Capitolo 6

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«Prova ad insultarmi...nei libri funziona!»

Sono circa venti minuti che provo a riutilizzare il mio stupido (e apparentemente inutile) potere.

Ovviamente.... rullo di tamburi... Non funziona!
Non è la prima volta che lo provo, dopo quello che io e Caeli abbiamo preso a chiamare "l'incidente".

Vorrei rendermi utile, ma non ci riesco.
Ci ho provato e ho fallito.
Ci ho riprovato, ma ho fallito di nuovo
Ci ho provato  tante volte, collezionando fallimenti uno dopo l'altro.

"Potrò usare il mio potere di nuovo?".
Pare stupido porsi questa domanda anche nell'intimità della mia mente.

«Non ti conosco abbastanza bene per dirti qualcosa che ti ferisca e ti faccia arrabbiare abbastanza»
Caeli non si è scoraggiato nemmeno per un secondo, resta convinto che io riuscirò a diventare una Alium a pieno titolo.
Vorrei essere come lui in queste situazioni.

Io ho perso le speranze già da molto, ma la mia autostima è sempre stata sotto i piedi.
"Direi addirittura che la tua autostima si sia scavata una fossa" mi prendo gioco di me stessa, l'autoironia funziona sempre.
Nonostante i tre giorni passati insieme a Caeli non si è ancora deciso a darmi delle spiegazioni.
Non ho idea di chi siano gli "altri" che stiamo andando ad incontrare.
Forse conosco le ragioni per cui lo stiamo facendo, ma preferisco non pensarci.

Di lui ho capito che è un ragazzo riservato e un po' timido.
C'è da dire che possiede coraggio da vendere e una capacità di risolvere i problemi niente male.

Per tenere la mente occupata mi concentro di nuovo su me stessa, provo a rievocare la sensazione liberatoria che ho provato durante "l'incidente".
La cerco dentro di me, mi concentro nel percepire nuovamente quel leggero formicolio alle mani e scavo in profondità alla ricerca della  leggerezza che ho sentito l'ultima volta.
Mi sforzo così tanto che il mio volto si arrossa «Non ci riesco» dico alla fine arrendendomi per l'ennesima volta.
«Ci riuscirai vedrai» mi risponde in modo tranquillo Caeli.
Facile per lui dire così.

«Tu come fai ad attivare il tuo potere?» domando incuriosita, nella speranza di poter imparare anche io.
Non mi ha ancora detto a che categoria appartiene il suo, ma questa volta ignoro totalmente il motivo.
Come ignoro centinaia di altre cose su di lui.
Si diverte a tenermi all'oscuro di tutto?

«È il tuo potere che trova te, non tu che cerchi lui»
Risponde fissandomi dritta negli occhi.
Distolgo subito lo sguardo imbarazzata.

«E cosa dovrei fare per farmi "trovare"?» uso appositamente un tono di scherno, ho scoperto che se provocato Caeli parla senza pensare, cosa molto utile se si è a caccia di risposte come me.

«Semplicemente lasciarsi andare»cappoggia la schiena al tronco di un albero e incrocia le braccia al petto.
Resta impassibile a fissarmi, di nuovo.
Questa volta sostengo il suo sguardo, non cederò, dovrà farlo prima lui.

Restiamo a guardarci a lungo finché non abbassa gli occhi, esulto in silenzio «Per oggi abbiamo finito» e con queste parole sancisce il mio ventisettesimo ( o ventottesimo, non ricordo) fallimento consecutivo.

Va avanti ormai da giorni: ci svegliamo, ci alleniamo, mangiamo, ci alleniamo, ci alleniamo, ci alleniamo ancora, camminiamo, mangiamo e alla fine andiamo a dormire pronti a ripetere tutto l'indomani.
Fortunatamente se i calcoli di Caeli sono giusti arriveremo a destinazione domani sera.

Se solo sapessi cosa aspettarmi.
Odio tutto ciò che è avvolto nel mistero, grande controsenso visto che la mia vita è un grandissimo punto interrogativo.

Secondo il "programma" adesso dovremmo camminare per qualche ora.
È la parte della giornata che preferisco di meno e i motivi non scarseggiano affatto.
«Forza Lu, se speriamo di arrivare per tempo dobbiamo muoverci» detto questo non mi aspetta nemmeno e prende una direzione, che per me è del tutto casuale, facendosi strada nella boscaglia.
Non mi piace restare indietro, così mi affretto a seguirlo.

