9.

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Ormai Sasuke era solito passare l'intervallo insieme a Sakura. Entrambi si mettevano seduti sul tetto e guardavano il cielo. Erano quasi sempre da soli e il moro non riusciva più a sopportare quel formicolio allo stomaco quando si trovava vicino alla rosa.

Sakura: "Ci pensi che a causa del rapporto che avevi con Naruto non ci siamo mai parlati per tutto questo tempo?".

Il moro annuì "Dillo al tuo migliore amico che mi dava del puttaniere".

Sakura: "Però sono felice di aver legato con te, siamo felici".

Sasuke: "Pomeriggio vuoi uscire?" le chiese dopo vari minuti di silenzio.

Sakura: "Sì, certo, perché no?".

Sasuke: "Ci incontriamo in piazza?".

L'altra annui "Alle cinque in punto?".

Sasuke: "Sii puntuale".

Il moro si mise meglio, lasciando che il vento gli sfiorasse il viso e gli scompigliasse i capelli. Amava quella sensazione. Avrebbe anche baciato Sakura se non fosse stato così paranoico.

D'altro canto, la rosa provava le stesse emozioni. Si soffermò su tutti i dettagli del viso dell'altro e si chiese come potesse non avere alcuna imperfezione. Si soffermò sulle sue labbra ed ebbe l'impulso di assaporarle.

Entrambi provavano qualcosa, ma non pensavano fosse un sentimento ricambiato.

~~

Erano giorni che i due Uchiha non si parlavano e questo lo avevano notato pure i loro genitori. A tavola non parlavano, non si guardavano, non stavano insieme. Il padre suppose una litigata tra fratelli, la madre non pensava ciò, ma non c'era una motivazione più plausibile di quella.

Itachi sapeva bene che Sasuke non avrebbe mai fatto il primo passo, poiché non era stato lui a "sbagliare". Si convinse e bussò alla porta della camera del fratello.

Sasuke: "Chi è?".

Itachi: "Sasuke, sono io, posso entrare?".

Sasuke: "Va bene".

Il maggiore dopo essere entrato richiuse la porta alle sue spalle e guardò l'altro sdraiato sul letto con gli occhi rivolti verso un libro.

Si sedette accanto a lui e fu solo allora che il minore alzò lo sguardo verso il fratello maggiore.

Itachi: "Perché hai le mani fasciate?" si allarmò.

Sasuke: "Dimmi perché sei entrato".

Itachi: "Volevo scusarmi con te. Hai ragione, non sei più un bambino, ma non ne posso fare a meno, sei mio fratello minore, come posso lasciarti così? Comunque sia, non ti starò attaccato in modo possessivo e iperprotettivo".

Sasuke sorrise "Grazie".

Itachi: "Di cosa?" chiese confuso.

Sasuke: "Di non star insistendo".

Itachi lo abbracciò, "Quando te la sentirai di parlarne, sai dove trovarmi".

Il più piccolo annuì solamente per poi guardare l'ora sul telefono. 16:30.

Avrebbe fatto meglio ad iniziare a prepararsi. E una domanda mai posta prima iniziò a farsi sentire: E ora che mi metto?

Non si era mai fatto un problema su cosa indossare, di solito prendeva le prime cose che trovava perché qualsiasi cosa gli valorizzava il fisico e metteva in risalto la sua carnagione. Ma ora che doveva uscire da solo insieme a Sakura iniziava a sorgergli il problema.

Itachi: "A che pensi così attentamente?".

Sasuke: "Tra un po' esco, stavo pensando a cosa mettere".

Itachi: "Ti devi vedere con una ragazza?".

Il minore arrossì, "Sì, ma è un'amica".

Itachi: "Amica... Amica...".

Sasuke: "Sì! Amica".

Itachi: "Immagino anche migliore amica. Sicuramente non una ragazza per cui hai perso la testa".

Sasuke: "No".

Itachi: "No?".

Sasuke: "No".

Itachi: "Bene, se lo dici tu. Quando vi fidanzerete, me la farai conoscere" disse uscendo dalla camera del fratello.

Sasuke: "Quando ci... fidanzeremo...?" sussurrò a sé stesso.

