𝐃𝐀𝐋𝐈𝐃𝐀. Sᴏᴘʜɪsᴛ

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Premessa, non so fare le schede in prima persona, la "terza personalità" mi viene molto più semplice per descrivere i personaggi perché consente un certo "distacco", che comunque permette di spaziare nel carattere del personaggio senza fargli dire le cose da solo. È tanto difficile fare parlare una persona di sé, quasi nessuno dice una versione onesta o completa, quando si tratta di questo; nella maggior parte dei casi è una versione altamente storpiata o è ciò che il personaggio pensa di sé. Quindi...boh, tutta questa prefazione è fatta per dire di non fidarsi troppo di quanto Dalida dice, lei di sé ha un'opinione ben definita e narcisistica, che elimina una qualsiasi concezione altrui.

Non so se definirlo un trigger warning, ma come la maggior parte delle donne con un minimo di cultura in quegli anni, Dalida è estremamente misandrica. Ah ed è americano-fobica, non nel senso che ha paura di loro ma li ritiene sostanzialmente stupidi; non offendetevi per gli stereotipi su di loro in questa scheda, è proprio su quelli che qualsiasi discriminazione o pregiudizio si basa. Ci sono parolacce, mi sembra stupido da precisare ma non tutti parlavano alla Cicerone in quei tempi. Per il resto, spero che la scheda vi piaccia, non è esattamente il mio campo. Come sempre, chiedo venia per gli errori di battitura.

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𝐎𝐂 [𝐑𝐨𝐥𝐞𝐩𝐥𝐚𝐲] 𝐟𝐨𝐫: metts_ ; -Biskj
𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲 𝐍𝐚𝐦𝐞: New York, New York!
𝐖𝐨𝐫𝐝𝐬 𝐍𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫: 5.000 parole
𝐏𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐥𝐞 𝐎𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐠𝐬: ...

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ꗄ】𝐍𝐨𝐦𝐞: Dᴀʟɪᴅᴀ
Sì, è il mio nome. Esattamente non so come spiegare alle persone che significa, così come non riesco a spiegarmi perché alla gente interessi così tanto. Io mi chiamo Dalida, tu mi chiami Dalida, fine. Da quando l'avo del prozio del mio bisnonno che si chiamava come me ha così tanta importanza? È un banalissimo nome italiano che vedi in giro come tanti altri. Ma giustamente, qui siamo in America, vi faccio un applauso per la vostra intelligenza se sapete dove si trova il vostro buco del culo; ordunque, sarà mia premura illuminarvi sul significato di un nome che sbaglierete comunque a pronunciare perché inglesizzate qualsiasi termine come se la vostra lingua fosse la bocca del mondo. Ha origini italiane, da quanto so e non ha nessun significato particolare. Vuol dire semplicemente "ragazza". Wow, eclatante vero? Ho distrutto le vostre americane manie di grandezza che vi portano a chiamare un bambino "nuovo dominatore dell'universo" anche se poi cresce e diventa un pigro ciccione che non sa declinare un verbo? Sì, mi dispiace, la mia dinastia non avrà tanta elevata importanza quando i miei pronipoti chiameranno la loro tanto amata deceduta parente "Dalida, la ragazza". Probabilmente in Italia si dava meno peso al significato del nome di un bambino, anche perché solo aprendo un libro di storia i nomi si ripetono uguali a loro stessi. Qua sembra ci sia una guerra. "Ma davvero?", "Che cosa vuol dire Margery? Sì so che solo dicendolo è intuitivo ma vorrei che me lo spiegassi", "Oh, e ha discendenze antiche?". Per l'amor di Dio, è un nome, il massimo di importanza che avrà sarà per gli altri decidere quanto saranno brutti o belli i soprannomi associati ad esso, datevi una calmata. Poi avete due secoli di storia, letteralmente, siete nati ieri, come potete credere che i nomi neolatini non abbiano una storia più antica dei vostri? Probabilmente tra qualche anno a sentirsi dire "mi chiamo Dalida" vi guarderanno come se foste una spia della URSS, se esisterà ancora, ma onestamente non mi interessa. È un nome come un altro, mi piace perché non suona male e con il cognome ci incastra relativamente bene. Le mie pretese finiscono qui. Non esistono parecchi soprannomi per esso, ho visto qualche scapestrato dire "Daly","Dally" o simili per boh...rendermi più americana, immagino? Anche se sembrano più nomignoli che una bimba di cinque anni darebbe alle sue bambole che altro. Mi è sufficiente che si pronunci in modo corretto, poi il resto verrà da sé. Mi occuperò io di soprannomi sgradevoli.

