2.

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Sasuke Uchiha. Già. Questo era il nome del ragazzo più insopportabile della scuola a parere del gruppetto di Naruto. Un ragazzo a prima vista educato e gentile, ma che con le sue risposte taglienti ti faceva rimangiare tutte le buone qualità caratteriali che le persone si facevano. E ovviamente parliamo solo a livello caratteriale, perché di aspetto fisico poteva far invidia anche ad uno dei più famosi modelli. E a livello intellettuale non ci si poteva lamentare, il più bravo dell'intero istituto, non a caso era sempre elogiato dai professori e da molti compagni, mentre altri pensavano solo che fosse un lecchino, che corrompesse i professori o che andasse a letto con loro sfruttando il suo bel visino da angioletto. 

Ma Sasuke era veramente così? Che fosse vero o meno, nessuno se l'era mai chiesto e a nessuno sembrava importare realmente. L'unica cosa certa da fare era giudicare, giudicare e giudicare, anche se non c'era un fondo di verità. Giudicare per puro divertimento o semplicemente per invidia.

Naruto era il migliore amico di Sakura, una delle rare ragazze che non aveva perso la testa per lui, anche se dentro di lei qualcosa si accendeva quando Sasuke le passava accanto. Ma non lo voleva ammettere a sé stessa, figuriamoci al suo migliore amico. 
Sakura non pensava nulla di Sasuke, non lo aveva giudicato né in modo negativo, né in modo positivo. Quello che non le dava pace e che la costringeva a rispondergli a tono era il modo in cui il moro si rivolgeva a Naruto, o in generale a chi non riusciva a tollerare: quel tono di sfida, di superiorità, quel tono dannatamente calmo che aveva lo scopo di farti innervosire. Perché Sasuke era fatto così, aveva una calma unica, non si faceva mai sopraffare dalle sue emozioni. E questa era l'unica cosa che Sakura aveva capito del suo carattere: con quel poco che lo conosceva aveva capito che Sasuke non si sarebbe mai innervosito e che anche se Naruto gli avesse detto i peggiori insulti, lui con molta calma lo avrebbe messo a tacere.

"Cosa ci trovino di affascinante in uno come lui io proprio non riesco a capirlo", la voce di Naruto portò alla realtà la rosa che si era persa nei suoi pensieri.

Sakura: "Non possiamo negare l'evidenza, Naruto. Sasuke è un bel ragazzo ed è normale che le ragazze prendano una cotta per lui".

Kiba: "Sì, hai ragione, Sakura. Ma Sasuke se le porterà a letto e poi stop, fine della storia e le ragazze ci rimarranno male".

Naruto: "Sono loro che si vogliono mettere insieme a quel pallone gonfiato, dai, si vede da come interagisce con gli altri che è un galletto".

Sakura: "Vogliamo ancora dare attenzione a Sasuke o possiamo parlare di altro?"

Naruto: "Sì, hai ragione Sakura" disse il biondo e dopo aver chiacchierato di cosa avessero fatto durante le vacanze, i tre andarono in classe.

I minuti passavano e poco a poco le classi si riempirono. Sasuke sentì, come ogni anno d'altronde, una serie di baccano provenire da persone diverse: ragazze litigare per chi dovesse sedersi vicino a lui, ragazze che lo riempivano di complimenti, ragazze che ci provavano spudoratamente, ragazzi che lo guardavano con invidia, altri con stima, altri ancora che lo guardavano come se avesse la peste.

Ormai era abituato a queste attenzioni, quando era piccolo era il giocattolo, il bambino carino e allo stesso tempo acido, crescendo non è che sia cambiata così tanto la situazione. Era ancora considerato il ragazzo carino e acido, il playboy che fa soffrire le ragazze per il loro amore non ricambiato, il ragazzo presuntuoso che si dà molte arie e anche il ragazzo perfetto.

Ma quante di queste cose erano vere? Tutte? Nessuna? Alcune? In realtà nemmeno lui stesso lo sapeva. Ormai non gli interessava più di tanto sapere chi era o cosa voleva, tanto doveva sempre e solo assecondare i giudizi altrui.

~~

La campanella che segnava la fine delle lezioni finalmente suonò e non appena Sasuke uscì dalla sua aula venne fermato da Karin: la sua 'fidanzata'.

