28. E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI

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Briseide
"Direi che il tuo piano è andato a farsi benedire" disse Percy rivolto ad Annabeth.
Davanti a noi c'era Luke circondato da 2 titani: Crio, titano delle stelle, e Iperione.
Ci sarà da divertirsi.
Vidi lo sguardo di Annabeth saettare da tutte le parti per cercare di mettere su un piano ma, evidentemente, fu troppo lenta visto che i due titani rivoltarono la nave come un calzino.
Dopo 2 secondi in aria ci ritrovammo spappolati sul terreno.
Ottimo direi, due voli in una sola giornata e non siamo nemmeno a mezzogiorno. Vai così.
"Cosa c'è Annabeth?" Disse il biondo avvicinandosi alla ragazza.
"Non sei più in grado di pianificare?" Continuò sferrando la spanda per cercare di colpirla.
Lei si arrotolò su un fianco schivando il colpo.
"Nico" urlò lei tirando fuori il suo pugnale.
Il moro si girò.
"Il fiore" continuò.
Nico annuì e sparì nell'ombra alla ricerca del fireweed per Circe.
Luke si girò. Non è stata una grande mossa da parte del pazzo psicopatico.
Percy mi lanciò la mia spada e tentai di colpire il ragazzo alle spalle.
Lui si girò parando il colpo.
A quanto pare questo gesto non solo fece arrabbiare Luke ma anche i titani.
I due mostri attaccarono e i miei compagni si divisero per riuscire ad ucciderli.
"I tuoi occhi sono così tremendamente uguali a quelli di Percy" disse Luke continuando a tenere la mia spada in aria.
"Grazie al cavolo, sai, siamo fratelli"
Dissi girando su me stessa per liberarmi e per cercare di colpirlo mirando alle gambe, ma non ci riuscì.
"Allora uccidere te sarà come uccidere Percy, no?".
Mi colpì e io lo schivai.
La cosa andò avanti così per un bel pò fino a quando non cadetti a terra a causa di una radice di un albero uscita fuori dal terreno. Perdetti la spada e, mentre la cercavo con lo sguardo, Luke sfoderò la sua e me la piantò tra le costole.
"Briseide" sentì la voce di mio fratello.
"Percy" cercai di dire. Il dolore era atroce, il sangue scarlatto tingeva le mie labbra di rosso e il mio respiro diventava sempre più debole.
Chiusi gli occhi. Stavo morendo definitivamente e non ci sarebbe più stata nessuna seconda possibilità.
Vidi tutto ciò che mi era capitato di bello: dei veri amici su cui contare, un fratello che farebbe di tutto per me e una persona che mi ama.
E ora che stai morendo, dove sono tutte queste persone? Non ti hanno salvata e non lo faranno mai.
Nonostante questi pensieri ricordai il sorriso dei miei amici, gli occhi di Percy e l'amore di Leo e pensai a quanto io fossi onorata di morire per loro. Non sarei voluta morire in altre circostanze.
L'unica cosa che avrei chiesto gentilmente ad Ade sarebbero stati altri 30 secondi, giusto il tempo per ricordare a Leo quanto lo amassi.
Ad un certo punto tutto si fermò. Buio totale.

