26•capitolo -Roman e le sue stranezze-

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Beatriz

Bea ore 10:30

"Vieni in camera mia?"

Bea ore 11.00

"Roman tutto a posto? Perché non rispondi?"

Bea 11:15

"Sei ancora arrabbiato per ieri?"

Poso il telefono esasperata dal fatto che Roman non mi risponde da stamattina. Stavo aspettando che mia madre e Louis uscissero così da raggiungerlo, ma a quanto pare sono rintanati in camera e non ne hanno alcuna intenzione. So che è arrabbiato, ciò che non capisco è perché si comporta così con me. Mi fa infuriare questa situazione visto che, l'unico motivo il quale ho deciso di venire fin qui, è proprio lui. Esco da camera mia nella speranza di incontrarlo senza raggiungerlo, ma mi ritrovo davanti mia madre che è già perfettamente vestita e truccata.

«Ehi, tesoro, proprio te cercavo. Ti va di andare a fare shopping?»

«Mamma, siamo in piena campagna.» Le faccio notare, anche perché non voglio allontanarmi da qui. Voglio stare con Roman, voglio passare la giornata con lui e questo ammetto che mi fa sentire in colpa nei confronti di mia madre.

Ma mentre sta per ribattere, l'oggetto dei miei pensieri si materializza davanti a me. Roman sta guardando il telefono e non si accorge di noi, solo dopo qualche secondo si rende conto della nostra presenza e quasi sobbalza. Mi irrigidisco nel comprendere che nonostante abbia il telefono in mano, non si è degnato di rispondere ai miei messaggi.

«Ehi, Roman, stai andando da qualche parte? Vuoi venire a fare shopping con me e Beatriz?»

Roman sembra paralizzato davanti a noi, come non avesse nulla da dire. Guarda mia madre in maniera strana, quasi gli desse fastidio tutto. Poi scuote la testa e guarda per un momento me. Mi sembrava che non posasse gli occhi sui miei da troppo.

«No, grazie, Camila. Sto andando a fare una passeggiata nei boschi, poi stasera andrò alla cena con mio padre»

Quasi scatto all'indietro nel sentirgli dire ciò, visto che, quando l'ho lasciato ieri sera, era convinto che non sarebbe andato. Ce l'aveva a morte con suo padre, dunque non mi aspettavo minimamente cambiasse idea.

«Oh, bene, sono contenta che tu abbia cambiato idea.»

«Già...» ribatte rigido, non mi convince il suo sguardo. «A volte si cambia idea, anche sulle persone.» Scrolla le spalle e quello che sento mi lascia paralizzata. Ce l'ha con me? Ho fatto qualcosa di male senza che me ne sia resa conto?

Il cuore mi batte troppo forte tanto da non riuscirlo a controllare. Ho bisogno di respirare e il fatto che mia madre è vicina, non mi dà la possibilità di mostrare le mie vere emozioni per paura che possa rendersi conto di ciò che mi lega a Roman.

«Non ti do torto, Roman.» Ridacchia mia madre, poi gli si avvicina e gli stampa un bacio sulla guancia che lo fa irrigidire. «Sono fiera di te.» Gli confessa. Ma Roman non sembra per nulla contento di questo contatto fisico, dunque trova una scusa per divincolarsi.

«Vi lascio alle vostre cose, vado in camera mia.» Mi guarda negli occhi e io cerco di fargli capire tacitamente perché si sta comportando in questo modo così strano.

Per fortuna mia madre mi dice che raggiungerà Louis e mi dà il tempo di sbrigarmi per andare insieme a fare shopping. Ed è proprio grazie a questo che approfitto della situazione per entrare in camera di Roman. Nel farlo lui è senza maglietta, si sta cambiando, ma non appena sente la porta aprirsi, si gira all'improvviso e i suoi occhi verdi si piantano su di me. Non so decifrarli, non so se gli dà fastidio la mia presenza, so solo che questa sensazione di non sapere cosa gli prenda mi manda in cortocircuito i pensieri e mi fa stare male, facendomi rendere conto di quanto ormai sono legata a questo ragazzo.