Karin: "Mi accompagni tu a casa, no?".

Sasuke: "Ma nemmeno per idea".

Karin: "Sasuke, ora basta! Ti comporti come se non te ne fregasse nulla di me!" strillò la rossa. 

Il moro si guardò intorno, odiava profondamente attirare l'attenzione, di conseguenza trascinò la sua ragazza in un posto con meno gente e iniziò a farle la ramanzina. Il fatto che non la amasse era chiaro anche a lei, ma se lo giocava bene, sapeva bene quali punti colpire per far sì che Sasuke la assecondasse in tutti i suoi capricci.

Karin: "Basta, sta zitto. Dirò tutto a mio padre: che mi ha trascinata, che mi hai fatto male, che mi vuoi lasciare!".

Sasuke: "Stai inventando tutto".

Karin: "Questo lui non lo sa o sbaglio, amore mio?" lo provocò lei.

Sasuke: "Andiamo a casa" sospirò lui trovandosi incastrato per l'ennesima volta nei suoi sporchi ricatti.

~~

Naruto: "Scommetto di riuscirci a passare tutta la notte lì".

Kankuro: "Non mi interessa se ci passi l'intera notte, ma alle tre di notte devi andarci" sorrise, pensando che il biondo rifiutasse, ritenendolo un codardo.

Naruto: "ACCETTO!" esclamò, facendo ricredere il maggiore.

Kankuro: "Bene" e dopo aver detto questo se ne andò.

Naruto corse in men che non si dica dalla migliore amica, che era in compagnia della loro comitiva.

Naruto: "SAKURA!".

Sakura: "Come mai così euforico?".

Naruto: "Stasera dobbiamo andare in un bel posticino" disse con un sorriso che faceva ben dubitare della sicurezza sul luogo da visitare.

~~

Una volta accompagnata la rompiscatole a casa, Sasuke ritornò nella sua, rifiutando l'invito di Karin di restare da lei inventando una scusa.

Itachi: "Quando sei libero?" domandò.

Sasuke: "Che ti serve?"

Itachi: "Dobbiamo uscire con i miei amici".

Sasuke: "I tuoi amici sono strani", lui fece una risata.

Itachi: "Non tanto".

Sasuke: "Quello fissato con l'arte? O quello fissato con i soldi?"domandò il minore retoricamente.

Itachi: "Vieni o no?"

Sasuke: "Non lo so".

Alla fine Sasuke fu costretto ad uscire di casa insieme al fratello e una volta arrivati in un chiosco vide che erano in due ad aspettare.

"Strano che non li ha invitati tutti" pensò.

Deidara: "Ah, quindi c'è anche tuo fratello?"

Sasuke: "Che bravo, ci vedi bene" disse sarcasticamente.

Itachi: "Non iniziate a litigare. Forza Sasuke, chiedi scusa".

Sasuke: "Tsk, non ci penso nemmeno".

Deidara: "Che moccioso!" esclamò lui.

Sasuke: "Smettila di rompermi o non risponderò delle mie azioni".

Deidara: "Possibile che non sei cambiato in tutto questo tempo?", Sasuke si alzò di scatto e vide sussultare leggermente il biondo.

Itachi: "Ora basta, non sono venuto qui per vedervi litigare!"  esclamò prendendo per il polso il fratello facendolo risedere.

Itachi: "Vado a prendere qualcosa da mangiare, cosa volete?".

Deidara: "Bakudan".

Kisame: "Gamberetti".

Itachi: "Tu, Sasuke?"

Sasuke: "Niente, sto bene così". 

Dopo la risposta, Itachi andò ad ordinare e i due amici non persero tempo per provocare il minore dei due Uchiha.

Deidara: "Sei a dieta?" domandò ridendo.

Sasuke: "Prima mi ha fermato mio fratello, ora non c'è".

Deidara: "Non ho paura di te, moccioso" disse prendendo una bottiglia d'acqua, mentre Kisame iniziò a ridere sotto i baffi.

Sasuke: "Cosa volete?" domandò incrociando le braccia.

Deidara: "Nulla" rispose sorridendo.

Li guardò entrambi, alternando lo sguardo da Deidara a Kisame e viceversa.

Kisame: "Non ti fidi?"

