12.

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Il moro restò senza parole, guardò il biondo e rimase fermo.

Naruto: "Non è una domanda difficile".

Sasuke: "Dimmi perché supponi ciò".

Naruto: "Da come la guardi, da come le parli, da come arrossisci quando lei è vicina a te".

L'Uchiha sbottò e diventò rosso dall'imbarazzo: "Ma che stai dicendo?! Non è affatto vero!".

Naruto: "Sei diventato rossissimo, più dei tuoi amati pomodori".

Sasuke: "Stai diventando insopportabile, più dell'odore del tuo amato ramen".

Naruto: "Il ramen è buonissimo!".

Sasuke: "Solo a uno come te può piacere".

Naruto: "Il ramen non è di gradimento al tuo gusto raffinato, mio re?".

Sasuke: "Mi fa schifo, non capisco proprio come tu faccia a non farne a meno".

Naruto: "Parla quello affascinato dal sangue e dai cadaveri".

Sasuke: "Semplicemente quello è il lavoro che vorrei fare, mi devo abituare a vedere persone tagliate a metà o organi che fuoriescono dal corpo".

Naruto: "Hey teme! Ci tengo a non vomitare ora!".

Sasuke: "Ci vediamo" disse cercando di dileguarsi e fortunatamente il biondo gli ridiede la buonanotte.

Aveva cercato di cambiare argomento proprio perché non sarebbe riuscito a mentirgli, non in quel momento. Non si aspettava una domanda del genere. Per sua fortuna l'Uzumaki non era mai stato molto attento e cambiare discorso fu piuttosto facile.

~~

Una volta a casa si lavò e nel tragitto per andare in camera sua vide una luce ancora accesa. Guardò e notò suo padre sveglio, intento a cercare qualcosa sul proprio computer e a guardare costantemente il taccuino. 

Fugaku: "Ti ho visto, vieni qua".

Il figlio deglutì ed entrò nella stanza.

Fugaku: "Hai bevuto".

No, quella non era una domanda. Quella era un'affermazione.

Sasuke: "Sì, ma non ho esagerato. So quando fermarmi".

Fugaku: "Sono le cinque. La gente tra un po' si alza e tu vai a dormire".

Sasuke: "Prima o poi dovrò comunque fare notti in bianco, preferisco godermi questi momenti dato che poi avrò tempo zero".

Fugaku: "Non ti ho mica detto che ti farò entrare perché sei mio figlio".

Sasuke: "Non voglio raccomandazioni, papà".

Fugaku: "Hai visto una persona sospetta aggirarsi qua a Konoha?" gli chiese cambiando totalmente argomento.

Sasuke: "Persona sospetta?".

Fugaku: "Esatto, qualcuno di strano. Ho due testimonianze, ma sono diverse tra loro. Sto cercando di fare qualche ricerca per vedere se trovo almeno uno dei due. Ma nulla da fare".

Sasuke: "Sospetti che siano due persone diverse?".

Fugaku: "Penso di sì, hanno descrizioni totalmente diverse. Può anche essere la stessa persona travestita diversamente. Ma il mio intuito mi dice che sono in due".

Sasuke: "Posso vedere le descrizioni?".

Fugaku: "Fa pure e dimmi se li hai visti. Ma ti avverto, non c'è scritto molto. Sono stati attenti a non far capire chi siano".

Prese il taccuino in mano e lesse le descrizioni:

1. Alto, occhi verdi e capelli neri.
2. Incappucciato, occhi forse neri.

Il primo gli ricordò istintivamente Orochimaru e forse quello sarebbe stato il momento giusto per dirglielo, ma una vibrazione causata da un messaggio appena ricevuto lo fece fermare.

-Orochimaru: Guai a te se parli. Ti ho avvertito, Sasuke.

Guardò istintivamente dalla porta finestra del salotto e giurò di aver visto qualcuno.

Fugaku osservò il figlio: "Sasuke, li hai visti?".

Il moro scosse la testa in segno di negazione.

Fugaku: "Sasuke, ho bisogno che tu mi dica la verità. Parla seriamente: hai visto anche solo uno di loro?" gli chiese prendendolo per le spalle. "È molto pericoloso che stiano in circolazione, questo lo sai vero?".

Sasuke: "Non ho visto nessuno" disse costringendosi a guardarlo in volto.

Fugaku: "Sei strano".

