Sbarco d'emergenza

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Bagatto aveva cominciato da poco la curva di discesa e Francine stava già correndo, allacciandosi le ultime cinghie della tuta nel mentre. L'aeronave si era spinta il più possibile lontana dal fronte delle macchine anti-aeree, ma a un certo punto scendere era stata l'unica opzione disponibile. Il colpo preso e le manovre al limite delle sue possibilità ne stavano compromettendo troppo l'assetto. Un velivolo di quelle dimensioni era una serie di infiniti equilibri e ogni danno era un prezzo da portarsi dietro.

Mentre Francine correva Artemisia le si affiancò, anche lei già in tuta. Non aveva ricevuto ordini, aveva semplicemente capito. Stava crescendo bene.

"Quanti ne possiamo avere già pronti?" chiese Francine.

"10. La squadra di turno si sta già preparando."

Tanti? Pochi? Impossibile dirlo. "Appena saremo fuori ingegneria ne appronterà altrettanti, ma non so quando ne avremo bisogno."

Bagatto era stipato di Myrmidon, le sue ampie viscere erano state riempite il più possibile, ma in molti casi i giganti erano stati fatti rannicchiare, semi-smontati, serbatoi svuotati e ammassati come fossero semplice metallo di recupero. Per passare da quello stato all'azione potevano volerci ore. Naturalmente non era così per Daikatana.

"Francine Valery Santaroche" chiamò la voce incolore dell'Intelligenza del vascello, mentre Francine entrava nel hangar dove il suo mostro di metallo l'attendeva.

"Pensavo fossi impegnato nelle fasi di atterraggio." rispose lei, brutalmente. Non sapeva come gestire quel tipo di dialogo, forse solo Valerius ci riusciva.

"Le fasi di atterraggio sono gestite, ma mi è stato chiesto di gestire lo sbarco con te."

"Avrò bisogno di tutti gli scivoli di discesa aperti appena possibile."

"Cosa significa appena possibile?"

"Li vedi? Stanno arrivando?"

La voce disincarnata esitò, Francine si immaginò qualcuno che allungava il collo sull'orizzonte. "Non ho dati sufficienti per capirlo"

"Allora lascia stare gli scivoli. Apri semplicemente i portelli a due metri dal suolo."

"L'assetto sarà ancora instabile."

"L'assetto non sarà un problema."

Francine si arrampicò sulla scaletta che l'avrebbe portata nel ventre di Daikatana. Proprio a metà della salita uno scossone rischiò di buttarla giù, ma fortunatamente si stava tenendo saldamente. Artemisia saliva accanto a lei, Coniglio si era meritato l'alcova accanto alla sua, e poteva vedere anche gli altri piloti accorrere per prendere posto nelle loro macchine. I Myrmidon pronti a partire erano tutti francesi, ORL si ultima generazione e alcuni Arabesque, ma le stava venendo in mente che forse da qualche parte anche dei Konsole erano allestiti e pronti all'azione. Immaginava che a loro avrebbe pensato Bismark.

Bagatto fu di parola a metà. Quando i portelloni cominciarono a spalancarsi erano tutti nei loro abitacoli, collegati alle ottoniere però le uscite spalancate mostravano loro solo cielo. Il suolo era sotto due metri, forse anche tre e il vascello oscillava come fosse in alto mare.

"Comandante." disse Artemisia, aspettando ordini.

Francine si portò sul bordo, sapeva perfettamente quali fossero le capacità di Daikatana di ammortizzare una caduta come anche il valore di tutti gli altri mezzi a disposizione dell'esercito. Nonostante questo gli oculari le stavano dando una certa vertigine. Il terreno scuro di un campo svuotato dall'inverno incombente sembrava lontanissimo.

"Ci hanno ferito"  annunciò all'ottoniera a tutti i suoi uomini "ma se vogliono finirci devono venire qui. Se vengono qui devono trovare noi ad aspettarli. E' la vostra prima battaglia in questo nuovo territorio, ma dovete vincerla!" Detto questo diede energia alle gambe di Daikatana e lo lanciò giù.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro