Back To The Beginning: Tancredi Conti

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Giusto perché non c'è due senza tre.

Nome

[ Tancredi Conti ]

Il nome Tancredi proviene dall'antico germanico Tankred, e assume il valore semantico di "consigliere geniale". E' il nome di un eroe cavalleresco de La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, ma il nostro Tancredi ha ben poco in comune con i valori cavallereschi...o con i valori in generale.

Il cognome Conti deriva da soprannomi legati al fatto di essere in qualche modo collegati a dei Conti, o perchè al loro servizio, o per gli atteggiamenti, o per la somiglianza fisica.
Il nome di famiglia Conti è molto diffuso in tutt'Italia, con una prevalenza al centro nord, Sicilia e Sardegna. Ancora una volta, anche questo c'entra ben poco con Tancredi in sé per sé, ma ha radici più profonde riguardo lo stato della sua famiglia, che si trova comunque in buone condizioni economiche.

Età

[ 18 anni. Settimo anno ]

Tancredi ha dovuto ripetere un anno per la pessima condotta registrata al terzo anno, essendo dunque ancora al settimo anno. È nato a novembre, il 6, sotto il segno dello Scorpione (qualsiasi cosa significhi). A causa dell'anno perso non è più uno dei più piccoli della sua classe, il che trova alquanto comico.

—Casata

[ Argentum Narcissi ]

Lo smistamento di Tancredi è stato alquanto imbarazzante, non per lui di certo, ma per gli esaminatori lì presenti. Tacredi non si ricorda nemmeno quali fossero gli altri oggetti: aveva preso lo specchio, si piegato sui talloni e si era scattato una foto con il suo riflesso.
"A regà, sto a fa' er test!" si mise a digitare prima di mandare la foto sul suo gruppo di amici. Tutti rimasero perplessi: quella valeva davvero come prova? E soprattutto: come aveva fatto a riavere il telefono dopo che era stato sequestrato a tutti prima degli esami?!
Alla fine, la prova venne accettata e Tancredi divenne a tutti gli effetti un Narciso. Bizzarro, perché ha davvero poco e niente in comune con tutti i suoi coetanei. Non aspira alla gloria né ha ideali particolarmente rilevanti, odia i fighetti (e in quella casa pensa che ce ne siano fin troppi) e furbo? Non riesce nemmeno a non farsi beccare quando si mette a imbrattare i muri della torre di astrologia, quindi figuriamoci. Fatto sta, non si trova malaccio nella sua casata. Si trova appoggiato quando organizza scherzi di pessimo gusto o sbraita riguardo il fare a botte con qualche Alloro che gli ha pesato i piedi. Più che amici, gli altri Narcisi sono complici. Sarà perché, effettivamente, la malizia è l'unica cosa che condivide con loro.

—Sangue

[ Purosangue ]

Come già accennato, Tancredi proviene da una apparentemente normale famiglia benestante di Roma. Entrambi i suoi genitori sono Auror (si sono conosciuti proprio a lavoro) ma nonostante ciò non gli è mai mancato l'affetto o l'attenzione che si possa aspettare. Gli bastava dirlo e i suoi genitori si sarebbero rotti il collo per passare del tempo con lui, organizzando i turni lavorativi e sdoppiandosi tra la caccia ai maghi oscuri e il loro unico bambino. Nonostante la reputazione dei purosangue, spesso descritti come altezzosi e intolleranti, la sua famiglia è la cosa più dolce e comprensiva della sua vita. Non ha mai visto nessuno elargire odio verso i Mezzosangue o i babbani, suo padre gli raccontava che suo nonno nascondesse quest'ultimi durante le persecuzioni degli anni quaranta nella sua reggia di campagna.

Sarà perché il suo albero genealogico è composto principalmente da Gigli o semplicemente persone abbastanza acculturate e lungimirante per non credere in cose come quella sottospecie di apartheid.

—Storia e Carattere

Della vita di Tancredi niente è mai stato particolarmente interessante, e forse è per questo che si è messo addosso quel costume di pecora nera che ormai lo caratterizza. Ha ricevuto la sua lettera per Castelbruno come tutti si aspettavano senza complicazioni e ha fatto i bagagli in perfetto orario.