Il figlio si staccò dalla presa. "Sono solo stanco, papà. Non ho visto nessuno, davvero. Ora se non ti dispiace, vado a dormire".

Entrato in camera sua, Sasuke si richiuse la porta alle spalle e si appoggiò ad essa. Si inumidì le labbra, non aveva mai mentito su una cosa del genere. O meglio, non aveva mai mentito al padre. Non ne aveva mai avuto motivo, mentre ora si era ritrovato obbligato a farlo. 

Davanti la sua finestra intravide l'ombra di qualcuno e senza pensarci due volte la chiuse e abbassò le tapparelle. Nella sua stanza regnava il buio totale. Si sedette sul proprio letto e sospirò.

-Orochimaru: Che bravo, non hai detto nulla. Avrei voluto darti un ringraziamento, ma mi hai chiuso la finestra e farei troppo rumore rompendola. Suppongo che il mio regalo ti arriverà quando ci vedremo

'Allora avevo visto bene' pensò Sasuke, che però non ne poteva più. Non poteva rischiarare così tanto. Prima o poi avrebbe incastrato Orochimaru, ne era sicuro. L'unico problema era il come farlo.

Si portò le ginocchia al petto e appoggiò la testa su esse. Avrebbe veramente voluto un abbraccio, una rassicurazione, ma ogni tocco che immaginava era solo quello sul suo inguine, a questo ricordo si trovò a rabbrividire e si rese conto di star piangendo solo quando si toccò il viso. 

Prese un respiro e decise di andare a dormire: poteva stare tranquillo. Orochimaru non si sarebbe intrufolato nella sua stanza, ma per sicurezza chiuse la porta dall'interno.

~~

Quando a mezzogiorno la madre andò a svegliare il figlio minore si rese conto di non poter aprire la porta. Allora bussò un po' preoccupata. 

Mikoto: "Sasuke, cosa succede? Non stai bene?".

Continuò a bussare senza però ottenere una risposta. Iniziò a preoccuparsi e a bussare più forte. Sasuke aveva il sonno leggero e il fatto che non aprisse quando stava incessantemente bussando la fece inevitabilmente preoccupare.

Itachi: "Mamma, che succede?".

Mikoto: "Tuo fratello... Non risponde...".

Il marito della donna tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi. Aveva fatto fare una copia di tutte le chiavi della casa in caso di emergenze.  Appena aprì la porta trovò tutto buio e di conseguenza accese la luce.  

Sasuke era sdraiato sul letto, dormiente, nel comodino c'era una boccetta con dentro delle pillole.

"Sonnifero" affermò il padre.

Mikoto: "Perché mai prende del sonnifero...?" chiese titubante guardando il figlio maggiore, che sicuramente sapeva più cose su Sasuke.

Itachi: "Ha sofferto d'insonnia e tempo fa faceva anche vari incubi che non lo facevano dormire, quindi si è fatto prescrivere dei sonniferi".

Fugaku: "E tu gli hai dato il consenso?".

Itachi: "Cos'altro avrei potuto fare? Non dormiva per nulla, mica potevo lasciarlo così".

La madre sospirò e aprì la finestra facendo così circolare l'aria, non capendo però perché l'avesse chiusa.

Itachi si avvicinò al minore e lo scosse delicatamente: "Fratellino, svegliati".

Il moro lo guardò a lungo con gli occhi socchiusi, per poi richiuderli lentamente. La sera prima aveva bevuto più del solito e tutto quello che stava succedendo lo stava veramente stressando. Sentiva la testa leggera, come se potesse svenire da un momento all'altro.

Itachi: "Suppongo che tu ieri abbia bevuto".

Sasuke: "Ho bisogno di qualcosa per il mal di testa" riuscì a dire con la voce ancora impastata dal sonno.

Itachi: "Prima devi mangiare".

Mikoto: "Scendi?".

Il più piccolo annuì: "Ora arrivo".

Subito dopo l'uscita dei genitori dalla stanza, Itachi parlò al fratello.

Itachi: "Perché avevi chiuso tutto?".

Sasuke: "Faceva freddo".

Itachi: "Anche la porta era chiusa dall'interno".

Sasuke: "Non ci ho fatto caso".

Itachi: "Sasuke, che succede? È come se avessi paura di qualcosa".

Sasuke: "No, sto bene Itachi. Va tutto bene".

