la radura della terra e del cielo

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Qualche tempo dopo
ZampadiTifone's pov
" MantodiLava... posso venire al raduno? Ti prego..."
La gatta si voltò, lo sguardo azzurro freddo. Trasalii, vedendo il fuoco gelido che si agitava nei suoi occhi. Era dall'incontro a Pietra di Luna che aveva quello sguardo.
" ZampadiTifone, non è il caso. Dopo quella scena quella notte, sarà un raduno teso. E visto che tu sei la causa..."
Drizzai il pelo. Non era colpa mia se avevo sognato quello. Stavo per ribattere quando ricordai che neanche lei sapeva di quel sogno. Chinai la testa:" Ti prego... faccio quello che vuoi... ma portami al raduno per favore..."
La gatta mi osservò con occhio critico e osservò:" Fai comunque quel che voglio io. Sono la tua mentore."
Realizzai di aver fatto un grosso errore di tattica, ed ero sicura che mi avrebbe detto di no. Poi il suo sguardo si addolcì:" Ma hai lavorato duro questi ultimi giorni. Diciamo che potrei darti un piccolo premio stanotte..."
Sorrisi felice e le saltai addosso, facendo fusa deliziate:" Grazie! Grazie MantodiLava!"
Lei rise, dandomi una gentile leccata sul muso chiaro:" Sì, sì ho capito!"
Strusciai il muso contro il suo collo, rassicurata dal pelo della gatta, poi mi staccai e saltellando uscii felice:" Non vedo l'ora! Grazie!!"

Mentre guardavo giù, Quattralberi illuminata dalla luna, mi maledissi per la mia insistenza. Vedevo tutti quei gatti, seduti alla luce della luna. Tremai, terrorizzata, ma i miei lineamenti non mostrarono il mio terrore. Non dovevo mostrare la paura. La mia mentore mi affiancò, zoppicando. Non incontrai il suo sguardo, temendo che leggesse il terrore nei miei occhi. StellaGrigia diede il segnale e seguii i miei compagni, che si riversavano nella radura con uno scatto dei loro muscoli possenti. Le mie zampe volavano mentre per un istante, presa dall'adrenalina, affiancai i guerrieri. Frenammo alla fine del pendio, unendoci ai guerrieri degli altri Clan. Improvvisamente sentii un richiamo sussurrato. MantodiLava era a qualche coda di volpe da me, facendomi cenno di raggiungerla. Lo feci, imbarazzata perché avevo dimenticato che MantodiLava non poteva correre bene come me. La gatta mi guidò dagli altri sciamani. Eravamo gli ultimi, tutti erano già lì. MantodiLava fece un cenno freddo agli altri, così diverso dal saluto affettuoso di qualche giorno prima. Gli altri replicarono allo stesso modo. E fissavano me. Mossi le zampe, imbarazzata. Perché si comportavano così? Si vedeva che MantodiLava era contrariata, perché mi mise la coda sulle spalle e si sedette al mio fianco, nel più totale silenzio. Poi si alzò e se ne andò per un attimo per salutare qualcuno. Rimasi sola, con gli altri sciamani dietro. Sentii improvvisamente dei sussurri.
" MantodiLava non sa quel che fa."
" È matta. Quella gattina ha qualche cosa che non va. Lo abbiamo sentito tutti. Pure lei deve averlo percepito."
Drizzai il pelo sul collo. Mi voltai di scatto, gli occhi ridotti a fessure.
" Li senti? Ti insultano. Insultano la tua mentore."
Per una volta ero perfettamente d'accordo con VolodiCenere. Sibilai, la voce piena di rancore:" Non sono sorda sapete? Insultatemi quanto volete. Ma non osate dire qualcosa su MantodiLava. La luna piena non mi impedirà di squarciarvi la gola uno ad uno. Sono stata abbastanza chiara?"
Poi mi voltai di nuovo. Sapevo che così avevo solamente incrementato i loro dubbi su di me. Ma non dovevano permettersi di insultare MantodiLava. Non erano nessuno per poterlo fare.

MantodiLava tornò indietro e nessuno disse niente. Il gelo tra noi era così palpabile che sentivo il corpo tendersi, preparandosi a un attacco alle spalle. Improvvisamente sentii il richiamo dei leader. I quattro leader, possenti, gli occhi che brillavano fiochi alla luce della luna, erano seduti sulla Roccia, perfettamente a loro agio. StellaBruna, leader del Clan della Tenebra, iniziò a parlare, il tono calmo. In poco tempo la mia mente volò via, presa da altri pensieri. Del Clan della Tenebra non mi importava.

" Abbiamo una nuova apprendista sciamana. ZampadiTifone ha iniziato il suo addestramento sotto la guida di MantodiLava ed è stata accettata dagli antenati."
Sentii il pelo bollire per il disagio, mentre tutti mi fissavano. I gatti nella radura iniziarono ad acclamare il mio nome, mentre MantodiLava mi guardava con orgoglio. Mi diedi alcune leccate sul petto, imbarazzata.

Gli sciamani ancora una volta non dissero nulla.

Perché i miei "colleghi" non mi accettavano?

Adesso avevo MantodiLava.

Ma un giorno sarei stata sola.

Non volevo continuare ad avere il loro sguardo accusatorio addosso.

Cosa avevo fatto?

Angolo autrice: hey gente! Come va? Spero che vi sia piaciuto il capitolo, ditemi cosa ne pensate. A presto!

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