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ꗄ】𝐂𝐨𝐠𝐧𝐨𝐦𝐞: DᴇMᴀʀᴄᴏ

Esatto, è il mio cognome, veneto come pochi altri. Se vai in giro per una qualsiasi città veneta si trovano migliaia DeMarco, De Marchi, De Marca... è un po' il marchio di fabbrica della nostra terra. Non è il cognome di papà, lui è morto due anni dopo la mia nascita durante la Seconda Guerra Mondiale, quando al potere c'era quel gran fascista rimasto tre giorni a penzolare a testa in giù. Pochi a mia detta. Tolti gli sproloqui, DeMarco è il cognome di mia madre, il che non mi crea problemi, anzi. Molti si dispiacciono con me di questo, soprattutto in Italia... sembra che non avere il cognome di mio padre mi debiliti o mi tolga qualche diritto rispetto alla mia famiglia...fissati del cazzo. Sono fiera di avere il cognome di mia madre, è stata lei a portarmi in grembo per nove mesi, a sopportare le nausee, il mal di stomaco, i dolori infiniti, il travaglio e i cinquanta giorni di ciclo mestruale ininterrotti post parto. Mio padre che ha fatto? Una spruzzatina di sperma? E il resto del mondo si scandalizza pure se non porto il cognome di quello che non ha fatto l'1% del lavoro per mettermi al mondo? Volete sapere il significato anche di questo? È un po' complesso però, non so se con quella testa da americani potete arrivarci senza uno schemino... cioè, riuscite a capire la storia di Italia se ve la spiego? Anche se mi chiedete se pure da me ci sono gli alberi o se si vada in giro a cavallo? Tolto anche questo, DeMarco deriva dal praenomen latino "Marcus", che anticamente si diceva anche "Marticos". Come è facile intuire se avete un minimo di cultura è che il nome derivi da Marte, dio della guerra, quindi il mio nome e cognome per intero significherebbero "La ragazza dedita al Dio della Guerra". Figo vero? Per una volta uno dei vostri nomi baldanzosi ha senso. Non fraintendetemi, odio la guerra, ha ucciso mio papà, e in generale ritengo che chiunque abbia un istinto bellico sia mentalmente indietro, stupido o eccessivamente superbo. E sì, ora sono in America, la grande terra di queste teste di cazzo. Per quanto mi riguarda, terrò alta fede al mio cognome, combatterò anche solo nella mia testa questo stupido sistema retrogrado e che sa di vecchio. I movimenti femministi si stanno espandendo, la stupidità del genere maschile sta emergendo; avrete ancora pochi decenni prima che voi uomini vi becchiate tutte le conseguenze di ciò che per anni avete fatto.