«Bocconcino, che ci fai qui?» Ha il solito sorriso laterale, mi chiama col suo solito nomignolo fastidioso, eppure sento che c'è qualcosa di diverso. Mi avvicino trattenendo il respiro, restando in apnea nelle mie emozioni.

«Perché non mi hai risposto ai messaggi?» Chiedo a quel punto. Ancora un sorriso finto gli contorna le labbra.

Scrolla le spalle e si porta all'indietro i capelli, poi si mette la maglietta come a prendere tempo.

«Ero... impegnato.»

Stringo le labbra e mi irrigidisco.

«Sei arrabbiato con me? Ti ho fatto qualcosa e non me ne sono accorta?»

Inclina la testa di lato e sembra pensarci, poi getta via tutto il respiro che aveva in corpo e in un attimo e su di me. Prende il mio viso tra le mani, appoggia la fronte alla mia, ma continua a non parlare, lasciandomi in balia dei miei pensieri.

«Rispondi!» Sbotto sfiorando le sue labbra e lui posa le sue sulle mie.

«No, Bea, non ho nulla contro di te. Non mi hai fatto niente. È stata una notte difficile per me e volevo solo stare un po' per i fatti miei.» Mi confessa e se da un lato leggo sincerità nelle sue parole, dall'altro sembra che stia omettendo qualcosa.

«Quindi è tutto a posto tra noi?» Gli chiedo a fior di labbra. Non mi risponde, mi schiaccia col suo corpo contro il muro e in un attimo azzanna le mie labbra con le sue. Le succhia avide, intrufola la sua lingua dentro la mia bocca e mi toglie il fiato con i suoi baci che ormai ho capito mi mandano in escandescenza.

«È tutto a posto, bocconcino.» In affanno dice. «Ogni volta che ti bacio è tutto a posto.» Mi disarma con queste parole, mostrandomi quanto gli faccia bene. Eppure nonostante questo, mi fa paura, perché io e lui non ci siamo promessi proprio nulla. «Stasera ti vengo a trovare in camera.» Mi stampa ancora una volta un bacio.

«E come la mettiamo con mia madre e Louis?»

«Non mi farò sentire.»

Sorrido e non so dirgli di no, anche perché è la stessa cosa che desidero io. Voglio passare più tempo con lui.

«Ora vado.» Lui annuisce ma non lascia il mio viso, ormai incatenato alle sue mani. «Sei sicuro di andare con tuo padre?»

«Si» conferma, «ci vediamo dopo, bocconcino.» E mi bacia un'altra volta.

Il pomeriggio con mia madre, tutto sommato, è divertente. Nonostante avrei voluto passarlo diversamente, stare con lei è sempre rincuorante. Per un attimo mi viene in mente di confessarle quello che sta succedendo con Roman, ma ho paura di come possa prenderla. In fondo è il figlio di suo marito e non penso che sarebbe felice di sapere che andiamo a letto insieme, ma che non abbiamo una vera e propria relazione. Ho anche comprato un intimo senza farmi vedere da lei, visto che sa benissimo che non sono solita comprarne, avrebbe intuito che c'è qualcosa di strano.

«Torniamo a casa?» Domanda ad un certo punto, mentre mi limito ad annuire e nel frattempo mando un messaggio a Roman dicendogli che ho una sorpresa per lui. Non vedo l'ora di indossarlo e di lasciarlo senza parole, anche se da una parte ho paura che non mi trovi abbastanza attraente. In fondo è stato con le più belle ragazze della scuola come Julia e Libertad, in confronto non sono nulla di che. «E chi è questo ragazzo che ti mette questo bel sorriso in viso?»

Mia madre purtroppo mi conosce bene e mi coglie in fragrante, portandomi a sobbalzare per questa domanda inaspettata.

«Ehm, nessuno, che vai a pensare?» Mi gratto la nuca nella speranza che cambi discorso e si faccia bastare questo, ma purtroppo non è nelle sue intenzioni.