Itachi: "Perché hai preso queste?" gli chiese prendendo il barattolo poggiato sul comodino.

Sasuke: "Non riuscivo a dormire".

Itachi: "Sasuke, ho bisogno che tu mi dica la verità".

Sasuke: "Itachi, ho la testa che mi sta scoppiando, non sto capendo un cazzo, ho la nausea e l'unica cosa che vorrei è dormire ancora. Possiamo, per favore, parlarne un altro giorno?".

Il più grande restò in silenzio, ma vedere il suo fratellino in condizioni così pessime lo fece addolcire più di quanto già non fosse.

Itachi: "Va bene".

Appena Sasuke si ritrovò da solo nella sua stanza prese il telefono, vedendo parecchi messaggi:

-Karin: Sasuke, come stai? Ieri ho visto che hai bevuto
-Naruto: Hey teme, alla fine ieri non mi hai risposto alla domanda su cosa provi per Sakura
-Sakura: Buongiorno Sasuke, stasera vuoi uscire con me e Naruto? Niente alcol, ti avverto
-Suigetsu: Buongiorno! Jugo vuole sentire la tua voce paradisiaca, che ne dici di fare domani?
-Orochimaru: Domani ho una sorpresina per te. Cerca di esserci oppure sai già cosa può succedere

Il moro sospirò e decise di rispondere a tutti, tranne che a Karin. Non ricordava nemmeno quando l'avesse sbloccato. Declinò l'invito di Sakura a causa del mal di testa, rispose con una bugia a Naruto e diede conferma all'albino e al viscido.

Scese in cucina, dove trovò quasi tutti seduti.

Mikoto: "Tuo padre non c'è perché sta lavorando. Non riesce a trovare nulla" sospirò la madre passandogli il piatto di pasta.

Sasuke: "Sono stati davvero attenti se neppure lui riesce a trovare qualcosa".

Itachi: "Dalle testimonianze hanno detto che sono più dei molestatori. Se vi capita di vederli bisogna denunciarli subito".

Il minore degli Uchiha teneva gli occhi sul piatto. Denunciare, già. Avrebbe voluto farlo con tutto sé stesso, ma lui glielo avrebbe impedito. Sapeva dove abitava, chi e che posti frequentava, non poteva rischiare che qualcuno si ferisse con uno come Orochimaru. Ora era più che sicuro che la prima descrizione appartenesse a lui, ma la seconda? Era sempre lui o c'era anche un altro?

Mikoto: "Sembri pensieroso" disse guardando Sasuke.

Sasuke: "Pensavo solo chi potessero essere. Ieri ho letto le descrizioni, anche se però è ben poco. Ci saranno milioni di persone con le stesse caratteristiche".

Il maggiore guardò il fratello, era quasi sicuro del fatto che stesse mentendo, ma perché? Non pensava proprio che Sasuke arrivasse a mentire su una cosa del genere. Poi fece un piccolo sorriso: 'No, mio fratello non lascerebbe due molestatori in giro' pensò.

Appena finito di mangiare, Sasuke buttò giù la sua amata pillola per il mal di testa e si dileguò immediatamente. 

Sasuke: "Vado a dormire" disse salendo le scale per andare in camera sua, ma una volta arrivato lì vide il padre guardargli la stanza.

Lo richiamò con un colpo di tosse.

Fugaku: "Dimmi".

Sasuke: "'Dimmi'? È camera mia. Cosa stai facendo?".

Fugaku: "Mi sorprende il fatto che tu non abbia capito: non credo a una minima parola di quello che mi hai detto. Tu hai visto qualcuno".

Sasuke: "Non ho visto nessuno! Perché avrei dovuto mentirti?!".

Il moro iniziava ad essere veramente agitato, ma non lo diede a vedere. Riuscì a convincere il padre e una volta da solo cominciò a pensare. Doveva calmarsi, ma non ci riusciva. 'Ci penserò un'altra volta, non sospetta di nulla per ora. E prima devo parlare con Orochimaru per chiedergli se conosce l'altro'. Sospirò e si sdraiò chiudendo gli occhi, non che avesse sonno, ma si sentiva privo di forze e voleva solo stare calmo.

L'indomani sentiva che sarebbe stata una giornata particolarmente stancante e aveva il presentimento che non sarebbe successo nulla di bello. Quel maledetto presentimento con il quale molto raramente si sbagliava.

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Continua

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