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<<Ti sei divertita ieri?>> mi chiede il mio migliore amico aspettando che scendo le scale del dormitorio.

E non ho problemi a capire che è sarcastico.

<<Che siamo divertenti.>>

<<Come no? Non ti sei divertita ieri sull' Hogwarts Express? Sai non si direbbe, avevi la stessa faccia che si ha ai funerali>>

Grazie a lui riesco a sorridere dopo settimane di buio, so che glielo dovrei dire, quello che è succeso, ma non ne ho il coraggio.

Poi può essere che mia mamma si è sbagliata, no? So che le probabilità sono molte poche, ma dentro di me ancora cova qualche speranza.

<<Non vantarti della tua fortuna>>

<<Che fai amico? Parli con le serpi adesso?>> ride una voce alle mie spalle.

Riconoscerei quella voce tra mille, la voce di James Potter.

Mi giro e vado di corsa ad abbracciare James e Remus:loro sono i miei migliori amici, con loro ho legato sin da subito e sono anche stati gli unici a capirmi.

Con Sirius invece è diverso, qualcosa di speciale e unico.

<<Qualcosa dice che a Margot siano mancati Hogwarts e i suoi amici>> dice Remus sorridendo.

<<Non potete capire quanto! Non tutti hanno avuto la fortuna di trasferirsi dal suo migliore amico>> dico guardando verso James e Sirius.

<<Mi dispiace rovinare il momento, ma facciamo tardi se non ci sbrighiamo>> ci ricorda Remus.

La fine della giornata arriva velocemente, per altre persone tornare a Hogwarts immagino possa essere una "rottura di pluffe" per me invece è un sogno, questo posto é magico, qui ho conosciuto i miei migliori amici che sono anche le uniche persone che mi vogliono bene.

Se penso che sono al settimo anno mi viene da piangere, sarà strano non vedere più la Signora Grassa tutti i giorni o i fantasmi, o addirittura i professori.

La mia vita in un certo senso finirà con i miei studi a Hogwarts, mi dovrò sposare con una persona che odio, perché i miei genitori devono scegliere il mio destino e non io; perché al contrario di tutti i miei compagni devo reprimere i miei sentimenti e non posso semplicemente amare la persona che mi da un sorriso con un abbraccio, una parola o con solo la sua presenza. Che mi é stata vicina quando ne avevo bisogno.

"Parli del diavolo e spuntano le corna" come dicono i babbani, penso appena
arriva Sirius che si siede accanto a me e mette una mano calda sulla mia spalla, provocandomi dei brividi.

<<Tutto bene Margot? Ti vedo triste >>

<<Si, tranquillo.>>

<<Queste invece >> dice sfiorandomi la guancia che solo ora mi accorgo essere cosparsa di lacrime <<mi fanno credere che mi stai mentedo, piccola buggiarda... cos' hai?>>

<<Siamo al settimo anno, sai cosa vuol dire? Fra nove mesi andrò via da qui. Sai benissimo che insieme agli studi finirà anche la mia vita.>> sospiro scoppiando a piangere <<Già hanno organizzato tutto:il matrimonio sarà ad agosto. E poi...>>dico riportando alla luce dei ricordi troppo dolorosi mentre le lacrime scendono sempre più velocemente.

Non c' è la faccio a parlare, quindi improvvisamente mi ammutolisco.

<<È poi?>> mi chiede preoccupato.

Provo a parlare ma dalla mia bocca non esce alcun suono.

<<Tranquilla, appena ce la fai mi racconti cosa è successo>> mi dice con un sorriso incoraggiante.

Cerco di farfugliare qualcosa simile a un grazie, lui nemmeno lo sente e mi fa appoggiare al suo petto, circondandomi con le sue braccia e facendomi sentire al sicuro. Come può essere possibile che una persona possa darti tanta sicurezza se hai una vita come la mia?

La cosa che amo più di Sirius, é proprio il fatto che c'è sempre stato per me, come io per lui.

Sin dal primo giorno, quando i nostri sguardi si sono incrociari la prima volta, nonostante sapesse da chi discendevo e cosa era capace di fare la mia famiglia, mi è sempre stato vicino.

<<Oh, oh guarda chi c'è: i due innamorati>> ridacchia James avvicinandosi e io lo fulmino con lo sguardo.

<<Zitto, cretino. Non è il momento>> afferma Sirius.

<<Siete una bella coppia>> continua Peter raggiungendoci.

Non è il momento veramente, so che loro non lo possono sapere, ma stanno toccando il nervo scoperto.

<<Lasciateli stare, non vedete che vogliono stare soli?>> continua Remus.

<<Sapete che sono qua e vi sento, vero?>>

<<Ovvio che lo sappiamo, tu ci sei sempre con noi!>>conferma James.

Faccio mezzo sorriso, anche se la frase mi spezza il cuore.

No, non ci soni sempre, presto non ci sarò più e voi mi odierete.

Forse, questo sarebbe il momento migliore per parlargli e raccontargli tutto, ma  le parole mi muoiono in gola: sembra  tutto così perfetto e non voglio distruggere tutto.

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