jealousy, jealousy

Mร u nแปn
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Chiแปu cao dรฒng

Annabeth si stava tremendamente annoiando.
La cabina di Atena era completamente vuota, erano tutti sull'Olimpo a quel gala organizzato dagli Dei per festeggiare la battaglia contro Crono.

Non che lo ritenesse inutile, ma il solo pensiero di Rachel che stava attaccata a Percy come un'anguilla le dava alla testa. Subito dopo la guerra tutto l'esercito di semidei era tornato al campo mezzosangue e Rachel si era subito fiondata tra le braccia di Percy. Da quel momento in poi non se ne era piรน andata. Percy sembrava alquanto a disagio ma non faceva nulla per respingerla, ed Annabeth, ormai rassegnata, si limitava a imprimere il cuscino di lacrime.

Anche quella sera si era ritrovata sola in quella cabina anche troppo silenziosa. Stava fissando il soffitto con aria annoiata cercando di tenere lontano dalla sua mente l'immagine di Rachel e Percy che ballavano, i corpi attaccati, le fronti che si sfioravano e i sorrisi di pura gioia sui volti.

Alla fine si alzรฒ dal letto in cerca del computer di dedalo. Spostรฒ qualche panno dalla scrivania, girรฒ la stanza velocemente frugando fra i libri dello scaffale. Alla fine si arrese al fatto che il computer non fosse in quella stanza e cominciรฒ a pensare a dove potesse averlo lasciato.

Quando realizzรฒ di averlo dimenticato sull'Olimpo di fianco al trono di sua madre dopo aver accordato le ultime modifiche sulla ristrutturazione dell'Olimpo si lasciรฒ sfuggire un gemito disperato portandosi una mano alla fronte.

Pur se controvoglia Annabeth concluse che l'unica cosa da fare in quel momento era andare sull'Olimpo a recuperare il computer sperando solo di non dare troppo dell'occhio e non adocchiare Percy e Rachel insieme.

Non andando sull'Olimpo per il Gala si mise solamente la maglietta del campo e dei jeans. Guardรฒ la sua figura slanciata allo specchio. In quegli ultimi anni aveva perso chili e accumulato occhiaie, che le scendevano nere e scavate lungo le guance.

Sorrise amaramente e, con un gesto veloce, si sciolse i capelli che le ricaddero annodati sulle spalle. Afferrรฒ il capellino degli Yankees e si diresse verso i confini del campo.

Solo per quella sera i semidei avevano avuto il permesso di uscire per andare al Gala, quindi Annabeth si diresse verso la prima fermata degli autobus che la portasse all'empire state building passando indisturbata tra la folla di mortali che popolava le strade di New York.

-Seicentesimo piano grazie-
Il receptionist la guardรณ in cagnesco, alzando gli occhi dalla rivista scocciato.

-non c'รจ nessun seicentesimo piano signorina, non sono in vena di scherzi ok? Torni quando ha voglia di fare la seria-
Detto questo si sistemรณ gli occhiali sul naso e continuรณ la lettura. Annabeth roteรณ gli occhi innervositรก -mi scusi- disse aprendo la cerniera della felpa e mostrando la maglia del campo -รฉ davvero urgente, devo recuperare una cosa sull'Olimpo-

L'uomo la guardรณ qualche istante poi, visibilmente scocciato, afferrรณ una scheda d'accesso e la porse ad Annabeth. Lei sorrise soddisfatta e, non appena le porte dell'ascensore si chiusero infilรณ la scheda nella fessura apposita. L'ascensore partรญ, mentre una canzone rock anni 70 risuonava nelle orecchie della bionda. Alla fine le porte di ferro si aprirono, rivelando l'Olimpo.

Una sensazione familiare invase il corpo di Annabeth. In quel periodo stava passando piรบ tempo lรญ che al campo con gli altri semidei, era uno dei pochi posti in cui si sentiva ancora a casa. Ogni angolo al campo era rovinato dalla presenza di Percy e Rachel, ovunque e si girasse c'erano loro due che si tenevano per mano o che ridevano come due bambini, probababilmente per una qualche battuta di Percy.

Quand'era l'ultima volta che il moro aveva fatto una battuta ad Annabeth? Quand'era l'ultima volta che era stata Annabeth a tenere il Percy per mano o abbracciarlo come Rachel faceva adesso? Darsi una risposta l'avrebbe solo fatta stare peggio, eppure ecco giรก le lacrime che le riaffioravano dagli occhi.

Strinse i pugni fino a farsi diventare le noccheย  bianche, si asciugรณ gli occhi ormai pieni di lacrime e avanzรณ per la strada che portava al palazzo. Le strade dell'olimpo era vuote, erano tutti alla festa, eppure Annabeth cominciรณ a sentire dei passi rimbombare nel silenzio insieme ai suoi.

