Prepararsi al viaggio

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Avevano tutti il naso all'insù, come se fosse naturale che il Bagatto fosse sopra di loro. Tecnicamente, invece, era tutto intorno a loro, mentre la maggior parte dei suoi meccanismi erano probabilmente sotto di loro, nel ventre dell'aeronave.

Di tutti, però, Arcadio fu l'ultimo a staccare gli occhi dal soffitto. "E' un peccato che l'inquisitore Francesco Pupo non sia qui" notò "avrei avuto piacere ad ascoltare cosa pensava di questo oggetto"

Valerius ebbe un impercettibile segno di irritazione, impossibile capire se dipendesse dalle vecchie ruggini con l'ingegnere dall'aver nominato l'inquisitore. "Lo ascolterete. Sulla nostra strada per Mosca recupereremo sia lui sia tutto l'aiuto che la regina Anna riuscirà a darci"

"Oh, quindi stiamo partendo per Mosca?"

Tutto il gruppetto fu scosso da un brivido. In quel momento, dopo tanti combattimenti, mentre tutti erano esausti per la guerra, Mosca appariva più che lontana. Appariva come una terra mitologica persa tra le nebbie.

"Se non partiremo torneranno e non saremo pronti a riceverli"

"Vi è chiaro che vi state giocando tutto?" Era la prima volta che Bismark apriva bocca. Come mutante sapeva benissimo di essere inquietante per tutti gli altri presenti e forse anche per quello si era mantenuto discreto. Era impossibile sapere se fosse intento a cercarsi la risposta da solo nella mente di Valerius o se aspettasse che il giovane parlasse.

"E' quello che ho sempre dovuto fare"

"Sto dicendo che se falliremo o esiteremo in questa impresa assurda non subiremo solo una sconfitta. L'intera Europa ricadrà su sé stessa e forse non si rialzerà più"

Valerius esitò, come se per la prima volta giungesse alla sua mente quel pensiero. Lo scacciò però con uno scatto risoluto della testa. "Faremo in modo che non accada"

"Noi dobbiamo..." 

Francine strinse il braccio del Conte e così lo zittì. Lui si girò di scatto e la fissà negli occhi. Occhi di ghiaccio, fermi e risoluti, posti davanti a una mente chiusa che non l'avrebbe lasciato entrare. Non ce n'era comunque bisogno dei suoi poteri per capire cosa scorreva nell'animo della ragazza, era già tutto scritto nella sua inequivocabile espressione. "Vendetta" esclamò alla fine il tedesco "Farete tutto questo per vendetta e non c'è modo di fermarvi"

Valerius arrivò fino alla grande finestra che dava all'esterno e fissò, sotto di sé, gli operai che continuavano a trafficare intorno alla nave. Si aggrappò alle paratie. "Calcolo." cercò piano di giustificarsi "Calcolo."

Valerius non poteva riferirsi al calcolo così come conosciuto dalle razze superiori, quella disciplina che tanto stava deragliando proprio in quei tempi, ma Guglielmo, l'unico che lo conosceva, afferrò l'ironia di quella debole difesa. "Per un tagliagole come me non ci sono molte scelte. Non credo sarei di grande aiuto a ricostruire questa o una qualsiasi altra nazione. Ora che il mio maestro è morto tremo all'idea dei danni che potrebbe fare la gente in tempo di pace, sotto certi punti di vista preferisco sapere di essere ancora in guerra"

"Una volta ricongiunto alla mia regina, chiederò disposizioni a lei" accettò accondiscendente Bismark, capendo di essere circondato. Non era solo il fatto che le persone intorno a lui erano di nazioni diverse dalla sua, non era nemmeno il fatto che non riconoscessero la sua autorità di generale. Le persone che aveva intorno erano una qualità di guerrieri diversa da quella che era lui. La sua forza, la sua identità, discendevano da una nazione unita e solida, da un regno, da una necessità di ordine. Tutti gli altri lì, Valerius in testa, erano figli della distruzione e della sopravvivenza. Se anche le sue idee fossero sempre state più sensate, le loro avrebbero avuto più forza e avrebbero sempre prevalso.

"Arcadio" chiamò Valerius, non senza fatica. Rivolgersi all'ingegnere significava per lui scavalcare sempre un monte d'imbarazzo. "credi di poter aiutare Martino qui al cantiere?"

"Non chiedo altro, sperando che il tuo Bagatto mi conceda, ogni tanto, quattro chiacchiere"

Valerius lasciò cadere la richiesta nel vuoto. "Allora cerchiamo di preparare tutto per il prima possibile.

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