cose per muoversi. Non era una donna avventata, al di là delle sue capacità "Mettete Valerius in una prigione da cui non scappi" concesse "discuteremo meglio di lui quando mi sarà riposata"

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