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Mร u nแปn
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Chiแปu cao dรฒng

La luna splende giร  alta in cielo quando finalmente decido di scendere e andare da Xavier. Mi sono giร  preparata da tempo, ma ho dovuto fingere di stare giร  dormendo fino a quando Bianca non รจ ritornata in camera e anche lei si รจ infilata sotto le coperte. Non posso assolutamente rischiare che mi veda uscire: sicuramente lo direbbe alla Weems e mi caccierebbe nei guai.

Quando sono completamente sicura che Bianca stia dormendo, sistemo qualche cuscino sotto le mie coperte per simulare il mio corpo e poi mi chiudo silenziosamente la porta alle spalle. Il corridoio sembra vuoto: nessuno studente in vista e soprattutto nessun professore.

Neanche il tempo di ragionare su dove dovessi andare per raggiungere prima la porta, che mi ritrovo davanti esattamente la ragazza con cui aspetto di parlare da quando sono arrivata: Mercoledรฌ Addams. Vestita, come sempre, dalla testa ai piedi di nero, con lo sguardo rivolto in avanti e un passo spedito. Quando mi vede, perรฒ, rallenta il passo e si ferma davanti a me, con sguardo indagatore.

-Dunque sei tu la nuova compagna di stanza di Bianca Barclay- commenta, passando lo sguardo dalla porta a me con estrema nonchalance. Io annuisco, per poi tenderle la mano.

-Sono Celia Hawthorne. Molto piacere-

Lei non ricambia la stretta, perciรฒ dopo un pรฒ allontano la mano. Pensandoci bene, non mi aspettavo che fosse chissร  quanto socievole. Enid mi ha detto che parla solo con lei, in tutta la scuola.

-Sรฌ, Enid mi ha parlato di te. Mi ha detto anche che conosci i miei genitori- risponde dopo un pรฒ, scrutandomi ancora. Non riesco proprio a decifrare il suo sguardo.

-In realtร  non li conosco propriamente io. Ma mia madre sรฌ. Veniva qui alla Nevermore negli stessi anni dei tuoi genitori. Credo anche che fosse grande amica di tua madre, Morticia-

-Mi dispiace per tua madre- dice, per poi continuare a camminare per la sua strada.

-No, aspetta- la fermo, rendendomi conto solo dopo che in realtร  non ho niente da dirle, ma ero solo curiosa di parlarle. -Che stai andando a fare?- butto giรน alla fine.

-Sto tornando in camera- risponde subito lei, stringendosi al petto il libro che tiene tra le mani -Enid dovrebbe essere da qualche parte a sbaciucchiarsi con Ajax, o che so io-

-Aspetta...come?-

-Ci vediamo in giro- conclude lei, girando di nuovo sui tacchi e sperando oltre il corridoio.

Io rimango per un pรฒ immobile. Diciamo che questo primo incontro รจ stato parecchio strano. Come prima cosa: Ajax ed Enid? Non so minimamente cosa sia successo, ma almeno fino ad oggi pomeriggio procedeva tutto normalmente. Seconda cosa: perchรฉ aveva un libro in mano? Credo che nessuno studente abbia voglia di studiare, a quest'ora. Soprattutto perchรฉ domani รจ il nostro giorno di riposo, e saremo liberi dalle lezioni.

Mentre scendo l'ultima rampa di scale ripenso a tutta la conversazione, arrivando alla conclusione che, nonostante fosse un pรฒ inquietante, Mercoledรฌ sembrava anche essere parecchio interessante.

Esco in silenzio dalla scuola, e subito un venticello non esageratamente freddo mi scompiglia i capelli. In giro non si vede nessuno, perciรฒ procedo spedita nel cortile. Quando arrivo davanti alla serra, potrei giurare di aver visto un'ombra muovervisi dentro. Ma, quando guardo meglio, vedo che in realtร  non c'รจ nessuno. Solo una piccola luce aperta, che perรฒ si spegne pochi secondi dopo.

