XV. Drunk

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Il falò in spiaggia è una tradizione di qualsiasi città costiera che si rispetti, San Francisco non può di certo fare eccezione. A Ocean Beach c'è già una discreta quantità di gente quando Ben parcheggia l'auto e scendiamo.

Penny a momenti si scioglie quando Aaron le tiene aperta la portiera e le sorride quando lei lo guarda con occhi sognanti scendendo dall'auto. A me viene da ridere, Ben invece sbuffa e li guarda di sottecchi, indispettito.

«Smettila, Penelope, è troppo grande per te» le sussurra all'orecchio quando Natalie prende Aaron sottobraccio e si incammina verso la spiaggia, lasciandoci indietro.

«Fatti gli affari tuoi» ribatte la ragazzina, facendogli la linguaccia e seguendo i due. A questo punto rido apertamente mentre Ben sbuffa di nuovo e mi spinge bonariamente prima di seguire la sorella.

Gli altri arrivano dopo pochi minuti ma è difficile tenerli d'occhio in mezzo a tutta questa gente. Il falò, che arde e si impone quasi al centro della spiaggia, è l'unico punto di riferimento che è possibile avere in tutto questo caos. La legna è posizionata in modo che la fiamma si alzi verso l'alto e nemmeno la foschia californiana riesce a coprire questi colori ardenti.

Non appena arrivano Ander e gli altri, Rocio e Penelope si allontanano tra la folla, seguite mestamente da Lucrecia, che questa volta non si è proprio degnata di guardarmi. Ben e Ander le seguono per un po' con lo sguardo, poi vengono distratti dal ritorno di Natalie e Aaron.

Stringono tra le mani alcuni bicchieri rossi di cartone contenenti della birra e ce li porgono. Ben e Ander bevono tutto d'un fiato, io sorseggio il liquido ambrato gustando il suo sapore forte e il retrogusto amaro che lascia in gola.

Loren e Jonas, che si erano dileguati subito dopo essere scesi dall'auto, appaiono alle nostre spalle in un momento imprecisato in cui ormai abbiamo tra le mani il terzo bicchiere di birra.

«Eccoli qua i piccioncini» Ander si infila tra loro e passa un braccio intorno alle spalle di ognuno, sorridendo sornione, «Tutto bene? Avete finito?».

Jonas gli colpisce il petto facendolo tossire mentre Loren inizia uno sproloquio di coloriti insulti rivolti alla sua persona, al suo cervello bacato e al fatto che lui sia alticcio mentre lei no.

Circa due ore dopo Loren è molto più che alticcia e continua a brindare in compagnia di Natalie e Jonas. Ander e Ben a un certo punto hanno smesso di trangugiare alcool dato che entrambi devono guidare. Aaron, sparito dopo il terzo brindisi sgangherato proposto da Natalie, riappare adesso con la camicia sbottonata per metà e i capelli sparati in ogni dove.

«Hey, amico, che cazzo hai bevuto?» domanda Benjamin, probabilmente volendo andare a reperire la stessa bevanda. Peccato che Aaron non sia in grado di fare altro che biascicare parole senza senso e cadere a peso morto sulla sabbia, collassando nel bel mezzo della festa.

«Cristo, ma quanto ha bevuto...» Natalie riformula la domanda colpendo il corpo inerme di Aaron con la punta di un sandalo per accertarsi che sia ancora vivo. Lui grugnisce qualcosa di incomprensibile e si rannicchia sulla sabbia, prendendo a ronfare.

Sul serio? Si è davvero addormentato col muso sulla sabbia? Come ha intenzione di accompagnarlo a casa Benjamin?

Mi guardo intorno per accertarmi che gli altri stiano bene e non siano sul punto di collassare a loro volta, poi scorgo due figure venire nella nostra direzione. Penelope e Rocio stanno ancora ridendo e chiacchierano concitate di qualcosa che non ci è dato sapere. Quando si accorgono del piccolo cerchio intorno alla figura di Aaron si zittiscono e si avvicinano.

«Che ha fatto?» domanda Rocio storcendo il naso.

«È ubriaco» risponde Jonas alzando le spalle, poi osserva il suo bicchiere pieno e lo trangugia in un sorso. Magari vuole fargli compagnia, steso sulla sabbia a sonnecchiare.

Una risata sguaiata attira tutti i nostri sguardi in un'unica direzione. Veronica è ai margini della calca ed estende il capo all'indietro, stringendosi nelle spalle. Il vestito che indossa si accorcia diventando più scosciato del consueto e la scollatura mostra una porzione candida di seno non abbronzato. Anche lei ha un bicchiere in mano e sorseggia il liquido lanciando eloquenti occhiate nella nostra direzione.

