25. BLU

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Pov Briseide
"Buondì bella gente, avete dormito bene? Spero di sì perchè siamo appena arrivati" disse Percy battendo i piedi sul legno del pontile mentre io e Leo dormivamo abbracciati.
Con il suo controllo dell'acqua fece elevare un'onda e la gettò su di noi.
"Percy ma che cazzo ti sei fumato? Sei scemo?"
"No e no, non mi sono fumato nulla. Sùsù avete 5 minuti per prepararvi, vi aspettiamo a prua" dice scendendo le scalette.
"È proprio un rompi palle" disse il castano mentre si alzava dal pavimento.
"Non lo dire a me, è mio fratello"
Dico sbadigliando.
Ci prepariamo e, dopo 5 minuti, andiamo sul pontile di prua.
"Ce l'hanno fatta"
"Jason, smettila" rispondi io innervosita dal risveglio brusco.
"Dormito bene, eh?"
"Jason, finiscila" risponde Leo capendo a cosa stava per andare a parare.
"Avete usato le protez-"
Leo gli tappò la bocca.
"Hazel, Frank, tappatevi le orecchie perfavore" continua il castano.
Lo guardai confusa.
"È per non traumatizzarli" mi chiarisce Annabeth all'orecchio.
"No, Jason, non abbiamo fatto nulla. Abbiamo ballato e dormito. Nessuno si è fatto nessuno e, anche se fosse, non lo andrei ad urlare ai 4 venti.
Gli tolse la mano dalla bocca.
Mi scappò un risolino.
"Bhe, lo verrei a sapere comunque. Sai..." indicò il cielo.
"Io ti brucio vivo. Sai..." gli fa il verso accendendo una fiammella sul suo dito medio.
"Ok, smettetela di fare i deficenti e riflettiamo sul da farsi" sbotta Will esasperato.
"Con la mappa di Nico arriveremo al punto dove dovrebbe trovarsi il nettare di Ade e affronteremo qualsiasi sfida ci si presenterà davanti" continua Annie.
Vidi Leo irrigidirsi.
Feci scivolare la mia mano nella sua e la strinsi. Mi guardò e io sorrisi.
"Avete le spade?" Chiede Piper.
Annuimmo tutti.
"Bene, andiamo"
In fila indiana scendemmo dalla nave e toccammo terra. Più che terra,però, era sabbia.
"Aspettate un attimo" dissi.
Mi guardai intorno.
"Non mi risulta che Ottawa sia un'isola, o sbaglio?" Continuo.
"No, Ottawa non è un'isola" conferma Hazel.
Le onde del mare sbattevano sulla bianca costa e in mezzo al verde spuntava un palazzo.
"O cazzo" esclamò Annabeth.
Tutti ci girammo verso di lei.
"Percy, ti ricordi?" Gli chiese.
Lui la guardò confuso.
"Se ti dicessi porcellino d'india?"
"O cazzo" si illuminò lui.
"La smettete di parlare in codice e ci coinvolgete perfavore?" Chiesi io urlando.
"Dovevamo essere a Ottawa e invece stiamo su quest'isola dispersa nell'oceano e voi vi azzardate a parlare in codice senza farci capire nulla" continuai.
"Stiamo sull'isola di Circe" chiarisce mio fratello.
"La maga pazza che trasforma gli uomini in porcellini d'india?" Chiede Piper.
"Esattamente lei"
"E lei ti avrebbe trasformato in un porcellino?" Domando a Percy ridendo.
"Esattamente, è per questo che ce ne dobbiamo andare al più presto"
Percy corre verso la nave.
"Wee Persassy, dove vai?" Fa Leo.
"Sulla nave" indica l'imbarcazione "per andarcene" fa il gesto con la mano "sennò la pazza esaurita ci trasforma in porcellini" apre le braccia "oink oink". Annabeth si battè una mano sulla fronte.
"Purtroppo non possiamo andarcene" continua il figlio di Efesto.
"Come sarebbe a dire?"
"Ho settato l'Argo II in modo tale che una volta arrivati a Ottawa si sarebbe spento per 8 ore così da ricaricarsi per il ritorno"
Percy lo guardò in silenzio.
Tutti lo guardammo in silenzio.
"Tu, Leo" fa mio fratello avvicinandosi lentamente.
"Sei un coglione" dice urlando fiondandosi verso di lui. Jason lo ferma prendendolo sulla spalla.
"Percy calmati"
"Ti ci vuoi tutti porcellini" continua Percy dimenandosi.
Io trattenni una risata davanti a quella scena esilarante.
Dopo 5 minuti tornò la calma.
"Ookk, visto che non possiamo cambiare il settaggio dobbiamo prepararci per la notte" dice Piper.
"Andiamo dentro?" Domanda Percy.
Leo si acciglia e si passa la lingua sulle labbra.
"Valdez, che altra cazzata hai fatto?" Chiede mio fratello.
"Con il settaggio potrei aver messo l'opzione "cassaforte" per risparmiare tempo"
"Opzione cassaforte?" Percy si alza da terra muovendosi lentamente verso di lui.
"Diciamo che tutte le porte e le finestre sono chiuse" sussurra.
"Ma io ti ammazzo" stessa identica scenetta di prima.
Percy che sclera, Jason che lo tiene fermo e Leo che si allontana lentamente. Sono proprio carini insieme.
"Ok ora basta" dico io mediando.
"Ci dividiamo per fare provviste" continuo.
"Percy, Annabeth, voi andrete a cercare foglie di palma con cui fare i sacchi a pelo" annuirono e ,sotto braccio, andarono.
"Piper, Jason, voi andrete a cercare fonti di acqua potabile" annuirono anche loro e andarono.
"Will, Nico, voi andate con Hazel e Frank a cercare legna da bruciare" andarono anche loro.
"Siamo rimasti io e te, Raggio di Sole"
"Noi andremo a cercare il cibo"