Pochi istanti dopo si ritrovรณ la dea Afrodite davanti a lei, nelle sue sembianze umane.
-piccina, perchรฉ hai pianto?- Afrodite la fissava con uno sguardo amorevole.
-cosa?-

Annabeth odiava sembrare stupida, eppure poteva scommettere di avere un'espressione da ebete stampata sul volto.
-io non ho pianto- disse cercando di risultare sicura di sรฉ.
-certo piccina, se tu non hai pianto allora io amo mio marito- disse chiudendo il discorso con un gesto della mano quando Annabeth provรณ a replicare.

-Hai intenzione di andare al Gala vestita cosรญ?- disse guardando la ragazza con un'espressione leggermente schifata.

-io non...- Annabeth si guardรณ i vestiti, sentendosi improvvisamente molto fuori luogo. -Cosa c'รจ che non vai coi miei vestiti?- domandรณ continuando a notare sempre piรบ difetti nel suo aspetto. I capelli erano improvvisamente piรบ annodati, la maglia piรบ sporca e i pantaloni piรบ rovinati.

-beh se la tua intenzione รฉ quella di andare alle stalle divine a spalare sterco allora sei piรบ che adeguata-

Un'espressione torva comparse sul volto della ragazza -Mi scusi Afrodite, ma non credo che a lei debba interess-

Annabeth non riuscรฌ a finire la frase che la dea schioccรณ le dita e al posto della vecchia e lurida maglia del campo si ritrovรณ un elegante vestito grigio perla, che le arrivava circa alle caviglie.

-Perfetta- sorrise la dea

-Perfetta?! Sembrรฒ uscita da un negozio di abiti da sposa- disse osservandosi leggermente disgustata -potresti riprenderti il tuo "dono"? Grazie- disse mentre si metteva le mani nei capelli notando che anche quelli era acconciati in boccoli d'orati.

-Stai scherzando vero? Dovresti essere piรบ che riconoscente sai? Ora sei pronta per fare colpo su noi sappiamo chi- disse strizzandole l'occhio

Annabeth divenne rossa, un po' per il tremendo imbarazzo, un po' per la rabbia che le stava annebbiando la vista.

-Scusami Afrodite, ma non mi interessa minimamente di fare colpo su qualcuno- disse incrociando le braccia sul petto -E per inciso non so di chi tu stia parlando- aggiunse boffonchiando leggermente.

La dea rise di gusto, tenendosi una mano sullo stomaco. -Dolcezza non fare la finta tonta, sappiamo entrambe a chi mi riferisco-
Detto questo le diede un leggero buffetto sulla spalla, si voltรณ e scomparรญ in un attimo.

-Fantastico- borbottรณ Annabeth, faticando ad avanzare per via delle scarpe alte.
Alla fine, raggiunto il palazzo, si diresse verso la sala del trono cercando di fare piรบ silenzio possibile. Mentre camminava per i corridoi vuoti la sua attenzione fu catturata da una sala piรบ rumorosa da cui risuonava quello che Annabeth presumeva fosse un valzer. Non era mai stata particolarmente attenta alle lezioni di musica effettivamente.

Affacciata all'entrata della sala Annabeth fu scossa da una fitta di rimorso. Tutti lรญ dentro si stavano divertendo, e nessuno sembrava rimpiangere il fatto che Annabeth fosse rimasta al campo. Si sentiva una stupida ad aver rinunciato a divertirsi solo per la gelosia enorme che provava vedendo Rachel e Percy assieme.

All'improvviso la voglia di lasciar perdere quei due, la voglia di divertirsi e di dimenticarsi di tutto per una sera si fece strada dentro di lei.
Se prima malediva Afrodite per averla conciata in quel modo ora le era quasi riconoscente.
Raddrizzรณ la schiena, alzรณ il mento e si fece strada nella sala.

Grover la vide in lontananza e le fece un enorme sorriso.
-Hei ma che ci fai qui?- chiese venendole incontro. La abbracciรณ, cercando di non rovesciarle addosso il bicchiere di champagne che teneva in mano.

-Dovevo venire a prendere una cosa a palazzo e ho pensato di fare un salto- disse semplicemente lei sorridendo. Con gli occhi continuava a cercare una presenza nella sala, una chioma mora che si muovesse fra la gente.
Alla fine lo scorse, sorridente mentre chiacchierava con Will Solace affianco al tavolo del buffet. Annabeth sorrise e fece per andarli a salutare, quando una ragazza dalla chioma rossa li raggiunse, buttandosi fra le braccia di Percy.

Annabeth li osservรณ per qualche istante.

Lei sorrideva e continuava a tirare leggeri pungi contro la sua spalla, mentre lui ridacchiava imbarazzato, portandosi ogni tanto la mano alla nuca. Erano raggianti.

La bionda rimase lรญ a fissarli, per lunghi istanti.
Aveva le orecchie ovattate, gli occhi annebbiati dalle lacrime fissi su di loro.

