La rivolta

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Eragon respirava profondamente l'aria calda di quel mezzo giorno.
Sotto di lui i manifestanti camminava apparentemente innoqui.
Di fianco a lui Ryannah, Koel, Rielf, Arya e i rispettivi draghi volavano invisibili agli occhi di chi invece camminava per le strade illuminate dal sole.
"Saphira"
"Che c'è piccolo mio?" rispose mentalmente la dragonessa blu.
"Pensi sia solo un falso allarme o ci faranno brutte sorprese?" chiese il Cavaliere.
"Non lo so, non abbassiamo la guardia. Non mi convincono"
Appena finì la frase il suono di un corno da guerra riempì la città.
Tutti i manifestanti estrassero la spada dal fodero e così li imitarono i soldati travestiti.
Ryannah espanse la menta fino a toccare quella degli altri quattro cavalieri e cinque draghi e chiese: "Attacchiamo?"
"No" rispose Eragon.
"Perchè?" chiese Rielf.
"Perchè noi possiamo giocarci l'elemento sorpresa. Ora sanno già che tra di loro ci sono dei soldati. Quando penseranno che le sorprese sono finite attaccheremo" si intromise Arya.
E poi toccando solo la mente di Eragon aggiunse "Sperando che non c'entrino con quello che è successo ieri"
"Mh, non so perchè ma sento che c'è qualcosa di più grande dietro quello Arya" rispose lui.
Iniziò lo scontro.
I soldati ebbero la meglio all'inizio.
Poi dopo che i ribelli si erano ripresi e che anche gli altri soldati nascosti erano saltati fuori, i manifestanti iniziarono a dare del filo da torcere ai loro avversari.
"Eragon, quando?" chiese l'ansioso Koel.
"Aspetta..."
Passò un altro minuto, e proprio quando sembrava che la battaglia vosse persa, Eragon e Arya si guardarono negli occhi e poi urlarono:
<<VIAAAA!>>
I Cavalieri sui rispettivi Draghi si buttarono sulla folla, bruciando o decapitando dall'alto i nemici dell'Impero.
Tra i ribelli il panico si seminò rapidamente anche perché non potevano vedere da dove arrivava.
Pian piano l'incantesimo dell'invisibilità iniziò ha perdere effetto e i draghi e cavalieri tornarono visibili.
Questo però non portò loro nessun danno, poiché avevano ormai decimato i nemici ed ora erano in maggioranza con l'arrivo anche dei rinforzi dall'esercito ora erano in netta maggioranza numerica.
Dopo un po' Eragon si arrischiò, come anche Arya, di scendere da Saphira e combattere a piedi.
Così vide uno strano personaggio avviarsi verso una casa ed entrarci.
Aveva come un aspetto familiare.
Lo seguì.
Entrò in nella casa, che era completamente vuota, e si avvicinò al ragazzo che aveva seguito.
Era alto, aveva una carnagione chiara e i capelli nerissimi e spettinati.
Quest'ultimo si voltò.
<<SEI TU!>> quasi gridò Eragon dallo stupore.

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