«Ho bisogno di bere» sancisce Natalie osservando la scena. Una smorfia di disgusto le deforma le labbra e alza gli occhi al cielo, seccata.

«Anche io» le fa eco Ander, e insieme spariscono verso un bancone improvvisato sulla sabbia.

«Perché bevono tutti?» domanda Penelope innocentemente, osservando Natalie barcollante che si aggrappa ad Ander, più sobrio -o per meglio dire meno alticcio- di lei.

«Problemi di cuore» è la risposta laconica di Jonas, che fa saettare lo sguardo triste dal bicchiere vuoto alla direzione intrapresa da Natalie e Ander. Temo che se non smette di muovere gli occhi così velocemente vomiterà addosso ad Aaron.

Mi domando perché Loren non abbia ancora iniziato a ciarlare intrattenendo tutti con uno dei suoi discorsi senza senso e la risposta mi sovviene quando la noto seduta dietro le gambe di Jonas –le labbra incollate al collo di una bottiglia da cui continua a trangugiare vodka.

«Okay, Lory, forse è meglio darci un taglio» mi avvicino lentamente e le strappo la bottiglia dalla bocca con una forza tale che mi fa perdere l'equilibrio e cadere a terra sgraziatamente. Mi aspettavo una resistenza maggiore, invece si limita a mugugnare qualcosa di poco chiaro e tirarsi in piedi aggrappandosi al bacino del suo fidanzato.

Non so quale sia la legge della fisica che le impedisce di cadere col culo a terra schiacciata dal peso di Jonas, ma è evidente che deve esserci qualcuno a vegliare su di lei; in caso contrario la sua goffaggine le avrebbe già provocato danni irreparabili. In effetti non c'è prova che non li abbia già, e magari sono proprio quei danni a renderla goffa. È un cane che si morde la coda.

Quando finalmente è in piedi e si regge sulle proprie gambe inizia a saltellare sul posto, contenta che finalmente abbiano passato una canzone che le piace tanto. Jonas si lascia trascinare dal suo entusiasmo, addirittura la prende in braccio e la fa volteggiare mentre lei flette il capo all'indietro e ride sguaiatamente.

Devono definitivamente avere una divinità dalla loro parte -Dio, Budda, Allah, Geova, Apollo, Odino, magari tutti insieme- perché in quello slancio bambinesco d'affetto rischiano di colpire diverse persone -compresa me, ancora seduta a terra a debita distanza da loro.

Natalie e Ander fanno ritorno sgomitando tra le persone che si sono accalcate a pochi passi da noi, chi additando Loren e Jonas come i più innamorati della festa, chi accusandoli di aver attentato alla loro vita.

«Dov'è Hilda?» domanda Natalie, sempre aggrappata al braccio di Ander, guardandosi intorno. I due piccioncini la ignorano, Aaron continua a sonnecchiare e Ben pare accorgersi solo in quell'istante della mia temporanea dipartita.

«È seduta lì» Rocio indica un punto strategicamente lontano da Loren e Jonas, da cui tuttavia posso tenere d'occhio tutti loro.

«Che ci fai a terra?» Natalie storce il naso, assottigliando gli occhi per mettermi a fuoco. Forse dovrei togliere il bicchiere anche a lei e fargli fare la stessa fine che ha fatto la bottiglia di Loren -abbandonata in un cestino lontano dove non avrebbe più potuto recuperarla.

«Ho perso l'equilibrio» mi limito a spiegare, senza dilungarmi in dettagli che comunque non sarebbe in grado di recepire. Non so nemmeno se abbia recepito questo.

Ander ride di gusto, puntando un dito nella mia direzione prima di asciugarsi le lacrime e muovere dei barcollanti passi verso di me.

«Ti aiuto io» afferma convinto, allungando le braccia nella mia direzione. Vorrei dirgli che no, non c'è bisogno, che sto comoda qui a terra, lontana da lui. Ma anche se è ubriaco è veloce, mi allaccia le braccia intorno al busto e io sgrano gli occhi, prendendo coscienza solo adesso del fatto che mi sta davvero prendendo in braccio.

«Ander, ferm-» la mia voce è ferma e risoluta ma lui pare non udirla affatto. Mi solleva senza sforzo e io mi trovo a penzolare a mezz'aria, le braccia di Ander dietro la schiena e il viso a un palmo dal suo naso. Troppo vicino, decisamente troppo vicino.

