Mi lascio alle spalle
le matite spezzate, le orecchie
alle pagine;
tutti i propositi caricati
a salve,
i vuoti di memoria,
lente che storce e impolvera persino
il cielo da quaggiù.

Mi lascio alle spalle
le colpe rimesse agli
inginocchiatoi,
le accuse, le scuse,
gli strappi alle lenzuola,
i vagoni affollati, la breccia incastrata sotto la suola.

C'è posto in corsa per chi vuol tornare,
per chi al predellino arranca
dell'ultima corriera,
e a memoria stornella e rammenda
i calzini con un filo
di nido.

Perché l'unico lido
che ci consola
sopra ogni cosa,

la prima volta,
anche una sola,
tornare a casa.