𝐘𝐞𝐬, 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲?

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⚠️ATTENZIONE⚠️

La storia CONTIENE scene di SESSO ESPLICITO e LINGUAGGIO INAPPROPRIATO.

Se SIETE SENSIBILI a questi argomenti, NON leggete la fan fiction (ne dubito fortemente, con ovviamente tutto il rispetto verso le persone sensibili a questi argomenti).

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Era il primo giorno dell'ottavo anno per Hermione Granger e Ginny Weasley- ormai maggiorenni-, e insieme erano sedute al tavolo dei Grifondoro nella Sala Grande, a parlare di ciò che passava per le loro teste.

La loro conversazione si interruppe quando il preside Silente si lanciò un 'Sonorus', chiedendo implicitamente agli studenti di tacere.

"Buonasera a tutti i nuovi e i vecchi studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Do il mio caloroso benvenuto ai primini, e, prima di far comparire la cena, vorrei presentarvi il nuovo professore di Pozioni, Draco Malfoy, un neo-laureato di vent'anni, e mio ex-alunno, appartenente alla casa dei Serpeverde." disse l'anziano preside, spostandosi dal posto per far spazio al nuovo professore, e nella Sala rimbombarono numerosi applausi e fischi- maggiormente da parte delle ragazze-, ammaliate dalla bellezza del giovane.

Alla fine era un ragazzo dai capelli biondo platino lisci, occhi azzurro ghiaccio e un fisico -vestito da una camicia bianca e dei pantaloni neri di alta sartoria- che persino un dio greco invidiava.

Il giovane professore si avvicinò al podio, mettendoci un paio di fogli, e prese parola:

"Buonasera a tutti. Sono Draco Malfoy, e alcuni di voi potrebbero già conoscere il mio nome. Sì, sono lo stesso Draco Malfoy che una volta camminava per questi corridoi come uno studente, con un'aria di superiorità e un paio di maniere spocchiose. Ma oggi non sono qui come uno studente, sono qui come il vostro nuovo professore di Pozioni. Sì, avete sentito bene. Draco Malfoy, l'ex Serpeverde con un passato un po' controverso, ora è qui per condividere la sua conoscenza e la sua passione per le Pozioni con tutti voi ragazzi. So che molte persone possono avere delle aspettative su di me, considerando la mia storia familiare e il mio passato a Hogwarts. Ma lasciate che vi assicuri che sono qui per insegnare e per guidarvi nel vostro percorso accademico, non per ripetere gli errori del passato. Ho trascorso gli ultimi anni immergendomi nel mondo delle Pozioni, studiando e sperimentando, e sono entusiasta di condividere ciò che ho imparato con voi. Le Pozioni non sono solo una materia da studiare, sono un'arte, una scienza, una forma di magia che richiede dedizione e attenzione ai dettagli. Sono qui per incoraggiarvi a esplorare la vostra creatività, a mettere alla prova le vostre abilità e a scoprire il potenziale che giace dentro di voi. Non importa da dove venite o a quale Casa appartenete, tutti voi avete la capacità di diventare dei maestri nell'arte delle Pozioni. Quindi, ragazzi, preparatevi a immergervi in un mondo di ingredienti misteriosi, incantesimi intricati e pozioni magiche. Sono qui per guidarvi lungo il percorso e per aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi accademici. Ringrazio i professori per avermi dato questa opportunità di insegnare a Hogwarts, e...niente, sono ansioso di iniziare questo viaggio con voi."

Draco Malfoy terminò il suo discorso con un'espressione determinata, sebbene potesse percepirsi un leggero tremito nella sua voce. La sala risuonava di fragorosi applausi, ma nonostante l'apparente accoglienza calorosa, Draco poteva sentire il peso delle aspettative che gravavano su di lui.