-Sei arrivata- dice Xavier, spuntando da dietro la serra. Ha addosso esattamente gli stessi vestiti dell'altra sera, alla Sagra del Raccolto. Solo che adesso ha i capelli raccolti in un piccolo codino.

-Scusa se ci ho messo tanto- tento di scusarmi, sorridendo. La piccola conversazione con Mercoledรฌ mi ha davvero rallentato cosรฌ tanto?

-Pensavo che non saresti mai arrivata in realtร -

-Non sono cosรฌ maligna- replico, con una risatina un pรฒ nervosa. Lui finalmente sorride, e io mi rilasso un pรฒ.

Per qualche secondo rimaniamo in silenzio. Poi, osservando il viso di Xavier quasi completamente al buio, noto che ha lo sguardo rivolto al cielo. Solo allora noto che il fenomeno della luna รจ giร  cominciato.

-E' davvero bello- commenta lui, mentre io osservo la luna farsi di un colore molto vicino al blu. In effetti รจ vero: รจ davvero bello.

Sento Xavier avvicinarsi appena di un passo a me, e il suo cappotto sfiorare il mio. Un brivido mi percorre tutta la schiena, e non per il freddo. Tutta l'atmosfera sembra essersi fatta di colpo piรน strana. Non saprei descrivere perchรฉ. Solo sembra che qualcosa sia cambiato.

Xavier volta lentamente la testa verso di me. E i brividi continuano.

Per un istante si limita a guardarmi, le labbra leggermente socchiuse; io mi sento avvampare, perchรฉ mai prima di adesso mi aveva guardato in questo modo. Mi guarda come se fossi qualcosa di ancora piรน bello del fenomeno lunare che abbiamo davanti. -Lascia che...- dice, per poi interrompersi.

-Cosa?- sussurro io, ormai a un soffio dal suo volto. -Ti ricordo che avevi detto niente baci-

Invece di rispondere, lui si curva in avanti per premere le proprie labbra sulle mie.

Le braccia di Xavier mi avvolgono completamente, e a un tratto sento le sue mani posarsi delicatamente sui miei fianchi. Il bacio continua, e non riesco a capire assolutamente nulla di ciรฒ che sta succedendo.

Poi, tutto diventa troppo chiaro. La realtร  appare vivida davanti a me, colpendomi come uno schiaffo in pieno viso.

-Xavier, non posso...devi dirmi...non riesco a ragionare- tento di dire, staccandomi dalle sue labbra, che poi ritrovano subito le mie.

-E' tutto okay- sussurra lui in risposta, tentando di rassicurarmi. Io tento davvero di tranquillizzarmi, di pensare che vada tutto bene. Ma no, non va affatto bene.

-Non posso- ripeto, allontanandomi da lui e premendogli le mani sul petto, per impedirgli di riavvicinarsi.

-Non puoi o non vuoi?- replica lui, gli occhi cosรฌ lucidi che per un pรฒ penso che stia per piangere.

-No, io...- tento di dire, ma la voce mi si spezza in gola -non voglio farti del male-

-Non mi farai del male. E io non ho paura che tu mi faccia del male-

-Ma dovresti- rispondo alla fine, non riuscendo neanche piรน a sostenere il suo sguardo.

Mi allontano dalla serra, senza piรน voltarmi indietro. Sento Xavier chiamarmi, ma neanche in quel momento mi volto. Continuo per la mia strada, risalendo per le stesse scale che avevo sceso qualche minuto fa. Potrei giurare di aver visto Mercoledรฌ vicino alla statua di Edgar Allan Poe, ma sto camminando cosรฌ velocemente che potrei averla benissimo confusa con una semplice ombra.

Mi chiudo la porta della stanza alle spalle e mi infilo subito sotto le coperte, come se mi potessero in qualche modo proteggere da tutti i ricordi che stanno riaffiorando nella mia mente.

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: Truyen2U.Pro