↻Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 10

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"... l'hai ucciso?"
L'uomo, ottenuta una silenziosa risposta affermativa, ghignò in maniera inquietante, compiaciuto. Ucciderlo non rientrava nel suo piano iniziale, ma funzionava comunque. Adesso, quegli investigatori avevano un altro mistero da risolvere... e come sarebbe stato divertente! Di chi avebbero sospettato? Avevano un'intera sfilza di possibili assassini, e lo trovava davvero esilarante: si stavano proprio impegnando...

'... come se scoprire l'assassino cambiasse qualcosa..' Kwan sbuffò, osservando le proprie scarpe da ginnastica consumate, seduto sulle scale dell'ospedale. Ormai, il detective De Luca e le detective Jackson e Novikov erano lì dentro da ore '... ma quanto ci vorrà ad esaminare un fottutissimo morto? È morto, non puoi mica chiedergli chi l'ha ucciso, come e quando... anche se sarebbe più comodo. Forse dovrebbero fare qualche seduta spiritica, magari beccano proprio quello lì...'
Il coreano, annoiato, si voltò alla propria sinistra, dove era seduto Dorian, intento a smanettare con il proprio portatile... che novità. Oh, e con lui c'era anche Ester. A giudicare dai commenti che faceva l'italiana, i due stavano probabilmente consultando la lista di sospetti. In effetti, ce n'erano un bel po': quell'Edward si era fatto numerosi nemici, qualcuno perfino in famiglia. Al pensiero, il castano fece una smorfia. A trovarsi dei nemici, soprattutto nel proprio nucleo familiare, non ci voleva molto in realtà, e lui lo sapeva fin troppo bene. Tornò a guardare davanti a sè, osservando però Dorian di sottecchi... stringere amicizia, quello si che era difficile. Il più giovane grugnì, infastidito da chissà cosa ed iniziò a farsi aria con una mano.
"Ottobre non me lo ricordavo così caldo..."
Borbottò fra sè e sè, passandosi l'altra mano tra i folti capelli castani, spostando l'abnorme frangia che gli copriva la fronte bicolore. Non che mostrare un po' di pelle in più per lui fosse un problema... anzi, forse la sua pelle era la sua caratteristica meno preoccupante. Si decise a prestare attenzione ai due colleghi quando a loro si avvicinarono anche Sokolov e Cannizzaro -ugh, perchè dovevano esserci così tanti italiani?- : forse valeva la pena ascolare. Magari qualcuno aveva confessato l'omicidio, avrebbero risolto il caso e quella grandissima rottura di scatole sarebbe terminata.
"... tutti ce l'hanno con Edward.." Aveva iniziato a dire Dorian, scorrendo una lunghissima lista di nomi e fotografie "... chi per un motivo, chi per un altro. Si tratta principalmente di debiti mai saldati od inganni da parte del nostro signor Mills"
Spiegò, alzando ogni tanto lo sguardo in direzione di Nazogi, che stava continuando ad annuire. Ester osservava lo schermo, mentre Luna continuava a segnare appunti sul proprio quaderno.
"Nessuno di questi è un buon motivo per uccidere"
Setenziò all'improvviso l'italiana, e subito Ester annuì, muovendosi un po' verso il gruppo come per 'prenotarsi' in modo da poter dire la propria.
"Infatti, sono tutti motivi troppo... futili, non trovate?"
Osservò, e Nazogi tradì un minimo di emozione sollevando appena le sopracciglia. Iniziò a parlare all'improvviso, sistemandosi l'alta coda di cavallo che raccoglieva i suoi lunghi capelli.
"Non esiste un buon motivo per uccidere, ragazze. Ed ogni 'motivazione' per uccidere è futile... anzi, più che motivazioni sono delle vere e proprie scuse. Scuse dietro alle quali si compiono atti inumani che non andrebbero mai commessi, che si abbia o meno una 'buona scusa'..." Si fermò un attimo, osservando le matricole. Ester lo stava guardando con la testa leggermente inclinata e gli occhi azzurri che le brillavano. Luna e Dorian lo stavano ascoltando attentamente, osservandolo, mentre Kwan teneva lo sguardo basso "... e ad alcuni non serve nemmeno una scusa, agiscono e basta. E questi sono gli assassini peggiori da trovare, perchè dietro alle loro azioni c'è solo... pura crudeltà"
Terminò, e Luna sussurrò qualcosa.
"Oppure.... il desiderio di eliminare uno scomodo sassolino nella scarpa..."
Ci fu qualche secondo di silenzio ed il russo fece per dire qualcos'altro, ma la voce di Leonardo lo bloccò. Non aveva di certo l'espressione di uno che aveva assistito ad un'autopsia: aveva un sorrisetto soddisfatto sul volto, del quale nè Ariane nè Agap'ya avevano compreso il motivo. Cioè, una scoperta l'avevano fatta, ma non era decisamente qualcosa di cui essere felici, dato che complicava solo le cose ed aveva solo confuso i tre investigatori.