Guardò intorno alla Sala Grande, cercando di cogliere le reazioni dei suoi nuovi studenti. Vide tanti sguardi, ma uno che lo incuriosì maggiormente fu lo sguardo ambrato di una studentessa dei Grifondoro dai capelli ricci e castani.

Era più bella di prima, pensò, ma poi scosse la testa.

Non doveva avere alcun tipo di distrazione.

La cerimonia di Smistamento e la cena continuarono, e Hermione non riusciva a togliersi dalla testa quel maledetto professore, tantoché decise di parlarne con Ginny, nella sua camera da Caposcuola.

Le due si chiusero nella stanza, e la rossa, notando il panico totale nei suoi occhi, la guardò preoccupata. "Mione, è da quando siamo entrate nella Sala Grande che sei così. Mi puoi spiegare che cazzo succede?" chiese.

Hermione esitò, ma non poteva nascondere i suoi pensieri alla sua migliore amica. Così, la riccia, decise di essere diretta, "Non riesco a togliermi il professor Malfoy dalla testa, porca troia!"

"Mione," cominciò Ginny con fare fraterno, "Domani avremo due ore di Pozioni, al mattino. Devi conoscerlo, e magari tra uno-due mesi avrai le risposte che sai cercando." Finì lei, confondendo non poco la ragazza.

"Non capisco, Gin..." rispose perplessa, "In che senso 'magari tra uno-due mesi avrai le risposte'?"

"Aspetta e vedrai..." tagliò corto l'amica, e, dopo aver parlato del più e del meno, si addormentarono nella stanza di Hermione.

Passarono le ore, e Hermione si svegliò nel cuore della notte a causa di un sogno.

Non un sogno normale, ma bensì un sogno erotico.

Sul nuovo professore di Pozioni, Draco Malfoy.

"Ginny..." sussurrò Hermione scuotendola leggermente, gli occhi spalancati. "Ginny..."

Niente.

"Ginny!" urlò allora, e la rossa si svegliò di sopravvento, urlando, ma la riccia fu così veloce che le tappò la bocca con la mano.

"Porca puttana, Hermione!" gridò una volta che Hermione le tolse la mano dalla bocca, "Cosa c'è ora?"

"Ho fatto un sogno erotico-" la ragazza non finì di rispondere perché la rossa la interruppe.

"Un sogno erotico? Su chi?" chiese entusiasta Ginny.

"Su..." cominciò Hermione, "Sul professor Malfoy..." mormorò pianissimo, e la rossa non la sentì.

"Sul professor Malfoy!" esclamò allora. La faccia di Hermione si arrossì istantaneamente, e si sentì imbarazzata e confusa. Non era abituata a parlare apertamente di tali argomenti, specialmente con la sua migliore amica.

Ginny la guardò con occhi brillanti di curiosità. "Davvero? Raccontami tutto!" esclamò, accovacciandosi sul letto.

Hermione si sentì ancora più imbarazzata. "Non posso credere di averlo sognato, è così... improprio!" balbettò.

"Sì sì, ma ora dimmi tutto!" strillò entusiasta, "Cosa ti faceva? Dove eravate? Com'era vestito?"

"Calma, ora ti dirò tutto." rispose lei, e prese a raccontarle tutto nei minimi dettagli, senza trascurarne uno, Ginny che rimaneva sorpresa, ma sempre entusiasta.

"Mione, come ti ho già detto prima, aspetta qualche settimana e avrai tutte le risposte che cerchi." disse l'amica una volta che Hermione finì il racconto. 

Hermione aveva lo strano presentimento che l'amica sapesse tutto, ma non disse niente.

Dopo quell'affermazione, le due si misero a dormire, e il giorno dopo si svegliarono in ritardo.

Avevano cinque minuti per prepararsi e per andare in classe. Non avevano tempo nemmeno per fare colazione!

"Alzati, Gin!" urlò la riccia in preda al panico. Insomma, era il loro primo giorno di lezioni, non potevano fare una figura di merda!