Scosse la testa e decise di iniziare a prepararsi. Alla fine era solo un'uscita pomeridiana, non sarebbero andati in chissà quale posto raffinato. Optò per dei jeans con una maglietta a maniche corte e una giacca per sicurezza. Il tempo iniziava ad essere imprevedibile. Poteva fare caldo, come poteva fare freddo.

~~

Sasuke arrivò alle cinque in punto. Poco dopo arrivò anche Sakura, scusandosi per il ritardo.

Sasuke: "Tranquilla, non sono nemmeno cinque minuti".

Sakura: "Beh no, ma arrivi sempre prima del previsto, non avrei voluto farti aspettare invano".

Sasuke: "No tranquilla, sono arrivato alle cinque precise".

Sakura sorrise e solo allora Sasuke si soffermò su ogni dettaglio della ragazza. Aveva una gonna che le arrivava poco più sopra del ginocchio e una camicia bianca a maniche corte. Anche se color carne, il moro notò le calze. Successivamente la guardò in viso. Gli occhi verdi accesso, le labbra non troppo sottili, il suo odore gli ricordava i fiori di ciliegio.

Sakura: "Tutto okay, Sasuke?".

L'altro annuì riprendendosi "Sì, sì. Facciamo due passi?".

~~

Si fermarono in un bar di tavola calda, si stava facendo tardi ed entrambi avevano bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.

Inutile dire che le cameriere litigavano per chi dovesse servire l'affascinante ragazzo.

Sakura: "Allora è questo il prezzo del non aver nessuna imperfezione?" chiese alludendo alle gatte morte.

Il moro annuì "Mi dispiace davvero che ci siano questi inconvenienti, ma ovunque io vada c'è sempre qualcuna che mi cada ai piedi".

Sakura: "Ma dai, figurati. A me non dà alcun fastidio" mentì palesemente. Bugia che all'altro non passò di certo inosservata.

Sasuke: "Mi sembri gelosa".

Sakura: "Io gelosa? Assolutamente no. Perché dovrei esserlo?".

Sasuke: "No, nulla. Sarà stata una mia impressione" disse alzandosi, dirigendosi verso il bancone.

Sakura: "No, aspetta, dove vai?".

Sasuke: "A pagare, mi sembra ovvio".

Sakura: "Non pagherai tutto tu".

Sasuke: "Per quattro spiccioli stai facendo il finimondo".

"Guarda chi si vede".

Sasuke lo guardò, "Questa sì che è una sorpresa. Da quando lavori in un bar? Anzi, aspetta che mi correggo, da quando lavori?".

L'altro gli fece una smorfia di disapprovazione per il suo umorismo, ma sapeva già bene come metterlo in imbarazzo: "È questa la bella fanciulla?" chiese tranquillamente, beccandosi un pugno in testa da parte dell'amico.

Sasuke: "Suigetsu! Sei sempre il solito! Perdonalo, ti prego. Non sa mai quel che dice e ha sempre voglia di scherzare".

Sakura rise, "Tranquillo. Piacere di conoscerti comunque, Sakura" disse tendendo la mano verso di lui.

L'albino gliela strinse, "Suigetsu. Ora sì, sono sicuro. Sei proprio tu la bella fanciulla".

Parò il colpo del moro, pronto a sferrargli un altro pugno.

Suigetsu: "Te le scegli bene le ragazze eh, Sasuke".

Sasuke: "Ora basta, sta zitto!" esclamò, provando sul proprio viso nuove sfumature di rosso.

"Hey Suigetsu, non dovresti litigare con i clienti... Oh, sei tu" disse sorridendo.

Sasuke: "Lavori qui, Jugo?".

Jugo: "Sì, il bar è mio e ho dato a Suigetsu il compito di cameriere".

Sasuke: "Ah, ora si spiega tutto".

Jugo: "Perdonami, tu sei la sua ragazza? Sono Jugo".

Sakura: "Piacere, mi chiamo Sakura... Ma no, non sono la sua ragazza".

Jugo guardò Suigetsu, "Non mi avevi detto che era la sua ragazza?".

