OC#15

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NOME: Najya Suraya Jessenia Malak.
Come molte persone di origine Araba, lei porta il suo nome accostato a quello delle sue antenate. 
Il suo nome è Najya, che significa "vittoriosa", Suraya è il nome di sua madre, dal significato di donna felice e spensierata.
Jessenia, nome di sua nonna, significa "fiore", mentre Malak è il nome della sua bisnonna e significa "angelo".
Lei comunque si presenta sempre come Najya, dato che è l'unico nome che sente suo. 

COGNOME: Ismat; significa purezza, innocenza, castità, perfezioni. Per cambiare, è il nome di sua madre. 

SOPRANNOME: Non ha un soprannome; provenendo da una famiglia particolare, nessuno la chiama con un soprannome. 
I due amici che aveva a Uagadou, la chiamavo o Jess o Raya, ma ha sempre preferito Raya a Jess. Purtroppo per lei, la chiamano tutti Jess, tranne suo fratello, che la chiama appunto Raya.

NAZIONALITÀ: Egiziana nata; ad Alessandria d'Egitto e cresciuta a Il Cairo, ha vissuto al confine tra Congo e Uganda per sei anni. si è trasferita in Francia solo a quindici anni. 

SANGUE: Purosangue.

ETÀ: Diciassette anni, è nata il tredici agosto.

PRESTAVOLTO: Sherihan 

Najya è una ragazza attraente, ha tratti definiti che accentuano l'armoniosità di fisico e colori. Quando non è in divisa, ama i gioielli e gli abiti sontuosi, ma anche abiti tipici dell'Egitto o che richiamano la sua patria.

SCUOLA: Originaria di Uagadou e trasferitasi a Beauxbatons, si ritroverà ad Hogwarts insieme ai compagni di scuola.

CASATA: A Beauxbatons era parte della Casa di Ombrelune, la casa delle persone più ambiziose della scuola; sono logici, intelligenti, strutturati, curiosi e interessati al modo in cui funziona il mondo e si battono fino all'ultimo per potere e perfezione. Il colore che li rappresenta è il grigio.
Dalle sue ricerche, evinse che la sua casa ad Hogwarts sarebbe senza dubbi Serpeverde, ammise che non ne era stupita e forse un po' ne era anche orgogliosa, eppure, con sua grandissima sorpresa, verrà smistata in Corvonero, la casa della saggezza, simboleggiata dai colori blu e nero.  

CARATTERE: Najya è introversa di natura, ma ultimamente è proprio un muro. Spesso è silenziosa, è furba, ascolta tutto senza mai dire niente, non risponde mai alle provocazioni per paura di scoppiare e sa sempre il fatto suo. Dotata di una sottilissima intelligenza, furba e, se serve, beffarda, il fine giustifica sempre i mezzi. 
Non pensava l'avrebbe mai detto fino ai quindici anni, ma sotto sotto (molto...molto sotto) tiene alle poche persone vicine a lei e morirebbe per loro. Non si è mai innamorata e ha paura di farlo, perché sa che aprire il suo cuore la destabilizzerebbe completamente lasciandola senza difese e se non dovesse funzionare qualcosa, si sentirebbe per sempre vuota e colpevole, senza mai più riuscire a parlare. 
La sua ambizione e la sua determinazione sono ora molto accentuate dal trovare il controincantesimo che risvegli Kamal dal suo stato, ma l'obiettivo a breve termine è imparare a praticare la magia senza ricorrere sempre alle mani (cosa difficile, dato che la sua magia on può essere contenuta completamente in una bacchetta). 
Parla alla perfezione arabo, swahili, inglese e francese e il suo sogno più intimo è ricostruirsi una vita ad Alessandria d'Egitto, mentre eviterebbe Il Cairo per via dei ricordi che l'hanno portata al suo sfogo.