"Raggio di Sole, quando ci fermiamo? Stiamo camminando da secoli"
"Ma se non sono passati nemmeno 5 minuti"
"I 5 minuti più lunghi della mia vita"
Dice sedendosi su un sasso.
"Estoy cansado, mi amor. Fammi riprendere fiato"
"Sei pessimo, Valdez."
Passarono 30 secondi.
"Forza sfaticato,Tenemos comida que tomar" dissi prendendogli le mani e tirandolo su.
Lui si lamentò.
"Me vuelves loco, Raggio di Sole, in tutti i sensi"
"Zitto e cammina" gli spinsi la schiena.
"Qualcuno è nervoso qui"
"Vorrei vedere. Siamo su un'isola di una maga che potrebbe trasformarmi il fidanzato in un porcellino d'india"
"Sarei carino uguale"
"Certo, ti impaglierei e ti metterei sul comodino" sorrisi.
"Stronza"
Camminammo un altro pò fino a raggiungere una porta di un'abitazione.
La casa bianca era attaccata al palazzo di Circe.
"Entriamo?" Mi chide Leo avvicinandosi alla maniglia.
"E se è Circe?"
"Mi trasformerà in un porcellino e tu mi impaglierai"
Sapevo che entrare era una cosa stupida ma girai comunque la maniglia ed entrammo nella casa.
Lo spazio era molto piccolo ed era pieno di candele che rendeva l'atmosfera magica. Il colore predominante era il viola e rendeva il tutto molto confuso.
Andammo avanti tenendoci per mano fino a che non vedemmo una donna che portava un classico velo arabo. Era seduta dietro un tavolino.
"Benvenuti giovani eroi, benvenuti nella tenda dei tarocchi, dove il futuro non sarà più un mistero"
Guardai Leo. Lui guardò me.
"Su, miei piccoli eroi, non temete. Sedetevi e vi leggerò le carte"
Ci sedemmo a terra davanti al tavolo.
"Bene, chi inizia?"
"Io" disse Leo.
Lei lo guardò con aria di disprezzo "siete tutti uguali"
Corrucciò le sopracciglia.
"In che senso?"
La donna non rispose, prese il mazzo di carte e lo adagiò davanti a me.
"Ma avevo detto che avrei iniziato io" disse il castano.
Sapevo che voleva proteggermi.
Lo guardai per tranquillizzarlo.
"Scegli le tre carte mia cara"
Scelsi la seconda, la settima e la decima.
Lei tolse le carte che non avevo scelto e adagiò a pancia in su quelle scelte.
"Mhmh, vediamo un pò qua"
Guardai le tre carte. Erano incomprensibili.
"Nel tuo futuro vedo una grande sofferenza fisica che ti porterà a sfiorare le porte dell'Ade..."
Trattenni il respiro. Avrei perso la mia anima?
"Ma vedo anche la salvezza da parte di un principe che ti porterà nel suo palazzo e con te vivrà felice e contento..."
Ripresi a respirare. E invece no. Se il principe fosse Ade che mi riporta nel suo palazzo? Oddei salvatemi.
"...oh, guarda qua cara" allungai la testa verso la carta e Leo fece lo stesso.
"Un seme germoglierà in te portando gioia e felicità a te e a chi lo ha piantato"
La guardai confusa.
"Un seme?"
Lei mi sorrise da sotto il velo.
"Blu" mi rispose.
"Un seme blu?" Chiesi ancora ma lei si girò verso Leo. Tirò fuori le carte e le dispose davanti a lui.
"Forza uomo, scegli le tue carte" disse con un'inaspettata aggressività.
Scelse le sue carte. La donna le girò.
"Nel tuo futuro vedo una scelta" indicò la prima carta. Leo si irrigidì e deglutì.
"Una scelta difficile: famiglia o amore?" Lei alzò la testa mentre indicava la la seconda carta.
Io mi girai verso di lui, lui mi guardò. C'era qualcosa che non andava.