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ꗄ】𝐄𝐭𝐚́: 17 ᴀɴɴɪ
Sì, ho diciassette anni e mi manca solo un anno alla maggiore età. Per fortuna. Non che cambi tanto in realtà, un cassonetto ha comunque più diritti di me ma avrò più autonomia decisionale. Sono nata il 10 agosto 1942, un bellissimo anno della seconda guerra mondiale, esattamente tre giorni dopo che gli americani assaltassero delle isole neutrali durante la guerra. Sì, so che è la notte delle stelle cadenti, ma non credo nei misticismi. Volete forse dire che se nasco il giorno in cui il moto rotazionale di un agglomerato roccioso e gassoso nello spazio si fa vicino alla terra allora divento un portafortuna? Talmente stupido da sembrare una messa in scena propagandistica. Fisicamente, dimostro la mia età, non di più e non di meno, ma non è che mi interessi. Puoi essere una icona di bellezza straordinaria come Marilyn Monroe e avere il cervello sviluppato quanto l'italiano medio che incontri in giro per Venezia, per quanto mi riguarda. Mi faccio poco di modelli con l'intelligenza e la maturità di un cane. Comunque rassicuratevi, non sono una di quelle persone che si rifiuta di parlare con i più piccoli perché "sono immaturi". Per me l'età è solo un numero imposto dalla società per metterti determinati limiti, altrimenti non mi spiego per nulla come degli idioti come i politici attuali possano essere al potere. Cinquant'anni fuori ma un bambino li batte a giocare a scacchi. Che uno mi dia diciassette anni, tredici o venti mi cambia poco. Ognuno può dimostrare qualsiasi età a qualsiasi età biologica, magari per qualcuno mi comporto come una bambina capricciosa e per altri sono già una adulta. Non sta a me scegliere, la tua età non vale niente perché tanto saranno gli altri a deciderla per te. "Uno, nessuno e centomila" no? Un romanzo di un autore italiano che voi nemmeno conoscerete. Pace all'anima sua. Comunque, ora come ora non saprei dirvi se sono matura o meno, dipende da come mi vedete voi. Alcuni pensano che i figli unici crescano più in fretta, io penso solo che chi studia e si fa una cultura non abbia la testa di cazzo come metà della popolazione mondiale, e non averla quindi è definita "maturità" o "follia". Però boh, scegliete quello che più vi aggrada, so litigare e asflatarvi come un adulto e farvi gli occhi dolci prima di mollarvi un destro come una bambina, tutto si basa sull'atteggiamento che voi avete con me. Di conseguenza, io risponderò.

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ꗄ】𝐀𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐨: Mᴇɪᴋᴀ Wᴏʟʟᴀʀᴅ

Mi fa strano descrivere il mio aspetto come se stessi facendo un tema per la quinta elementare...ma se è proprio necessario. Non è che mi interessi particolarmente, mi piace essere in ordine perché l'aspetto è la prima cosa da cui gli altri ti giudicano, ma non mi rovinerò la vita per farmi apprezzare dagli altri. In verità, mi sono abituata a non farmi toccare troppo da queste cose quando sono andata in America con mamma: in Italia ero una ragazza perfettamente nella media, con un fisico un po' da bambina per una persona che stava per raggiungere l'età per sposarsi, mentre qui in America mi trattano come se fossi "sciupata", se volessimo dirlo in italiano. Gli standard cambiano da stato a stato, e dato che il mio corpo non cambierà con la stessa velocità del mio passaporto, mi sto impegnando a lasciare correre. Conta il cervello, non la bellezza; quella prima o poi svanirà per tutti. Ma tolto questo, sono una ragazza abbastanza alta rispetto alle altre. Non di tantissimo in verità, sono 1.70, o piede qualcosa, come voi lo chiamate. Con i piedi vi misurate e intelligenti come dei piedi siete. Non so perché, ho incontrato alcuni ragazzi, sia in Italia che qui, che parevano quasi indispettiti dal fatto che fossi tre centimetri più alta del "normale"... abbastanza patetico, hanno un'autostima così bassa da dimenticarsi che anche una di 1.50 potrebbe superarli con i tacchi. Vabbè, comunque, sono bianca(?) in caso non lo abbiate visto da soli(?) e per quanto sia brutto da dire, meno male, qua sono ossessionati come dei malati mentali. Svegliatevi, non esistono più le Leggi Razziali. Fisicamente, non sono tutto questo granché, non ho molte forme nonostante abbia già 17 anni e i miei muscoli sicuramente non entrano in una classifica di vincitori, ma va bene così. Preferisco la testa al corpo e finché si tratta di un pugno, posso arrivarci anche io. Va bene così fino a un certo punto, in verità... ammetto che "avere un attimo di più" mi renderebbe sicuramente più femminile agli occhi degli altri, perché sembro "poco donna" con tutte queste pianure. Della mia faccia, ho poco da lamentarmi; sono abbastanza semplice ma ho visto ben di peggio e mi è stato insegnato di non arrovellarmi troppo la testa su queste cose. Normale viso ad ovale, normali lineamenti, normalissimi zigomi, labbra nella media, occhi verdi, il mio più grande pregio, a detta di molti, e normalissimi capelli castani. Lisci, quindi di una banalità disarmante. Tutto qui. Mi dicono sempre che sono tutta mia madre, cosa molto ovvia dato che mio padre nemmeno l'ho conosciuto, vero geni del male? Fisicamente non mi dispiaccio particolarmente, uso anche vestiti che mi fanno stare comoda o a mio agio. Qualche volta mi è successo di avere qualche dubbio, soprattutto se mi fischiavano per strada o davano pacche dove non dovevano, ma in questi casi mi è stato detto o di insultarlo fino a farlo piangere, di rispondere con le mani o di ignorarlo in quanto essere mentalmente sottosviluppato. Di sicuro non è un figurino che mi fa andare a caccia di uomini come tante donne vogliono... Che tristezza, usare la bellezza per andare a caccia di uomini o trovarsi un marito. Sono persone stupide che ragionano con il cazzo che hanno tra le gambe, perché sprecarsi per così poco indietro?

