♧Capitolo 17♧

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Flora giaceva, stesa su di un fianco, su uno dei freddi lettini in metallo, privi di cuscini o coperte. Osservava con sguardo vuoto le manette in metallo che limitavano i suoi movimenti, senza lasciarsi scappare nemmeno una lacrima, nonostante gli occhi avessero iniziato addirittura a bruciarle. Aveva una tremenda voglia lasciarsi andare, piangere e sfogarsi, però...si ostinava a tenersi tutto dentro. Dopotutto, accanto a lei c'erano Martine e Rosie, non poteva fare una brutta figura. Il tocco della mano dell'Healer la spaventò, ma la ragazzina rimase impassibile, voltandosi semplicemente verso l'altra, che le sorrise dolcemente.
"Stà tranquilla, Flora! Usciremo di qui!"
Esclamò Martine, mentre Rosie annuì, stringendo un pugno ma non riuscendo ad alzare troppo il braccio per via delle manette.
"Esatto!" Fece, continuando a sorridere "Anche se la situazione è un pò ironica, noi Liberatori...adesso catturati.."
Ridacchiò, provando a sdrammatizzare, per poi accorgersi di non aver affatto aiutato. Flora la guardò male, per poi sedersi.
"E come dovremmo uscire? Questo posto è ancora peggio del vecchio...."
Sospirò la Magical, facendo riferimento alle tecnologie avanzatissime di cui il luogo in cui erano state rinchiuse era dotato. Rosie fece dondolare la testa a destra e a sinistra, incerta. Fece per dire qualcosa, ma Camille, seduta poco lontano, s'intromise, avvicinandosi alle tre.
"È vero, la tecnologia qui è davvero....incredibile..." Osservò "...però le manette sono davvero fastidiose"
Fece tintinnare gli oggetti con un leggero movimento, e le altre convennero con lei.
"Si, si! Sono davvero fastidiose! Vorrei farle saltare in aria....ah, da quanto non faccio saltare in aria qualcosa..." Affranta, Léna appoggiò la testa al muro "...vorrei far saltare in aria questo posto. Al Laurier-Rose almeno potevo fare i miei esperimenti..."
"Al Laurier-Rose almeno la pulizia era decente! Tch..."
Vadim provò ad allargare le braccia, ma le manette glielo impedirono e, con un gesto frustrato, l'Healer si avvicinò alle ragazze.
"...in una situazione come questa la pulizia dovrebbe essere il tuo ultimo problema...."
Il più alto lanciò un'occhiataccia a Camille, mentre Léna ridacchiò. Vadim fulminò con lo sguardo anche lei, ma la Creator non se ne curò minimamente.
"L'igiene è fondamentale. E poi, come dovrei lavarmi con queste cose addosso?!" Camille squadrò da capo a piedi l'altro, azione che lo fece infuriare non poco "I miei occhi sono qui"
Fece con voce ferma, tradendo però un leggero disagio. La ragazza sollevò un sopracciglio e, quando Vadim fece per parlare, Rosie si mise in mezzo ai due.
"Andiamo, ragazzi! Non litigate!"
Vadim roteò gli occhi, mentre Camille rimase in silenzio, scrollando le spalle. Léna, in lontananza, si accorse di un'occhiata da parte di Leper, e gli rivolse un pollice in su, in segno di 'tutto ok'. Vadim lo notò ed allora decise di allontanarsi, ma non con la coda tra le gambe, assolutamente! Si sistemò su un lettino alla fine della cella, dal quale aveva una chiara visione dell'intera stanza...certo, non era efficace come le brandine sopraelevate al Laurier-Rose, ma era pur sempre qualcosa. Scocciato, fece per appoggiarsi al muro, ma cambiò presto idea con una smorfia di disgusto, dapprima limitandosi rimanere seduto, poi alzandosi direttamente. Si sistemò i capelli sulla spalla, per poi appoggiare al muro la gamba destra e minor parte possibile della sua schiena. Sbuffò, cercando inutilmenre di incrociare le braccia.
'.....tutti questi laboratori, esperimenti...e nemmeno ci torturano...'
Pensò poi, contrariato.

