🐥2.Tetto🐅

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In quel preciso momento sentiva come se la terra fosse sparita da sotto i suoi piedi, già stava pensando al peggio e stava per sprofondare nell'abisso dei sensi colpa, immaginava visto il ghigno che Jungkook aveva sul volto gli avesse detto qualcosa dandogli tutta la colpa, questo lo portò ad abbassare il viso cercando di trattenere le lacrime che stavano tentando di uscire.

«Allora Jimin è vero?»

«T-tae lasciami spiegare...»

«Cosa vuoi spiegarmi? Jungkook mi ha detto tutto...»

«Io...»

Si bloccò dal parlare quando alzò il viso e il suo sguardo si puntò in quello del suo amico.

«Oggi Jin-Hyung è tornato e tu che fai? Te ne vai via subito?»

Chiuse e aprì gli occhi un paio di volte elaborando le parole di Taehyung un attimo confuso da tutto ciò per poi iniziare a rilassarsi, stava iniziando a capire di cosa parlava il suo amico e per fortuna non aveva detto altro oppure sarebbe stato un macello...

Se l'avrebbe fatto già immaginava cosa sarebbe successo con il suo miglior amico e persino con il suo compagno di band.

«Scusa Tae... Ma purtroppo mi hanno dato il permesso solo per un paio di ore...»

«Vedi amore? Dai lascialo stare e andiamo di la...»

Jungkook si avvicinò prendendo la mano del suo ragazzo per tirarlo via, ma non si aspettò di ricevere uno schiaffo dallo stesso e vederlo abbracciare Jimin, gesto che confuse anche lo stesso ragazzo che rimase fermo come un ciocco di legno non riuscendo nemmeno a ricambiare a causa dello sguardo freddo e pieno di rabbia del suo ragazzo.

«Tu vai... Visto che può stare poco voglio passare più tempo con lui...»

«Cosa? Ma sono io il tuo ragazzo...»

«Un ragazzo con il quale starò tutta la sera... Quindi vai...»

Non aspettò nemmeno che il suo ragazzo rispondesse a quelle parole che prese la mano di Jimin e lo trascinò dalla parte opposta di dove si trovavano i loro amici, non gli importava se si arrabbiavano gli Hyung, lui voleva stare un pò con il suo miglior amico.

«Tae... Aspetta...»

«Tranquillo Chim... Staremo un pò insieme e poi torniamo di la...»

Avrebbe voluto fermarlo dicendogli che non ce la faceva a stare in sua compagnia, che non meritava di averlo vicino per quello che aveva fatto... Ma quando lo vide girarsi e donargli quel sorriso squadrato che solo a lui riservava, non aveva retto e lo seguì in silenzio stringendo la sua mano.

Jungkook era rimasto lì fermo a osservarli andare via, la rabbia che aveva dentro era tanta e tutto ciò lo portò ad alzare la mano e dare un cazzotto al muro.

«Vuoi farti male moccioso?»

Solo in quel momento, dopo aver sentito la sua voce, si rese conto che a fargli compagnia era rimasto Yoongi che usciva dall'ascensore.

«Hyung... Non ti avevo visto...»

«Lo so, allora? Non hai risposto... Vuoi farti male?»

«Se servirebbe ad allontanare quei due si...»

Nel sentire quelle parole Yoongi scosse il capo deluso, sapeva che carattere aveva il ragazzo davanti a lui e questo lo portava a sbagliare ma per lui non valeva, si avvicinò dandogli una pacca sulla spalla guardandolo.

«Vedi di non fare cavolate... Ti ricordo che quei due sono migliori amici...»

«Tsk... Dopo ciò che ha fatto non credo che si possano considerare così...»

«Di che parli?»

Jungkook guardò l'amico e scosse il capo andando via, pensava che mentre i due compagni di band erano rimasti in ascensore avevano parlato e invece non era stato così.

«Moccioso...»

Sussurrò Yoongi seguendolo poco distante e scuotendo il capo.

