54 ~ Pianto

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ZampadiCielo's P.O.V

Pace.

Immensa, infinita pace.

Nero.

Profondo, impenetrabile nero.

L'oscurità mi intorpidisce le ossa. Una rilassante debolezza mi infiacchisce le membra, rendendo vano ogni movimento.

Cosa mi sta succedendo?

Riapro gli occhi, senza ricordarmi quando li ho chiusi.

Stavo dormendo? Ma quando mi sono assopito?

Mi schernisco: non c'è tempo per riposarsi, devo correre!

Mi alzo in piedi, percependomi stranamente agile e leggero. Il dolore sembra sparito, ma perché? Come è possibile?

Repentinamente, un terribile presentimento mi attraversa la mente con un guizzo, come un pesciolino argenteo.

Non sarò mica...

Mi guardo le zampe e impallidisco: attraverso di loro riesco a vedere il letto di foglie e polvere.

Il terrore mi aggredisce come una volpe, schiacciandomi al suolo e azzannandomi la gola. Una nera notte dilaga nella mia anima, raggelandomi il cuore che non sento più battere.

"No, no... Non può essere vero..." mormoro, assottigliando le pupille. Giro la testa e mi guardo la coda: anch'essa è trasparente, e trema sferzata dal vento come le fiamme di un incendio.

Di quello stesso incendio di ombre che mi sta divorando.

"No!" urlo, agitandomi. Respiro affannosamente, guardo la volta celeste, velata da nuvole grigie che non riescono comunque a nascondere il rosso sangue dell'alba.

La mia ultima alba.

"No!" ripeto, affannandomi a cogliere un dettaglio che possa smentire quella che ormai è una certezza. Mi guardo il ventre, dove prima si trovava la ferita: ora è bianco, candido, puro, più di quanto non lo sia mai stato. Non c'è traccia di sangue.

"No!" mi intestardisco, opponendomi al destino, ribellandomi alle stelle. Io non sono morto! Sto sognando! Mi trovo solo in un orribile incubo!

Poi, la vedo: la conferma che non volevo vedere.

Un mucchio di pelo sfumato immobile, sanguinante, straziato.

Una bocca spalancata in un ultimo, accorato grido di dolore.

Ma, soprattutto, due occhi verdi vuoti, fissi sul nulla, orfani della vita.

"No..." sussurro, rassegnato, chiudendo gli occhi davanti a quest'orribile visione.

Ora non posso più negarlo: sono pallido, diafano, trasparente.

Sono uno spirito.

Un ente vivo e morto al tempo stesso, visibile e invisibile, reale e immaginario.

Pieno e vuoto.

Tutto e nulla.

Mi siedo avvolgendo la coda attorno al corpo. Appiattisco le orecchie e contemplo l'ammasso di carne e pelo che un tempo ero io.

"Ora non sono più nessuno..." mormoro, chiudendo le palpebre e liberando una lacrima cristallina che, sfiorando il terreno, si dissolve in polvere di diamante.

Poi, odo un pianto.

Un pianto disperato, incontrollato.

Riconosco questa voce.

ZampaScarlatta.

La traditrice.

Rizzo il pelo e un bagliore di luce mi attraversa il corpo intangibile. È colpa sua se sono morto. E pensare che un tempo eravamo amici.

Io mi fidavo di lei, e invece...

E invece non avrei dovuto. Se solo avessi dato ascolto a FonteChiara... e ora non la vedrò più. Mai più.

Non ci ha pensato, ZampaScarlatta, al dolore che avrebbe cagionato.

Non c'era rammarico nei suoi occhi scarlatti, non c'era pentimento. Solo freddezza, vacuità... follia.

Non ci ha pensato due volte ad affondarmi gli artigli nel ventre, a riaprire la ferita solo in parte rimarginata, a strapparmi la vita, a spezzare il mio avvenire.

Non ha un briciolo di cuore. Se l'avesse avuto, non avrebbe tradito così il proprio Clan.

Non mi avrebbe ucciso.

"Mi... mi dispiace. Non... non ho fatto in tempo" singhiozza la gatta tra le lacrime, guardando il fiume impetuoso.

Solo adesso nelle sue pupille vedo la luce, il pentimento. Ma è tardi. Ormai il danno è fatto.

"Perché, Clan della Stella, perché? Perché vuoi portarmi via così presto? Come... come può essere questa la tua volontà? Vuoi che il Clan del Tuono soccomba, che le tenebre dilaghino?" gemo, guardando le nuvole che, simili a onde, increspano il cielo. Una pioggerellina sottile mi picchietta il muso, confondendosi con la cascata appena sgorgata dai miei occhi.

"Non è mai stata quella la sua volontà, ZampadiCielo" pronuncia una voce alle mie spalle.

