Capitolo 43

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SognoOscuro's pov
Alcune lune dopo
" Ti prego StellaArdente devi dirmi la verità."
"No!"
La testarda gatta rossa si allontanò. Sospirai. Ennesimo tentativo di scoprire come si procurava le ferite andato in fumo. Entrai nella tana che condividevo con CuordiTifone e fui accolta dal solito odore di erbe, sangue secco e gatto. Aprii la bocca e assaggiai l'odore familiare della mia mentore, sentendomi rassicurata. La raggiunsi, accolta da fusa affettuose e un colpetto col naso. Mi sedetti, guardando le erbe che la soriana stava mettendo al loro posto. Tagete, calendula e radice di bardana. Le sorrisi, ma sentii una fitta di senso di colpa pensando da quanto tempo le nascondevo cosa stava succedendo alla leader. Lavorammo in silenzio, senza parlare, ma la gatta grigia sembrava sentire la mia preoccupazione perché ogni tanto mi dava una leggera leccata rassicurante. Poco dopo entrò AnimadiFiamma, che aveva scoperto da poco di essere incinta. La madre non sapeva ancora niente, e non vedevo l'ora di vedere la sua faccia quando lo avrebbe scoperto. CuordiTifone le sorrise e le porse la borragine, scherzando:" Tieni giovanotta, la vecchia quasi nonna non sa ancora nulla?"
Lei scosse la testa ridacchiando:" No. Ma avevo intenzione di dirglielo oggi!"
Mi alzai ridendo:" Vengo anch'io. Mi voglio godere la scena. Posso CuordiTifone?"
La gatta mi guardò e nei suoi occhi gialli divertiti c'era una punta di nostalgia:" Vai, vai! Che se sviene chi la soccorre?"
Ridendo uscii con la giovane fulva accanto a me. Sembrava StellaArdente quando entrambe eravamo giovani e spensierate. La possente gatta fulva stava seduta con LucedelDesiderio, scambiando due chiacchiere con lui. AnimadiFiamma si schiarì la voce e la leader si girò, sorridendo:" Sì? Tutto bene?"
Io ridacchiai, mentre la giovane le sussurrava in un orecchio tre parole:" Mamma sono incinta."
La gatta drizzò le orecchie e iniziò a fare fusa così sonore che le sentirono tutti. I miei occhi si addolcirono mentre la gatta stringeva a sé la figlia facendo fusa deliziate. Ma improvvisamente sentii una fitta al cuore sapendo che non avrei mai capito del tutto la gioia di avere dei figli... dei nipoti. Mi allontanai, spostando AladiCorvo che stava ricevendo le congratulazioni dalla leader e dagli altri. Arrivai alla tana e CuordiTifone mi guardò, capendo senza bisogno di parole. Mi strinse a sé, mormorando:" Questa via è dura... Lo so bene. Ma ricorda: tu ti devi fidare di me. Se succede qualsiasi cosa, dimmelo. Magari mi arrabbierò, ma io sono dalla tua parte, sempre."
Rabbrividii. Mi inquietava quando faceva così, sembrava sapere prima di chiunque altro. Cosa intendeva? Stava ancora parlando dei figli e delle relazioni proibite? O si riferiva ad altro? Cercai di scacciare i pensieri, non poteva sapere di StellaArdente. Mi tenni stretta a lei, sentendomi protetta dal suo folto pelo grigio. La gatta si sedette, per poi rannicchiarsi sul pavimento della tana. Feci altrettanto, assonnata:" Ti voglio bene CuordiTifone..."
La gatta fece fusa di affetto e mi strinse a sé. Una sensazione di calore e sicurezza mi inondò e pian piano scivolai nel sonno.

Ero seduta, il pelo scompigliato dal vento. Una brughiera immensa mi circondava. Sembrava il territorio del Clan del Vento. Mi accucciai, vedendo un topo a poca distanza da me. Era una facile preda, ma quando balzai le mie zampe ferite mi scivolarono e il topo fuggì.
" Eh no tu sei mio." ringhiai inseguendolo. Zoppicavo, ma riuscii a mantenere una velocità decente. Balzai e affondai gli artigli nella preda, con un ringhio di soddisfazione. Alzai il muso e vidi che ero finita in una foresta di alberi scuri coperti di ombre.
"Molto brava, SognoOscuro."
Abbassai di colpo lo sguardo, fissando un cespuglio. Due occhi ambrati brillavano mezzi nascosti nella vegetazione. Drizzai il pelo sul collo:" Chi sei?"
Un possente soriano marrone uscì dal cespuglio. Tirai indietro le orecchie:" S-StelladiTigre."
Lui annuì, tranquillo e si avvicinò, non curandosi del fatto che stessi ringhiando.
" C-Cosa vuoi da me?" soffiai tremando. Il possente gatto sorrise:" Aiutarti. Farti tornare la guerriera potente che eri in passato."
Aprii la bocca per rifiutare, ma mi bloccai. Poteva davvero farlo? Lui ghignò:" Sei ancora leale al Clan della Stella, per il tuo ruolo di sciamana? Ma è da tanto che non ti parlano, o sbaglio?"
Drizzai il pelo dalla testa alla coda:" Tu come lo sai?!"
La sua risata rimbombò nell'aria:" Io so tutto. Io non sono così malvagio come amano dipingermi nelle storie per cuccioli. Voglio aiutarti."
Lo guardai indecisa. Aveva ammesso di non far parte del Clan della Stella. Ma mi stava offrendo il mio passato indietro. Mormorai:" Cosa vuoi farmi fare?"
Lui sorrise:" Combattimento. Tornerai in forma, ti addestrerò."
Improvvisamente mi resi conto che non era possibile. Avevo già provato. Alzai la testa:" Non puoi. È completamente impossibile. Lasciami andare, io appartengo al mio ruolo. Sono una sciamana."
Iniziai a camminare verso il confine e lo attraversai, soddisfatta. Il suo sorriso vacillò e poi alzò le spalle:" Non è finita qui. Ricordatelo. La morte colpisce anche la luce più forte."
Mentre mi svegliavo, vidi due occhi azzurri che mi fissavano implacabili.

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