Leper si avvicinò a Margot, preoccupato.
"Come va?"
Domandò, facendo riferimento a Florence, poco lontana dai due e sistematasi su un lettino. Era seduta, con le ginocchia portate al petto e le braccia a circondarle le gambe. La Magical scosse semplicemente la testa, per poi voltarsi verso l'amico.
"Non parla"
Leper annuì tristemente, osservando la minore.
"Florence-"
Mormorò, e la ragazza inclinò leggermente la testa in avanti, nascondendosi nei lunghi capelli verdi. Margot sospirò, avvicinandosi leggermente all'altro Magical.
"Non la biasimo....le è stato preso il libro...."
Fece, sistemandosi, con un pò di fatica, una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Ehy, Florence!" Léna, da lontano, provò ad attirare l'attenzione della ragazza, che si limitò a muovere leggermente la testa "Anche io ho perso anni ed anni di esperimenti...ti capisco"
La Creator si avvicinò alla minore, la quale semplicemente strinse al petto le gambe.
"Io ho perso la mia amata doccia...ugh"
Tutti si voltarono verso Vadim, perplessi, ma l'Healer non se ne curò minimamente. Margot annuì, sospirando.
"C'è da dire che al Laurier-Rose erano decisamente più permissivi..." Osservò "...non che li stia scusando per tutto ciò che hanno fatto...."

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Una donna dai capelli biondi raccolti in una spettinata crocchia si avvicinò alla porta dell'ufficio. Sopra c'era una placchetta argentata, che portava, scritto a caratteri cubitali, il nome 'D. Anderson'. La bionda, nonostante la porta fosse socchiusa, bussò lo stesso, per due volte.
"Avanti, la porta è aperta"
Quell'ufficio...era davvero diverso dal resto del laboratorio. Le pareti ed il muro erano in pannelli di legno, materiale che decisamente contrastava con i freddi toni del resto della struttura. Al centro della stanza c'era una scrivania -anch'essa interamente legno- ricoperta di fogli di carta. Se non fosse stato per le numerose librerie, l'ufficio sarebbe apparso davvero spoglio...però, tutti quei libri colorati contribuivano a donargli un pò di 'vitalità', insieme ai diversi quadretti appesi alle pareti. In tutti era presente un singolo fiore pressato, accanto al quale si trovava una breve descrizione. Il volto di Drew s'illuminò non appena vide la scienziata entrare nel suo ufficio. Si sistemò subito, togliendo le gambe dalla scrivania ed alzandosi dalla sedia girevole, avvicinandosi alla collega con un ghigno.
"Allora? Si sono svegliate tutte?"
Chiese, e la bionda annuì.
"Sono tutti in buone condizioni, ma ce n'è una che non parla. Non sembra essere ferita, però"
Drew sollevò le sopracciglia, per poi iniziare a rovistare tra i documenti sparsi sulla sua scrivania.
"Allora se non è ferita non importa.....ma di quale si tratta?"
Chiese, continuando a dare le spalle alla bionda, per poi prendere un foglio stropicciato.
"L'Healer con la ginestra"
Rispose solamente la collaboratrice, e Drew tirò un sospiro di sollievo.
"Oh, meno male. Credevo si trattasse di qualcuno che mi servisse. Preparami questi soggetti nella sala d'estrazione"
Porgendo il foglio alla donna, l'uomo si avvicinò ad una delle sue librerie, per essere più precisi la terza sul muro sinistro.
"Sarà fatto. L'aspetterò per continuare la procedura"
Detto questo, la scienziata sparì. Rimasto solo, Drew ghignò, prendendo in mano un piccolo quadretto, appoggiato su uno degli scaffali della libreria. Si trattava di una foto di una donna dai lunghi capelli biondi e lo sguardo serio. Quasi come se si aspettasse che la donna iniziasse a parlargli, Drew l'osservò negli occhi con aria di sfida, per poi lasciar cadere improvvisamente il quadretto. Il vetro s'incrinò, dividendo in due perfette metà orizzontali l'immagine, mentre il sorriso sul volto dell'uomo scomparì lentamente, come se si fosse pentito della propria azione. Calciò il quadretto con un gesto rabbioso, per poi prendere un grosso raccoglitore verde dalla libreria. Sul dorso c'era scritto con un grosso pennarello nero 'VEGE-PEOPLE'. La scritta era un pò rovinata, e la 'V' era quasi diventata invisibile. Sullo scaffale, prima coperto dal raccoglitore, c'era un piccolo pulsante rosso, che l'uomo subito premette. La libreria iniziò a tremare e ad abbassarsi, rivelando un grosso varco, nel quale Drew s'infilò subito. Il passaggio segreto si richiuse subito dietro di lui, abbandonandolo in un buio e lungo corridoio, presto illuminato da piccole lucine a led. Il corridoio terminava con un'ascensore circolare dalle porte spalancate...pareva quasi stesse aspettando l'americano! Dentro l'ascensore Drew avvertì subito una puzza di alcool che gli fece storcere il naso...possibile che fosse arrivato prima di lui? Diamine, allora non poteva prepararsi per bene...
Sospirando, il castano schiacciò uno dei due pulsanti presenti sul muro dell'ascensore, e presto iniziò a scendere ad un piano inferiore. L'uomo non diede nemmeno il tempo alle porte di chiudersi che subito si voltò verso lo specchio installato sul muro dell'ascensore, specchiandosi. Si sistemò il colletto del camice, e poi i capelli...non credeva che dopo tutti quegli anni, l'avrebbe nuovamente visto dal vivo. Certo, quel suo vizio di bere era davvero irritante, però....ma sarebbe riuscito a sopportarlo.