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ꗄ】𝐂𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞:
Gli altri mi definiscono come "quella dalla lingua troppo lunga" o "quella che va forte a scuola". Chiariamo da subito questi primi due punti con cui spesso mi descrivono. Punto uno, qui una donna che parla e non è un moccio lecca pavimenti è definita "una che parla troppo", i poveri uomini hanno un ego talmente fragile che a sentirsi ribattere si mettono a piagnucolare come bamboccioni, e chi è privo di argomentazioni fa l'unica cosa possibile: insulta. Vi rendete conto di chi stiamo lasciando a governare paesi interi? Punto due, sì, vado molto bene a scuola qui. Ma non illudetevi, non sono brava perché studio, sono brava perché ho studiato i primi anni della mia vita in Italia e vivo di rendita da quello che ho imparato lì. Qui in America siete tutti talmente stupidi che vi fanno imparare le tabelline all'inizio delle superiori. ALL'INIZIO DELLE SUPERIORI. E vi definite pure una super potenza? Il miglior paese del mondo?! Imparate a contare fino a cinque senza i ditini, prima. Penso che queste due mie risposte vi abbiano già dato un'idea di chi io possa essere. Sono Dalida DeMarco, una ragazza di diciassette anni che vive in un mondo di stupidi, governato da uomini altrettanto stupidi ed egoisti, e io devo fare il mio massimo per cambiarlo, o per riuscire a viverci senza farmi schiacciare. Oppure schiacciando il maggior numero di moscerini che si interporrà tra me e i miei obiettivi, dipende. Riguardo a questo discorso, non mi riterrei una persona moralista o che segue il giusto. Ognuno di noi ha una propria concezione di buono e giusto, chiamiamo giusto cioè che ci è egoisticamente utile. Non so dirvi se all'interno di questo mondo di stupidi io sia buona o semplicemente stronza, ma non sono affari miei.