Taehyung nel mentre aveva continuato a tirare Jimin lungo i corridoi dell'azienda, non aveva detto niente e lui non aveva neanche chiesto dove stessero andato, anche perché lì in azienda conosceva ogni posto, per questo sapeva che la loro camminata si sarebbe fermata sul tetto.

Lì entrambi avevano scoperto che nessuno andava e questo lì portò a creare un piccolo posticino dove si potevano rilassare senza problemi, non era chissà cosa, solo un semplice divanetto a due posti nero sotto una tettoia che, per fortuna, li proteggeva dalla pioggia.

Quel posto era una cosa solo loro e di nessun altro... Per questo lo tenevano ben segreto anche ai loro amici.

«Cosa facciamo qui Tae?»

«Dobbiamo parlare...»

Il tono serio che il moro usò lo mise subito in guardia, erano rare le volte che usava quel tono ma quando lo faceva voleva dire solo guai.

Si morse il labbro e camminò verso il divano cercando di non farsi vedere che era teso, si mise seduto e osservò la schiena, enorme, del suo amico.

«D-di cosa dobbiamo parlare?»

Sperava che Taehyung non notasse quel piccolo momento di balbettio dovuto al nervoso, però non poteva farci niente... Lui era l'unico che riusciva ad agitarlo al tal punto di crollare.

«Di te... Cosa ti sta succedendo?»

«Di cosa parli?»

Il moro sospirò e si girò verso l'amico guardandolo con un sopracciglio alzato negli occhi, incrociò le braccia al petto assumendo la sua solita posizione che voleva dire o parli o te lo tiro fuori con la forza.

«Tae realmente non so di cosa stai parlando...»

«A no? Sono giorni che ti scrivo, giorni in cui ti provo a chiamare nei tuoi orari liberi, detti da Jin... Giorni che tu vedi i miei messaggi ma non mi rispondi... Che diavolo succede?»

Cosa succedeva? Avrebbe voluto dirgli la verità, che lui era un traditore e non meritava la sua amicizia, che voleva sparire dal mondo perché aveva fatto un torto all'unica persona che non voleva ferire... Voleva ma alla fine non poteva.

Sospirò abbassando il viso iniziando a giocare con le dita e questo portò il moro a sedersi al suo fianco prendendo con la mano la sua stringendola.

«Sai che puoi parlare con me Jimin, cosa succede? Qualcuno in caserma ti tratta male?»

«Cosa? No, no... In caserma va tutto bene...»

Portò subito lo sguardo su di lui cercando di tranquillizzarlo anche se dentro di lui non era affatto tranquillo.

«Allora cosa succede? Sei il mio soulmate Jimin, il mio miglior amico... Colui per il quale darei la vita...»

Ogni parola che usciva dalle sue labbra per Jimin erano come una pugnalata in pieno petto e dritte al suo cuore, una dopo l'altra che andavano sempre più in profondità... I sensi di colpa che di solito riusciva a tenerli a bada ora si stavano muovendo e stava rischiando di esserne sopraffatto.

Strinse la mano del suo amico per poi lasciarla e alzarsi, si allontanò di qualche passo sperando che la distanza lo avrebbe calmato.

«Lo so Tae... Lo sai come è... Il nuovo percorso, abituarsi a tutto, cercare di ambientarsi nel gruppo... Solo questo... Devo cavarmela da solo...»

«Ma c'è anche Jungkook...»

«Lo sai come sono fatto, voglio fare da solo e non pesare su gli altri... Jungkook anche ha il suo percorso e deve cavarsela da solo... Solo per questo sono così inesistente in questo periodo...»

Taehyung si alzò e si mise dietro il suo amico abbracciandolo, poggiò il mento sulla sua spalla guardando il panorama che si vedeva da lassù...

«T-Tae che fai?»

«Ti abbraccio come sempre... Ti dà fastidio?»

«N-No... Solo che non voglio che qualcuno ci veda e pensa chissà cosa...»

«Chi vuoi che venga qui sopra? Lo sai meglio di me visto che l'hai scoperto tu... Dimmi che stai realmente bene Jimin, in questi giorni sono molto preoccupato per te...»