Abbiamo già parlato dei suoi genitori, della sua famiglia in generale e da dove viene, quindi ora andiamo un po' nel vivo della situazione. Tancredi non è mai stato un bambino di cui andare fieri: ha iniziato a parlare tardi, a camminare tardi, a imparare a scrivere e leggere tardi. Ai suoi genitori non è mai pesato, ma a lui? Forse l'unico a non andare fiero di lui era solo sé stesso, o semplicemente è una scusa per giustificare la sua personalità casinista. Casinista: non lo si potrebbe descrivere meglio.

Alle elementari era il bambino che sporcava tutta la cattedra di gesso prima che entrasse la maestra che ne era allergica, quello che tirava le trecce alle bambine e che rubava le gomme da cancellare.

Alle medie, poi, iniziarono le prime risse e le prime "avventure in territori altrui", come lui chiamava le violazioni del domicilio dei vicini. A sua discolpa, avevano una piscina fighissima che nemmeno utilizzavano, che spreco. Era l'incubo dei professori e, soprattutto, dei supplenti, vittime dei suoi tiri più mancini e delle sue palline di carta stagnola.

Comunque, si sbaglierebbe a pensare che Tancredi non sia davvero intelligente. Lui non si reputa tale, ma d'altronde non si reputa in bene e basta, ma ha un'ottima intelligenza matematica. È quello che si fa pagare per ricevere le risposte ai test sottobanco e che spende tutto in sigarette, alcool o per portare fuori la ragazza di turno. O il ragazzo, dipende da cosa gli ispira al momento. Non si reputa buono e fa di tutto per non esserlo per chissà quale strano obbligo morale che si è auto imposto quando ha capito che non poteva essere il figlio che i suoi genitori si meritavano, ma anche questo sarebbe sbagliato. Non sarà un santo, certo, e ha fatto cose discutibili, ma, anche se in ritardo, capisce di aver sbagliato. È lento, ma non stupido, anche se si atteggia come tale, facendo l'animale da festa o comunque non riuscendo a stare serio un secondo; provandoci con qualsiasi cosa respiri o facendo impazzire i professori, che anni fa avevano raggiunto il loro limite dopo che aveva stregato l'istintore e avergli fatto mordere la professoressa di Pozioni.

Sa che le persone hanno dei sentimenti, e quando capisce di star raggiungendo il limite cerca di frenarsi, anche se sarebbe come cercare di frenare in curva.

—Aspetto


Capelli biondo scuro e occhi verdi: Tancredi ha preso tutto da sua madre e per questo gli altri suoi parenti lo reputano una lei al maschile. Tancredi raggiunge e supera il metro e ottanta; fisico temprato dagli allenamenti per entrare a fare parte della squadra di Quidditch di Castelbruno e tatuaggi che gli decorano le braccia. Quando gli chiedono se hanno significati particolari, risponde sempre in modo differente, il che evidenzia come effettivamente no, non ne abbiano uno a quanto pare.

—Conoscenze

Tra quelle più rilevanti, quella con Jerome, conosciuto al terzo anno ritrovandosi in classe con lui. Diciamo che non gli ha reso la vita facile per un po', trovando buffo il suo accento francese ancora un po' altalenante, e semplicemente perché aveva bisogno di rompere le palle a qualcuno.

(Da aggiornare)

Orientamento

[ Bisessuale ]

E qualcuno vorrebbe dirgli qualcosa in contrario? Tancredi non si fa scrupoli a flirtare sia con ragazze che con ragazzi. Gli piacciono ambedue le parti per ragioni diverse, ma diverso non è il modo di provarci (forse è per questo che non ha trovato ancora nessuno).

Curiosità

> Nonostante volesse fare parte della squadra di Quidditch, non è stato ammesso perché ritenuto un elemento troppo disturbatore.

> Anche se in netto contrasto con l'immagine che Tancredi vuole dare di sé, sa suonare il violino. Trova incredibile come uno strumento così delicato possa creare melodie tanto potenti.

> È un ottimo chimico, infatti va particolarmente bene in Pozioni.

> Ha spezzato la sua bacchetta varie volte, ora ne ha una di corda di cuore di drago abbastanza resistente.

> Sospetta di soffrire di ADHD, ma non ha mai fatto veri e propri esami. Preferisce non sapere.

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