"Oh, merda!" esclamò la rossa con la voce impastata dal sonno, e le due si prepararono in fretta e furia.

"Buongiorno, signorine. Dormito bene?" chiese sarcastico il neo-professore di Pozioni alle due ragazze che erano appena arrivate.

Ginny gli lanciò un'occhiataccia, e Hermione ebbe un sospetto, ma decise di non fare domande.

"Bene, poco prima che le signorine Granger e Weasley entrassero, ho detto che oggi faremo l'Amortentia." cominciò il biondo, "Qualcuno sa dirmi cos'è?" chiese, e la mano di Hermione si alzò automaticamente.

"Sì, signorina Granger?"

"L'Amortentia è il filtro d'amore più potente al mondo. E' di un colore rosaceo e il suo odore cambia da persona a persona, assumendo l'aroma di ciò che attrae maggiormente una persona." spiegò lei, e Draco sorrise.

"Bene, e ci può dire che cosa sente lei in quest'Amortentia?" chiese lui indicando il calderone posto vicino alla cattedra, e Hermione annuì.

"Sento...mela verde...tabacco...muschio bianco e...menta." rispose pensierosa, e Draco si sorprese non poco, però non lo diede a vedere.

"Bene, 10 punti a Grifondoro. Signorina Granger, quando la lezione finirà si fermi un attimo in classe."

La lezione di Pozioni proseguì con il professor Draco Malfoy che spiegava meticolosamente ogni passaggio dell'elaborazione dell'Amortentia, mentre Hermione e Ginny prendevano appunti diligentemente, nonostante l'agitazione che ancora provava la prima.

Quando la campanella annunciò la fine della lezione, la maggior parte degli studenti si affrettò a uscire dalla classe, ansiosi di raggiungere la prossima lezione. Hermione invece restò in classe, come richiesto dal professore, nervosa ma determinata.

"Professore, ho fatto qualcosa di sbagliato?" chiese non poco preoccupata la ragazza, e lui ridacchiò.

Quella risata sorprese la riccia. L'aveva già sentita, ma non si ricordava dove e da chi l'avesse sentita.

"Non ti ricordi di me, vero?" mormorò l'ex-Serpeverde in risposta, ma per sua sfortuna la Grifona lo sentì.

"I-in che senso, mi scusi?" chiese accigliata. Che cosa sapeva lui che non sapeva lei?

"Lasci stare. Le volevo solo dire che lei mi deve fare un'Amortentia. Entro la fine del mese." tagliò corto Draco, e Hermione annuì, lo salutò e uscì dalla classe, più confusa di prima.

Doveva fare delle ricerche, decise, e con ciò se ne andò alla prossima lezione, ovvero Incantesimi con Vitious.

"Buongiorno." disse il professore appena salì sul suo plico di libri, "Oggi vi insegnerò l'Oblivion e le sue caratteristiche."

Hermione alzò la mano.

"Sì, signorina Granger?" chiese lui con un sorriso gentile. Oramai sapeva che lei avrebbe comunque detto di cosa si trattava.

"L'Oblivion è un incantesimo magico che viene utilizzato per cancellare o modificare i ricordi di una persona. Viene comunemente chiamato 'Incantesimo dell'Oblio'. Questo incantesimo è spesso utilizzato dai maghi per rimuovere o alterare la memoria di eventi specifici nei Babbani o in altre persone che non dovrebbero essere a conoscenza di certi segreti o eventi magici. Ad esempio, viene spesso utilizzato dagli Auror per cancellare i ricordi degli incontri con creature magiche per proteggere il Segreto Magico dal mondo non magico. L'Oblivion è considerato potente e può avere effetti duraturi sulla mente della persona colpita, quindi viene utilizzato con cautela e solitamente solo in circostanze particolari." spiegò Hermione, e Vitious le assegnò 20 punti per la sua spiegazione dettagliata, e lei sorrise fiera di sé.