Sasuke: "No" rispose secco mentre Deidara si alzò mettendosi dietro la sedia su cui era seduto e d'istinto il moro si girò per vedere cosa volesse fare.

Deidara: "Tu saresti un genio?" domandò con tono superiore.

Sasuke: "Non mi considero 'un genio', ma più intelligente di te sì".

Lui rise e subito dopo Sasuke sentì l'acqua gelida a contatto con i capelli, con i vestiti e con la sua pelle. Li sentì ridere entrambi.

Sasuke: "Ma che cazzo..?!" esclamò alzandosi pronto a far scoppiare una rissa. Per quanto potesse essere calmo, Deidara lo irritava come nessun altro poteva fare.

Deidara: "Hey, modera il linguaggio, moccioso" disse ridendo.

"Che cosa avete fatto?! Sono stato via dieci fottutissimi minuti!" esclamò arrabbiato il fratello attirando l'attenzione di tutti.

Sasuke: "I tuoi carissimi amici mi hanno buttato l'acqua addosso" disse guardandoli male.

Deidara: "Era solo uno scherzo innocente" si giustificò.

Itachi: "Se non vuoi che questo bakudan finisca sulla tua faccia chiedi immediatamente scusa a mio fratello".

Deidara: "Scusa scusa" disse sbuffando.

Itachi: "Che disastro..." sospirò porgendo al minore un fazzoletto di stoffa.

Sasuke: "Vado a casa".

Kisame: "Di già?", fu fulminato con lo sguardo da Sasuke e se ne andò nella seconda casa dei suoi genitori, l'unica cosa certa era quella di voler restare da solo.

~~

Arrivò la sera e questo significava una sola cosa: andare a vedere una villa abbandonata per una stupida scommessa accettata da Naruto.

Hinata: "I-io avrei un po' di paura..." disse con un filo di voce.

Naruto: "Non c'è niente di cui preoccuparsi, poi ci sono io!"esclamò sorridendo, facendo arrossire la corvina.

Sakura: "Ora andiamo prima che faccia giorno" disse e tutti annuirono.

Arrivati davanti alla villa tutti erano indecisi se entrare o meno, ma Naruto non aveva nessuna voglia di tirarsi indietro e aprì il cancello per poi entrare in giardino.

"Cavolo...Sembra che questa villa sia appena stata pulita" pensò la rosa notando che non ci fosse polvere, ragnatele o altre cose che facessero pensare che sia effettivamente una villa abbandonata.

Kiba: "Beh, per essere una villa abbandonata è abbastanza pulita" disse come se avesse letto nel pensiero l'amica.

Naruto: "È vero... Può essere che ci sia un fantasma che pulisce" disse ridendo.

Hinata si avvicinò a Sakura e le strinse il braccio guardandosi intorno spaventata.

Naruto: "Entriamo dai".

Camminavano piano, facendo attenzione a non fare nessun rumore come per paura che ci fosse veramente qualcuno.

Entrarono in una stanza, doveva essere la cucina e si sorpresero nel vedere che dentro le dispense ci fosse qualcosa da mangiare.

"Passata di pomodoro? Chi è che lascia passate di pomodoro nelle dispense?" domandò Naruto guardando ciò che la sua migliore amica aveva in mano.

Sakura: "Non saprei" rispose mentre riposava la bottiglia presa pochi minuti prima.

Naruto: "Andiamo al piano di sopra, sicuramente ci saranno cose interessanti" disse mentre uscivano dalla cucina.

Hinata: "S-siete sicuri che sia una buona idea..?"

Naruto: "Hinata, vieni, sta dietro di me, fidati!" esclamò facendola mettere dietro di lui.

Una volta arrivati al piano di sopra aprirono una porta e il primo ad entrare fu proprio Naruto.

Naruto: "Ma che..?!" esclamò quando un coltello lo sfiorò senza però graffiarlo.

Sakura: "Naruto, chi c'è là?!" domandò avvicinandosi.

Hinata:" A-aspetta Sakura...".

Nemmeno il tempo di avvicinarsi alla porta che una luce si accese e fece fermare i ragazzi costringendoli a socchiudere gli occhi ormai abituati al buio.

Naruto: "Tu che ci fai qua?!" esclamò.

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Continua

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