Sasuke: "Che hai fatto?!".

Suigetsu: "Calma, calma. Semplicemente ho provato ad indovinare, mica parlavo sul serio".

Sasuke mise sul bancone i soldi "Noi ce ne andiamo prima di sentire te e le tue cazzate".

Sakura: "Ti avevo detto-".

Sasuke: "Sono testardo, molto. Se mi metto in testa una cosa, quella è e quella rimane" la bloccò.

Suigetsu: "Sakura, se vuoi un consiglio vieni qua" disse facendole segno con la mano di avvicinarsi. Le sussurrò qualcosa all'orecchio e poi si allontanò. "Bene, ci vediamo!".

I due uscirono dal bar e il moro notò come la rosa si stesse comportando in modo strano dopo aver parlato con il suo amico.

Sasuke: "Che ti ha detto Suigetsu?".

Sakura: "Eh? Nulla nulla, tranquillo".

Sasuke: "Parlerò chiaro: è un coglione, uno sbruffone e un pagliaccio. Non prendere seriamente tutto ciò che dice. Sa quando essere serio e quando non esserlo. Non so cosa ti abbia detto, ma suppongo c'entri con me, no?".

Sakura: "Ma è un tuo amico?" domandò notando gli aggettivi non poco carini che usava per descriverlo.

Sasuke: "Migliore amico".

Sakura: "Ci tieni a sottolinearlo?" gli chiese sorridendo.

L'altro annuì, "Mi sa capire fino in fondo, c'è sempre per me e nonostante il mio carattere spesso irritante è rimasto accanto a me. Ci conosciamo da quattro anni e prima ci parlavamo solo ed esclusivamente per lavoro. Poi lui iniziò ad essere determinato e cominciò ad ambire alla mia amicizia. Cominciò a parlarmi anche al di fuori del lavoro e poi... Poi mi ha ascoltato, dopo una serie di eventi che gli avevano fatto capire il perché della mia 'corazza', se così la vogliamo definire".

Sakura: "Quale serie di eventi, se posso?".

Sasuke: "Quando sono arrabbiato o nervoso me la prendo con un sacco da boxe. E non ci vado leggero. Non solo con i pugni, anche con i calci. Suigetsu lo notò, mi aveva visto in un momento decisamente no e la mia calma in quel momento era inesistente. Poi un'altra volta mi sentì cantare, lo faccio quando voglio evadere dalla realtà. E in ciò che canto mi immedesimo così tanto da esternare fuori le mie emozioni. L'ultimo evento, quello che lo fece avvicinare del tutto, fu quando mi vide piangere ininterrottamente. Piangevo così forte che il respiro mi mancava. Nemmeno mio fratello era riuscito a farmi calmare e da lì la nostra amicizia ha avuto un inizio stabile".

Sakura restò senza parole, l'amicizia che Sasuke aveva con l'albino era di un legame molto forte. Proprio per questo pensava alle parole che Suigetsu le aveva sussurrato poco prima.

'Provaci con Sasuke. Lui ha occhi solo per te'.

Si chiedeva se fosse vero o meno. Ma dopo quello che aveva ascoltato, pensava di potersi fidare. La voglia di prendergli il viso e unire le loro labbra era immensa, quasi inarrestabile, ma aveva paura di rovinare tutto.

Sasuke invece ripensava al fatto che Sakura non sembrasse affatto dispiaciuta ad essere stata definita la sua bella fanciulla. Ripensò anche alla sua gelosia. Voleva azzerare la distanza che separava i loro visi, ma aveva paura di rovinare il bellissimo pomeriggio passato in sua compagnia.

La accompagnò a casa e una volta arrivati si salutarono con un bacio sulla guancia.

Nessuno dei due si sentiva ancora pronto a fare un passo in avanti. Nessuno dei due voleva rovinare la loro amicizia. Nessuno dei due sapeva che il sentimento che entrambi provavano era ricambiato.

Sasuke si girò verso la porta di casa ormai chiusa, voleva bussare, ma si fermò.

"Prima devo sistemare la questione con Orochimaru, solo dopo potrò stare tranquillamente con lei".

----------------------
Continua

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro