Le minacce in Inghilterra

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"Potete scordarvi che Delhin torni tra noi." disse petulante Mary Ann Deuforth agli altri membri del consiglio ristretto "Ha deciso di vincere questa guerra da solo stando in prima linea."

"E guai a contraddire il favorito di sua maestà!" aggiunse il ministro degli interni Cromwell, con un tono altrettanto polemico.

"Non ha mai negato la sua morbosa eccitazione per quei giganti di metallo." fece il primo ministro Hipster. Lui non aveva il diritto di essere canzonatorio, visto che l'ironia era tutta per lui. Fosse stato per la Deuforth e Cromwell, avrebbe dovuto strangolare Sejak appena aveva messo piede a Londra. Lui, al contrario, pensava di poterlo controllare, ma poi era esplosa la mania per la scienza e la posizione di capo scienziato di corte aveva assunto tutt'un altro senso. A suo discapito.

Il capo dell'esercito Lancaster era pensoso. Nel suo studio c'era una versione più spartana della mappa con le statuine di re Gregoire. E non gli diceva nulla di buono. "Quindi abbiamo un indiano pazzo che carica a testa bassa mettendo a rischio tutte le risorse militari a nostra disposizione."

"Ma sta vincendo." puntualizzò Cromwell.

"Per ora." Hipster aveva più di un enigma da risolvere. In realtà Sejak era la cosa che lo preoccupava meno, almeno lui portava a casa risultati. "Quello che comunque non possiamo fare è credere che possa vincere la guerra da solo. Il fronte francese è praticamente blindato, possiamo impedirgli di avanzare, ma non potremo mai sfondare."

"Potremmo ratificare lo status quo." fece greve il ministro degli interni.

"Assurdo." esclamò stizzito il capo dell'esercito "La regina non lo permetterà mai. E poi? Tenerci un pazzo come re Gregoire come vicino di casa?"

"Per andarlo a uccidere nel sonno" fece il ministro degli interni "Perché no?"

"Ora fate tutti silenzio!" ingiunse gelido il primo ministro. Non aveva alzato la voce, ma aveva ottenuto risultato. "Siamo qui per una questione diversa e se vogliamo nuova. Il malcontento serpeggia tra la popolazione, a questo eravamo preparati. Ma sta come sorgendo un movimento spontaneo, nel popolo, di cui non capiamo gli scopi, ostile alla guerra e allo stato. Sono gente molto organizzata, non hanno ancora fatto danni, ma destano preoccupazione."

Sapevano tutti di quella storia perché ogni aspetto del governo era stato toccato dalla vicenda. Ognuno l'aveva accantonata come non fosse importante, ma sapendo in cuor proprio che semplicemente non c'era la forza di gestirla. Odiarono tutti assieme il primo ministro per come l'aveva rimessa al centro dell'attenzione.

"Credo di essere io la persona più avanti sull'argomento" intervenne Mary Ann "forse perché studio il fenomeno da più tempo."

"E come mai?" fece il capo dell'esercito.

"Perché non è un movimento che è nato qui. E' stato importato. In altri paesi stavamo pensando a come sfruttarlo."

"Quindi?" fece Hipster spazientito "Che informazioni hai?"

Mary Ann continuava a comportarsi come se non cogliesse la gravità della situazione. "Non molte." disse "So solo che il suo leader indossa una maschera di ferro e si chiama Valerius Demoire".

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