Al contrario, l'unica cosa che so bene è che noi donne abbiamo ricevuto nemmeno un centesimo del "giusto" e ci sentiamo ancora dire di non valere niente. Da dei coglioni che hanno fatto scoppiare una guerra, per poi acclamarla. Faccio solo quello che io ritengo giusto e mi schiero dalla parte di chi per me ha ragione. Ovviamente, questo "chi per me" cerco sempre di individuarlo tramite parametri oggettivi, ma quando ho visto all'albergo quella povera ragazza incinta senza nemmeno sapere dove il padre fosse ..beh, è difficile non essere soggettivi. Venire fuori è troppo difficile per voi vero? Magari poi vi lamentate anche dicendo che è colpa della donna se resta incinta. Ve lo tagliassero. La morale che io cerco di seguire, il più delle volte, è quello dell'uguaglianza. Ma non l'uguaglianza del tipo "TuTtI sIaMo UgUaLi". No, fanculo questa uguaglianza. Quello che il movimento femminista sta dicendo in questi anni è verissimo. Il femminismo non vuole che si dica che uomini e donne sono uguali, vogliono evidenziare le differenze. Questo vuol dire che se l'uomo è forte in un modo e le donne sono forti in un altro, allora le donne sono deboli perché "Eh Ma GlI uOmInI sOnO cOsÌ". Fanculo voi uomini, ci sono due generi e questi due generi hanno due forze diverse. Vi siete già dati abbastanza meriti da soli per prendervi pure come parametro di giudizio di ogni essere vivente sulla terra. "Io sono così, tu sei così" questo è il mio motto di vita, non "io sono così quindi tu sei così", perché altrimenti sei solo un narcisista senza cervello.

So che questo crea scandalo, soprattutto tra gli emotivissimi maschietti, ma non ho problemi a dire che il movimento femminista stia facendo benissimo. Guardate Marylin Monroe, povera donna, cosa ha dovuto fare, una della sua intelligenza per essere calcolata da voi sgorbi ha dovuto fare l'ochetta, altrimenti nemmeno la guardavate. Vi sareste sentiti minacciate, dalle nullità quali siete. Sarò sempre e comunque dalla parte del più debole e dell'oppresso, e sono pronta a difendere questa mia posizione con fatti e logica, ciò che manca a chi discrimina. Se ti serve una mano in una situazione molto complessa, sarò sempre lì per dartela. Se poi te ne approfitterai, di lascerò sul cipiglio della strada perché da vittima non puoi diventare carnefice. Non è esattamente una personalità che piace molto, me ne rendo conto. Casualmente è soprattutto agli uomini che non piace, ma cosa vogliono saperne loro, che vivono con la orgogliosa speranza che una donna pensi solo a come farli contenti? Ho avuto la possibilità di avere un'istruzione da pochi anni e avete pure il coraggio di fare le vittime? Ah, un'altra cosa. Giusto perché sono già ritenuta abbastanza rispettabile per quello che penso. Essere dalla parte dell'oppresso significa anche che detesto l'influenza della Chiesa. Associazione mondana e discriminatoria che rompe i coglioni con i testimoni di Geova che bussano alle porte, ma che si è opposta alla guerra solo sei mesi prima che finisse. Ridicoli codardi assetati di soldi e culi di bambini.

Se non lo avete capito da soli, sono una che quando si arrabbia è difficile da fermare. Non alzo le mani, quasi mai almeno, non mi serve arrivare alle mani come gli uomini senza argomentazioni. Mi infurio, inizio un discorso, e faccio così tante digressioni che parto col voler discutere di un argomento e finisco con aver parlato di quindici. Non lo ritengo troppo un problema in verità, spesso le persone con cui litigo qua sono talmente ignoranti che dopo un paio di informazioni si mettono a piangere. Ogni tanto l'umiliazione serve. Non credo di avervi descritto ogni cosa del mio carattere, ma posso dirvelo con onestà? Non sono affari vostri, è troppo facile se vi dico tutto io e se vi prendo per manina. Potete fare anche voi lo sforzo di comprendere qualcosa, non mi piace la proporzione 90% in cambio di 10%. Ritengo che a comporre il carattere delle persone siano i suoi ideali, oltre i suoi comportamenti. Anzi, riguardo questo, credo che quanto vi ho detto ora basti ed avanzi. No dai, posso solo aggiungere di essere abbastanza... protettiva(?) in un certo qual senso. Ci sono persone che non dovete toccarmi, altrimenti a mettervi le mani addosso sarò io e non sarò certo gentile. Sono istinti protettivi abbastanza comuni, dicono, così come la violenza che si scatena in me se dite cose sbagliate, soprattutto sul lavoro di mamma.

