capitolo 2

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Mi svegliai la mattina dopo. Mi faceva male tutto. La testa mi scoppiava. Tentai di alzarmi, ma la zampa destra si era gonfiata e mi faceva male anche solamente muoverla. Poi sentii una voce da fuori:" ZampaRibelle! Ti vuoi muovere? È ora di iniziare l'addestramento! "
ArtiglioBrutale. Dovevo muovermi. Gemendo mi alzai. Zoppicando mi diressi fuori, dove il mio mentore mi aspettava, scocciato.
" Ti avevo detto che non tollero i ritardi! " ruggì, dandomi una zampata sulla spalla. Gemetti, piegata in due. Lui mi rise in faccia.
" Ti ho fatto male cuccioletta? " disse in tono derisorio.
Io alzai la testa:" No. "
" Allora andiamo! E non credere che ci andrò più leggero solo perché ti stai lamentando. " ringhiò, voltandomi le spalle ed uscendo. Io lo seguii, zoppicando. Ogni movimento mi faceva soffrire come non mai. Arrivata alla conca sabbiosa lui si voltò e, senza neanche farmi preparare, sguainò gli artigli affilati e mi colpì violentemente al muso, spedendomi a ruzzolare per terra. Il mio muso sanguinava abbondantemente.
" Dovevi essere pronta! I colpi avversari arrivano quando meno te lo aspetti! "
Io mi alzai e, sguainati gli artigli, gli saltai addosso, tentando un affondo alla testa. Ma lui si impennò e mi colpì con le zampe sulla testa, lacerandomi le orecchie e schiacciandomi a terra. Io tentai furiosamente di liberarmi, ma era troppo forte. Le ferite del giorno prima si erano riaperte, e mi bruciavano terribilmente. Alla fine lui mi lasciò, disgustato, e disse, mentre se ne andava:" Sei inutile. Sei solo una debole. Arrangiati, ma non dire a nessuno cosa ti ho fatto. O ne prenderai altre. "
Io rimasi lì, troppo debole per muovermi. Mi stavo dissanguando. A fatica raggiunsi la foresta. Dovevo trovare delle ragnatele. Il giorno prima ArtiglioBrutale le aveva usate per fermare l'emorragia. Strisciai a terra, tentando di non perdere i sensi. Quando alla fine le trovai erano troppo in alto per riuscire a prenderle. Distrutta, non sapevo più come fare. Tentai un'ultima volta, poi svenni.

Mi risvegliai dopo non so quanto su un giaciglio di muschio. Le mie ferite erano state fasciate. Mi sentivo male. La testa mi scoppiava. Dov'ero? Annusai l'aria e sentii l'odore di OcchiodellaMente. Mi trovavo nella tana della sciamana. Poi una voce nel buio mi fece voltare:" Ciao piccola, come ti senti? "
Era la sciamana, china su di me.
" M-Meglio, grazie... Ma come ci sono arrivata qui? Non ricordo..."
" Eri svenuta quando tua sorella ti ha trovata. Ti ha portato lei qui. Era terrorizzata. " mi spiegò, con voce rassicurante, mentre mi curava le orecchie.
" ZampaRibelle! Ti sei svegliata! Ero così preoccupata! " gridò mia sorella, correndomi accanto, e bombardandomi di domande.
" Calmati o dovrai andartene. Ha bisogno di riposo. " si intromise OcchiodellaMente. Poi la bella gatta color sabbia si diresse fuori, dicendo:" Devo prendere delle erbe, torno subito. "
Feci fusa divertite:" Vorresti diventare apprendista sciamana e hai paura del sangue? "
Lei drizzò il pelo:" Non è vero! Ero spaventata per te! "
" Sì sì, come no. "
La nostra conversazione fu interrotta dal mio mentore, che sbucò dal tunnel e mi fissò, arrabbiato.
" Puoi lasciarci soli, ZampadiLavanda? " chiese, freddo.
Quando la gattina dorata uscì lui sguainò gli artigli, puntandomeli alla gola, e ringhiò:" Se dici a qualcuno cosa ti ho fatto sei morta, chiaro? "
" S-Sì. "
" Bene, ricordatelo. "
Detto questo uscì, ed io ricaddi sul muschio e, distrutta, svenni.

Angolo autrice: ok, lo so, adesso odiate tutti ArtiglioBrutale. Pubblicherò presto. Ciao a tutti!

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