La lezione continuò, e Hermione durante l'ora notò una cosa insolita.

Ginny stava prendendo più appunti del solito.

Quando la lezione finì, Hermione decise finalmente di farle delle domande.

Le stava sicuramente nascondendo qualcosa.

"Ginny." disse la riccia una volta che furono entrate nella stanza di quest'ultima, "Cosa cazzo mi stai nascondendo?"

La rossa iniziò a sudare freddo. 

"Io? Niente!" squittì. 

Stava mentendo.

"Ginny, non farmi credere che non c'è nulla che stai nascondendo. Ti conosco troppo bene per crederti." insistette Hermione, fissandola negli occhi con fermezza.

La rossa si morse il labbro inferiore, visibilmente nervosa. "Va bene, va bene. È solo che..." esitò, cercando le parole giuste da dire.

"Che cosa, Ginny? Parla." incalzò Hermione, preoccupata per l'amica.

"Non te lo posso dire, Mione. Mi dispiace." rispose lei sconsolata. Veramente non glielo poteva dire, per via di una persona.

"Oh, andiamo! Dimmi con chi ha a che fare almeno!" esclamò infastidita. Era la sua migliore amica dopotutto!

"C'entra con Malfoy!" urlò allora. 

Aveva fatto una gran cazzata.

Hermione rimase per un attimo senza parole, con gli occhi spalancati dalla sorpresa. "Con Malfoy?" ripeté incredula. "Ma cosa c'entra il professor Malfoy con ciò?"

Ginny abbassò lo sguardo, evidentemente abbattuta. "Non posso dirtelo, Mione. Ti prego, non chiedermi di più."

Hermione si sentì frustrata e confusa. "Ma perché? Cosa stai nascondendo riguardo a Malfoy? Ginny, ti prego, devi dirmi di cosa si tratta. Non sopporto l'idea che tu mi nasconda qualcosa che riguarda proprio lui."

Ginny sembrava combattuta, ma infine sospirò e si sedette sul letto, guardando Hermione con espressione seria. "Va bene, ma devi promettermi di non arrabbiarti."

Hermione annuì, sentendosi ansiosa e impaziente. "Promesso. Ora dimmi cosa sta succedendo."

"Beh..." cominciò Ginny, "tu hai avuto un incidente quest'estate e...ti sei totalmente dimenticata di..."

Hermione rimase interdetta. "Dimenticata di chi?" chiese confusa.

"Di Malfoy." rispose Ginny piano, guardandola con cautela.

Hermione si sentì come se le mancasse il respiro. "Cosa vuoi dire? Come avrei potuto dimenticarmi di lui?" la confusione si mescolava con l'ansia mentre cercava di capire cosa stesse succedendo.

Ginny esitò prima di rispondere. "Non ne sono sicura, ma sembra che tu abbia perso la memoria riguardo a tutto ciò che riguarda Malfoy. È come se tu non lo conoscessi affatto, come se non avessi mai avuto nulla a che fare con lui."

Hermione sentì un groppo alla gola. "Non può essere vero..." mormorò. "Non ho alcun ricordo di un incidente o di perdere la memoria riguardo a Draco Malfoy."

Ginny le lanciò uno sguardo preoccupato. "Lo so, Mione. È molto strano e non so cosa sia successo esattamente. Ma sembra che tu non ricordi nulla di lui."

Le parole di Ginny cominciarono ad affondare nella mente di Hermione, creando un senso di smarrimento e panico. Come poteva essere possibile che avesse perso così tanti ricordi, soprattutto riguardo a qualcuno come Draco Malfoy?

Notando lo sguardo scioccato dell'amica, la rossa decise di confortarla, "Mione-" non riuscì a finire perché Hermione la interruppe.

"No, d-devo parlare con lui..." balbettò ancora sotto shock, e con ciò si incamminò verso il suo ufficio, determinata a scoprire tutto.

