3.RAGGIO DI SOLE

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Briseide

"Tutti e 8 i mezzosangue
Nella spedizione andranno
Una la morte andrà toccando
Trovare il frutto immortale dovranno
E grazie ad Apollo trionferanno..."

Rachel Elisabeth Dare iniziò a recitare le parole della profezia a memoria.
Era seduta sul divano, ancora scombussolata da prima.
Devo dire che, per essere la mia prima profezia dopo anni, era alquanto inquietante.
"Una la morte andrà toccando", una follia, pensai.
Rabbrividì.
L'oracolo riprese fiato.

"L'ultimo della stirpe di Efesto
Un grande aiuto dal padre avrà
Una scelta importante farà
Ad una delle due la vita salverà
Frutto del cuor suo sarà..."

Tutti guardarono Leo, me compresa.
Si toccò i capelli.
"Siamo proprio sicuri che sia io L'ultimo figlio di Efesto? No, dico per dire."
Chirone annuì.
"Non sono capace a prendere decisioni." Fece lui.
"Imparerai" gli risposi.
Rachel continuò.
"La grande prole di Atena
Con il Poseidone si ricongiungerà
Senza l'aiuto di Era lo troverà
Ma al limite la dea li porterà..."

Vidi Annabeth muoversi nervosamente sulla sedia.
Strinse la mano a mio fratello e imprecò qualcosa, sicuramente qualche insulto, in greco antico alla regina degli dei.
"Annabeth, modera il linguaggio, è pur sempre una dea"
Percy la guardò e le sussurrò un leggero "tranquilla".
Qui L'oracolo ci mise più tempo a riprendere parola e quando lo fece puntò i suoi occhi su di me.

"La sorella del Grande Eroe
Il frutto di Afrodite troverà
Che la maledizione spezzerà
E l'altra donna morirà..."

Tutti mi guardarono.
Era scontato che il Grande Eroe fosse Percy.
Rimasi bloccata, sconvolta, impassibile.
"Una la morte toccherà", "l'altra donna morirà".
Sono io.
Non è nemmeno un giorno che sono qui e già devo morire?
Una volta morti dopo essere resuscitati si finirà col perdere la propria anima. Non avrei camminato più nemmeno nella Pateria degli Asfodeli o non avrei più pulito le sottane di Persefone.
"Tutto bene Raggio di Sole?" Mi chiese Leo preoccupato alzandosi e avvicinandosi a me.
"N-non credo di sentirmi bene".
Superai il castano e corsi fuori.
Camminai con una mano sul petto con conati di vomito e il corpo senza anima.
Andai nel bosco, poggiai la schiena sul tronco di un albero e scivolai a terra.
Le lacrime sgorgarono da sole, i singhiozzi si fecero più insistenti e il fiato corto.
Iniziai a vedere nero e il panico mi si attanagliò nel cuore vuoto che avevo.
Era più la paura di tornare a soffrire di attacchi di panico a rendermi così.
Cercai di respirare, contare a mente.
1...

2...

3...
"Raggio di sole." Sentì in lontananza.
"Sono qui" sussurrai attanagliata dalla fatica. Non riuscivo a respirare.
"Raggio di sole" mi chiamò di nuovo.
Iniziai a sbattere le mani per terra  e a fare rumore.
"Raggio di sole" Leo mi vide e corse giù dalla collina verso di me seguito da Will e Percy.
Si inginocchiò davanti a me prendendomi le mani e stringendomele.
"Briseide, guardami" mi prese il viso nella mano e mi fece alzare lo sguardo verso di lui.
"Raggio di sole, sono qua"
Annuì stringendogli le mani come per aggrapparmi a lui.
"Leo spostati, lasciala, sta avendo un attacco di panico, falla respirare".
Dice Will aprendo il suo kit medico.
Leo fece per seguire gli ordini del figlio di Apollo ma io gli strinsi forte le mani e lo obbligai a rimanere seduto.
"Per star avendo un attacco di panico, Raggio di sole, sei particolarmente forzuta" dice smorzando la situazione.
Sorrisi leggermente.
Percy si sedette di fianco a me.
"Briseide respira, ti prego" mi dice scostandomi i capelli dal viso.
"So che ci conosciamo da tipo 2 ore ma sei pur sempre mia sorella e ti voglio bene,chiaro, te ne voglio un mondo".
Lo guardai negli occhi.
Nessuno mi aveva mai detto di volermi bene.
"Se tu mi vuoi bene come te ne voglio io, ti prego, respira".
Lo guardai nei suoi occhi verdi. Immagianai l'oceano turchese, dove il sole colpisce i punti più profondi. Raggio di sole.
Sono un raggio di sole che si riflette nell'oceano. Che si riflette nella sua tranquillità.
Sono un raggio di sole.
Iniziai a riprendere fiato, respirando con calma.
Aprì gli occhi.
Il mio sguardo era una pallina da ping pong tra quello di Leo e quello di Percy.
Chiusi un'ultima volta gli occhi e il mio respiro si fece regolare.
La presa nelle mani di Leo si allentò.
"Ce l'hai fatta Raggio di sole"
Lo guardai e sorrisi.
Mi girai verso Percy.
"Ti voglio bene" gli dissi.
Mi aprì le braccia e ci entrai dentro.
Poggiai la testa sul suo petto e l'odore salmastro dell'oceano mi entrò nel naso.
Lo abbracciai a mia volta.
"Te la senti di dirci il perchè di questo attacco di panico?" Chiese Leo piano, pensando di star sbagliando.
"Com'era l'accordo Valdez?"
Chiesi tossendo leggermente e sorridendo, ancora tra le braccia di Percy.
"Fanculo l'accordo, Raggio di sole."
Lo guardai. Comprendevo la sua preoccupazione e quelle reazioni erano completamente giuste.
"Che accordo?" Chiese Percy.
"Se mi fossi raccontato io, lo avrebbe fatto anche lei" risponde attorcigliandosi i ricci su un dito.
"Ma ora non conta più, andiamo al bunker 9. Lì ci racconterai tutto".

Raggi di Sole☀️☀️
Come va? Vi sta piacendo la storia? Fatemelo sapere con un commento o una stellina (se vi va).
Vi voglio bene, ci vediamo presto.

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