"Heeey! Ci abbiamo messo tanto?"
L'italiano si avvicinò ai propri colleghi e, mentre Nazogi scosse la testa con un sorriso, Kwan annuì subito.
"Si, ci avete messo fin troppo e noi siamo morti di caldo..."
Sputò acido il coreano, passandosi di nuovo una mano tra i capelli.
"Dai, non è passato troppo..."
Fece subito Ester, con un sorriso, ma Luna la bloccò.
"No, ha ragione il cespuglio. Spero abbiate scoperto qualcosa d'interessante, almeno..."
Leonardo, all'affermazione della bionda, mise su un sorrisetto storto, per poi annuire.
"Oh, abbiamo senza dubbio scoperto qualcosa..~"
Si voltò verso le colleghe, ma Ariane scosse la testa, per poi superare il minore e dirigersi verso l'uscita del cortile dell'ospadale.
"Lo tireremo fuori in agenzia"
Disse semplicemente, ignorando le lamentele del tinto.
"Non è affatto uno spettacolo carino, tirarlo fuori davanti un ospedale e con tutte queste persone non sarebbe proprio il caso. Non trova, De Luca?"
La russa raggiunse la collega, tenendo le mani nelle tasche dei suoi jeans blu e la testa bassa, concentrata sulla peculiare scoperta che avevano fatto in seguito all'autopsia. Teneva le sopracciglia corvine aggrottate e, come aveva notato Ariane, guardandola sott'occhio, sembra quasi stesse pianificando un omicidio. La rossa sospirò, tornando a guardare davanti a sè e fermandosi solo una volta arrivata fuori al cancello dell'ospedale... lì sarebbero presto arrivati due taxi a prenderli. Presto Agap'ya le si affiancò, nel più totale silenzio. La rossa apprezzò il fatto che l'altra non avesse nemmeno tentato di iniziare a chiacchierare o discutere sulla loro scoperta... insomma, sarebbe stato decisamente inopportuno. Al contrario degli altri due esperti russi, Sokolov e Novikov avevano incredibilmente colpito in modo davvero positivo l'inglese e lei, sebbene non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, quasi non riusciva a capacitarsene. E nemmeno Utterson, nonostante continuasse a smanettare con le sue diavolerie elettroniche, non era tanto male. Invece, gli italiani con cui stava collaborando avevano perfettamente incontrato le sue aspettative. Il problema era che erano davvero, davvero basse. Kim, poi... era davvero deludente: ecco cosa succedeva a lasciare che matricole troppp giovani venissero reclutate per indagini importanti come quella a cui stavano partecipando. Al solo pensiero del coreano sbuffò irritata, mentre uno dei due taxi iniziò ad arrivare insieme al resto del gruppo.
"Prima le signore~"
Così, con grande disappunto da parte di Kwan, che non voleva fare altro se non tornare nella sua bella stanzetta d'albergo, Leonardo lasciò che le donne fossero le prime a salire nel taxi e lui, Kwan, Nazogi e Dorian rimasero ad aspettare la seconda automobile.
"... quindi, scoperto qualcosa d'interessante?"
Nazogi si sporse leggermente verso Leonardo che, incontrato il suo sguardo, subito annuì con un sorrisone luminoso, a tratti forse anche inquietante considerando il contesto in cui si trovavano e l'argomento della loro conversazione.
"In poche parole.... si~ Anzi, interessante è dir poco... ma, come hanno detto le nostre colleghe... parlarne adesso sarebbe inopportuno. Quindi, vi spiegheremo tutto in agenzia"
Disse l'italiano con un occhiolino e l'altro annuì.
"Capisco... allora spero di non rimanere deluso..~"
Replicò poi, con il suo classico, pacato sorrisetto stampato sulle labbra. Dopo un'occhoiata civettuola da parte del maggiore, Kwan notò come Dorian stesse osservando i due con una strana espressione... per intenderci, quella di chi la sa lunga. Gli rivolse allora uno sguardo confuso, ed il russo si strinse nelle spalle, per poi prendere una barretta di cioccolato da una delle numerose tasche del suo parka, addentandola con nonchalance.
"Vuoi?"
Ne tirò fuori un'altra, offrendola al coreano, il quale però scosse la testa con un sorrisetto.
"No... ho le mie~"
Mentre Leonardo e Nazogi fecero passare l'attesa parlando, Kwan e Dorian rimasero più che altro in silenzio, scambiando ogni tanto qualche commento sui tipi di cioccolato che preferivano.

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"... quindi, sono scomparsi da cinque e quattro giorni, ed ancora non si hanno notizie su di loro..."
