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Dopo una doppia ora di Pozioni con Lumacorno, che per quanto già orribile sia di suo è stata accompagnata per tutto il tempo da forti dolori alla pancia e un senso di nausea insopportabile.

Inoltre mi ha pure richiamato per la mia disattenzione: avrei voluto vedere lui al mio posto.

Ora mi trovo nella Sala Grande a pranzare con Sirius, James e Remus, devo avere il mio dolore stampato in faccia perché non fanno che chiedermi come sto e nonostante lo ripeta, non credono che va tutto bene.

<<Mangia, non hai toccato niente>> mi becca Remus.

La realtà è che sono sicura che se tocco cibo vomito, ma di certo non posso spiegarglielo a loro.

<<Ci sei Margot?>> mi chiede James facendomi perdere quel poco di calma che ho.

<<No, cazzo sono a mangiare una pizza con Severus. Non mi vedi James? Certo che sono qui, dove dovrei essere?>> gli dico nervosamente

<<Siamo nervosi oggi?>> mi chiede ridendo James che viene immediatamente fulminato con una mia occhiata.

<<Problemi femminili?>> mi chiede nell' orecchio Sirius.

<<Magari>> dico a me stessa sperando che non mi abbia sentito.

Continuo a giocare con quel poco cibo che avevo nel piatto, poi sento un dolore fortissimo allo stomaco e corro in bagno prima di vomitare davanti a tutta la scuola, soprattutto davanti i serpeverde.

<<Torno subito>> 

<<Aspetta vengo con te>> mi dice premurosamente Sirius.

<<No, sul serio non c' è bisogno, so badare a me stessa>> dico iniziando a scappare verso il bagno di Mirtilla Malcontenta, è l' unico bagno in cui è più difficile incontrare ragazze.

Corro, sicura di essere sola entro e inizio a vomitare dentro al lavandino, mentre numerose lacrime scendono sul mio viso, questa è la conferma che mia madre non si sbagliava, purtroppo aveva ragione. 

Inizio ad urlare contro il nulla, poi prendo un oggetto dal lavandino e lo lancio contro lo specchio difronte a me.

Perché? Perché? Perché? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?

Quando non ho più la forza di urlare crollo piangendo disperatamentea terra portandomi le mani ai capelli.

<<Non voglio un bambino, non voglio. Non posso gestirlo, non posso proteggerlo...>>

Non so esattamente quanto tempo passa prima che io mi accorga di non essere sola, ma che qualcuno mi aveva seguita e aveva osservato tutta la scena...

<<Sirius, che ci fai qua?>> chiedo per quanto il respiro pesante me lo permette cercando di rialzarmi, cercando di riacquistare un pò di stabilità <<Hai visto tutta la scena?>>

<<Si>> mi dice in un tono che non fa trasparire le sue emozioni e questo mi preoccupa molto, l'ho già vista questa espressione sul suo volto, ma non con me.

<<Quindi? Ti prego, dì qualcosa perchè il  tuo silenzio è la cosa più dolorosa>> 

<<Perché ti sei fatta mettere incinta?Perché non me l' hai detto subito?>> 

Ah, è questo quello che pensa? È questo tutto quello che ha da dire?

<<Sei un coglione Sirius Black!È  questo quello che pensi di me? Che sono una puttana da quattro soldi? Bel migliore amico che mi ritrovo.>> urlo con tutto quel poco fiato che ho in gola, mentre sento ogni pezzo del mio cuore frantumarsi in pezzi ancora più piccoli.

<<Vorresti negare di essere incinta?>> 

La mia pazienza è giunta al limite, vado e gli tiro una sberla in faccia.

<<Come hai solo potuto pensare una sola di queste cose su di me? No, non nego di essere incinta, ma secondo te l' ho voluto io? Pensavo fossi il mio migliore amico, pensavo che mia avresti aiutata in questo periodo.
Ma mi sbagliavo a quanto pare, sei troppo stupido ed egocentrico per capire che forse un altro coglione come te mi ha rovinato la vita>> dico urlando.

<<E i tuoi genitori? Nonostante tutto, ci tengono al nome della famiglia>>

<<Sono stati loro a volerlo! Sanno che adesso mi hanno in pugno, sanno che io non farò uccidere il bambino prima che nasca, sanno che io sarò debole dopo la sua nascita, sanno che se minacceranno il bambino io sarei in grado di fare di tutto e sanno anche che non posso crescere il bambino da sola, quindi mi dovrò sposare quel coglione che mi ha fatto soffrire.>> urlo furiosa,è la prima volta che lo dico ad alta voce, ma è la verità, la terribile, orrenda verità.

<<Ero felice di tornare a Hogwarts, credevo che qua c' era qualcuno pronto ad aiutarmi. Evidentemente mi sbagliavo.>> continuo <<Cazzo,sai per quanto tempo la notte mi svegliavo urlando? E se non te l' ho detto è perchè avevo qualche speranza che si fossero sbagliati e che non erano riusciti nel loro intento e perché... perché è difficile da accettare, tutto questo>>

<<Scusa... io... mi dispiace>> farfuglia lui confuso.

Io ancora furente di rabbia mi avvicino a lui fino a trovarmi esattamente davanti al suo volto.

<<No, dispiace a me di non aver capito prima che razza di amico sei. Ti odio, Sirius Black>>

Prima che lui possa ribattere, possa difendersi o possa fermarmi, io corro in camera mia.

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