Capitolo 5

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Entro o non entro?

Questa domanda mi continua a girare insistemente in testa.

La Beacon Hills High School si erge davanti a me, mentre io mi nascondo tra le decine e decine di studenti che stanno aspettando il suono della campanella.

E se mi trovassi uno di loro davanti? Cosa gli direi? Si ricorderanno ancora di me, o non mi riconosceranno neanche?

Mi costringo a mettere da parte questi pensieri, mentre sento un suono squillante che da inizio alla mia prima giornata di scuola.

Dopo essermi guardata intorno, riuscendo anche a scorgere nel parcheggio una jeep blu molto familiare, mi dirigo verso l'ingresso.

Poco prima di entrare prendo un respiro profondo, finalmente pronta, si fa per dire, a lasciarmi la mia vecchia vita alle spalle in favore della nuova.

•☽︎✫☾︎•

Appena entrata mi ritrovo in un lunghissimo corridoio, gremito di studenti che chiacchierando tra loro, si affrettano a prendere i libri dagli armadietti diretti alla prima lezione del giorno.

Incomicio a camminare a testa alta, facendomi strada tra i vari ragazzi, molti dei quali mi fissano bisbigliando tra loro. Vedendo questa loro strana reazione mi acciglio, ma continuo a camminare a passo deciso verso l'ufficio del preside, come se niente fosse.

Giunta davanti alla porta con su scritto "Presidenza", busso, sentendo subito dall'altro lato una voce dirmi: <<Avanti>>

Apro la porta ed entro. L'ufficio è abbastanza piccolo, con solo una scrivania davanti alla finestra, e due piccole poltroncine sul davanti. Ai muri sono appesi decine e decine di riconoscimenti e attestati.

<<Buongiorno, lei deve essere la signorina Nightstar: prego si sieda.>> La voce del preside è calma e ferma: è decisamente adatta al ruolo che ricopre.

<<Oggi per lei le lezioni inizieranno due ore dopo l'orario standard, in quanto ho chiamato una studentessa per farle fare il giro della scuola.>>

Annuisco.

Il preside fruga in un cassetto della scrivania tirando fuori un foglio ed una cartina.

<<Qui sono segnati il numero del suo armadietto e l'orario settimanale che seguirà d'ora in poi. Inoltre, potrà eventualmente scegliere di partecipare ad un corso pomeridiano per crediti extra, se la sua media si rivelerà bassa.>> spiega.

Annuisco di nuovo, sicura che non mi servirà nessun corso pomeridiano. Storia e italiano a parte, non ho mai avuto molti problemi nello studio. Confido nel fatto che qui non ci sia un corso d'italiano.

Sto per esprimere i miei pensieri ad alta voce, quando dei colpetti sulla porta mi fanno richiudere la bocca.

Mi giro verso l'entrata, giusto in tempo per veder spuntare dall'uscio una ragazza.

Vedendola spalanco gli occhi. Non ci credo!

È magra e abbastanza bassina, ma formosa al punto giusto. Indossa una blusa nera a maniche corte, con una gonna a tubino beige, e dei collant neri. Ai piedi porta dei tacchi così alti che mi meraviglio non sia ancora caduta. Io l'avrei fatto di sicuro. Ma non è il suo abbigliamento quello che mi fa restare a bocca aperta. Sono i suoi occhi verde salvia, le sue labbra carnose e i suoi capelli. I suoi capelli rossi, biondo fragola.

Lydia Martin.

<<Oh bene, è arrivata signorina Martin. Signorina Nightstar, lei è...>> incomincia il preside, ma lo interrompo subito.

<<Lydia!>>esclamo, quasi urlando dalla gioia.

Lei mi fissa per un po' con un piccolo sorrisetto stampato sul volto, mentre si arrotola una ciocca di capelli su un dito. Sembra quasi compiaciuta che qualcuno la conosca già. Questa sua reazione mi da nuovamente conferma che si tratti di lei e non di una sua sosia.

<<Oh, vedo che vi conoscete già, buono a sapersi! Lydia ti accompagnerà in giro per la scuola, e ti illustrerà come funzionano i vari corsi e le varie lezioni. Spero si troverà bene signorina, arrivederci.>> mi congeda il preside.

Io a queste parole mi riscuoto, e dopo aver salutato educatamente il preside, mi dirigo fuori dall'ufficio insieme a Lydia.

Tornata in corridoio, prima che possa anche spiccicare parola, la mia guida mi precede: <<Adoro i tuoi capelli! Sono di un colore favoloso! Devi assolutamente darmi il numero del tuo parrucchiere!>> esclama, mentre con una mano mi analizza una ciocca viola.