Mi volto e riconosco la figura di GocciadiCristallo. Eppure... eppure non è lui.

È anche lui diafano, trasparente. Di mio fratello conserva solo gli occhi azzurri, pezzi di cielo e gocce di zaffiro, sereni, grandi e avvolgenti: quelli di qualcuno che contempla la salvezza come si fa con le stelle, con stupore e reverenza. Non sembra essere appena morto, per quanto il suo manto non sia ancora punteggiato di stelle.

Io sono terrorizzato e rancoroso.

Lui semplicemente rassegnato a una sorte traditrice, infame.

Una sorte che non ha pietà per i giovani in cerca di gloria come noi.

Una sorte che non risparmia nessuno, guerrieri o apprendisti, anziani o cuccioli.

"Fratello, a-anche t-tu? N-neppure tu l'hai s-scampata?" balbetto.

Il giovane guerriero nero abbassa lo sguardo, cercando di svincolarsi dal mio muso mesto, affranto. Poi, rialza la testa e mi guarda: "Io no, fratellino, ma tu potresti ancora farcela".

Quelle parole mi colpiscono nel profondo, ferendomi e stupendomi allo stesso tempo: "C-cosa? M-ma io sono morto! Sono uno spirito!".

Lui scuote la testa. "Tu non sei morto, ZampadiCielo. Ti trovi semplicemente sulla linea di confine" replica, lasciandomi del tutto sbigottito.

"Quale linea di confine?" domando.

"Il confine tra il reale e l'effimero. La dimensione degli spiriti vaganti, che non hanno ancora raggiunto l'aldilà" risponde lui, comprensivo.

"Dunque sono morto" replico, senza capire.

"Te l'ho già detto, ZampadiCielo: tu non sei morto" ribatte GocciadiCristallo.

"Non capisco" mormoro, guardandomi le zampe. "Tu come sai queste cose?"

"In realtà, non so neanche io da dove mi venga questa convinzione. Dopotutto, ti posso garantire che per me non è stato più facile accettare la verità. Un secondo prima ci sei e quello dopo... Quello dopo sei sparito." Affloscia le orecchie. "Eppure, sento che in te c'è ancora vita. Nelle tue iridi c'è luce e poi... e poi il tuo spirito fa ombra!"

Ad ascoltare quelle parole, mi riempio di stupore e, con rapidità, abbasso lo sguardo, desideroso di confermare le parole di mio fratello. Un velo di oscurità, per quanto pallido, è appiattito sul terreno sotto le mie zampe. Quindi è vero! Il mio corpo non è del tutto trasparente, come quello di uno spirito del Clan della Stella! C'è ancora una speranza, per quanto flebile!

Torno a guardare GocciadiCristallo e mi accorgo che la sua espressione si è improvvisamente fatta cupa. Il sorriso sul mio muso svanisce, non appena seguo il suo sguardo e comprendo il motivo della sua mestizia. "Tu... tu non fai ombra" sussurro, sconsolato.

Lui annuisce. "Te l'ho detto. Tu non sei morto, ZampadiCielo. Io sì" mormora con un filo di voce.

La verità mi travolge come un'onda, facendomi sprofondare in gelide e soffocanti tenebre. "Tu... tu sei... tu sei davvero..." gemo, percependo le lacrime sgorgare dagli occhi come da una sorgente.

Lui si avvicina a me e mi stringe a sé in un abbraccio. È freddo, e brividi luminosi gli solcano il manto diafano. "Tu... tu devi andare avanti senza di me. Mi... mi dispiace tanto" sussurra.

La fiamma di desiderio che mi ardeva dentro si spegne in un turbine di vento e acqua. La brama di vita sgorga dalle palpebre mescolata alle lacrime. "Io... io non voglio lasciarti andare. Non sono pronto a vederti volare via. Piuttosto verrò con te, e affronteremo insieme questo viaggio" singhiozzo, cercando di cogliere ancora quel profumo che fin dalla nascita ha avuto impregnato nel pelo.

Noi siamo cresciuti insieme. Abbiamo giocato. Abbiamo combattuto. Abbiamo riso. Abbiamo pianto. Ora lui sta per andarsene, e io vorrei solo continuare a stringerlo, a tenermelo vicino.

"Tu non puoi seguirmi, fratello. Questo è un sentiero di stelle che percorrerò da solo. Poi, quando sarà giunto il tuo tempo, lo ripercorreremo insieme, te lo prometto" bisbiglia.

"Ma perché..."

"Tu hai un grande destino, ZampadiCielo. Un destino che dovrai affrontare senza di me. Ma ricorda: io sarò sempre qui" dice, appoggiando una zampa sul mio petto. "Ti guarderò dalle stelle, camminerò al tuo fianco, sempre."

"Ma... ma io..."

