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Bugie su Bugie.

Nives

Sorseggio il mio caffè, scrivo rapidamente sul nuovo quadernetto.
«Potresti utilizzare un discorso diretto, non lasci mai parlare tra di loro i personaggi» mi rimprovera per la milionesima Blake. Ha ribadito di essere laureato in lettere e filosofia, non ho fatto altro che ascoltare ogni consiglio uscito dalle sue labbra. Apprezzo ogni critica costruttiva che mi viene posta, accetto qualsiasi consiglio.

Non smetterò mai di imparare giorno per giorno.
Non ho mai definito la mia passione un vero lavoro.
Non ho mai pensato di guadagnare, ma ho ricavato una certa stabilità da entrambe le cose.
«Non penso di voler aggiungere molti dialoghi, sarebbe troppo diverso. Devo essere coerente con il contenuto del primo volume» puntualizzo, cancello dei punti che abbiamo prefissato. Tiene il mento con la mano destra, annuisce all'affermazione, sorseggia il suo caffè amaro. Afferra fra le mani il libro, lo sfoglia solo per ricordare i numerosi personaggi.
«Vuoi un mio parere personale?» chiede, acconsento.
«Dovresti renderlo unico, non ci saranno spin-off» parla, abbranca il cellulare dalla tasca. Il discorso non è del tutto errato, ho deciso di lasciare ai miei lettori il compito di immaginare il loro futuro.
Un finale aperto.
Guardo fuori, la luce ha lasciato spazio al buio.
«Sono ancora con lei, non posso lasciarla da sola» la voce al telefono sbraita qualcosa, lui sbuffa annoiato.
«Chris smettila di urlare...ho ricevuto il messaggio, arrivo subito» riattacca con fare melodrammatico. Erge in piedi ed impugna il cappotto dalla sedia.
Estrae dal portafogli una banconota da venti e l'appoggia sul tavolo.
Sono confusa.
«Devo andare, ti accompagno a casa» proferisce.
Esce velocemente dal locale, attende con una sigaretta tra le labbra e le spalle appoggiate al muro. Tutto di lui sembra disegnato con lentezza per curare ogni minimo dettaglio: i capelli spettinati e gli occhi leggermente a mandorla.
Apre la portiera per intimarmi a salire, ma non accetto il suo invito.
Indietreggio.
«Non entrerò nella tua auto, sei tremendamente carino ma non mi fido di te» protesto, un cipiglio si forma sul suo viso.
«Non pensavo fossi così sfrontata... » un sorrisetto furbo contorna le labbra.
«Non mi conosci» ribatto, non interrompo il contatto visivo.
Una guerra ad armi pari.
Concentra l'attenzione sui riccioli, scende sulla collanina d'argento che porto al collo.
Distoglie lo sguardo dandomi la completa vittoria.
«Entra in auto, andiamo dal tuo amichetto moro» dice.
Sono sempre più confusa, Drew è a casa con la febbre.
«Tranquillo conosco la strada, posso andare da sola» ammetto.
Si tiene la pancia e ride.
Ride incontrollato.
Mi ha mentito.
«Drew non è più il ragazzino che hai lasciato qui» osserva la mia espressione ferita.
Mi invita, nuovamente, ad entrare nella sua auto. Accetto senza obbiettare, sono pronta a scoprire dove si trova il mio migliore amico.
Aggancia la cintura, sussulto quando inalo il profumo.
La fragranza è pungente ma al tempo stesso è gradevole.
One Million.
«Resta sempre al mio fianco, Drew mi ammazzerebbe se ti succedesse qualcosa» Mille domande mi attraversano la mente, i pensieri più mostruosi si celano dentro di essa.
Se Drew facesse parte di qualche giro?
Non ho fatto altro che pensare a lui per tutti questi anni, non potrei mai perdonare me stessa per averlo lasciato da solo.
«Pensi sempre così tanto?»
«Non lo so, forse è un pregio» sorrido ed osservo il paesaggio.
Il buio della notte ci trascina con sé, ogni volta che Blake pigia l'accelleratore. L'aria calda del climatizzatore, diventa necessaria per non iniziare uno dei miei monologhi interiori. Fisso le labbra carnose serrate in una sottile linea, lo sguardo sulla strada, le mani a coprire con forza il manubrio. Il motore viene spento all'esterno di una grande palestra, urla e fischi risuonano all'apertura delle porte. Milioni di persone hanno colmato l'intero spazio circostante, la puzza è opprimente.
Blake afferra la mia mano.
«Da questa parte Nives» mi mima il ragazzo, troppo pericolosamente vicino.
Il ring si materializza davanti a me, capisco subito di cosa si tratta.
Vengo invasa dal terrore, tremo.


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