La donna tornò sulle carte.
"Ahhh, ecco la mia parte preferita" quasi rise.
Lui la guardò confuso.
"Quale parte?"
"Quella in cui nel tuo futuro ti vedo un porcellino d'India"
Prima che potessimo fare qualcosa alla donna cadde il velo e Leo divenne un porcellino.
"Circe" dissi io. Accorsi da Leo che fischiettava parolacce in greco e in spagnolo.
"Ragazza mia, lascia stare questo putrido uomo e vieni con me"
La ignorai e lo presi in braccio.
"Leo, ti aiuto io, non preoccuparti"
Mi girai verso di lei.
"Lei è una stronza"
"Non ringraziarmi cara, non ce n'è bisogno. Tra donne ci si aiuta"
Continuò lei.
"Lei non mi sta aiutando. Ha trasformato il mio ragazzo in un porcellino d'India e pretendo che lei lo ritrasformi in una persona."
"Ma cara, lui è un maiale. Non posso cambiare la sua natura. Tutti gli uomini sono maiali"
Lo guardai e respirai profondamente.
"Leo non è un maiale. Leo non ti toccherebbe mai senza il tuo permesso come certi uomini fanno Leo è diverso, Leo è-"
"Un maschilista pronto ad anteporsi alle donne. Doveva far leggere per prima a te le carte."
"Lui voleva proteggermi"
"E ora ti proteggerò io"
"Non risciurai mai a proteggermi come lo fa lui. Nemmeno se ti ci impegni ci riuscirai."
"Certo, proteggerti, lui? Colui che non riuscirà nemmeno a proteggere il tuo bellissimo corpo inserendo all'interno un bambino, un bambino da accudire che ti farà invecchiare prima...che tortura ragazza mia"
"Il mio bellissimo corpo-Aspetta cosa?" Captai l'informazione dopo.
Guardai il maialino che ho tra le braccia.
Rialzai la testa verso la maga.
"Lui mi darà un figlio?"
"Sì, stava nelle carte che hai scelto"
Ripensai alla letture delle carte.
"Un seme germoglierà in te portando gioia e felicità a te e a chi lo ha piantato".
"Un seme blu"
Un bimbo, un bimbo maschio.
Leo fischiò di nuovo facendomi ritornare alla realtà. Accantonai il pensiero sul bambino (che sicuramente dopo avremmo ripreso) e lo riportai sul problema porcellino.
"Circe, ascoltami" iniziai.
"Non posso immaginare cosa tu abbia passato per trovare maiale qualsiasi uomo che vedi, e non ti do torto. La maggior parte degli uomini sono delle vere merde e meritano di essere dei porcellini."
"Vedo che la pensi come me"
"Ma Leo non è un uomo come quelli, come non lo era Percy"
Tirai un altro respiro.
"Quindi ti prego, ti supplico grande Circe, fai tornare Leo umano e facci tornare sulla strada per Ottawa"
Vedo che lei ci pensa, si passa una mano sotto al mento per poi annunciare la sua decisione.
"Non avrei mai pensato di dirlo ma va bene, lo farò tornare umano. A patto che mi portiate i fiori del fireweed canadese"
Io annuì.
"Può starne certa."
"E, se non me li porterete entro un mese, il tuo amato Leo rimarrà un porcellino per sempre"
Mi irrigidì. Ce la possiamo fare. Ce la dobbiamo fare.
Poggiai Leo per terra.
Circe lo ritrasformò.
"Grazie maga Circe, grazie per l'opportunità" disse Leo.
"Le porteremo il suo fiore a breve"
"Sarà meglio per te"
"Arrivederci Circe"
"Arrivederci miei cari eroi"

RAGGI DI SOLEEE☀️☀️☀️
ECCO QUI UN NUOVO CAPITOLOOOO.
SPERO VI PIACCIA.
LOVE YOU❤️❤️

Ps:scusate sempre eventuali errori

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