[1997]


"Mamma, guarda!"
Un bambino dall'arruffata chioma castana si avvicinò ad un'alta donna dai capelli biondi e gli occhi bluastri, che rivolse al minore un'occhiata scocciata, riponendo nella propria borsetta del mascara.
"Che vuoi? Non vedi che mamma è impegnata?"
Il bambino mostrò timidamente alla donna un foglio.
"Guarda, ho avuto un'A+! E la maestra ha anche disegnato una faccina sorridente!"
Esclamò fiero il castano, ma l'espressione sul volto della madre non cambiò.
"Ah, bravo"
L'attenzione della donna si spostò nuovamente alla sua toletta, mentre il bimbo gonfiò le guance, abbandonando scocciato la stanza della madre.

Drew si fermò ad osservare il proprio volto nello specchio, guardando i propri occhi dorati. Quelle lentine avevano fatto un lavoro niente male....il blu non era affatto visibile. L'ascensore, proprio in quell'istante, si fermò e, con movenze meccaniche, Drew si voltò verso le porte, uscendo immediatamente. Si passò nuovamente una mano nei folti capelli, per poi sospirare. Dopo aver attraversato un piccolo corridoio e dopo aver voltato l'angolo, l'avrebbe trovato lì....la puzza di amaro era inconfrondibile.
"Signor Martin?"
Chiamò, ed in risposta Drew ottenne un grugnito.
"Sei già qui? Si sono svegliate tutte?"
Arrivato in una piccola stanza, provvista di un tavolo, due sedie ed una porta chiusa, lo scienziato annuì. L'uomo più anziano lasciò andare il proprio liquore, per poi grattarsi la guancia.
"Comuque siamo solo noi due...qui puoi chiamarmi con il mio vero nome.."
Drew annuì, per poi osservarlo...era davvero diverso dalla prima volta in cui l'aveva visto, l'unica cosa che era rimasta invariata erano i baffi....

[2004]

Quelli erano senza dubbio Thomas e Vivianne, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Che diamine ci facevano nel bosco? E, soprattutto, perchè li stava seguendo? Drew scosse la testa...sicuramente sarebbe stato più interessante del passare un altro pomeriggio a casa con sua madre, quella vecchia strega probabilmente non se n'era nemmeno accorta della sua mancanza. Certo che, ridursi a seguire due ragazzini...si era proprio ridotto male. Non conosceva bene quei due, ma era sicuro di una cosa: erano davvero strani. Vivianne in verità non era male, anzi...era piuttosto carina, il problema era quel Thomas. Aveva due anni in meno a lui, ma gli faceva quasi paura...era tremendamente inquietante. Pallido, sguardo vuoto, non veniva quasi mai a scuola...su di lui nella scuola giravano centinaia di voci...che sua madre, essendo un'insegnante, andava sempre a riferirgli, ovviamente! A Drew sembrava quasi avesse voglia di ascoltare chiunque tranne il suo stesso figlio...anzi, si era convinto fosse proprio così.
I due ragazzi, dopo qualche minuto di cammino, si fermarono davanti una grossa...serra? Drew si fermò, confuso, ed aggrottò le sopracciglia. Guardò i due entrare all'interno della struttura, accolti da un alto uomo biondo, e poi...scomparire in una botola. Cioè, non erano realmente scomparsi, lo sapeva...però, insomma...l'effetto era stato quello...

