Un'insolita vigilia - Antonio Giovinazzi

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Oneshot per la raccolta natalizia di lucreziasstories 

Giorgia non riusciva proprio a capire come avessero fatto i suoi amici a convincerla ad andare con loro a quella festa di natale, che, a dirla tutta, di natale aveva ben poco visto che nel locale risuonava musica techno ed, eccezion fatta per le cameriere che giravano per il locale con striminziti abitini dal elfi di Babbo Natale, nessuno era vestito nemmeno di rosso. Il locale non presentava alcuna decorazione che ricordasse che quel giorno era il 24 dicembre, e la puzza di alcool che c'era nel locale non aveva niente a che vedere con il profumo di pan di zenzero appena sfornato che Giorgia amava tanto.

Un motivo per andare a quella festa in realtà Giorgia ce l'aveva eccome, anche se non l'avrebbe mai ammesso a nessuno: infatti le era bastato apprendere che la persona per cui aveva una cotta da parecchi anni, Antonio, sarebbe stato presente a quella festa per alzarsi in fretta e furia dal divano su cui era scompostamente sdraiata a guardare 'Mamma ho perso l'aereo' per andarsi a preparare. Questo amore platonico di Giorgia era alquanto strano, dato che Antonio l'aveva visto solo un paio di volte in fotografia, e se si pensa al fatto che conoscesse Charles - uno degli amici che l'aveva costretta ad andare a quella festa - la cosa era alquanto strana.

Tuttavia, di Antonio non c'era neanche l'ombra, e la ragazza iniziò a pensare che i suoi amici l'avessero ingannata solo per farle passare una serata lontana dai suoi libri e dalla copertina di pile che oramai da anni le faceva compagnia durante le grige serate invernali.

"Dai Gio! vieni a ballare!!!" Charlotte, la sua amica, la raggiunse e la prese per un polso trascinandola in pista.

"Dai Char, lasciami, lo sai che non so ballare" tentò di opporsi la rossa, cercando di svincolarsi dalla stretta dell'amica senza successo.

"Eddai così non lasci Pierre a fare la candela da solo"

"uffa e va bene, però lasciami ora"

Le due ragazze arrivarono quasi al centro della pista, dove le attendevano Charles e Pierre con quattro drink, dal contenuto ignoto ai più e con un colore non particolarmente invitante, in mano che offrirono loro prima di trascinarle a ballare.

la serata trascorse così tra drink di dubbio gusto, balli e chiacchiere urlate, e Giorgia si era dimenticata completamente di Antonio e del motivo per cui era andata a quella festa. Oramai erano tutti abbastanza alticci, e la ragazza si sentiva soffocare a stare all'interno di quel locale, quindi, dopo aver avvisato Charlotte, si diresse verso l'esterno della discoteca e, una volta fuori si appoggiò a una balaustra in marmo e si voltò a guardare il mare di Montecarlo. La testa le girava vorticosamente, e aveva la netta sensazione che non fosse stata una buona idea quella di andare a quella festa, l'unica cosa un minimo positiva è che si era saltata il cenone con tutti i parenti, e soprattutto aveva evitato la zia Fanny e le sue scomodissime domande sulla sua vita privata.

Giorgia si accese una sigaretta e iniziò lentamente a scendere le scale che separavano il balconcino dove si trovava dal mare sorreggendosi al corrimano, i tacchi ai piedi però non la aiutavano certo a mantenere l'equilibrio, la ragazza decise quindi di sedersi sugli scalini per evitare di scivolare, dato il suo precario equilibrio anche quando era sobria.

Dopo qualche minuto una figura si accostò alla ragazza: "scusa, hai da accendere?"

La voce fece sobbalzare Giorgia che era persa nei suoi pensieri: "si certo" gli passò l'accendino che aveva usato precedentemente per accendersi la sua sigaretta.

"grazie" il ragazzo le si sedette accanto "come mai sei qui fuori?"

"diciamo che non è proprio il mio genere di festa ecco..." borbottò quasi a disagio Giorgia

"mh capisco" annuì il ragazzo facendo fuoriuscire dalle labbra una nuvoletta di fumo " e come mai sei qui se non è il tuo genere di festa?"