Non sembra che voglia farmelo notare, ma rallenta chiaramente il passo per aspettarmi.
Caeli è incomprensibile, come del resto sarò io per lui.
Camminare non mi libera la mente, la inonda di pensieri e preoccupazioni.
Di solito mi metto a canticchiare nella testa una canzoncina che la nonna era solita cantarmi quando ero piccola, mentre spalancava le tende della mia stanza, per svegliarmi con delicatezza aiutata dalla luce del sole.

                                               "La notte è venuta e se n'è già andata,
                                           Con gioia e amore incomincia la  giornata,
                                                    Se paura avrai io ci sarò per te,
                                            Ma non temere che anche sola sei forte"

Era stupida, forse un po' infantile, ma cantata ad una bambina con poca autostima ha fatto miracoli.
A volte mi ritorna in mente, mi aiuta a sentire la nonna più vicina a me.
Non è una grande canzone, le parole sembrano messe lì a caso, io però la adoravo con tutta me stessa.

«Va tutto bene?» Questa domanda mi coglie alla sprovvista.
«C'è un motivo particolare per cui me lo chiedi?» Usare una domanda per rispondere ad un'altra domanda è sempre stata una via di fuga facile da utilizzare per me.
«Non posso solo chiedertelo solo per sapere?»Replica lui tranquillo infilandosi le mani in tasca e rallentando ancora di più il passo.
Sorride gentilmente, ma non posso soffermarmi a fissarlo troppo a lungo o potrebbe accorgersene.

«Certo che puoi, ma sappi che già essere viva per me costituisce un "bene".
C'è da dire che se imparassi ad utilizzare il mio potere forse mi sentirei meno inutile» replico sorridendo a mia volta.
La mia voleva essere una specie di battuta ironica, ma Caeli sembra restarci male.

«Mi dispiace di non essere un bravo insegnante, se così si può dire» la sua voce è triste, quasi come se non si sentisse all'altezza.
Riconosco quella sensazione: è la stessa che provo io tutti i giorni da un po'.

«Non è colpa tua...» Rispondo cercando di non farlo sentire male «Sono alle prime armi, ma imparerò» tengo lo sguardo basso, ma appena lo alzo lo vedo sorridere e per poco non sorrido anche io.

Vorrei farlo, ma il mio stupido carattere mi consiglia di non lasciare troppa confidenza alle persone, Caeli incluso.
Tutto torna come prima, e quella piccola complicità che si era creata tra di noi svanisce come era venuta.
Torno con lo sguardo puntato sui miei piedi e lascio i pensieri a briglia sciolte.
Voglio distrarmi.
Devo distrarmi.

......

Finalmente arriva la mia parte preferita della giornata: la cena.
È l'unico momento in cui posso stare tranquilla e rilassarmi...senza contare che si mangia, ovviamente.
Non è mai troppo, ma ci accontentiamo volentieri.

Caeli ha appena finito di accendere il fuoco, lo guardo soffiare sopra alla brace per far bruciare più rapidamente le foglie secche e i rami che abbiamo raccolto sulla strada.
Non abbiamo più parlato tanto e sinceramente io lo eviterei anche, se Caeli non mi ponesse una domanda.
Oltretutto la seconda della giornata «come era tua nonna?»

Il suo tono è distaccato e la sua domanda molto avventata.
Non so cosa dire, così cerco il contatto visivo, ma lui lo evita in ogni modo.
Questo stupido giochetto di sguardi inizia ad irritarmi, o a piacermi, non saprei.

A questo punto non mi resta altro da fare: ingoio il nodo che ho in gola e rispondo con le prime cose che mi vengono in mente.
«Lei era dolce, sorridente e premurosa» faccio fatica a continuare, ma devo tenere vivo il suo ricordo, per quanto mi faccia soffrire «Era una di quelle persone che amano vedere la felicità negli altri.
Con la nonna potevo essere me stessa, sempre» mi accorgo di una piccola lacrima che mi scorre lungo il viso, ma non è una lacrima di tristezza come le solite che piango, al contrario sono commossa e sorrido leggermente.
Anche Caeli sorride e mi guarda negli occhi, finalmente.

«E la tua famiglia?» prima di rendermene  conto il viso di Caeli si fa triste e privo di vitalità.
Come al solito dovevo stare zitta.
Zitta, non è difficile.

Mi aspetto che non voglia parlare e che si chiuda in se stesso, invece si avvicina a me molto lentamente.
Parla con un tono di voce basso e delicato, cullato dai ricordi e dall'aria primaverile di questa sera «Mia madre è morta quando ero piccolo, la ricordo appena.
Ho vissuto con mio padre per diciassette anni, se ciò che ho passato si può definire "vita"»
fa una pausa e si inumidisce le labbra «Era severo, freddo e a volte spietato nei miei confronti. Voleva fossi perfetto, impeccabile in ogni situazione» il disprezzo trasuda dalle sue parole come veleno dai denti di una vipera.