Leo
"Briseide" sentì Percy urlare.
Mi girai e vidi Luke conficcare la sua spada tra le costole di Briseide.
I miei occhi si sbarrarono e i miei muscoli si bloccarono. Il mio cuore non batteva più, pensavo di star morendo. Sentì gli altri uccidere l'ultimo titano rimasto e vidi Percy scagliarsi alle spalle di Luke con  Vortice pronto a colpire il biondo.
Così fece.
Conficcò la spada tra le sue scapole facendolo lentamente svanire proprio come accadeva con i mostri.
Fu il momento in cui Percy si accasciò vicino alla sorella a farmi ritornare sulla terra.
Corsi verso di loro.
"Raggio di Sole su, in piedi, non fare la pigrona" dissi con voce spezzata mentre cercavo di metterla a sedere.
"Dai che è mattina, è ora di alzarsi" continuai cercando di farla alzare. La sua testa ciondolò all'indietro.
Il pallore della sua pelle risaltava il rosso del sangue che le colava sul collo.
"Raggio di Sole, ti prego svegliati" una lacrima che uscì dal mio occhio cadette sulla sua guancia.
In quello stesso istante l'aria si fece più fredda, il cielo si scurì e il tempo sembrò rallentare, anzi, fermare.
Tutte le persone che avevo intorno si immobilizzarono.
"Non si sveglierà Leo" una voce rimbombò come un tuono.
"Lei è morta" continuò.
"Chi sei?" Chiesi senza lasciare Briseide.
"Sono colui che ti sta parlando"
E grazie al cazzo, ma non lo dissi.
"Caro Leo, lei ormai non c'è più" continuò.
"No, non è vero, lei è ancora qui" dissi stringendola di più.
"Il suo corpo sì,ma la sua anima? Quella non esiste più"
"No, non è vero" continuai "ho una scelta da fare, lo so che devo scegliere."
"Ma allora non sei del tutto stupido Valdez" disse la voce.
Un Leo che non stava perdendo la persona che amava poteva pure offendersi ma in quel momento l'unica cosa che contava è che io potessi ritornare a veder ridere quei due occhi verdi che tanto mi piacevano.
Ad un certo punto vidi una cosa luminosa che si avvicinava, o meglio dire, una persona.
Era una donna.
Era mia madre.
In mano aveva un flacone giallo chiaro.
"Leo" mi disse con la sua voce dolce che subito mi riportò alla mia infanzia.
"Mamma" la guardai.
Nonostante io stiessi rivedendo mia madre morta non riuscì a sorridere nemmeno un pò.
Lei poggiò la boccetta del nettare di Ade sul terreno e poi mi diede un bacetto tra i capelli.
"Sono fiera di te" sussurrò.
Nemmeno a ciò riuscì a sorridere.
Guardai prima mia madre, la donna che mi ha cresciuto, la donna che per prima mi ha amato ma anche la donna della quale assenza era diventata quotidiana e sempre più sopportabile.
Gurdai poi Briseide, praticamente il mio tutto, il mio raggio di sole tra le nuvole scure della mia vita.
"Hey bellezze, come va?"
Mi girai di colpo e quasi mi accecai.
C'era un ragazzo che portava degli occhiali da sole alto, biondo e riccio. Somigliava a Will.
"Hey pupo, zio Apollo è venuto ad illuminarti la scelta, letteralmente"
Se la situazione non fosse stata così tragica gli avrei anche battuto il cinque.
"Divino Apollo?"
"Esattamente io...sono stato mandato dai piani alti (da Zeus minacciato da tuo padre) per farti ragionare su quanto questa scelta sia importante"
"Sì, me ne ero già accorto, grazie"
Apollo si sedette vicino a me.
Mi tolse Briseide tra le braccia e mi guardò.
"Giovane eroe, la scelta che stai per compiere è ardua e il tuo cuore ne sta risentendo..."
Guardai nuovamente ciò che avevo intorno. I miei amici immobili come statue, mia madre che mi osservava sorridendo e Briseide morta.
Briseide morta.
Chiusu gli occhi e tornai a guardare il dio davanti a me.
"Fingi che devi scegliere tra due rose..."
"Stai veramente paragonando Briseide e mia madre a due rose?" Chiesi scettico.
"Si, zitto e lasciami continuare"
"Scegli la rosa per cui vale la pena pungersi"
Mi asciugai le lacrime con il palmo della mano.
"Ora, raccogli la tua rosa" disse porgendomi il nettare di Ade.
Lo presi e mi alzai.
Mi avvicinai a mia madre.
"Mamma io-"
"Lo so, tesoro, lo so" mi accarezzò la guancia.
"Io sarò sempre con te, lo giuro" disse asciugandomi una lacrima.
"Ti voglio bene" riuscì a dire solo questo.
Tornai da Briseide.
Mi misi in ginocchio vicino a lei e presi il suo viso per farla alzare.
"Ora, Raggio di Sole, devi bere, ok?"
Lei ovviamente non mi rispose.
Le portai la boccetta alla bocca e gliela feci bere.
Una volta finita la fiala le poggiai la testa sul prato e fu proprio in quel momento che tutto riprese ad essere colorato.
I miei amici si sbloccarono guardandosi intorno confusi.
Ad un certo punto Briseide aprì gli occhi.
Sorrisi.
"Hey, Raggio di Sole, dormito bene?"
Lei ,confusa, sorrise e mi portò una mano sulla guancia.
"Grazie Leo" sussurrò.
"Ti amo anche io Raggio di Sole"

