12.Edimburgo.

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"Leggere con la musica in sottofondo"

Finalmente dopo vari litigi, riuscì insieme alle altre a trovare un punto d'incontro e a vivere di nuovo tutte insieme, come prima, unite.
Finalmente il grande giorno era ormai alle porte, il viaggio ad Edimburgo si stava per svolgere.

Quella mattina misi la sveglia all'alba così da non fare tardi, iniziai frettolosamente a docciarmi e vestirmi, ero così entusiasta, che qualsiasi cosa toccassi cascava atterra, visto che dovetti affrontare il viaggio in aereo decisi di mettermi un abito abito giallo a spalline corto, una giacca di jeans e delle converse, con il mio zaino in spalla e la valigia tra le mani ero pronta ad andare in aeroporto. 
Aspettai le altre e insieme andammo verso i nostri bus, pronte per dirigerci verso l'aeroporto.

Arrivai in aeroporto ci smistarono in due grandi gruppi, sfortunatamente non ero capitata ne con Jugh ne con le altre, solita fortuna, "pensai"

Corsi fuori il mio gate E-23, mentre attesi il controllo bagagli, da lontano notai un ragazzo alto, capelli neri come la pece,una giacca di pelle, e dei jeans strappati, era lui, il ragazzo della festa.
Presi il mio bagaglio mi precipitai, verso di lui, ed iniziai a riempirlo di varie domande.
"- Cosa diavolo ci facevi quella sera con Kiara?"

"-Piacere mio bellezza, sono Nik, piacere mio comunque, lei è mia amica, e d'altro canto quella è la mia villa, sono il proprietario, posso sapere il tuo nome?"
"- Conosci Jugh? Cos'è successo durante la festa?"
"-Tesoro, ti ho fatto una domanda, il tuo nome."

Andai avanti con la conversazione, tanto da non rendermi conto che stavo per perdere il volo, corsi per tutto il gate mi infilai nell'aereo, caso volle, che il mio compagno di viaggio fu proprio Nik.

Mi sedetti ovviamente al lato del finestrino e con la musica nelle orecchie e occhi rivolti verso il cielo,stavo iniziando a rilassarmi, stavo iniziando a godermi quel viaggio.
Ogni tanto mi sentii osservata, ma quando mi voltai di mia spontanea volontà, due occhi agghiaccianti, color diamante, mi scossero per un secondo, oltre a Jugh nessun altro riuscii a farmi quell'effetto, eppure lui mi stava scatenando qualcosa..
Iniziò a sorridere, quando per vari secondi il mio sguardo fissò il suo, non diedi segni di vita.
Grazie a quella risata ritornò in me, mi voltai velocemente verso il finestrino.

Arrivai ad Edimburgo, lampi e tuoni cominciarono a scendere dal cielo, "ovviamente, cosa potevo mai aspettarmi sole e mare?" (Pensai)
Pioveva a dirotto e io con il mio bellissimo vestitino ero zuppa d'acqua, da dietro una giacca al profumo di pino, iniziò a scaldarmi.
Insieme andammo in hotel, andai in compagnia di Nik, Jugh  nel frattempo entrò in auto con una ragazza dai capelli rossi.
Ci dirigemmo verso il RoyalMile e grazie alla forza di Nik entrai senza valigia, notai per prima quel paradiso.
La hull era immensa, varie fontana poste al suo interno, statue di marmo situate qua e là, varie porte rosse incorniciate da vari ricami d'oro, e un pavimento meravigliosamente bianco, candido.
Ricevetti la mia chiave, mi diressi verso il mio piano stanza 23, le stanze erano formate da due persone, e sperai di non essere capitata con qualche oca di passaggio, al mio arrivo la porta era aperta, quasi si poteva notare la moquette al suo interno rossa, una volta al suo interno, una creatura dai lunghi capelli rosa si presentò:
"- Ciao, compagna, sono Mya, piacere."

                                               "-Ciao, piacere mio, sono Mel."
"-Saremo coinquiline, in questa nuova avventura."

Mya era una ragazza molto simpatica, lei frequentava, l'Università di letteratura, ciò che la distingueva dai suoi coetanei, erano i suoi lunghi capelli rosa, e il suo modo di vestire da bambolina giapponese.
Era così allegra, ci voleva positivistá  nella mia vita.

Poco dopo un cenno sulla porta, ci portò ad ascoltare il prof:                                        
"- Alle sette ci sarà la cena, dopodiché siete liberi di uscire, coprifuoco alle ventitré."

Io e la nuova ragazza iniziammo a disfare i nostri bagagli, feci un bagno caldo e iniziai a sistemarmi per la cena, mi misi ad osservare quella stanza, calda, accogliente e profumata, era una piccola stanza per due, con letto matrimoniale bianco, e una parete avorio, una piccola finestra e il bagno in camera.

Per la cena misi un jeans blu, una felpa nera, e della vans, Mya indossó un vestito con gonna ampia rosa, e un cardigan bianco, e delle buffe scarpe.
Il telefono ormai scarico, era pieno di messaggi rivolti a Jugh, tutti senza neanche una risposta.

A cena lunghi tavoli allestivano la grande sala, con vari buffet, al suo interno, camerieri vestiti di bianco, e lunghe tovaglie rosse.
Presi il mio posto accanto alle mie amiche invitai Mya a sedersi con noi, e solo un posto rimase libero, accanto a me, pensando a quel posto vuoto una voce richiamó la mia attenzione:
"- Posso sedermi?
"-Ehm, no! Questo è per Jugh."

Mentre dissi quelle parole, mi vennero in mente le belle cose che Nik fece nei miei confronti, così annui."

In lontananza la ragazza dai lunghi capelli rossi, si avvicinò al tavolo dinanzi al nostro, mano nella mano di un bellissimo ragazzo, quel bellissimo ragazzo era Jughead.

Ogni tipi di sensazione, cominciai a sentire in tutto il corpo, in quel momento l'unica sensazione che ebbi fu quella di distruggere tutto, ma l'unica cosa che feci, fu quello di alzarmi e correre fuori.
Mentre ero fuori, la figura della ragazza passò di dinanzi alla mia mente, bella alta con i lunghi capelli rossi, labbra carnose, top nero e leggins rosso. "Chi diavolo era quella".
Pensai di aver detto tutto dentro di me, ma una voce alle mie spalle mi fece voltare:
"- Lei è Tracy, la sua ragazza."
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"Cosa succederà con l'arrivo di questa ragazza? Cosa farà Mel? E come si comporterà nei confronti delle sue amiche che l'hanno sempre avvertita su di lui?"
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