Quando finalmente Rachel incrociรณ lo sguardo di Annabeth, le sorrise.
La rossa era abbastanza confusa, ma alla vista di Annabeth lacrimante che usciva dalla sala decise che la cosa migliore da fare era seguirla.

La trovรณ seduta sulle scale del palazzo, lo sguardo fisso nel vuoto e delle lacrime che le rigavano le guance.
Annabeth avvertรญ la presenza della ragazza alle sue spalle e sorrise amaramente.

-Vi amate, giusto?- chiese senza nemmeno voltarsi. Furono le parole piรบ difficili che avesse mai pronunciato.

-Annabeth, di cosa stai...-
-Tu lo ami, vero?-

Rachel sorrise leggermente.
-E anche se fosse? Mi spieghi perchรฉ sei cosรญ gelosa?-

Annabeth si voltรณ e guardรณ Rachel negli occhi.
-Tu sei praticamente perfetta Rachel. Hai amici fighi, esci tutte le sere, tuo padre ha una bella macchina, ti stai vivendo la vita. Sei bella e, a quanto pare, hai anche un bel fidanzato. Vorrei essere te cosรญ tanto, e nemmeno ti conosco bene-

Pronunciรณ tutto d'un fiato, mentre le lacrime le solcavano le guance una dopo l'altra. Si trofinรณ gli occhi velocemente, sconvolta lei stessa di essersi tirata fuori tutto quello.
Quando perรณ si rese conto che Percy era proprio dietro di lei e aveva sentito tutto, era troppo tardi per fare qualcosa.

-Annabeth...-
Il moro aveva le lacrime agli occhi e la guardava con un'espressione indecifrabile.
-Che c'รจ Percy? Apri gli occhi solo ora? Sei stato con la tua fidanzatina fin ora e proprio adesso vieni a chiedere scusa per avermi trattata come un rifiuto?-

Percy balbettava parole di scusa mentre Annabeth lo guardava scocciata, le lacrime che ancora le annebbiavano la vista.
-Sai cosa Percy? Non ne vale la pena-

Afferrรณ la gonna del vestito e cominciรณ a scendere le scale di fretta, ignorando del tutto la voce di Percy, che risuonava nella sua testa solo come un leggero rumore ovattato.
Tutto quello che riusciva a vedere, a sentire in quel momento era un enorme grumo di rabbia che le logorava il petto e le squarciava la mente.

Sentรญ Percy in lontananza che intimava alla rossa -Stanne fuori Rachel-
Annabeth continuรณ a camminare, non aveva intenzione di voltarsi. Anche quando la mano di Percy le afferrรณ la spalla e le impedรญ di continuare a fuggire, non si girรณ.

-Non puoi fuggire per sempre Annabeth-
La voce di Percy era rotta dal pianto, Annabeth lo sentiva. Se lo immaginava quasi, gli occhi rossi dal pianto, i capelli arruffati e il nodo della cravatta sfatto.
-Cosa credi di fare adesso, Percy? Pensi che riuscirai a sistemare tutto in uno schiocco di dita?- la voce di Annabeth era flebile, aveva giรก sprecato tutte le sue urla.

-Non, non lo penso. Perรณ penso che potremmo ricominciare, provarci-
Annabeth si voltรณ, ritrovandosi a pochi centimetri dal volto di Percy.
-ร‰ troppo tardi Percy, mi dispiace- disse in un sussurro, ma quando cercรณ di girarsi e andarsene lui le afferrรณ i polsi, i nasi che quasi si sfioravano.

-Non lascerรณ che ci allontaniamo di nuovo Annabeth, devi fartene una ragione. Non lascerรฒ che la ragazza che amo mi scivoli via dalle mani ancora, non commetterรณ lo stesso errore. Tra me e Rachel non c'รจ mai stato nulla, come hai anche solo potuto pensarlo?-

Annabeth lo fissรณ negli occhi, lasciando che la sua mente si perdesse in quel verde per qualche istante. Percy era quello che voleva, era quello di cui aveva bisogno, e non sarebbe mai cambiato, lo sapeva.

Una lacrima solcรณ la guancia di entrambi, le labbra che si sfioravano. Quando si baciarono, qualcosa si formรณ nella mente di Annabeth. La consapevolezza che Percy era una costante, che sarebbe stato sempre lรญ, anche se con alti e bassi.

Quando si separarono Annabeth continuรณ a guardarlo negli occhi, cercando un qualche segno di rimorso per quello che era accaduto, qualcosa che la facesse dubitare che le parole di Percy fossero sincere.

Eppure tutto quello che riusciva a vedere erano lacrime di gioia.



Spazio autrice
HOLA AMICI
questa One Shot รฉ stata ideata da iitsgranger e realizzata da me medesima (con aiutino iniziale di Silv)
AMO QUESTA ONE SHOT I SWEAR
e sono anche molto contenta di essere tornata attiva su wattpad <33
Voi che mi raccontate?

Ve se ama๐Ÿ’ž๐Ÿ‘Š
~Le



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