"Hai fatto un bel lavoro con questo laboratorio, comunque"
Osservò l'anziano, guardandosi attorno. Drew trasalì, battendo più volte le palpebre.
"Ah? Ah, si...deve ringraziare chi mi ha ispirato"
Fece il castano, con un sorrisetto. L'altro fece una specie di smorfia, roteando gli occhi.
"Un vero adulatore..." Borbottò "...allora, mi parli del tuo progetto?"
Drew annuì, sedendosi difronte l'altro.

"Vedi, ragazzino...." L'uomo si sistemò le braccia dietro la schiena "..le Vege-People sono esseri dotati di poteri ben distinti, e si dividono in razze.."

"...Healer, Brawler, Magical e Creator....non dimentico nessuno, no?"
Fece con un sorrisetto il castano. Il maggiore scosse la testa, prendendosi il mento.
"Si, conosco queste razze...sono stato io stesso a scoprirle..."
Commentò quindi, in maniera un pò acida. Drew annuì.
"Lo so, lo so...non trova, però....."
L'americano interruppe improvvisamente il proprio discorso, per poi prendersi a sua volta il mento.

"..ed in questo laboratorio le studiamo. Semplice, no?"
Drew alzò gli occhi verso l'uomo, affascinato.
"Quindi possono davvero creare armi dal nulla? Ed usare la magia?!"
Il maggiore annuì, per poi forzare un sorrisetto.
"Adesso ti ho detto ciò che so. Devi rispettare il nostro patto"
Il ragazzino annuì, sbuffando. Lanciò un'occhiata al raccoglitore verde che aveva trovato, per poi tornare a guardare lo scienziato negli occhi.
"Però...non posso tenerlo con me?"
Il maggiore si limitò a scuotere la testa.
"...guarda, per ora no. Forse, un giorno...quando sarai diventato uno scienziato, mh?" Drew annuì, sorridendo "Va bene, adesso una donna ti scorterà fuori dal laboratorio. Seguila e ricorda, non farne parola con nessuno, soprattutto con mio figlio e Vivianne..."

"....anzi, prima voglio parlarle. Sa, signor Moreau..." Drew riprese a parlare dopo un'altra lunga pausa "...non ho mai capito perchè non mi abbia semplicemente cacciato dal laboratorio, insomma...aveva suo figlio e Vivianne, a cosa le servivo io?"
Norbert sospirò, prendendo in mano i sottili occhiali.
"Sinceramente...non lo so nemmeno io..." Parlò, appoggiandosi allo schienale della propria sedia, che emise un lieve scricchiolio "...però avevi fegato. Mi eri piaciuto, ragazzo. Infilarsi così, in una struttura sconosciuta, iniziare a leggere i miei appunti sulle Vege-People...sei stato coraggioso.."
Drew parve compiaciuto, e continuò ad ascoltare l'uomo.
"..in te avevo visto ciò che mi sarebbe piaciuto vedere in Thomas....o almeno credo. Un erede degno, insomma..."
Il francese si fermò, ed il castano parve colpito dalle sue parole.
"Per questo ha reagito in quel modo quando mi sono rifiutato di lavorare fin da subito al Laurier-Rose?"
Domandò, e l'altro annuì.
"Al Laurier-Rose...non mi avrebbero permesso tutto questo..."
Drew si alzò, avvicinandosi ad una porta chiusa e dello stesso colore dei muri della stanza, dettaglio che la rendeva praticamente invisibile.