La mente di Hermione era in tumulto mentre si avvicinava all'ufficio del professor Malfoy. Le parole di Ginny continuavano a riverberare nella sua mente, lasciandola confusa e angosciata. Come poteva essere possibile che avesse perso così tanti ricordi in un incidente solo?

Mentre si avvicinava alla porta dell'ufficio del professor Malfoy, Hermione sentì il cuore battere forte nel petto. Aveva bisogno di risposte, aveva bisogno di capire cosa stesse succedendo.

Con un respiro profondo, Hermione bussò alla porta e attese nervosamente una risposta. Dopo un momento, la porta si aprì e Draco Malfoy comparve davanti a lei, con un'espressione sorpresa dipinta sul volto.

"Signorina Granger, che piacere vederla qui." disse Draco, "Cosa posso fare per lei?"

Hermione si sentì improvvisamente impacciata, come se non sapesse da dove cominciare. "Professor Malfoy, ho bisogno di parlare con lei." disse con voce ferma, cercando di mantenere la compostezza nonostante l'ammasso di emozioni che la assaliva.

Draco la guardò per un momento, i suoi occhi azzurri che scrutavano il volto della ragazza con attenzione. Poi, con un cenno del capo, fece un passo indietro e indicò l'ufficio con un gesto della mano. "Entri pure, signorina Granger. Abbiamo molto di cui parlare."

Hermione annuì e varcò la soglia dell'ufficio, seguita da Draco che chiuse la porta alle sue spalle. L'atmosfera all'interno dell'ufficio era tesa, carica di un'energia che Hermione non riusciva a definire.

"Posso offrirle qualcosa da bere?" chiese Draco, cercando di rompere il ghiaccio.

"No, grazie." rispose Hermione, cercando di restare concentrata sul motivo per cui era lì. "Professor Malfoy, c'è qualcosa di cui devo parlarle. È qualcosa di...piuttosto personale."

Draco la guardò con curiosità mista a preoccupazione. "Va bene. Può parlarmi di qualsiasi cosa. Si sieda, per favore."

Hermione si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania di Draco, cercando di organizzare i suoi pensieri. Poi, con un respiro profondo, cominciò a parlare.

"E' vero che...che io...so chi sia lei?" disse fissando il giovane professore dritto negli occhi.

Il biondo spalancò gli occhi. Era impossibile che lei si ricordasse di tutto.

"C-c-come fai a saperlo?" stridì balbettando dalla sorpresa.

Le aveva letteralmente lanciato un Oblivion quell'estate stessa. Nessuno conosceva un contro-incantesimo, tranne alcune persone.

"Quindi è un...sì?" domandò confusa la ragazza, e lui sospirò, alzandosi dalla scrivania.

"Hermione..." cominciò dandole del tu, "Farò una cosa, e tu non ti devi spaventare e non devi urlare, va bene?" chiese lui e Hermione annuì sempre più accigliata di prima.

Draco prese un profondo respiro e impugnò la bacchetta, puntandola verso la Grifoncina.

"Ricostrum Memoriam." disse lui.

Con un lampo di luce dorata, Hermione sentì una strana sensazione invaderla. Era come se qualcosa dentro di lei si stesse risvegliando, come se fosse stata avvolta da una nebbia che finalmente si stava diradando.

Quando la luce svanì e Hermione aprì gli occhi, si ritrovò a fissare Draco Malfoy con una chiarezza improvvisa. Ricordava. Ricordava tutto.

"Draco..." mormorò, la voce impastata dall'emozione. "Tu... tu mi hai fatto dimenticare..."

Il giovane professore annuì, gli occhi azzurri pieni di rimorso. "Sì, Hermione. Sono stato io. È stata una decisione difficile, ma... c'era qualcosa di importante che dovevi dimenticare. Qualcosa che... non era sicuro che dovessi sapere."

Le parole di Draco la colpirono come un pugno nello stomaco. Cosa poteva essere così importante da giustificare un Oblivion? E perché si sentiva come se avesse perso una parte di sé stessa in quel momento?

"Ma... perché?" chiese Hermione, la voce tremante. "Cosa c'era che dovevo dimenticare?"

Draco esitò, sembrava in lotta con sé stesso. Poi, con un sospiro, si sedette di fronte a lei, cercando il suo sguardo con il suo.

"C'era... c'era una minaccia, Hermione. Una minaccia che coinvolgeva te, e tutti coloro che io amavo e amo ancora." disse, la voce carica di gravità. "C'era qualcosa che ti metteva in pericolo, e... ho dovuto fare quella scelta per proteggerti."

Le parole di Draco la lasciarono senza fiato. Una minaccia? Cosa poteva essere così grave da richiedere un Oblivion? E perché si sentiva come se ci fosse qualcosa che ancora non le stava dicendo?

"Draco, ti prego... dimmi tutto." supplicò Hermione, il cuore in gola. "Ho bisogno di sapere."

Il giovane professore la guardò per un lungo momento, poi, con un respiro profondo, cominciò a parlare: "Noi stavamo insieme Hermione, ed eravamo felici. Ma poi un giorno mio padre venne a sapere di ciò, e non sopportava l'idea che l'erede dei Malfoy stesse con una Nata-Babbana, e così lui mi disse che ti avrebbe uccisa se non ti avessi lasciata. Ovviamente era una scelta difficilissima, ma poi ho pensato a una cosa. Anche se ti avessi lasciata tu saresti tornata da me, così come io sarei tornato da te, e così ho fatto una minchiata che però ti ha salvato la vita. Ti ho lanciato un Oblivion."

La rivelazione di Draco lasciò Hermione senza parole. Le emozioni tumultuavano dentro di lei mentre cercava di elaborare ciò che aveva sentito. Era difficile da accettare, ma allo stesso tempo, tutto sembrava improvvisamente chiaro.

"Quindi... mi hai fatto dimenticare... per proteggermi?" chiese Hermione, la voce piena di emozione.

Draco annuì, gli occhi azzurri che la guardavano con un mix di dolore e rimorso. "Sì, Hermione. Ho fatto quella scelta per proteggerti, anche se mi faceva male."

Le parole di Draco la toccarono nel profondo. Capiva ora perché aveva fatto quella scelta così difficile. Era stato un gesto di amore e sacrificio, nonostante il dolore che entrambi avevano provato a causa di essa.

"Draco..." sussurrò Hermione, le lacrime che iniziavano a rigare il suo viso. "Non sapevo... non sapevo quanto fossi disposto a fare per proteggermi. Mi dispiace, mi dispiace tanto..."

Il giovane professore si avvicinò a lei e delicatamente la abbracciò, "Non c'è bisogno di scusarsi, Hermione. Ho fatto quella scelta perché ti amo, e avrei fatto qualsiasi cosa per te. Anche se avrei dovuto perderti."

Le parole di Draco la riempirono di calore e conforto. Era evidente quanto la amasse, e quanto fosse stato difficile per lui prendere quella decisione.

Hermione singhiozzò sul suo petto, Draco che le strofinava la schiena coperta dalla camicetta bianca con i polpastrelli, non accorgendosi di star piangendo anche lui.

Le lacrime di Hermione si mescolavano con le sue, entrambi esprimendo il dolore e la tristezza per il passato che li aveva separati così crudelmente.

Dopo un po', Hermione sollevò lo sguardo verso Draco, i suoi occhi castano dorati che incontravano gli occhi azzurro ghiaccio del giovane professore. "Grazie," sussurrò, la voce ancora roca dall'emozione. "Grazie per avermi protetta, anche se mi ha fatto tanto male."

Draco le sorrise teneramente, accarezzando delicatamente il suo viso. "Non c'è bisogno di ringraziare, Hermione. Farei tutto per te, in un battito di ciglia. Sei la persona più importante della mia vita, e ti amerò sempre, non importa cosa accada."

Le parole di Draco toccarono il cuore di Hermione, portando un sorriso fragile sul suo viso.

I due si guardarono intensamente per un momento, immersi nei loro sentimenti reciproci. Era un momento di riconciliazione e di rinascita, un passo verso un futuro insieme, nonostante le difficoltà che avrebbero potuto incontrare lungo la strada.

Poi, lentamente, si separarono, ma si tennero per mano, come se volessero assicurarsi che l'altro fosse ancora lì, reale e vicino.

"Mi amerai di nuovo, Hermione?" chiese Draco, gli occhi pieni di incertezza, e abbassò lo sguardo.

Hermione gli prese il mento con le mani, facendogli alzare gli occhi, e posò le sue labbra sulle sue, toccandole con un bacio dolce e tenero.

"Non ti amerò di nuovo perché io già ti amo, e lo hai sempre saputo."

Le parole di Hermione fecero battere il cuore di Draco più velocemente.

Non ci vide più dalla passione e dall'amore. 

Le prese il viso a coppa e la baciò con foga, e Hermione gli cinse la vita con le sue gambe, facendo scontrare le loro intimità, coperte da molti strati di vestiti.

Le labbra di Draco si mossero contro le sue con desiderio e passione, mentre le loro mani esploravano i contorni dei loro corpi attraverso i vestiti. Era come se il tempo si fosse fermato intorno a loro, e nulla altro importava tranne il calore e l'amore che condivano in quel momento.

I loro baci diventarono sempre più ardenti, le loro lingue danzavano in un'armonia perfetta, mentre le loro mani si afferravano l'una all'altra con fermezza. Era un momento di pura fusione, di unione profonda tra due anime che si erano trovate dopo una lunga separazione.

Quando finalmente si separarono, erano senza fiato, gli occhi ancora pieni di desiderio e amore. Si guardarono negli occhi, un sorriso giocoso danzava sulle loro labbra.

"Draco." disse lei senza fiato.

"Sì?" sussurrò lui guardandola negli occhi.

"Scopami come se non ci fosse un domani." rispose lei, ancora le sue gambe avvinghiate nella sua vita, e Draco ghignò.

"Non qui, signorina Granger." cominciò sarcastico, "Ci potrebbero vedere."

Hermione allora ebbe un'idea, e sorrise maliziosa. "Professor Malfoy..."

"Sì, signorina Granger?" rispose con voce roca, ed essa fece venire le farfalle nello stomaco alla ragazza, ma rispose comunuque.

"Che ne dice di...andare al Bagno dei Prefetti?"

Un sorriso malizioso si diffuse sul volto del giovane Malfoy, "Interessante proposta, signorina Granger," disse con un tono leggermente giocoso, e con questo, si materializzarono al Bagno dei Prefetti.

Appena apparirono nella gigantesca stanza, nella stessa posizione di prima, Draco la baciò appassionatamente, scontrando le loro intimità.

Le loro lingue svolgevano una danza lunga e complicata, ma poi Draco scese a mordicchiarle e a baciarle il collo, con Hermione che gemeva e ansimava.

"Si sta divertendo signorina Granger?" chiese malizioso il biondo, e Hermione annuì. "Dillo."

"S-sì..." ansimò lei, e lui ghignò.

"Brava ragazza." e con ciò prese a torturarle il collo con baci e leccate, cominciando a toglierle la camicetta, pian piano scoprendole il petto.

Draco le tolse la camicia, e sganciò il reggiseno in pizzo rosso, cominciando a stuzzicare il seno e i capezzoli con i denti, ma Hermione voleva di più.

La ragazza mugolò, e cominciò a togliergli la camicia bianca a strappi, facendo saltare qualche bottone in aria.

Il giovane Malfoy si tolse i pantaloni, e con Hermione avvinghiata a lui, entrò nell'enorme vasca schiumante.