"diciamo che mi hanno trascinata qui i miei amici...e poi mi ha offerto una più che valida scusa per eludere le domande scomode al cenone di natale con i parenti"

"oh beh si, una buona ragione" ridacchiò lui "scommetto che tu sei tipo da cioccolata, coccole, copertina e film natalizi, magari con uno di quei ridicoli pigiamini natalizi addosso"

"beh sui film ci hai preso, ma sono allergica alla cioccolata, e le coccole al massimo sono io che le faccio al mio cane" rispose Giorgia "e i pigiamini natalizi non sono affatto ridicoli" borbottò poi punta nel vivo, dato che possedeva un'infinita collezione di pigiami in pile e lana con disegnini natalizi

"si, si, come vuoi, sono bellissimi" il ragazzo alzò gli occhi al cielo "comunque non mi sono presentato, piacere Antonio Giovinazzi"

A quelle parole Giorgia per poco non si strozzò con la sua stessa saliva: ecco perché il ragazzo le sembrava stranamente familiare; arrossì come un peperone e si limitò a rispondere con un "Giorgia Villa" talmente sottovoce che se si fosse stati anche solo un centimetro più distanti di quanto era Antonio non la si avrebbe sentita.

"ah si, l'amica di Charles e Charlotte, ne ho sentito parlare" rispose lui di rimando

"come fai ad essere sicuro di non aver sbagliato Giorgia?"

"beh facile: non ci sono tante ragazze con i capelli rossi che si chiamano Giorgia a Montecarlo"

Il cuore della ragazza mancò un battito: non poteva credere che Charles avesse parlato di lei ad Antonio "in effetti..." Giorgia lasciò cadere la frase e improvvisamente trovò molto interessanti le sue unghie coperte da un sottile strato di smalto rosso.

I due ragazzi restarono seduti fianco a fianco per un tempo che pareva interminabile, finché Giorgia, scossa da un brivido di freddo non sussurrò"beh forse è ora di tornare dentro"

"no dai resta un altro po', tra poco fanno i fuochi d'artificio" le aveva risposto Antonio, mettendole la sua giacca sulle spalle per non farle sentire freddo.

"oh...non lo sapevo" Giorgia si risedette sullo scalino stringendosi nella giacca che le era stata prestata, e, pochi minuti dopo, come predetto da Antonio poco prima, i fuochi d'artificio esplosero e illuminarono quasi a giorno il cielo scuro di Montecarlo. Con un istinto involontario Giorgia appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo e sorrise alla vista del cielo colorato dalle luci dei fuochi d'artificio.

Antonio portò un braccio dietro le spalle della ragazza e la strinse a sé pensando che un natale come quello sarebbe stato difficile da rivivere: era davvero felice.

Poco dopo, Charles raggiunse i due ragazzi: "ah Giorgia eccoti! Ti stavamo cercando ovunque! Dobbiamo andare"

La ragazza si voltò di scatto, era bastato così poco a rompere quel momento magico, tuttavia non poté fare altro che alzarsi lentamente, ridare la giacca ad Antonio e salutarlo con un "buon natale" appena accennato per poi voltarsi e risalire le scale al fianco dell'amico.

"ei buon natale anche a te" gli rispose lui facendo voltare la ragazza con un sorriso, che sparì nel momento in cui mise le mani in tasca e si accorse di non avere più il suo amato accendino "Giovinazzi, il mio accendino" lo apostrofò

"ah questo?" chiese lui tirandolo fuori dalla tasca del suo giubbotto

"si quello" Giorgia si sporse in avanti per riprenderselo, ma Antonio veloce se lo rimise in tasca

"questo lo tengo, così avrò una scusa per rivederti, Villa" fece un occhiolino alla ragazza e si voltò per tornare a guardare lo spettacolo pirotecnico nel cielo.

Giorgia alzò gli occhi al cielo e rientrò nel locale per seguire Charles che la stava aspettando per tornare a casa.

"sappi che mi ha già chiesto il tuo numero" le disse mentre salivano in macchina, e la ragazza per tutta risposta rise.

In fondo non era stata una così brutta serata, e sicuramente sarebbe stata una vigilia di natale che non si sarebbe scordata tanto facilmente.

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