«Le mie qualità di Alium non facevano eccezione. Il mio potere doveva essere "sfruttato al meglio in memoria di mia madre"» accompagna le ultime parole disegnando delle virgolette nell'aria.

Non sono esattamente la persona migliore con cui sfogarsi, ma vorrei riuscire a dire qualcosa che possa aiutarlo.
Sto in silenzio, aspettando che finisca il suo discorso «A volte mi sento solo, come se il mondo fosse contro di me, come se ridesse ad ogni mio passo falso» respira profondamente, capisco che si aspetta una risposta.

«Non sei solo» replico a bassa voce, quasi in un sussurro «Nessuno lo è.
Anche io spesso mi sono sentita sbagliata e diversa, ma poi ho capito che sono solo unica e speciale.
Sai cosa mi raccontava mia nonna?» Sorrido tra me e me prima di proseguire.

«Diceva sempre che dentro ad ognuno di noi ci sono due lupi affamati che combattono. Il primo è fatto di rimorsi, dolore, sensi di colpa e autocommiserazione. Il secondo è fatto di amore, gioia, felicità e serenità» appoggio la testa contro il tronco  dell'albero vicino a cui sono seduta, e guardo le stelle.
«E quale dei due lupi vince alla fine?» Domanda Caeli interessato.

Rispondo senza esitazione «Quello che decidiamo di nutrire»

........

«Forza Lu, ci siamo quasi» Caeli sembra felice e allegro.
La giornata è trascorsa normalmente, ma come al solito non sono riuscita ad utilizzare il mio potere.
Si è creata più complicità tra me ed il mio compagno di viaggio dopo la chiacchierata di ieri sera, ora siamo quasi amici.

Secondo Caeli arriveremo tra poco, pochissimo.
Sinceramente sono agitata, ma anche curiosa.
Non so davvero cosa aspettarmi.

Il sole comincia a calare, ed il canto delle cicale aumenta.
«Eccoli, li vedo» la voce di Caeli sembra quella di un bimbo prima di andare al parco divertimenti.
È emozionato, non mi stupirei se si mettesse a correre.

Come pensavo accelera il passo, accertandosi che io lo segua.
Dopo un ultimo tratto all'interno della boscaglia arriviamo ad una piccola radura.

Noto subito i resti di un fuoco e delle tende: un accampamento.
Sono piuttosto sconvolta, ma non faccio nemmeno in tempo a chiedere spiegazioni che una ragazza ci corre incontro.
È paffutella e carina, i capelli di un marrone chiaro le ricadono in piccoli boccoli sulle spalle.
È completamente ricoperta di lentiggini e i suoi occhi neri le conferiscono uno sguardo dolce e affabile.
"La rappresentazione di una tassorosso" rifletto. Quando non deve il mio cervello tira sempre in ballo i miei libri.

«Caeli sei arrivato!» la sua voce è dolce, ma allegra.
Avrà circa quattordici anni, ma sprizza energia da tutti i pori.
Ci raggiunge correndo, anche se appena si accorge della mia presenza si ferma a fissarmi.

Mi aspetto che chieda spiegazioni, invece si presenta gentilmente «Ciao, sono Mira»
Direi che anche il nome di addice alla sua personalità.

Non so cosa fare e come comportarmi, così Caeli si affretta a rispondere «Lei è Luna»
«Ma chiamami Lu» aggiungo sorridendo.

Mira continua a guardarmi gentilmente,  finché non sposta con una rapidità sconvolgente lo sguardo su Caeli «Viviana non sarà felice di...» Non fa in tempo a finire la frase che un ragazzo magro e alto sbuca da una tenda.
«Lu, questo è Felix» mi spiega Caeli.

Osservo questo misterioso ragazzo: è biondo e ha gli occhi azzurri, anche se più tenui dei miei.
Ha un viso magro ma bello ed espressivo.
I lineamenti del viso sono fini e proporzionati, i capelli riflettono la luce come piccoli fili d'oro.
Quando sorride gli si formano due delicate fossette sulle guance.
Adesso però è serio, il suo sguardo appare leggermente severo.
Credo abbia la mia età più o meno.

«Ciao» saluto timidamente.
Allora sono loro gli "altri" a cui in questi giorni ho pensato tanto.
Non mi sarei mai aspettata due persone del genere, mi stanno già simpatiche.
Non vedo l'ora di scoprire se sono Alium e che...
«Lei chi cavolo è?!»
Una voce femminile interrompe i miei pensieri.