La ribaciò con passione, e si fermò, ghignando.

Il ragazzo le alzò la gonna nera della divisa.

"Vediamo quanto sei bagnata per me." disse togliendole la gonna e le mutandine fradicie- anch'esse di pizzo nero-, e cominciò a massaggiarle il clitoride con il pollice, facendola ansimare e gemere.

Interruppe il movimento e le mise il suo indice in bocca, per inumidirlo, e lo infilò dentro di lei, muovendolo su e giù, la velocità che di tanto in tanto aumentava.

"Draco...sto per venire..." enunciò la riccia ansante, e venne sul suo dito urlando il suo nome.

Draco si tolse i boxer neri, che stavano per scoppiare, ed entrò bruscamente in lei, ansimando.

"Cazzo...Sei così stretta e calda..." gemette lui, e aumentò la velocità, facendo vacillare l'acqua presente nella vasca.

La prese rudemente dalla vita e la mise a cavalcioni su di lui, facendola affondare in lui.

Hermione gemette, e dopo numerose spinte, lui venne dentro di lei con un urlo di puro piacere.

Si staccarono, e Draco cominciò a nuotare, schizzando acqua dappertutto e facendo ridacchiare Hermione.

"Signorina Granger." la chiamò il biondo malizioso, e Hermione si girò verso di lui.

"Sì, professor Malfoy?" rispose maliziosa tanto quanto lui.

"Mi potrebbe gentilmente ripetere gli odori che sentiva nella sua Amortentia?" chiese il professore, e Hermione leggermente si accigliò, ma il sorrisetto beffardo presente sul volto della ragazza non scomparve, ma bensì si allargò.

"E a lei cosa servirebbero questi odori?" chiese ghignante lei. Ora sapeva dove voleva andare a parare.

"Beh..." cominciò lui, e prese una sigaretta dalla tasca dei suoi pantaloni e la accese, fumandola. "Magari so a chi appartengono." disse espirando il fumo dalla bocca.

"Ah, sì? Allora, sentivo se non sbaglio mela verde, tabacco, muschio bianco e menta."

"Mmm...Dunque, facciamo così. Io le dirò un po' di indizi su questa persona e lei dovrà indovinare chi è. D'accordo, signorina Granger?" chiese.

"Va bene." rispose, e Draco prese un respiro profondo, lasciando che una nuvola di fumo si disperdesse nell'aria.

"Dunque, questa persona di cui parliamo fuma, è un Purosangue, è bellissimo ed è un professore." disse con voce calma, guardando divertito Hermione attraverso il fumo che si dissolveva.

"Chissà chi è..." disse ipocritamente pensierosa la riccia, e poi continuò, "Mi sembra di averlo già visto...Non è che è un Malfoy?"

"Oh, sì, e questo Malfoy ti ama tantissimo. Più della sua stessa vita." rispose dando un tiro alla sigaretta, e fece evanescere il mozzicone.

"Questa persona sa che lo amo anch'io?" rispose dolcemente Hermione avvicinandosi sempre di più a lui.

"Sì, ma non abbastanza. Vorrebbe che tu glielo dimostras-" Hermione lo interruppe con un bacio dolce ma lungo.

"E ora?" chiese staccandosi dalle sue labbra, "Secondo lui lo amo abbastanza?"

"Ora sì," rispose Draco con un sorriso luminoso, gli occhi brillanti di felicità. "Ora lo sa per certo."

E così, con quel gesto d'amore, si chiuse una storia e ne iniziò una nuova, ricca di promesse e di speranza per il futuro.

Fine.

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NOTE DELL'AUTRICE:

Ecco a voi un'altra one-shot!

P.S Non ci sarà nessun sequel.

Abbracci,

💚𝐕𝐨𝐥𝐝𝐲_𝐞_𝐒𝐢𝐥𝐥𝐲💚

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