STORIA: Najya nasce letteralmente nel deserto, durante una tempesta di sabbia, ma miracolosamente non la sfiora neanche un granello di sabbia. 
Sua madre, Suraya, speva che con la nascita di una bambina, lei non sarebbe sopravvisua: da generazioni, nella sua famiglia, sembrava che non potessero coesistere due eredi femminili. 
La famigia di Najya è una delle più antiche e potenti del continente Africano, ma per la strana peculiarità che abbia più importanza e sfortuna la linea femminile, sono visti un po' male, ma la maggior parte delle persone ha paura di confrontarle. 
Sebbene le donne della famiglia cerchino di avere figli in tarda età, Suraya ebbe un maschio a diciannove anni e la prima e ultima bambina a ventuno. 
Najya è nata durante il tragitto per arrivare ad Alessandria, dov'è stata registrata e da dove arrivavano i suoi genitori, ma di fatto ha passato lì solo due anni. 
Suo papà, per lavoro, si trasferì a Il Cairo, dove Najya e suo fratello Kamal crebbero e rimasero fino all'età di undici anni, quando cominciarono a frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Uagadou, la più grande e antica scuola di Magia del mondo. Scavata nella roccia dei Monti della Luna, al confine tra la Repubblica Democratica del Congo e l'Uganda, è l'unica scuola dove la magia viene praticata senza la bacchetta, che è un'invenzione europea, bensì con le proprie mani. 
Una peculiarità della scuola è che non si ricevono lettere, ma sassi. Ebbene sì, il preside in carica appare in sogno allo studente e alla mattina questo si sveglierà con un sassolino nella mano...
Se per Kamal fu così, Najya si ritrovò con il sassolino in mano nello stesso istante in cui aprì gli occhi. 
La sua infanzia non fu particolarmente travagliata; lei e suo fratello vissero con la loro balia, che li accudì fino agli otto anni, quando furono ritenuti abbastanza in gamba da cavarsela da soli. 
Il padre, praticamente, lo vedono un'ora al giorno, ma tanto gli basta: sono sempre stati due bambini indipendenti, soprattutto l'uno dall'altra, perciò non hanno mai sviluppato un gran rapporto. 
A parte la famiglia completamente assenta, i due fratelli sembravano crescere senza emozioni, come due bamboline mute ma intelligenti: a scuola erano i migliori.
Quando l'Egitto cominciò a scontrarsi con Israele e con i musulmani, il divario tra ricchi e poveri aumentava e la crisi economica cresceva, il padre di Najya e Kamal venne assassinato nel tragitto per arrivare al Ministero della Magia del Continente Africano. 
Senza versare una lacrima, Najya si ricoprì della carica di capofamiglia al posto del fratello e troncò quasi completamente i rapporti con lui, che, infuriato per essere stato messo in ombra ancora una volta nonostante fosse uomo e fosse il maggiore, decise di disputare con lei un duello per vedere a chi aspettasse per davvero il ruolo di leader. 
Nel duello, però, suo malgrado, i pochi ricordi insieme vennero a galla: lui che le cuciva le pezze per le bambole, loro che si rincorrevano nelle strade polverose della città, lui che le insegnava a cucinare, lui che le insegnava a stare al mondo perché non lo faceva il padre. 
E le emozioni, per la prima volta, emersero tutte insieme e, ai rinfacci del fratello, rispose con una scarica di magia che non pensava sarebbe stata capace di emettere: la rabbia crescente, la tristezza di un passato buttato, i sensi di colpa mai provati per non aver mai riconosciuto le azioni del fratello, la delusione di aver buttato via anni vuoti, si riversarono in un getto che colpì Kamal dritto dritto allo stomaco, mandandolo in uno stato di coma da cui tutt'oggi non si è ancora risvegliato. 
Najya fuggì da Uagadou quella stessa notte, intraprendendo un viaggio che la portò in Francia, alla scuola di magia e stregoneria di Beauxbatons, dove imparò ad incanalare la magia in un oggetto: la bacchetta. 
Dallo sfogo di quel giorno, Najya cominciò a controllare ossessivamente le sue emozioni, con il terrore anche solo di parlare, per evitare di esplodere ancora; si buttò completamente sullo studio per avere la mente sempre occupata su qualcosa di produttiva, piuttosto che su quella degli altri. 
Se prima non ci aveva fatto mai caso, dal momento in cui cominciò a tenere a bada le emozioni e i sentimenti, scoprì di essere nata con il dono della legilimanzia, l'arte di leggere i pensieri che passano per le menti altrui. E non le fu d'aiuto, dato che ormai tutti l'avevano etichettato come "quella veramente pericolosa" e i loro pensieri erano principalmente sinistri, sul suo conto. 
Nella sua rigida disperazione, due persone l'aiutarono, due ragazze più grandi di lei, le sue due uniche amiche: Agnès e Margot. Purtroppo non si aprì mai neanche con loro, ma per lo meno non le degnò del trattamento di pura ignoranza che riservava a tutti gli altri. 
A scuola continua ad essere la prima in ogni corso, ma la sua popolarità è alta e negativa.

FAMIGLIA: Najya non ha una famiglia. Sono tutti morti, eccetto suo fratello, per cui si sentirà sempre in colpa, perché l'ha quasi ucciso.

PUNTO DI VISTA: Essendo che vede la scuola solo come un obbligo, non ha un proprio punto di vista. Più che altro perché ne ha viste già due di scuole, un trasferimento non la contagia più, è solo...stanca. Per lei è tutto così nella norma.

RUOLO: Oltre ad essere legilimens, non ha ruoli particolari, ma è all'ultimo anno, per cui dovrebbe dare i M.A.G.O.

BACCHETTA: Dodici pollici e mezzo, rigida, legno di frassino e nucleo di crini di unicorno.

MATERIE AGGIUNTIVE: Aritmanzia e Antiche Rune 

PAURE E TRAUMI PASSATI: Ha paura di ferire gli altri come ha fatto con Kamal, ma attenzione: non è paura della sua magia, quanto della sua abilità di controllarsi. Come trauma ha solo quello di aver quasi ammazzato il fratello maggiore.

OUTFIT:

AESTHETIC: //

PLAYLIST: //

PRONOMI E GENERE: She/Her

ORIENTAMENTO: E secondo voi lo sa? 
Non vuole e non ha mai provato sentimenti romantici, se mai li proverà, ve lo faremo sapere :)

CURIOSITA':
-Parla arabo, swahili, francese e un po' di inglese
-Le piace molto scrivere, infatti scrive continuamente delle lettere al fratello
-Ha una forte connessione con l'elemento dell'acqua
-Si sente in sintonia con i fantasmi, più che con i vivi 
-Spesso la potreste trovare nell'aula di astronomia a osservare il cielo per passione
-Non ha fiducia nel genere umano
-Non è né sarcastica né ironica, solo un po' scontrosa...un po' tanto 
-Sembra vigliacca perché non interviene mai, ma fidatevi che se state per morire, arriva 
-Nonostante non ne abbia interesse, è terrorizzata da un'ipotetica gravidanza, perché se avesse una bambina, potrebbe morire 
-Lo stemma della sua famiglia è un cobra reale 
-Come animale domestico ha un Mamba nero che si porta dietro da Uagadou, da ormai cinque anni (vivono circa undici anni)
-Non è amante dell'alcol, ma qualche volta uno shottino non se lo risparmia 
-Spesso le mancano le nuvole che vedeva quando si svegliava a Uagadou

CONOSCENZE/INIMICIZIE/SHIP:

...waiting

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