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ꗄ】𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚:
Come ho già detto, sono nata il 10 agosto 1942, a Venezia. Una grande fortuna, si può dire, essendo una delle poche città italiane ad esser stata toccata molto poco dall'ideologia fascista, non che bombardata di meno. È successo anche lì, ovviamente, ma Hitler era troppo attaccato all'arte classica per radere al suolo una città come Venezia. Non ricordo moltissimo, ad essere onesta. Ho vissuto lì solo per otto anni, fino al 1950. Era una città complicatissima, fatta di vicoli, vicoletti secondari, cancelli che ci chiudevano agli ebrei, poi acqua, acqua e ancora acqua. Ogni qualche mese si camminava con le ginocchia stonfe, ma ci stava. Era quasi una caratteristica del vivere lì. Credo di aver visto più recite in quegli otto anni di quante non ne abbia viste in America nei restanti nove: anche per le vie, c'era sempre musica, qualche mimo, opere di Pirandello e Goldoni sempre fissate per il giorno dopo... una città molto vivace. Riguardo le persone con cui vedevo queste cose, beh, ovviamente mamma. Papa è morto quando avevo due anni, a stento ricordo il suo viso. Me lo hanno portato via i fascisti e la guerra in generale; tutti con questa "patria" di qua e di là, un concetto dell'antica Roma che non stona più qui. Hanno detto che è morto per difendere la parte giusta...e in cuor mio mi auguro che questa parte giusta fosse la partigiana... perché si sa, in quegli anni, che solo il fascismo era considerato giusto. Porto buoni ricordi di quegli anni, nonostante alcuni soldati che entravano continuamente in casa nostra. Mai una persecuzione, controlli strani... Entravano e qualche ora dopo uscivano.

Ovviamente all'epoca non potevo capire, ci sono arrivata qualche anno fa, ma credo di poter dire che vada bene così. Questa è la società in cui viviamo, non è colpa di mamma se deve fare questo mestiere, quasi nessuno lo fa di sua spontanea volontà, ma gli uomini continueranno a credere che viviamo in funzione di aprire le gambe quando passano. Nel 1950 ci trasferimmo in America. Era un paese molto decantato, anche io da piccola ero molto entusiasta all'idea; in Italia non si parlava mai male di loro. "Ci hanno aiutato nella Prima Guerra Mondiale", ovviamente non era vero, erano entrati qualche mese prima della fine e non avevano fatto niente. "Ci hanno sempre protetto durante la Seconda Guerra Mondiale", nemmeno questo era vero, perché erano entrati solo per l'attacco ad una loro base navale e per "ricambiare l'offesa" in cambio di nemmeno un centinaio di morti hanno sganciato due bombe atomiche. "Hanno fatto il Piano Marshall", e sì, questo almeno è vero. A quanto pare, questo piano del 1947 doveva aiutare noi cittadini a riprendere l'economia, cosa che per lo meno ha fatto, e doveva anche aiutare tutto il resto dell'Europa!... Poi si è rivelato solo un modo per ostacolare il comunismo. Non credo più a mezzo mito che mi ero fatta, riguardo questo paese. Una manica di stupidi con una civilizzazione minima, che deificano la violenza e le armi (ritenendole più legali di un uovo di cioccolata!), ignoranti come raramente ho visto, razzisti da disgusto, ma ancora si credono il miglior paese.

