CAPITOLO 60

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TRIS

MI SVEGLIO CON LA TESTA poggiata su qualcosa di morbido e caldo,la schiena rivolta verso il basso,una mano soffice e rassicurante mi accarezza i capelli.Apro gli occhi e vedo il viso di mia madre sopra di me,che mi guarda sorridente,come quando da bambina rientravo a casa da scuola dopo una brutta giornata,e sembrava che lei sapesse sempre quando lo fosse.Ho sempre sospettato che mia madre fosse diversa dagli altri,e infatti lo era,ma non in senso negativo,è sempre stata diversa come me,una divergente.
Un po' di delusione ammetto di averla provata perché,anche se era poca,avevo la speranza che fosse la mano di Tobias,svelando il dubbio che avevo sul fatto di aver superato o meno la prova.
"Hey,amore mio,come stai?" mi chiede con voce tranquilla e carica d'amore,come se mi fossi ripresa dopo una nottata con l'influenza.
Con questa domanda mi accorgo che non ho più il corpo indolenzito,e la gola non mi brucia più come una fiamma ardente,insomma,mi sento bene,ma solo dal lato fisico,da quello morale sono a pezzi.Continuo a ripensare alla prova fisica e alle altre due che dovrò affrontare,e a Tobias,non faccio che rimuginare sull'episodio che è successo nel deserto,a lui che mi chiedeva di restare e io che scappavo via da lui con le lacrime agli occhi...
"Beatrice,come mai stai piangendo?" I miei pensieri vengono interrotti dalla voce preoccupata di mia madre,non mi ero accorta che ripensando a lui,mi sono salite le lacrime al volto e mi stanno rigando le guance,come le gocce residue dopo una tempesta segnano le finestre appannate dal freddo.
Mi metto seduta e asciugo velocemente le lacrime amare.
"Non ho niente,tranquilla sono solo un po' preoccupata per la prossima prova.A proposito,quando si comincia?" Rispondo dandole le spalle.
"Bambina mia,puoi dirmi se c'è qualcosa che non va." Mi risponde convinta,girandomi delicatamente la testa verso di lei.È inutile nascondergli che sto male,lo riesce a capire,e poi me lo si legge talmente bene in faccia,che anche un cieco lo vedrebbe.Continuo lo stesso a persuaderla dal suo tentativo di tirarmi fuori quello che ho: "Non ho niente,vorrei solo andarmene il prima possibile da qui."
Fa un sospiro rassegnato,sa che se non le dico niente la seconda volta che mi domanda se c'è qualcosa che non va,deve lasciar perdere. "Ho una buona e una cattiva notizia sulla prossima prova,quale ti va di sentire per prima?"
"Dimmi la buona." Ho bisogno di sentire qualcosa di positivo,dopo quello che ho passato. "Beh,la buona notizia è che la prossima prova sarà l'ultima,infatti quella intelettuale ed emotiva sono unite in una sola..." Un senso di gioia mi invade tutto il corpo come una scarica elettrica.Potrò svegliarmi,vedere Tobias,Christina e gli altri,finalmente. "...la cattiva è che l'ultima prova sarà la più difficile e dura da superare." Ho parlato troppo presto,la speranza mi abbandona piano piano,come il mare che si ritira dalla spiaggia.
"Credo che questa sarà l'ultima volta che ci vediamo,Beatrice.Sono sicura che riuscirai a svegliarti.Ricordati,ti voglio bene,e mi raccomando,non dimenticarmi." Sento le lacrime premere per uscire a quelle parole,sono come pugnali che mi trafiggono il cuore,in modo accusatorio.
La luce comincia ad espandersi com'è successo all'inizio della prima prova,ma non voglio iniziarla ora,vorrei passare del tempo in più con mia madre prima i partire,o portarla via con me.
"NO,NON VOGLIO LASCIARTI ORA MAMMA,MAMMA."
"Addio Beatrice,TI VOGLIO BENE,NON DIMENTICARLO." È l'ultima cosa che sento prima di chiudere gli occhi e cadere in ginocchio,chiamando mia madre.
Quando apro gli occhi,le lacrime escono fuori come un fiume in piena,che esce dai suoi argini.Guardo dove sono finita,le immagini sono annebbiate dalle lacrime,ma non importa,perché la stanza è nera,tutta quanta.Le pareti,il soffitto e il pavimento sono solo pozzi di tenebre.
Davanti a me una luce illumina all'improvviso tutto,accecandomi per un secondo.Proietta delle strane ombre sulle pareti,ma non sono tutte mie.Essa si trova all'interno di una specie di passaggio nel muro,strappato da qualcuno di molto arrabbiato.Al suo interno la sagoma di una persona che mi sta allungando la mano.Solo una persona ha quella corporatura perfetta e quella altezza:Tobias.
Mi alzo velocemente e corro verso di lui,facendo un sorriso che si allarga sempre di più,ecco la strada per tornare indietro da lui.Mancano solo pochi metri,ma non può essere così facile.Infatti lo strappo comincia a ricucirsi,io aumento la velocità gridando il suo nome,ma è tutto inutile.
Arrivo di fronte allo strappo,ma ormai è troppo tardi,perché si è richiuso e con lui l'ultima opportunità di svegliarmi.Le ginocchia sono molli e cado con le lacrime agli occhi.Dovevo correre verso la porta prima,invece di piangere per mia madre.Sono stata una stupida incoscente,e questo è quello che mi merito.
Dopo quelli che sembrano secoli,mi alzo a fatica e comincio a prendere a pugni il luogo dove prima c'era il passaggio,gridando.Noto che si è formata una crepa,anche se di pochi millimetri,dove sto martellando il muro invisibile.Mi torna in mente lo scenario della paura,quando ero in una vasca dove l'acqua saliva e ioo perdevo le speranze di sopravvivere man mano che il tempo passava,quando riuscii a rompere il vetro,proprio nel momento in cui cominciavo ad affogare.
La stessa sensazione la provo ora,l'adrenalina comincia a scorrermi nelle vene e io batto i pugni sulla crepa.Essa si allarga sempre di piú,domandomi più speranza.Con le poche forze che mi rimangono,concentro la potenza che ho in corpo e tiro un calcio.La parete si frantuma come vetro nero,e io vengo risucchiata dentro.

***
Sono distesa su qualcosa di morbido,un letto molto probabilmente.Un bib-bib mi pemetra nel cervello a un ritmo regolare e sento che sono attaccata a dei tubi,per respirare mi sa.Sento una presenza calda e sicura che mi stringe la mano,"Ma chi è?" penso,quando quest'ultimo comincia a scivolare via,come l'acqua.Stringo debolmente la sua mano,per comunicargli che sono viva,sono sveglia,ho superato le prove.La sento fermarsi e stringermi la mano a sua volta.Finalmente potrò aprire gli occhi e vedere chi è,rivedere Tobias.

ANGOLO AUTRICE
Volevo ringraziare anna per l'ispirazione che mi ha dato su una parte della storia😂,non so come avrei fatto senza sennò.😂😂

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