"Tu ce la farai, ZampadiCielo. Non dubitarne mai" prosegue mio fratello. "Ora vorrei farti vedere una cosa."

Si alza sulle zampe posteriori e afferra una goccia di pioggia. Allunga verso di me il cuscinetto su cui si trova la perla d'acqua e me la mostra: una specie di cupola la avvolge, dandole una forma tondeggiante.

"Allunga una zampa" mi dice, e io obbedisco. Lui fa scivolare la goccia sul mio cuscinetto.

"Guardala, ZampadiCielo" mormora con un piccolo sorriso triste.

"È solo una goccia di pioggia" rispondo, senza notare particolarità in quella sfera cristallina.

"Guardala meglio" replica GocciadiCristallo, spingendomi il cuscinetto più vicino al petto.

Obbedisco, cercando un significato in quelle ondeggianti sfumature d'argento. Poi, un pensiero sovviene: "Una lacrima".

Il giovane scuro annuisce. "Una lacrima del cielo."

"Una lacrima del cielo? Il cielo piange?" domando, senza staccare lo sguardo dalla gocciolina.

Il cielo piange.

Piange per mio fratello.

Piange per me.

Il cielo piange per il cielo.

Io sono il cielo.

Io piango.

Pianto.

Mi illumino di consapevolezza, non appena le parole della profezia tornano a rimbombarmi nella testa.

"Io... io sono il Pianto..." penso, allargando le pupille.

Quella goccia è una mia lacrima.

Il risultato del pianto del cielo.

"Io sono il Pianto!" ripeto, questa volta ad alta voce.

FonteChiara è la Fonte.

Io sono il Pianto.

Il segreto è svelato.

La Fonte del Pianto è riunita.

GocciadiCristallo sorride. Questa volta è gioia, è speranza. Speranza per il suo Clan, per la sua famiglia... Speranza per la sua compagna, per i cuccioli che nasceranno senza un padre.

"Finalmente l'hai capito" esclama una voce che non riconosco.

Alle spalle di mio fratello sbuca un giovane guerriero dorato, ricoperto di stelle. "Io sono SolediGrano, fratello di tuo padre StelladiGelso, compagno di Ashes" dice precedendo le mie domande.

Un altro gatto avanza verso di me, comparendo dal nulla: è StelladelTramonto, mio nonno.

Li seguono altri gatti che conosco: PetalodiPrimula, ColtrediFumo, CantodiAllodola e FiorediGrandine. Tutti morti in circostanze misteriose.

Per ultimi, compaiono due gattini che riconosco immediatamente.

"È giunto il momento, ZampadiCielo" esclama Muschiata con la sua vocetta acuta, da cucciola.

"Momento per cosa?" chiedo.

"Per la tua cerimonia" risponde StelladelTramonto. "Allora, prescelto del Pianto, sei pronto a diventare guerriero?"

I miei occhi si illuminano, splendendo come un incendio. "Più che pronto" grido.

Tutti gli spiriti si dispongono intorno a me e mio fratello a formare un cerchio. Un po' di disagio mi assale, ma la vicinanza di GocciadiCristallo mi rassicura. Poi, tutti insieme, pronunciano le fatidiche parole: "D'ora in avanti sarai conosciuto come PiantodelCielo, a ricordarti quello che è il tuo compito, pianto ristoratore, pioggia di luce".

Rimango a bocca spalancata a sentire quelle parole, quel coro di voci che mi acclamano, che mi offrono un'identità. È fatta. Sono guerriero. Ma non sono comunque felice: nulla mi ridarà mio fratello.

Lui mi appoggia la zampa destra sulle spalle: "So a cosa pensi, ma sul serio: non preoccuparti. Non incolpare ZampaScarlatta per ciò che è successo: sono sicuro che non fosse in sé. Io starò bene, e ti aspetterò".

"Grazie, fratello" mormoro, grato.

FiorediGrandine, resa ancora più graziosa dalle stelle che la costellano, si avvicina a me e sussurra:
"Stelle e ombre due vite han generato,
ma una è la radice, stesso il cuore".

Senza lasciarmi la possibilità di essere confuso, di cercare chiarimenti, appoggia il naso sulla mia fronte. "Sii il pianto che allevia il dolore e depura le anime. E ora va', torna a vivere."

Serra le palpebre e la imito, dopo aver per l'ultima volta incrociato lo sguardo con quello di GocciadiCristallo. Inspiro il suo profumo e lo fisso nel cervello, in una memoria indelebile.

"Buon viaggio, fratello" bisbiglio.

Prima di sprofondare nella più nera oscurità, sono sicuro di averlo visto sorridere.

~•~•~

Ecco un nuovo capitolo. Vi è piaciuto? Come proseguirà la vicenda? Il bel disegno in alto rappresenta PiantodelCielo ed è stato realizzato da cascafico. Alla prossima!

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