Inarco la schiena per tentare di arginare a quella vicinanza forzata, ma così facendo sono i nostri corpi ad aderire e io mi sento avvampare. Sento i miei spigoli conficcarsi nella sua carne e prego solo che sia troppo ubriaco per ricordarlo domani. E intanto sento il calore del suo corpo trasmettersi al mio in una osmosi a cui io non ho acconsentito.

«Hilda, eccoti! Ti stavamo cercando» afferma Ben, osservando compiaciuto Ander che mi tiene stretta a sé come una bambola mentre io cerco di dimenarmi senza rischiare di cadere.

«Dove ti eri cacciata?» domanda come se non avesse appena assistito alla scena che si è consumata sotto i suoi occhi, «E che ci fai in braccio ad Ander? Dudi, mettila giù».

E io dovrei tornare a casa in macchina con lui? Piuttosto me la faccio a piedi, a costo di arrivare tra due giorni. Che Melanie mandi pure una squadra di soccorso a cercarci, non lascerò che Ben si metta alla guida in queste condizioni.

Ander non sembra affatto intenzionato a mettermi giù. Più mi dimeno, allungo le mani sulle sue spalle per allontanarmi e scuoto le gambe per fargli allentare la presa, più lui stringe, si avvicina, sorride. Più io brucio sotto al suo tocco, mi sciolgo, tremo, più lui scotta, raccoglie i miei resti di gelatina, mi immobilizza.

«Solo un altro po', se fossi sobrio mi avrebbe già insultato. O picchiato. O entrambe» confessa senza distogliere lo sguardo da Ben, ma la sua presa su di me non si allenta.

Se non temessi che mi farebbe ruzzolare a terra lo picchierei davvero, ma ci tengo alla mia integrità fisica -che in questo momento prevale su quella psicologica, duramente messa alla prova dalle mani di Ander che mi carezzano la schiena.

«Ma che bella coppia!»

La voce di Veronica ha il potere di far irrigidire Ander. Percepisco la schiena drizzarsi e i muscoli delle braccia guizzare -quasi mi ingabbia contro il suo petto, non mi lascia ma vuole nascondermi a lei.

Vorrei tanto che Natalie fosse qui, ma è sparita insieme a Penelope e Rocio. Adesso solo Ben è nostro spettatore, ma dubito che riesca a fare qualcosa.

«Che vuoi?» grugnisce Ander, indietreggiando. È consapevole del potere che questa ragazza esercita su di lui e non vuole abboccare di nuovo all'amo.

«Parlare, niente di più» risponde Veronica con tono mellifluo, avanzando ancora.

Ander mi stringe, le sue unghie affondano nella carne al punto che temo possa strapparmi il vestito sulla schiena, ma glielo lascio fare senza protestare se questo gli è d'aiuto per resistere a lei.

Io so quanto possono essere pericolose le rose, Ander, aggrappati a me, lacera il vestito e anche la pelle se necessario, ma non lasciarti più abbindolare.

«Non ho niente da dirti, Ronnie» sputa velenoso, e quasi temo che gli siano spuntati gli aculei e sia diventato letale per colpa sua. Ma poi la sua mano mi carezza i capelli, ancora impregnati di salsedine, e lui sembra bearsi di quel profumo mentre finalmente mi lascia andare e li annusa ancora, come se quell'odore possa infondergli coraggio.

«E, soprattutto, non voglio ascoltarti» conclude mentre avanza di un passo e mi sovrasta, lasciandomi alle sue spalle e coprendomi col suo corpo.

No, non vuole nascondermi, vuole preservarmi da lei, vuole impedirle di contaminarmi come ha fatto con lui. Se solo sapesse che io ho già vinto la mia battaglia contro le rose... potrei aiutarlo a liberarsi di lei senza che i suoi aculei lascino cicatrici perenni. Potrei prendermele io, quelle cicatrici, tanto ne ho già parecchie, non mi cambierebbe granché avere anche le sue.

«Non finisce qui, stanne certa» replica irata, poi si allontana nella stessa direzione da cui è venuta. Era un avvertimento per me, lo so; con uno sguardo mi ha comunicato che userà tutte le sue armi -di rosa, di lupo, di strega- per riuscire a catturare di nuovo Ander.

Non sa che io ho già sconfitto una rosa e non avrò paura, né dei lupi né delle streghe. Io aiuterò Ander a liberarsi di lei, costi quel che costi.

È agguerrita la nostra Hilda, si vede... ma si dev'essere così per affrontare Ronnie.

Il prossimo capitolo, siccome è direttamente collegato ai precedenti, uscirà martedì, e vi garantisco che per noi ci sarà da divertirsi. Hilda non sarà affatto d'accordo, ma che possiamo farci se è così sciocca! 🙊

Luna Freya Nives

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