Non sorpresa, rispondo: <<Ecco... credo che non sarà possibile. In questo momento il mio parrucchiere si trova dall'altra parte dell'oceano.>>

<<E come mai? Da dove vieni? Sai, hai un aspetto molto familiare, mi sembra di averti già vista da qualche parte.>>mi rivela.

Io ridacchio un po' a questa sua ultima affermazione, conoscendone perfettamente il motivo.

<<Tesoro, mi spiegheresti cosa c'è da ridere?>> sbuffa, continuando ad arrotolarsi la stessa ciocca di prima.

Io la guardo per qualche secondo, indecisa se dirle subito la verità, o se prima divertirmi un po' come piace a me. Opto per la seconda opzione.

<<Scusa scusa, è che mi domandavo per quale strano motivo l'intelligentissima Lydia Martin non mi avesse ancora riconosciuto.>> le rispondo, mentre un ghigno si fa spazio sul mio viso.

La vedo irrigidirsi, come se non si aspettasse una risposta del genere. Incomincia a guardarsi intorno, probabilmente per vedere se qualcuno stesse ascoltando. Questo non fa altro che consolidare il mio ghigno.

Dopo un altro secondo di tentennamento, si ricompone, assumendo una posa da inquisitrice: gomito sinistro sopra il braccio destro, quasi a volermi analizzare, esordendo poi con un: <<Non so di cosa tu stia parlando.>>

Io continuo a ridacchiare tra me e me. Oddio, quanto amo mettere a disagio le persone!

<<Oh... invece ho la sensazione che tu lo sappia molto bene, mia cara Lydia...>>

Ok. Ammetto che parlando così sembro uno di quei cattivi fighi dei libri fantasy. Ma è proprio per questo che amo comportarmi così.

<<Infatti mi meraviglio che tu non abbia ancora capito chi sono!>> concludo, fiera di me stessa.

Lei sembra ancora una volta spiazzata dalle mie parole. Ma dopo qualche minuto di silenzio, durante i quali fissa un punto indefinito davanti a sé, la sua postura rigida scompare, lasciando spazio a un luminosissimo sorriso. Non posso che essere felice anch'io. Ci è arrivata finalmente!

<<Oddio, Noemi?!>> E dopo un suo piccolo urletto di gioia, mi salta addosso, stritolandomi in un calorossissimo abbraccio.

Ricambio subito la stretta, circondandola con le mie braccia. I suoi capelli lunghi mi fanno il solletico al naso, ma in questo momento non potrebbe fregarmene di meno. Dopo tre anni, la mia migliore amica è ancora qui che mi stringe a sé, quasi soffocandomi.

Lunghissimi (e bellissimi) minuti dopo, ci stacchiamo. Io con i vestiti leggermente stropicciati, e lei con il mascara che le cola dagli occhi.

<<Quando avevi intenzione di dirmi che saresti tornata, idiota che non sei altro?! Non hai idea di quanto mi è mancato qualcuno con cui andare a fare shopping in questi tre anni! È stato un vero supplizio! Non vedo l'ora di divertirmi a rifarti il guardaroba: ne hai un assoluto bisogno.>> dice, squadrandomi tutta.

Io alzo gli occhi al cielo. Non è cambiata per niente.

<<Non alzarmi gli occhi al cielo! Sai benissimo che ho ragione! Già vedo me, te ed Allison tra le relle di Macy's, con decine di vestiti in mano.>> continua con aria sognante.

Io, invece, assumo un'espressione interrogativa al suono di un nuovo nome. Lydia notando la mia perplessità, chiarisce i miei dubbi:

<<Oh tranquilla, Allison è una mia nuova amica. L'ho conosciuta ieri, era appena arrivata esattamente come te. È una ragazza fantastica, vedrai che ti piacerà!>>

Io annuisco sorridendo, contenta di poter avere anche altre amiche oltre a Lydia. Non fraintendetemi, io le voglio un mondo di bene, ma a volte può diventare veramente stressante. Spero che questa Allison non sia energica come lei, o altrimenti mi serviranno delle iniezioni di pazienza per andare avanti.

<<Bene, iniziamo questo tour, voglio sapere tutto quello che hai fatto in questi tre anni. Oh, e dammi comunque il numero del tuo parrucchiere, so che è italiano, ma non si sa mai.>> conclude, iniziando a camminare per il corridoio alla Britney Spears.

Scuoto la testa rassegnata, iniziando a seguirla. E mentre passo con lei da una classe all'altra, mi accorgo di quanto mi sia realmente mancata.

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