1

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

~Notte prima di prendere l' Hogwarts Express~

Due uomini robusti mi costringono ad entrare in uno stanzino, mi chiudono e quando mi giro vedo il mio incubo.
Un terzo uomo, un ragazzo che per sfortuna conosco già bene, fin troppo. Si avvicina sempre più a me e a ogni passo la mia paura aumenta.
Fin quando iniziò a gridare e poi non vedo più niente.
~
Mi sveglio nella mia camera buia, mentre gli eventi di qualche tempo fa continuano a tormentarmi la notte.

Qualcuno bussa:<<Signorina, tutto bene? Vuole qualcosa? Un calmante? >> 

<<Si, Wonkie una camomilla va benissimo>> rispondo, forse Wonkie è l' unica che merita qualcosa qui dentro. 

Avrò gridato di nuovo, non posso andare avanti con questa vita, o almeno, non ancora per molto. Tuttavia, appena mi ricordo che giorno é oggi nonostante tutto riesco a sorridere.

Wonkie entra e mi porta la mia solita camomilla, ultimamente ne ho bisogno tutte le notti, tutte le notti da quel giorno in cui è successa quella cosa che non voglio ricordare  e mi sveglio urlando. 

Non è piacevole per gli altri inquilini della casa, come il mio ''dolcissimo padre'' non ha mancato a farmi notare, peccato che mi dispiaccia solo per Wonkie e i poveri elfi che in piena notte devono correre da un lato all' altro della casa cercando disperatamente di aiutari.

<<Grazie Wonkie>> le dico.
Bevo tutta la bibita dolce e caldo calda e le consegno la tazza, nella speranza di riuscire a riaddormentarmi. 

Non funziona molto, immagino, dato che fino alla mattina dopo rimango a guardare il bianco soffitto con gli occhi lucidi in balia dei pessimi ricordi, con le paure di cosa possa accadere a Hogwarts che mi tormentano.

A farmi tornare con i piedi sulla terra è lo sbattere sulla porta con violenza.

<<Sono tua madre Margot, posso entrare?>> mi chiede e poi entra senza aspettare risposta

<<Che vuoi?>> dico in modo parecchio acido.

<<È così che ti rivolgi a tua madre?>> mi chiede.

Odio quando parla così, la odio più del solito, ancora vuole che io la consideri mia madre? Deve capire che non mi interessa se mi ha dato quella cosa che secondo loro é  "vita", che poi,come mi hanno costretto a passarla non ci assomiglia nemmeno lontanamente.

<<Mi rivolgo così alla persona che mi ha rovinato la vita>>
<<Lo stiamo facendo per il tuo bene>> mi dice come se fosse una cosa ovvia, senza riuscirmi a trattenere tiro fuori la mia bacchetta e glia punto contro.

<<Prova a ripeterlo e sappi che non mi faccio problemi a usarla>> 

L' unica cosa che mi ha impedito di fargli subire quello che hanno fatto subire a me é la consapevolezza che non né trarro niente e non rovinerò la mia anima, non la spezzerò, per colpa di questi stronzi. Sarebbe un modo incondizionato per dargliela vinta, loro vogliono che spezzi la mia anima, certo non con loro, ma sarebbe sempre un modo di dargliela vinta. 

Ma per quanto io possa essere paziente, il mio autocontrollo ha un limite.

<<Va bene, dato che non vuoi sentire ragioni vado dritta al punto.>> 

<<Parla e muoviti.>> dico fredda.

<<Che ti piaccia o no, siamo riusciti nel nostro intento>> dice prima di uscire, perché sapeva che se sarebbe restata solo il tempo per poterlo fare, l' avrei cruciata.

Non so nemmeno come faccia a saperlo e non sono certa di volerlo sapere, magari sta solo bleffando.

Per andare alla stazione indosso una gonna fuxia e un gilet lilla, orribili lo so, ma mio padre li odierà perchè sarò  appariscente, ma con vestiti da babbani. Quindi sono disposta anche a indossare  vestiti orribili.

<<Tuo cugino ti aspetta, con lui ci sono pure gli altri. E ricorda che se non andrai da loro sai cosa ti aspetta>> mi dice mio padre prima che salgo sul treno, una volta arrivati a King Kriss, facendo indugiare lo sguardo sulla bacchetta.

So benissimo cosa intende.
<<Ricorda che lo facciamo per il tuo bene>> ripete mia madre e salgo sul treno prima di iniziare a non rispondere più delle mie azioni e fare qualcosa che potrebbe costarmi l' ultimo anno a Hogwarts.

Subito li trovo ed entro senza chiedere il permesso, solo quando entro mi ricordo che mi toccherà stare per tutto il giorno con persone che odio e mi chiedo perchè non abbia cercato di perdere tempo.

<<Guarda chi c' è qui, la piccola grifondoro>> mi scherma quel cretino di mio cugino.

D' istinto serro la presa sulla bacchetta.
<<Siediti accanto a me piccola>> mi dice Lockwood.

Potrebbe sembrare una proposta, in realtà é un imposizione. Faccio come dice, subito prova a baciarmi ma mi scanso.

<<Lasciala in pace>> interviene Narcissa sbuffando e lanciandogli un occhiataccia <<vi ho detto cosa ne penso e che non sono d' accordo>>

Le lancio uno sguardo riconoscente, ma per quanto le possa essere grata non riesco a non pensare a una cosa:possibile che qua sembra che tutti sappiano informazioni della mia vita privata anche prima di me?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro