🐥1. Abbraccio🐅

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Era lì fermo ormai da dieci minuti che guardava l'orologio, dieci minuti dove l'ansia di scendere da quella macchina era tanta...

Ansia per cosa poi? Rivedere dopo molto tempo i suoi amici? Gli stessi amici con il quale aveva vissuto per dieci anni insieme, con il quale aveva creato alcuni dei ricordi più belli della sua vita...

Oppure era per altro? Si, sicuramente era per altro, perché tra tutti gli amici che avrebbe rivisto c'era lui...

L'unico che riusciva a turbare la sua sanità mentale, che riusciva a farlo imbarazzare, che riusciva con uno sguardo a capire cosa avesse e se stava mentendo... L'unico che aveva capito ormai da molto tempo di volere bene più di un amico... L'unico con il quale aveva stretto un legame forte che non voleva perdere per niente al mondo.

Ma era stato l'unico che con le sue azioni stava rischiando di ferire profondamente e questo non se lo sarebbe mai perdonato.

Sospirò poggiando il capo al sedile chiudendo gli occhi mentre sentiva la persona che aveva al suo fianco sbuffare di continuo, segno che qualcosa non andava o per meglio la compagnia non era di suo gradimento... Ma poco gli importava visto che la pensava allo stesso modo, però non riusciva proprio a sopportare il fatto che lui gli facesse pesare tutto, visto che erano stati in due a sbagliare, ma per il grandissimo Jungkook, il ragazzo che tutti reputano l'asso del k-pop, non era ammesso che lui sbagliasse...

Era più facile per lui dare la colpa a gli altri invece che prendersi le sue responsabilità, avrebbe dovuto immaginarlo quando quella notte si era presentato in camera sua, avrebbe dovuto tenere alta la guardia ma invece era caduto nel suo inganno, offuscato forse dal bere o dalla nostalgia, finiti a fare ciò che non dovevano...

«La smetti di sbuffare?»

Ed eccolo lì quello sguardo pieno di rabbia che gli donava ancora, uno sguardo che ormai non gli faceva né caldo né freddo.

«Forse ti ho detto che puoi rivolgermi la parola?»

Avrebbe voluto rispondergli di smetterla, che ormai era successo e di andare avanti... Ma ancora una volta Jimin preferì stare in silenzio portando lo sguardo fuori.

Era sempre così, lui lo guardava con odio e rabbia e Jimin finiva per stare in silenzio, come se lui non si sentisse in colpa per quello che aveva fatto, per essere andato a letto con il ragazzo del suo miglior amico...

«Vedi di stare lontano da lui oggi... Non ti voglio attorno...»

«Tranquillo, una volta salutato Jin torno in caserma...»

«Bene.»

Quel bene andava solo per Jungkook perché per Jimin non era così, lui voleva rimanere con i suoi amici, voleva ridere e scherzare con loro rivangando i vecchi momenti... Voleva stare insieme al suo soulmate... Era questa la verità alla fine, voleva stare con Taehyung perché gli era mancato più della sua vita, complice la forte amicizia che provava per lui.

«Sta uscendo...»

La voce dell'autista distolse dai suoi pensieri Jimin che non aspettò oltre e scese guardandosi attorno, come sempre era pieno di telecamere e lui doveva in quel momento alzare la maschera che ormai portava da tempo, fece un profondo respiro indossando la mascherina camminando verso i cancelli dove ad attendere il loro Hyung c'erano già i ragazzi, sorrise e si avvicinò vedendo il suo Hoby-Hyung andare contro Jin abbracciandolo per primo e subito dopo Namjoon che per quella occasione aveva portato il suo sax e lo stava suonando, volendo dimostrare al suo Hyung i miglioramenti... Ma si fermò un attimo quando lo vide, o per meglio vide la sua schiena che era diventata il doppio, che abbracciava lo Hyung come lui sa fare per poi girarsi e salutare tutti gli altri... Aveva notato quel tocco quando gli aveva preso il polso a Jungkook come per attirare la sua attenzione ricevendo da lui solo una misera pacca dietro la schiena, e aveva visto nello sguardo del suo soulmate confusione, quindi fece qualcosa che non doveva...

Si avvicinò a lui e non appena si girò lo abbracciò, poggiò il capo sulla sua spalla chiudendo gli occhi sentendo la stretta ferrea di Taehyung, questa cosa in quel momento gli fece bene, perché come ogni volta che si abbracciavano ogni macchia di dolore, tristezza o altro spariva tra quelle braccia forti.

«Jimin...»

«Tae...»

Le loro parole erano poco più dei sussurri che solo loro sentivano e nessun altro, entrambi finalmente erano felici di vedersi e di sentire il calore l'uno dell'altro.

«Mi sei mancato.»

«Anche tu»

Si staccarono e si guardarono per un attimo negli occhi venendo nel mentre richiamati dal manager per avvisarli di andare, senza aspettare oltre presero e raggiunsero le macchine sapendo già che una volta lì dentro si sarebbe dovuto subire le lamentele di qualcuno.

Però tutto ciò non gli interessava, aveva fatto ciò che più gli faceva piacere, e come aveva immaginato eccolo lì quello sguardo pieno di rabbia che gli rivolse Jungkook non appena mise piede in macchina.

«Ti avevo detto di non fare niente... Cosa cazzo significano queste parole per te, Jimin?»

«Primo sono Hyung per te... Secondo ho solo abbracciato il mio miglior amico, non ho fatto niente di male...»

«Un miglior amico che hai tradito... Te lo ricordi?»

Jimin era stanco di quella situazione, stanco delle sue parole come se la colpa fosse solo e soltanto sua, stanco di essere accusato ogni santa volta da una persona che alla fine aveva la colpa al cinquanta come lui, si girò guardandolo fisso negli occhi e dopo tanto tempo Jungkook rivide negli occhi del ragazzo rabbia pura.

«Primo: lo abbiamo tradito entrambi... Secondo mi hai stancato con il darmi la colpa di ogni minima cosa... Terzo invece di prendertela con me inizia a prenderti anche le tue responsabilità se sei un uomo... A tradirlo non sono stato l'unico, tu sei entrato in camera mia quella sera, e sempre tu hai deciso che andava bene... Ricordi Jungkook le tue parole? "Tranquillo Jimin-Hyung... Sarà solo una cosa nostra senza ripercussioni..." Peccato che io ho avuto queste ripercussioni perché tu me le fai pesare ogni volta.»

La rabbia che aveva dentro Jimin era tanta e dopo molto era riuscito a farla uscire fuori, non era facile farlo arrivare al limite ma in quel periodo aveva accumulato tanto, aveva ricevuto fin troppo odio da parte del suo compagno di band e da coloro che stavano dietro a una ship, aveva ricevuto senza mai lamentarsi o dire niente nascondendosi anche agli occhi del mondo, visto che a ogni movimento sembrava che lui sbagliasse...

Ma ora era arrivato al punto di rottura, non voleva più subire quelle angherie da parte di tutti, scese dalla macchina non appena si fermò nei parcheggi sotterranei dell'azienda lasciando un Jungkook sconvolto dalle parole di colui che era suo compagno di band.

Camminò verso l'ingresso ignorando persino il richiamo dei suoi Hyung, entrò nell'ascensore e stavano per chiudersi le porte se non fosse stato che una mano le bloccò e la figura di uno dei suoi Hyung entrò facendole chiudere.

«Allora dimmi... Te le devo tirare con la pinza le parole oppure parli?»

«Yoongi-Hyung... Ne possiamo parlare dopo? Ora non ho voglia...»

Yoongi bloccò l'ascensore facendo imprecare Jimin, tanto vi erano due ascensori e gli altri sarebbero saliti sul secondo.

«No, ora parli... Che succede?»

Cosa succedeva nemmeno lui lo capiva bene, cioè sapeva che aveva fatto una cazzata enorme quella sera ma ammetterlo a voce sembrava ancora peggio, forse perché alla fine lo era.

Alzò lo sguardo verso il suo Hyung che nel mentre si stava togliendo la mascherina, sapeva che sarebbe stato il primo a presentarsi perché ormai aveva imparato a conoscerlo, tra tutti oltre il suo soulmate era quello che poteva considerare più intimo, e non era perché qualche volta andavano a letto insieme, ma proprio perché lui sembrava la sua versione più forte ovvero quella che non si nascondeva come invece faceva Jimin.

«Diciamo che ho fatto una cazzata... Una cazzata veramente grossa...»

«Fammi indovinare questa cazzata porta il nome di Jungkook?»

Sospirò poggiandosi alla parete tenendo il viso basso.

«Si... Ecco...»

«Su Jimin, non temporeggiare... Ho pazienza ma non così tanta... Ci sei stato a letto vero?»

Si morse il labbro inferiore muovendo semplicemente il capo su e giù, sentì un sospiro uscire dalle labbra del suo Hyung e questo lo portò a sentirsi ancora di più una merda.

«Come è successo?»

Il tono freddo e senza emozioni di Yoongi gli fece alzare di poco il viso, giusto il tempo di osservare come nel suo sguardo non vi era nessuna emozione, nemmeno una briciola che gli diceva tranquillo non ti giudicherò...

«La sera che T-Tae è partito... Jungkook è venuto da me, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti a giocare... Fino a quando non me lo sono ritrovato addosso...»

«E avete scopato...»

Abbassò il viso essendo stato colpito in pieno dall'amico.

«E ora cosa pensi di fare?»

«Non lo so Hyung... Tutto quello che so e che non posso stare vicino a Tae... Gli ho fatto un torto grande e non merita avere un amico come me vicino... Quindi dopo i saluti allo Hyung, tornerò in caserma e quando finirò il servizio... Lascerò.»

Dire quelle parole facevano più male del previsto, il gruppo era la sua seconda famiglia, con loro aveva vissuto tanti anni insieme, avevano ricevuto molti successi e sembrava che ne stavano ricevendo anche ora... Ma sapeva che prima o poi sarebbe finito, solo non credeva così presto...

Aveva giurato di invecchiare con i ragazzi, di vedere i loro figli e di essere amici per sempre, ma purtroppo quando il destino vuole è crudele, mettendoti sulla strada una difficoltà che non puoi superare.

«Jimin non puoi...»

«Ormai ho deciso Hyung, non posso continuare a stare vicino a lui e considerarmi il suo miglior amico dopo ciò che ho fatto... Non posso guardarlo negli occhi di continuo... Lui merita un amico migliore di me...»>

«Se per questo anche un fidanzato migliore...»
Le parole di Yoongi furono un leggero sussurrò che Jimin capì perfettamente, però dallo sguardo del suo Hyung non era sicuro che quelle parole era riferito solo alla sua situazione, fatto sta che non ci voleva pensare perché più lo faceva e più gli sembrava tutto un incubo.

«Ora andiamo oppure gli Hyung si preoccupano...»

Si spostò dalla parete per avvicinarsi al tastierino dell'ascensore pigiò il pulsante per farlo ripartire sospirando.

Erano quasi al piano e Jimin fece un profondo respiro, Yoongi lo vide avvicinandosi a lui prendendo la sua mano.

«Ci sono io amico.»

E su questo era vero, il ragazzo al suo fianco c'era sempre stato quando ne aveva bisogno, c'era quando tempo prima aveva scoperto la sua sessualità aiutandolo ad affrontarla, c'era quando tutti erano contro di lui difendendolo a spada tratta... E c'era in quelle notti fredde quando aveva bisogno di calore...

Si perché tra loro c'era questo patto, fatto tempo prima di aiutarsi in ogni momento anche se serviva solo spassarsela un pò.

«Grazie Hyung...»

Sorrise portando lo sguardo alle porte dell'ascensore, si sorprese quando si aprirono e un Taehyung arrabbiato era lì ad aspettarlo, lo vide che lo squadrò da capo a piedi per poi incrociare le braccia al petto continuando a guardarlo con rabbia.

«È vero?»

Ecco quella domanda fece crollare il mondo a Jimin, perché vide dietro il suo soulmate Jungkook che lo guardava con un piccolo ghigno.

«Lasciami spiegare...»


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Ed ecco a voi il primo capitolo di questa storia.

Come già vi ho scritto nell'avviso questa storia è tutta una finzione... 

Tutto quello che succede tra i ragazzi non è reale, come voi non so minimamente cosa succede nella loro vita privata se non solo quello che ci mostrano nei video e nelle foto...

Perciò vi chiedo di essere dolci e gentili... Almeno fino a quando serve 🤣

Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e sensazioni di cosa succederà....

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