«Ieri mi è venuto un colpo quando ti ho trovato in camera di Roman» affonda nel mio punto debole con le sue parole, non la guardo in viso perché capirebbe subito che è proprio lui il ragazzo che mi fa sorridere tanto. «Mi ha fatto strano visto che so che non vi siete molto simpatici, poi Roman mi ha spiegato.» Mostra un sorriso e non so se sta cercando di indagare o me lo sta dicendo innocentemente. Guardo mia madre facendo attenzione a non tradirmi, e nel farlo mi rendo conto che non approverebbe mai una possibile relazione con lui, dunque devo cercare in tutti i modi di non farglielo scoprire.

«Figurati, mà. Sai che io e Roman siamo come il giorno e la notte. Che pensieri ti fai.» Faccio una risatina e mi sento una stronza a mentire in questo modo a mia madre, non lo avevo mai fatto. Trattengo il respiro sperando di convincerla, poi annuisce e mi fa capire che crede alle mie parole.

«Lo so. Siete troppo diversi.» Scrolla le spalle. «Un po' come io e suo padre...» sembra che le sfugga dalla bocca, infatti si volta verso di me per capire come ho preso questa confessione.

«Ci sono problemi tra voi?» La incalzo.

«In tutte le relazioni ci sono problemi, tesoro. In alcune un po' di più.»

Boccheggio perché non so come potrei prendere l'ennesimo divorzio. A questa nuova vita, anche se è stato difficile, mi sto abituando. Ho fatto tanti sforzi per farmi andare giù il fatto che mio padre e mia madre non stessero più insieme, ho dovuto accettare Louis nella sua vita e anche Roman, e ora che anche con lui tutto ha preso una piega inaspettata, non me la sento di cambiare.

«Non vi state lasciando, vero?» Stringo le labbra e guardo dritto negli occhi la donna che ha dato la vita per la mia felicità.

«No, stai tranquilla, tesoro. Amo Louis.» Un sorriso amaro le si forma sulle labbra e mi convince di ciò, facendomi tirare un sospiro di sollievo. «Torniamo a casa.»

Quando torno a casa Roman e Louis sono già usciti, anche se speravo di poterlo vedere prima. Mi rintano in camera mia e ne approfitto per portarmi avanti con gli studi visto che ormai siamo agli inizi di luglio e tra poco inizierò l'università. Sono talmente presa da ciò che sta accadendo tra me e Roman, da aver perfino tralasciato gli studi. Come in questo caso che, appena mi arriva un suo messaggio, mollo tutto per leggerlo.

Roman ore 18:00

"Bocconcino mi sto annoiando, vorrei stare a letto con te a farti tutto quello che desideri. Mi mandi un'anticipazione del regalo che hai per me?"

Un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra e mi fa sentire stupida, soprattutto quando mi alzo a prendere il sacchetto con l'intimo e nell'indossarlo, mi scatto qualche foto. Mi sembra assurdo che lo stia facendo davvero, tanto che quando è il momento di inviarle, mi trattengo.

Roman 18:15

"Non dirmi che non hai intenzione di mandarmi uno spoiler del regalo. Sto impazzendo, ti voglio troppo, bocconcino".

Stringo le labbra, questo è l'effetto che mi fa tutte le volte che mi dice che mi vuole, perché... be' lo voglio anch'io, da matti. Come non ho mai voluto nessuno. Penso sempre a quanto desidero che mi baci, che mi spogli, che faccia l'amore con me. E tutto questo è incomprensibile se consideriamo di chi stiamo parlando.

Lo faccio, gli mando le foto che ho appena fatto e poi tremo dall'ansia di una sua risposta che arriva solo qualche minuto dopo.

Roman 18:25

"Mi vuoi uccidere, non c'è altra spiegazione. Dio, Bea, ora come la spiego l'erezione che mi hai procurato al cliente di mio padre? Ps. Mio padre mi sta guardando male."

Beatriz 18:30

"Sbrigati a tornare, allora."

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