Il ragazzo lasciò andare un lungo sospiro poggiandosi all'amico, si godette, senza pensare troppo, il calore di quelle braccia che l'avevano sempre fatto sentire al sicuro, guardò davanti a sé volendo trovare la forza di allontanarsi ma era così difficile.

«Non devi farlo Tae, io sto bene mi serve solo del tempo per abituarmi... Cambiamo discorso, come stai tu?»

«Va bene Jimin, farò come vuoi tu... Almeno per ora... Io tutto bene, gli allenamenti sono facili e i compagni sono tutti simpatici... L'unica pecca è svegliarsi la mattina presto ma siamo abituati no?»

Ridacchiò sentendo anche il ragazzo tra le sue braccia farlo, stava per dire altro ma venne bloccato dalla suoneria del suo telefono e quando lo prese sbuffò nel vedere chi era.

«Si Jungkook?...»

Nel sentire quel nome Jimin si congelò sul posto, il timore che gli avrebbe detto qualcosa per metterli contro era tanta... Chiuse gli occhi e si morse il labbro ascoltando in silenzio.

«Si sono con lui... No, non veniamo... Si, dopo stiamo insieme... La vuoi smettere? Oggi sei pesante... Dopo parliamo ora riattacco...»

Attaccò la chiamata e sbuffò scocciato, tornò dopo pochi secondi a dare l'attenzione all'amico avendo notato come si fosse innervosito dopo aver sentito il nome del suo ragazzo, tutto questo voleva dire che tra loro due non girava buon sangue in questo periodo e questo non lo voleva.

Amava Jungkook arrivando anche a litigare con la sua azienda per stare insieme... Ma allo stesso livello, forse un pò di più, vi era anche il suo miglior amico che amava come un fratello e non permetteva a nessuno di ferirlo, questo anche se era il suo ragazzo a farlo.

«Hai litigato con Jk vero? Non mentirmi, ti conosco molto bene e si nota quando siete in cattive acque... Diventi nervoso e fai di tutto per non dirmi niente... Tutto ciò per non farci litigare.»

«Non è così Tae... Non ho litigato con Jk e non sto mentendo...»

Taehyung sospirò arreso alle sue parole, conosceva troppo bene il suo amico e sapeva che quando si metteva sulla difensiva era difficile farlo parlare dovendo solo aspettare... Avrebbe fatto qualche indagine in privato con il suo ragazzo per cercare di capire cosa era successo tra loro.

«Va bene... Adesso però... Il mio miglior amico mi permette di avere un altro abbraccio? Mi sono mancati tanto...»

«Mmhh... Non so ci devo pensare...»

Ridacchiò nel sentire l'amico sbuffare, si girò e portò le braccia attorno alla vita del suo amico poggiando la testa alla sua spalla sentendo come veniva subito ricambiato dall'opposto.

«I tuoi abbracci sono sempre stati la mia salvezza...»

«Non esagerare Tae... Non sono così speciali...»

«Sei tu che sei un idiota...»

«Vedi che mi stacco subito se non la finisci di darmi contro, hai capito?»

«Ok, ok... Chiudo la bocca e non dico più niente...»

Jimin rise divertito, si spostò indietro con la testa osservando il viso del suo amico che gli stava riservando uno dei suoi bellissimi sorrisi squadrati... Sorrisi che adorava molto e che gli scaldavano sempre il cuore ogni volta...

Ecco, se lui riusciva a scaldare con gli abbracci il suo soulmate era in grado di farlo con i sorrisi.

«Adesso basta parlare... Sediamoci e godiamoci questo posto... Non lo vedremo per molto dopo oggi.»

«Va bene Tae... Ma posso stare solo per poco, devo tornare in caserma dopo...»

Anche se non era tanto d'accordo su quella cosa il moro fece cenno così e abbracciò di nuovo il suo amico stringendolo a lui, per molti giorni non li avrebbe più ricevuti e ne voleva fare scorta visto che erano la sua ancora di salvezza nei momenti bui.

Passarono così il loro tempo abbracciati e in silenzio, anche perché tra loro non servivano le parole quando potevano parlare con solo lo sguardo.

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