La vedo sbucare dalla tenda con il portamento di una regina: collo lungo, arti sottili e raffinati, viso severo e regale, occhi di ghiaccio, denti brillanti e perfetti, capelli di un biondo chiaro dalle punte tinte di bianco.
È bella, ma spaventosa allo stesso tempo.
Le sue dita sono ricoperte di anelli lavorati con incredibile precisione e decorati con pietre preziose.
Il trucco è scuro e pesante, ma mette in risalto i suoi occhi.
Lei, in mezzo ad una foresta, è riuscita a truccarsi meglio di come avrei fatto io nel mio bagno, davanti ad uno specchio.

Caeli non la guarda nemmeno, percepisco una certa tensione tra quei due.
Evidentemente Mira e Felix sanno qualcosa che a me sfugge, visto il loro evidente imbarazzo.

«Viviana, lei è Luna» Caeli fa un passo in avanti mentre prononcia queste parole.
Allungo una mano per stringere quella della mia nuova conoscente.
«Io sono Viviana, piacere tuo» mi risponde disgustata.
Non credevo si potesse odiare una persona in così poco tempo, ma evidentemente è possibile.

«Lasciala in pace, ok?» anche Caeli sembra faticare a sopportarla.
«Non ti prometto nulla. Comunque non mi aspettavo che ti trovassi una ragazza nuova in così poco tempo» ride di gusto.
Vorrei urlargli che non sono la ragazza di nessuno, ma potrei solo incasinare le cose in partenza con questa Viviana.

Si rivolge a me «Sei carina, ma non pensavo  rientrassi negli standard di Caeli»
Ok, ha superato quella linea sottile che amo chiamare "limite".

«E io non mi aspettavo che le bambole di ceramica parlassero.
Soprattutto quelle stronze»forse ho esagerato, o forse le mie parole non le fanno alcun effetto.
Io non dovrei essere nessuno per parlare così a lei, e lei non è nessuno per me... anche se ci conosciamo da poco i nostri caratteri sono in contrasto.

Il sorrisetto di Caeli però mi leva ogni senso di colpa, è felice che io sia riuscita a difendermi.
Mira ci interrompe «Ragazzi io direi che serve a tutti una pausa. Perché non andiamo a riposare un po' mentre aspettiamo l'ora di cena?»
È la più piccola, ma anche la più matura tra tutti.

Felix prosegue al suo posto «Allora, non essendo previsto il tuo arrivo Lu, dormirai con Mira e io con Caeli.
Vivi tu dormirai in tenda da sola» mi stupisce che abbia chiamato Viviana con un soprannome e sia ancora vivo.

Sono felice di essere in tenda con Mira, mi sembra simpatica e forse riuscirà a spiegarmi perché sono qui e cosa dobbiamo fare.
«Vieni Lu, ti mostro la nostra tenda»
Non aspetto nemmeno un secondo e la seguo per riposare un po'.
Devono fidarsi ciecamente di Caeli per accogliermi con tanta tranquillità.

Appena Mira mi fa entrare, mi sento subito al sicuro.
È piccola come tenda, adatta ad una persona soltanto.

Non mi lamento, molto meglio questo degli alberi e dell'erba.
Stringendoci ci staremo alla perfezione.

Mi distendo sul sacco a pelo in più che la mia nuova conoscente ha appena tirato fuori da uno zaino viola pastello.
Sono sfinita, ma ho bisogno di risposte «Mira, ho molte cose di cui parlarti, so che ci conosciamo poco, ma è proprio per questo che voglio sapere qualcosa in più su di voi. Come tu vorrai saperne su di me» lei  annuisce sorridendo <<Da dove vuoi cominciare?>>

Ciaoooo.
Piccola anticipazione: nel prossimo capitolo ( che ho già scritto) riporterò tutti i poteri/caratteristiche dei nuovi personaggi sotto forma di "chiaccherata con Mira", ovvero questo nuovo personaggio spiegherà tutto a Lu, quindi anche a voi.
Volevo anche dirvi che i nomi dei personaggi non mi fanno impazzire, ma derivano tutti dal latino ( cosa super importante) e gli ho scelti principalmente per il significato.
Detto questo nel prossimo capitolo inserirò anche le immagini di Viviana,Felix e Mira come mi è stato consigliato.
Spero questo capitolo vi sia piaciuto, a presto.
P.S ho riletto il capitolo di fretta, quindi segnalatemi pure eventuali errori (anche perché Wattpad si era buggato e mi aveva cancellato una parte di storia che ho poi riscritto di fretta)





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