Drew, seguito da una donna magra, pallida e dai lunghi capelli corvini, si ritrovò nella serra. Soddisfatto di aver ricevuto le risposte che cercava, fece per uscire, ma la donna lo fermò, prendendolo per un polso. Lo guardò negli occhi, per poi scuotere la testa.
"Non fidarti di quell'uomo. Non tornare. È malvagio...ti sfrutterà. Lui non-"
Una voce fece trasalire la maggiore, mentre Drew si liberò dalla sua presa.
"Èmilie? Hai finito?!"
Chiamò Norbert, ed il ragazzo iniziò ad allontanarsi, ignorando la donna.
"So come difendermi, signora...ma non credo ce ne sarà bisogno"
Dette queste parole, Drew si allontanò...che tipa strana era quella...il signor Norbert non era affatto male. Con lui...era stato davvero gentilissimo.

"Durante gli anni che ho passato lontano dal laboratorio...mi sono sempre fermato a pensare..." Drew appoggiò il palmo della mano su uno scanner, in modo da aprire la porta "...perchè una Vege-People dovrebbe limitarsi ad avere un singolo potere quando, invece, può averli tutti?"
Norbert sollevò le sopracciglia, sorpreso.
"...che intendi?"
Domandò, lasciando trasparire, almeno in parte, il proprio stupore. Con un ghigno, Drew invitò l'anziano a seguirlo in una piccola stanzetta, nella quale si trovava solo una teca circolare, dai vetri appannati.
"....è un cilindro, Drew"
Commentò Norbert, confuso. Il minore si limitò a scuotere la testa, per poi premere un pulsante vicino alla porta. Quello che sembrava essere del semplice vetro appannato si rivelò essere delle lastre di vetro opaco che, lentamente, iniziarono a dare spazio dall'effettivo vetro della teca, scivolando verso l'interno in uno scompartimento apposito.

....fine. :D
No ok scherzo non ve lo faccio finire così, dOpO cOnTiNuA- Comunque ho riscritto praticamente l'intero capitolo in qualche ora, aPpReZzAtEmI-- Also, cosa pensate del passato di Drew e del suo rapporto con Norbert? Ve l'aspettavate? Forse? No? Chissà? Ed il fatto che Norbert sia ancora vivo ve l'aspettavate? :}
E si, era lui Noël/Nöel non ricordo come l'ho scritto e mi scoccio di controllare- :3
Questo capitolo non mi convince pienamente...? Ma sarà che lo tengo sotto agli occhi da troppo e.e
Nel prossimo capitolo vedremo il resto delle Vege-People fare cose belle e sono in hype, soprattutto perchè avremo qualche ship moment(?) ma soprattutto i nostri bimbi passeranno qualche momento senza rischiare di morire :D
Vi lascio con qualche perla di Sara-chan04 perchè se non le metto me la ritrovo in casa pfff-





È proprio una persona aggressiva :((((
Ora vi lascio con ciò che ha combinato Drew giocando a fare il piccolo biologo, kiss kiss~♡

×Flame×





"Ed eccola qui, in tutto il suo splendore"
Con un gesto teatrale, Drew indicò la sua creazione. Un essere dalle fattezze femminili ma privo di organi riproduttivi, alto probabilmente poco più di un metro e cinquanta e dalla pelle interamente verde era tenuto dentro la teca. La testa era coperta da lunghissimi capelli di un verde scurissimo, ed erano forse l'elemento più umano che quell'essere possedeva. Non aveva bocca o naso: sembrava quasi un alieno, ma aveva praticamente le fattezze di una bambina. Due grossi occhi scuri e privi di una qualsiasi sclera sembravano fissare il vuoto, mentre dei lievi movimenti del torace della creatura lasciavano intendere che stesse respirando. Però, ciò che più attirava l'attenzione, era un enorme fiore al centro del suo petto. Norbert non riuscì a capire di che tipo di fiore si trattasse....i petali erano tutti diversi, sia nella forma che nel colore. Alcuni erano bianchi, altri azzurri, verdi, gialli, rossi, blu ed arancioni....e forse ce n'era anche qualcuno viola. Attorno all'attaccatura del Fiore c'era del sangue secco verde, che ricopriva in parte anche il resto del suo corpo, tenuto fermo da un anello in metallo che cingeva la stretta vita dell'essere.

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