"Il principe e la principessa si baciarono e vissero tutti felici e contenti, ora spegniti piccolo marmocchio" dissi alzandomi dal letto.
Aiutai Briseide ad alzarsi visto che aveva qualche impedimento marmocchiesco.
"Quando mi raccontate la storia del fiore?" Chiese il bambino moro con gli occhi turchesi che si trovava sotto alle coperte. Ed ecco a voi il bellissimo pronostico di Circe: Perseo Valdez-Jackson.
"Ti promettiamo che domani te la racconteremo di nuovo" dissi chinandomi a baciargli la fronte.
"Ora la mamma è stanca" continuai mentre cercavo l'interruttore della lucina notturna.
"Esperanza è una mattacchiona" disse Percy 2 la vendetta alludendo al pancione della mamma.
"Eh sì amore" rispose Briseide dandogli un bacetto anche lei.
"Ora riposati che domani vengono lo zio Percy e la zia Annabeth con la tua cuginetta Ariel"
"Domani faccio vedere a zio come so combattere con la spada" disse tiranado fuori la sua spada di cartone che Percy gli aveva disegnato giorni fa.
"Va bene, ma ora dormi, ok? Non ti far trovare sveglio perchè sennò chiamo Era che ti rapisce e che ti cancella la memoria" ok, sì, forse non era il caso di dire ciò ad un bambino di tre anni. Ma vabbè ormai l'ho già traumatizzato abbastanza.
Vidi il suo sguardo pronto per mettersi a piangere. Briseide mi tirò una gomitata sul fianco.
"Papà ovviamente scherza, Era è buona e, anche se dovesse venire a prenderti la mamma farà una telefonata all'Olimpo e ti farà rispedire giù da nonno Posy. Ora vai a dormire, buonanotte".
"Buonanotte" rispose lui chiudendo gli occhi.
Briseide accosta la porta della cameretta sorridendo.
Si gira verso di me e la abbraccio forte.
Sento il suo profumo e con la mente torno alla prima volta che la vidi al Campo Mezzosangue.
Non mi sarei mai immaginato che questa grande donna avrebbe potuto  regalarmi una gioia dietro l'altra, a partire da quel fantastico giorno in cui si presentò ai piedi della collina a Long Island.
Ora siamo qua, leggermente cresciuti da quel giorno, leggermente cambiati e leggermente maturati con un bambino che dorme nella camera davanti alla nostra e una bambina che nascerà tra qualche settimana.
Eh sì, mi sono decisamente punto con la rosa giusta.

CIAO RAGGI DI SOLE☀️
EH SÌ, SIAMO GIUNTI AL TERMINE DI QUESTA STORIA E VI RINGRAZIO PER LE LETTURE E IL SUPPORTO🫶🏼
TUTTE LE COSE HANNO UNA FINE E ANCHE QUESTA STORIA NE DEVE AVERE UNA...MA NON ORA.
ABBIAMO ANCORA UNA MISSIONE DA PORTATE A TERMINE E TANTI PUNTI INTERROGATIVI DA SCIOGLIERE.
LA SECONDA PARTE DI QUESTA STORIA SARÀ A BREVE PUBBLICATA SUL MIO PROFILO.
STAY TUNED🫶🏼
UN ABBRACCIO❤️

Ps:scusate gli errori🫶🏼

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