Glielo lascio credere, ho sempre cercato di vedere il bello di ogni terra, dell'America inclusa, anche se si tratta di un'impresa molto difficile. Davvero io ci ho sempre provato, ma voi americani vi tagliate sempre le gambe da soli. La cosa più difficile è stata imparare un'altra lingua. Non me lo avevano mai insegnato in Italia, non c'erano le sezioni con doppia lingua, e non è stato nemmeno piacevole avere a che fare con i miei nuovi compagni. Sapevano che fossi straniera e che non sapessi parlare bene, ma mi trattavano ugualmente come se fossi una stupida, ridevano delle pronunce che sbagliavo, mi facevano il verso quando parlavo... E se pensate che quando ho imparato la lingua la situazione fosse migliorata, allora vi sbagliate. La scena era più o meno sempre questa: parlavo tranquillamente con una persona, questa persona mi rispondeva, ad una certa dicevo di essere italiana... questa persona iniziava a staccare le parole come se stesse parlando ad una dell'asilo, faceva il gesto di puntualizzare con le mani, mi guardava come un maestro che faceva ripetere parti di una parola ai bambini per poi fargliela dire tutta intera. Mi fa onestamente ridere come trattiate le persone come se fossero stupide quando mi dite che la Luna è più lontana da noi del sole. Sul serio, mi fate sentire intelligente, stupidi come voi non li si trova nemmeno in Italia, e ce ne vuole.

In ogni caso, non ho mai avuto amicizie molto durature. Cambiavano spesso alberghi e spesso ci spostavamo, ma almeno non era noioso. Si vedevano sempre cose nuove. Adesso ci troviamo in un albergo altamente di lusso, non so come riusciamo a permetterci un posto del genere, per questo vorrei evitare di fare spendere troppo a mia madre. Se posso essere onesta è un po'... pacchiano. La definizione di eleganza dell'hotel corrisponde al "troppo". C'è troppa roba in troppi punti; poi naturalmente, sono tantissime cose di lusso ma sempre tantissime. Non siamo qui da tanto, ma ho già conosciuto un po' di persone. Una cosa davvero da spararsi, perdonatemi.

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ꗄ】𝐂𝐮𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢𝐭𝐚́:

•I conigli sono di gran lunga i miei animali preferiti. Sono piccolini, morbidi, intelligenti, non danno mai fastidio, sono affettuosi e dolci. Delle accoppiate stupende che non trovo praticamente mai nelle persone, ma non c'è da stupirsi. Quando sarò adulta e vivrò in una casa mia, me ne prenderò sicuramente uno, o più. Adesso, con tutti gli spostamenti, non vivrebbe di certo al meglio, soprattutto se in una stanza d'albergo.

•Detesto gli sprechi. Sarà la mia abitudine, quella di cercare di usare il più possibile le cose per non spendere o semplicemente perché finché è buono non vale la pena buttarlo, ma appena sento fare discorsi su oggetti o cibo buttati per "il graffiettino", "da vedere è brutta"... ci credo compri le banane a gennaio vorrei anche vedere se non sono brutte. Le persone fanno troppo uso del loro essere schizzinosi, non rendendosi conto di quanto gli altri ucciderebbero per avere la metà di quello che cestinano ogni giorno.

•Sto spesso male per problemi allo stomaco. Non lo nascondo, da quando sono venuta in America la mia salute alimentare è peggiorata drasticamente. In Italia le norme di controllo del cibo già c'erano e non erano male, qui invece non c'è nulla... nessun controllo, nessuno schedario... cibi di pessima qualità vengono messi in vendita o serviti. Fanno davvero schifo, perdonatemi, e so di non esser l'unica italiana a sostenerlo. Qui avete troppa poca considerazione della salute fisica e considerate stare al mondo un prezzo, dato i costi degli ospedali.

•Il mio più grande sogno, anche se abbastanza irrealizzabile attualmente, sia in Italia sia in America, sarebbe diventare avvocato. Vorrei dare giustizia a quelle persone che vengono messe da parte per caratteristiche che non ci differenziano minimamente, e mi piacerebbe tanto che anche nel coro della giustizia ci fosse una voce femminile. So che sarà quasi impossibile e che con ogni probabilità finirò a fare la maestro o la mogliettina casalinga... ma mio marito, chiunque lui sarà, non avrà vita semplice, questo posso assicurarlo.

