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Non c'è nulla di bello in questo mondo e me ne sono accorto quando per la prima volta mi sono ritrovato ad osservarlo per conto mio...

Sembrava speciale raccontato dalle labbra di Fuyumi quelle poche sere che Endevor non c'era e lei si metteva a dormire al mio fianco...

Era affascinante contornato da Draghi che sputavano fuoco o da piccoli esserini che portavano l'equilibrio e lo mantenevano...

Ed era bello persino nei racconti di Natsuo, quelli che ascoltavo di nascosto quando parlava con Fuyumi, e le diceva che si era innamorato...che tutto il suo mondo iniziava e finiva insieme ad un paio di occhi gialli...

E l'ho anche visto per qualche secondo quel mondo perfetto...

Aveva davvero le fattezze di un elfo ed era pieno di colori incredibili...

Ma era tutto un bluff...

Questo mondo non ha la bellezza di quelle favole e non esiste il folletto della buonanotte.

Gli amori non sono eterni e gli amici non sono nient'altro che altri esseri umani che si affannano, tanto quanto te, per emergere e trovare un po' di bellezza in mezzo al caos.

Ma non esiste quella bellezza...

I giorni si susseguono uno dietro l'altro e niente li cambia mai

"Cazzo! Fai piano!"

C'è luce...

C'è musica...

C'è il vociare allegro della gente quando la mia schiena sembra fondersi con il divano e la mano destra tiene la birra al fresco.

Pensavo che avrebbe fatto male vederli insieme come pensavo che non avrei resistito due secondi a vederlo toccare...

Eppure niente ...io non sento Niente...

Non un fastidio, non un dolore, non quella spina piantata nel cuore, di cui tutti parlano, e nemmeno un po' di umidiccio dietro le palpebre..

Niente...

Midoriya scherza con tutti mentre la mano del suo compagno non lo lascia nemmeno per un secondo...

Il suo viso e rosso e quel sorriso, che tanto mi faceva battere il cuore, mi ricorda solo che anche dall'amore folle si può guarire...

I miei occhi si girano e ad ogni coppietta, che entra in quella casa, mando un brindisi silenzioso augurandogli tutto il bene del mondo

Tanto finisce

Un sorso dietro l'altro...

Uh sorriso di circostanza dietro l'altro.

Qualche parola, con Sero, ed inizio a pensare che forse è il momento di alzare i tacchi ed andarmene...

I:" Kacchan; Finalmente sei arrivato!!"

K:" Che cazzo pensavi? Ah? Che fossi morto?"

Morto...

Lividi ovunque su una pelle talmente tanto bianca che forse solo la mia è più pallida...

Le mie dita stampate su quel corpo che sembra ricoperto di marmo liquido...
Piccole vene in rilievo che portano i segni dei miei morsi e delle mie unghie mentre, senza il minimo raziocinio, continuo ad affondare dentro di Lui con furia...

Cazzo...quel desiderio...

L'incoerenza di bramare un qualcosa che hai sempre ripudiato...

La gioia di vedere quegli occhi pieni di lacrime e di sentirlo aggrapparsi a te come se fossi una maledetta ancora in mezzo ad un mare di merda..

Quella bocca...

Dio ..quella bocca...

Agoniata, desiderata, bramata come se fosse una fonte di acqua ghiacciata davanti ad un uomo perduto in mezzo al deserto...

E poi lei...

La Voce...

Lenti graffi di gola che ti spingono fino al paradiso per poi trascinarti all'inferno un'attimo dopo...

I singhiozzi che hai ascoltato come musica, la stessa musica di cui ti sei sempre privato, e che ti aprono ad un mondo che NON puoi volere...

...che non puoi desiderare...

Devo alzarmi...

Devo andarmene...

Questo non è il maledetto mondo delle favole ed io non sono il principe azzurro come Lui non è la donzella da salvare

Mi alzo...

Saluto...

Stringo la mano di Midoriya, dicendogli addio un'ultima volta, e mi avvio verso la porta per andarmene...

Ma forse c'è qualcosa che ha deciso che quelle stra maledette porte io non le posso più varcare

K:" stai andando da qualche parte bastardo a metà?"

E di nuovo quel sorriso...

Di nuovo quelle labbra tirate e quell'aria di sfida che , ormai da due giorni, non riesco più a rimuovere dal mio cervello

S:" hai consegnato il cibo?"

K:" si"

S:" devi rimanere qui?"

K:" io faccio quel cazzo che mi pare"

E forse anche le mie labbra si piegano, per una volta non forzate, mentre lo afferro per un gomito e me lo trascino dietro...

Perché forse le favole non esistono ma quell'inferno è reale...

Ed io...ne voglio ancora

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