Mormorò Seojun, scrivendo nel proprio taccuino, mentre Luka, seduto su una poltrona poco lontana, consultava un elenco di numeri e nomi per l'ennesima volta.
"... nessuna delle loro conoscenze li ha più visti o sentiti... che si siano allontanati di propria spontanea volontà?"
Si chiese ad alta voce il canadese, immerso nei propri pensieri, e Seojun alzò la testa dal quaderno.
"Potrebbe essere!" Esclamò all'improvviso, ed il maggiore trasali, voltandosi verso di lui. Il coreano annuì diverse volte, cambiando pagina e rallentando ritmo, iniziando a scribacchiare qualcosa "... potrebbero essere fuggiti. Com'erano i loro rapporti con i loro genitori?"
Domandò all'esperto, le cui labbra pallide si curvarono in un timido ma orgoglioso sorriso.
"... per quanto ne sappiamo, erano in ottimi rapporti... io e Scarlatti ci siamo confrontati, e ci sembravano davvero sinceri. Insomma, li hai visti anche tu"
Kim annuì e nell'ufficio calò il silenzio più totale, i secondi scanditi unicamente dal continuo tracciare della matita del minore. La sottile punta in grafite continuava a lasciare tanti piccoli segni che, insieme, alla fine del procedimento avrebbero formato una chiara e ben definita opera d'arte, ricca anche dei minimi dettagli. Non era la prima volta che Seojun disegnava il volto di Carrie Smith: era una donna dall'aspetto incredibilmente semplice e monotono, eppure, forse proprio in quella semplicità, c'era qualcosa che la rendeva piuttosto affascinante, almeno agli occhi del giovane. Ciò che l'aveva colpito la prima volta che l'aveva vista era stata senza dubbio l'innocente dolcezza nel suo sguardo, simile a quella di una bambina, che raramente gli era capitato di trovare negli occhi di altre persone. Tale dolcezza era stata colta anche da Luka ed, inizialmente, l'aveva indotto a pensare che il suo rapimento -od assassinio- fosse stato opera di un povero pazzo. Come avrebbe potuto qualcuno avercela con quella creatura dallo sguardo paragonabile a quello di un agnello smarrito? Però, dopo la scomparsa di suo marito, la musica era cambiata. I sospetti su di lui si erano abbassati... o forse, alzati.
"... non bisogna escludere che, dopo essersi accorto delle indagini, abbia deciso di levar le tende"
Haneul entrò nella stanza, seguita dal resto delle investigatrici assegnate al caso.
"Si, è possibile! E potrebbe aver finto un suo rapimento..!"
Esclamò Kate, seguendo la coreana e sostituendo dei passi con qualche saltello, emozionata: quel caso si stava rivelando più divertente del previsto.
"Potrebbe aver inscenato un secondo rapimento..."
Ammise anche Nastas'ya, controllando il proprio orologio, mentre Alessandra annuì debolmente.
"Già..." Mormorò, richiudendo la porta dell'ufficio dietro di sè, rivolgendo un'occhiata interrogativa a Seojun e Luka "... quindi? Abbiamo parlato con tutti?"
Domandò, avvicinandosi ai due.
"Si, tutti quelli che sono presenti nella lista... e con alcuni più di una volta. Nessuno li ha più visti in giro e nessuno ha la più pallida idea di dove possano essere"
Spiegò il minore, chiudendo il taccuino ed appoggiandolo sulle proprie gambe. Alessandra annuì, lasciando trasparire una vaga delusione.
"... capito. E nemmeno una segnalazione?"
Continuò e, quando Luka fece per darle una risposta negativa, il telefono di Nastas'ya squillò con un fastidioso ed incessante trillo. I presenti, meno la russa, si guardarono: quella suoneria era proprio 'da Nastas'ya'. La detective Stalina rispose immediatamente alla chiamata, quasi come se la stesse aspettando, e la stanza calò nel silenzio più totale... per qualche secondo.
"Chi è?"
Kate si avvicinò alla maggiore, curiosa, che però la scacciò con un gesto della mano.
"Pronto?"
Iniziò la russa, annuendo leggermente. Kate non era soddisfatta e quindi le si avvicinò in punta di piedi, avvicinando l'orecchio al telefono della donna per provare a sentire qualcosa, ma Haneul la ripescò.
"Stà ferma e non disturbarla"
Disse, fredda, e la minore mise su un broncio.
"Voglio sapere chi è però!"
Si lamentò, mentre Nastas'ya iniziò a parlare ed Haneul scosse la testa, facendole segno di rimanere in silenzio. La bionda, allora, incrociò le braccia al petto e gonfiò le guance, dando la schiena alla coreana che, confusa, inarcò un sopracciglio. Alessandra, osservando la giovane matricola, sorrise ed alzò lo sguardo verso Haneul.