•Klimt è il mio pittore preferito. Sì, so che è morto nel 1918, ma le sue tele sono qualcosa di semplicemente fenomenale. L'arte in generale mi piace molto, anche se non quella post bellica. Il Futurismo soprattutto, uno schifo davvero. Opere brutte che istigano solo alla violenza... ci dovrebbe essere più arte nel mondo, magari tutto questo non sarebbe successo, chi lo sa. Ci manca la cultura, per questo voglio acquisirne il più possibile.

•Cerco sempre di tenermi informata su progressi scientifici e quant'altro. Abbiamo sempre usato la scienza malissimo, o almeno negli ultimi quarant'anni, e sapere dove viviamo mi incuriosisce molto. Spesso mi dimentico di essere su un pianeta, non so se sono l'unica che qualche volta se lo ricorda e si scandalizza. I progressi del mondo della scienza dovrebbero interessare tutti, a mia detta, ma ci sono molti gruppi, religiosi soprattutto, che sembrano allontanare queste cose come i gatti con l'acqua.

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ꗄ】𝐑𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢:

RandomBk Ela DeMarco: ovviamente, è mia madre, vi aspettavate non mettessi relazioni con lei? Le voglio bene, non mi serve indagare per capire che il nostro rapporto è decisamente migliore del 90% di quello in altre famiglie. So che si sforza tanto per non farmi mancare niente e so che lavoro faticoso deve fare, per questo cerco di farmi bastare quello che ho. Posso vivere senza uno degli ultimi vestiti usciti o una matita in più, mi arrangio. Dovrebbe tenere più soldi per rilassarsi e prendersi cura di sé; io ormai sono grande e cosciente di quello che succede, non voglio farle peso sulle spalle anche dopo diciassette anni. Non vorrei che pensasse che le voglio bene solo perché mi procura il più possibile, tutto qui. A me va bene tutto, non sarà qualche pastello in meno a cambiare radicalmente la mia vita.

-Biskj Gwyndoline Clegg: qui la situazione è... un po' diversa, mettiamola così. Non è che la conosca da tanto, o che la conosca bene. Non sapevo nemmeno chi fosse in verità, il suo unico difetto è essere ricca. Sì, ok lo so, mea culpa va bene? So che non è colpa tua se sei stata partorita in una famiglia con dei soldi ma ricca resti. Ricordate quando ho detto che odio chi spreca o fa lo snob? Gwyndoline faceva la snob. Non saprei come descrivere quei discorsi se non come... discorsi da ricchi... o da teste di cazzo se vogliamo essere meno formali. Non erano nemmeno affari miei in verità, non stava parlando come. Sono stata io a intromettermi dopo un po' perché avevo perso la pazienza... E abbiamo litigato. No, non sono quelle amicizie che nascono da degli odi, ho solo capito in che situazione fosse la ragazza con lei, e sarebbe stato stupido andare avanti. C'erano questioni ben più importanti di quei discorsi da poco.

peculiarpeeps Ruth Cooper: credo di aver già detto che ci sono famiglie messe ben peggio della mia, ma se non l'ho fatto lo dico adesso. Sempre famiglia ricca - è un classico, mi sembra che solo le ricche restino incinta così- ma decisamente ingombrante. Ho sempre saputo di ricconi che nemmeno guardavano i bambini, qua invece li guardano anche troppo. Tolta la sua famiglia, quella ragazza mi fa principalmente pena. Povero cuore, incastrata in una gravidanza lunghissima senza nemmeno il padre del bambino. Non che mi aspettassi qualcosa di più da degli uomini in verità, soprattutto se altolocati. Non è che possa fare tanto per aiutarla né posso capire come possa sentirsi. Non credo nemmeno ci siano altre soluzioni dopo l'avere il bambino, visto come vengono viste le donne qui. Non lo nascondo, quando l'ho saputo ho chiesto a mia madre che fare per poter essere d'aiuto, non so un granché di queste cose.

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