L'elegante macellaio va in guerra

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La prima preoccupazione di Soras, ma anche di Valerius, era far sì che l'elegante macellaio potesse scendere in battaglia usando la minor quantità possibilie di ignitium. Yuz non era riuscito a farsi un'idea di quanto fossero effettivamente vaste le riserve di carburante a disposizione della florida rivoluzione. Non che qualcuno gli avesse vietato di accedere alle taniche, ma la composizione della formula era così innovativa e così diversa da quella comune che non era stato capace di valutare per quanto il prezioso liquido sarebbe bastato.

Quello che invece gli fu chiarissimo, nel vedere l'ansia con cui Valerius si mise a valutare l'uso di ogni singola goccia, era il fatto che Canterbury, chiunque fosse, non era più disponibile a dare loro aiuto. Il che faceva capire che, qualunque fosse il suo oscuro piano, la florida rivoluzione di Soras gli era finita in mezzo ai piedi accidentalmente.

L'elegante macellaio fu calato su un gigantesco carro, costruito per l'occasione con tronchi della zona, e trascinato mediante l'uso di trattori fino alla non lontana stazione ferroviaria. Lì lo attendeva un treno speciale, già predisposto per la sua mole, e alcune gru. Non era possibile sperare di caricarlo completo, per cui la sua parte superiore fu sganciata dalla sua parte inferiore, mentre le braccia e le gambe furono ripiegate in modo bizzarro e fissate con catene, per occupare meno volume. Sul treno salirono anche Valerius, Yuz e quattrocento uomini scelti. Soras invece, col suo seguito, tornò a Buenos Aires, visto che ormai il suo tempo come generale sul campo era finito.

Legata come un salame, la superba macchina di Zeddai era un pezzo di ferro inutile, qualunque gruppo di briganti avrebbe potuto averne ragione, ma l'Argentina era una terra sicura per gli suoi uomini, nessuno avrebbe osato muovere un dito contro di loro e così il suo viaggio di quattro giorni fino al confine dell'Uruguay fu quasi piacevole e permise persino a Yuz di ammirare i paesaggi di quella nazione.

La prima stazione oltre il confine era in mano all'esercito di liberazione con cui Soras era alleato. Lì si fermarono e furono subito informati che l'esercito coloniale francese stava rapidamente avanzando verso di loro, per schiacciare sul nascere la ribellione. Vista la sua vicinanza dovettero tutti lavorare freneticamente per smontare dal convoglio la macchina e rimontarla.

Ci misero un'intero giorno, era l'alba quando Valerius poté finalmente chiudersi nell'abitacolo dell'elegante macellaio, mentre due fucilieri andavano nelle gabbie alla cinta. Ai piedi del gigante di ferro duemila uomini armati, di cui duecento a cavallo.

Yuz non era uomo di guerra e rifiutò di portare armi, ma decise comunque di raggiungere il fronte. Date le sue capacità e la sua natura, in realtà, non aveva molto da temere e doveva vedere Valerius in azione. Già il suo cuore vacillò quando fu dato l'ordine di marcia e l'elegante macellaio cominciò a muoversi, col suo passo pesante e cadenzato, il suo sguardo ottuso perso nel vuoto, il vapore che gli usciva come un nembo di tempesta dal cranio.

L'elegante macellaio prese la testa del gruppo, sarebbe stata la prima cosa che i francesi avrebbero visto. Camminava piano per permettere al resto delle truppe di tenere il passo. Camminava lento ma sembrava in grado di scavalcare interi continenti.

Davanti a lui, non molto distante, l'esercito francese lo attendeva. Probabilmente aveva già cominciato a udire i suoi passi, come era successo al colonnello Morgan. Si aspettavano il suo intervento? Sarebbero semplicemente scappati o avrebbero tentato di lottare? Non era forse assurdo quello che stava accadendo?

Era qualcosa che doveva accadere. I Calcoli che Yuz fece poi decretarono quello. Ma non sarebbe accaduta come loro si aspettavano.

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