"... mi sa che l'hai offesa"
Sussurrò alla più giovane, che si voltò bruscamente verso l'esperta.
"Ma non le ho detto nulla di male..."
Replicò a bassa voce una perplessa Haneul, la cui attenzione fu attirata dalla fredda voce di Nastas'ya.
"Una donna ci vuole parlare. Sembra che la signorina  Smith sia stata avvistata al centro commerciale fuori città. Sarà meglio recarci lì... e subito"
Sistemò il proprio cellulare in tasca con tranquillità, come se non avesse detto nulla di particolarmente importante. I colleghi si guardarono per un secondo, come per cercare una conferma che le parole della donna fossero state proprio quelle.
"Ooh! Andiamo al centro commerciale!"
Kate si fiondò fuori dall'ufficio e, dopo un momento d'incredulità, Seojun, Nastas'ya, Luka ed Haneul abbadonarono la stanza, seguiti da Alessandra, che uscì per ultima. Chiusa a chiave la porta dell'ufficio, fece per andarsene a sua volta, ma una voce familiare la fermò.
"Ale! Te la cavi con le gemme tu, vero?"
Leonardo, ovviamente seguito da Kwan, si avvicinò alla donna, tenendo in mano una bustina trasparente che conteneva un cristallo blu. La castana, un po' sorpresa, esitò un attimo prima di rispondere.
"Se hai da fare non è importante, non ci aiuterà di certo a trovare l'assassino. Insomma, non è che la gente vada in giro con delle gemme addosso.."
Disse subito il coreano, guardando piuttosto male il proprio investigatore, che si limitò a metter su un'espressione rassegnata, guardando piuttosto Alessandra, in attesa di una risposta.
"Uhm, si... diciamo di si. Cosa vi serve?"
Fece quindi l'italiana, e Lio le sorrise, passandole il cristallo sistemato nella busta.
"Che cos'è? Non puoi tirarlo fuori perchè è stato trovato nell-" Kwan gli diede un colpetto, e l'uomo si morse il labbro inferiore "... cioè, sulla scena del crimine, si.."
Alessandra annuì, iniziando a studiare la gemma sotto lo sguardo dei due.
"... sembra un topazio.." Mormorò, rialzando gli occhi scarlatti sui due "... è una gemma piuttosto resistente e dura... l'avete trovata per terra?"
Se 'per terra' era sinonimo di 'nel cadavere di Edward'... si, l'avevano decisamente trovata per terra. Il tinto annuì, osservando la gemma che, dopo essere stata pulita, era decisamente più bella. Quindi, era un topazio...
"Oh, ma io ne ho già vista una così!"
Kate apparì dietro il povero Kwan, che riuscì ad avvertire l'anima lasciare il proprio corpo.
"Eh..?" Fece una perplessa Alessandra, per poi ricordare: nella casa dei coniugi Smith, in effetti, c'era qualche gingillo in topazio "Ooh, dagli Smith?"
Chiese, passando il topazio al suo 'proprietario', e la bionda annuì.
"Come va con gli sposini? Trovato nulla?"
S'interessò Leonardo, e Kwan roteò gli occhi. Alessandra fece per dire qualcosa, ma Nastas'ya richiamò le due colleghe che, per la gioia del castano, li salutarono e se ne andarono. Allora, i due investigatori fecero marcia indietro, tornando nel proprio ufficio.

Ciao friends ♡
Son passati esattamente due mesi e sette giorni dall'ultimo aggiornamento, ma son tornata uwu~
Dovrei avere una scaletta per aggiornare, mercoledì alterno tra Vege-People e The Shop of Wonders ed il sabato tra Underwater e Kuruma Academy, ma la settimana scorsa ho saltato e quindi per preservare la mia sanità mentale ho deciso di slittare Tsw e Kma a questa settimana♡♡
Però la settimana scorsa non sono stata a grattarmi le pere, AnZi ewewewe~
Ho anche iniziato a scrivere tutti gli avvenimenti di questa storia in modo serio (??) in modo da pOTER CAPIRLI AHAHAHAH-
E soprattutto fare foreshadowing ewe
Ed ora che ci penso l'ho fatto senza volerlo con una cosina e sono tipo osshy
Well, adesso volo a scrivere Kuruma/l'epilogo di Anonymous's Game pERCHÈ ATTENZIONE, IL 6 HO FINITO LA MIA PRIMA STORIA SERIA CHE HO INIZIATO AD AGOSTO 2018 ♡♡♡♡♡♡
Quindi se non ho abbandonato quella cOsA state certi che non ne abbandono nessuna
Insomma scompaio ma non mollo (???????)
Ok, la smetto di sparà cretinate... kiss kiss~~ ewe

×Flame×

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