capitolo 37

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Una settimana dopo
L'alba illuminava il mio manto. Ero distesa sotto la Grande Roccia. Il leader era al mio fianco, le costole spuntavano da sotto il suo manto. Era dimagrito ancora. Troppo. Aveva gli occhi spenti. Era malato, non c'era alcun dubbio. La sciamana non gli parlava più da quel giorno del loro incontro sotto la roccia. Ogni tanto gli si avvicinava e voleva dirgli qualcosa, ma lui la cacciava in malo modo. Non sapevo cosa fosse successo quel giorno. Lui si alzò. Mi guardò e disse:" Andiamo a caccia? "
Annuii. Uscimmo e vidi il gatto piegarsi in due, con un gemito. Preoccupata, mi fermai e gli chiesi:" Cos' hai? "
" Niente. "
" Non mentire, sei dimagrito troppo, non sembri un gatto, sembri un fantasma. "
Lui scosse la testa e riprese a camminare. Poi inciampò e cadde lungo disteso. Mi piegai su di lui. Un rivolo di sangue gli usciva dalla bocca. Lo scossi, non si mosse. Respirava debolmente. Lo afferrai per la collottola e lo portai di corsa nel campo. Entrai nella tana della sciamana, la disperazione negli occhi. La soriana venne vicino a me e disse:" Lo sapevo... Perché non mi ha ascoltata... "
Lo guardai, disteso sul giaciglio, respirando affannosamente. CuordiTifone afferrò delle erbe.
" Mangia! " ordinò infilandogliele in bocca. Il soriano deglutì, a fatica, poi chiuse gli occhi, la respirazione sempre più debole.
" Non posso fare molto. È troppo tardi. Se fossi riuscita a convincerlo..." disse con pietà guardando il leader smettere di respirare. Aveva perso una vita.
" Cosa aveva? " chiesi tristemente " Aveva una grave malattia allo stomaco. L'unico modo di guarire era sottoporsi ad una cura lunga e doveva rimanere completamente a riposo. Ma non ha voluto. Diceva che il clan aveva bisogno di lui, che sarebbe passato. Ha deciso di ignorarmi. E così ha perso una vita. "
Lui si mosse, aprendo un occhio. La sciamana gli passò delle erbe.
" Adesso non fare storie e mangia! " disse con tono seccato.
StelladiRovo le mangiò, con una smorfia. Ebbe un conato di vomito. Poi dissi con voce rauca:" MantoArdente? Ci sei? "
" Sì, sono qui. " risposi toccandogli il naso.
" M-Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo, ma non volevo farti preoccupare. " mormorò debolissimo.
" Esci! Ha bisogno di riposo! Non si deve sforzare! " disse la sciamana, acida.
Io uscii, stanca. Ero preoccupata. Vidi una gattina rossiccia corrermi incontro: ZampadiFiamma.
" Mamma! Mamma! SognoOscuro è..." miagolò la gattina esausta, accasciandosi a terra.
" Cosa? " dissi impallidendo.
" È stata investita da un mostro! " miagolò la gattina, tremando sotto shock.
" No! " miagolai disperata. Tremavo. Spiccai una corsa sfrenata, dettata dalla paura. Non potevo perderla, no! Mi sembrava di metterci anni per arrivare, nonostante la corsa disperata. Quando arrivai sul posto vidi una scena orribile: la gatta nera era distesa al centro del sentiero del Tuono, in una pozza di sangue. Dall'altra parte del sentiero c'erano tre gatti che sghignazzavano. Era il clan della Neve.
Corsi da lei.
" Respira, ti prego respira! "
Lei aprì gli occhi:" MantoArdente..."
" No, no..." singhiozzai , quando sentii un mostro avvicinarsi...

Angolo autrice: mi ucciderete, vero? Spero proprio di no. A presto!

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