12. ʟᴀ ᴄᴏʟᴀᴢɪᴏɴᴇ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 21𝘴𝘵 𝘑𝘶𝘭𝘺 1992
- 𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 23𝘳𝘥 𝘈𝘶𝘨𝘶𝘴𝘵 1992

Trovarono tutti già svegli, come aveva detto Tina.
L'ordinaria vivacità di Alison aveva lasciato il posto alla stanchezza tipica di chi si è appena svegliato e non formulerà un solo pensiero corretto nella mezz'ora successiva.
Indossava il suo pigiama preferito, quello con gli unicorni, e si sfregava gli occhi battendo le palpebre.

Queenie e Jacob erano uno di fianco all'altra e si tenevano per mano, come al solito. Sfoggiavano sorrisi talmente raggianti che Newt sospettò fossero forzati. In verità dovevano essere tranquilli e sereni quanto lui (cioé per niente).

Jennifer se ne stava in disparte, con l'espressione tipica di "quello/a nuovo/a", come una studentessa che ha cambiato classe.

Credence la imitava, silenzioso.
Anche se loro non si guardavano nemmeno, Theseus sembrava contrariato quando vide arrivare Newt e Tina insieme, ma cercò di nasconderlo.

-Se sei pronto, fratellino, direi di andare a fare colazione nella Sala Grande.-
Newt annuì, prendendo per mano Alison.

Tutti iniziarono a scendere le scale, seguendo i due fratelli.
Aprirono la porta e la Sala Grande apparve davanti ai loro occhi. Non era nel massimo del suo splendore: i quattro tavoli delle case erano ammassati lungo le pareti, mentre quello dei professori era stato portato al centro. Evidentemente non avevano ritenuto necessario impiegare tanto spazio per solo dieci persone, ma questo evidenziava il fatto che la scuola fosse vuota e silenziosa in modo sgradevole.

Seduto al tavolo li aspettava Silente.
-Oh, avete un ottimo tempismo! Sono arrivato giusto adesso. Allora, sedetevi.-
Il gruppo prese posto e la maggior parte delle persone iniziò a guardarsi intorno con perplessità.
-Di solito gli elfi domestici ci inviano cibi di vario tipo, ma visto che siamo in pochi useremo il metodo delle feste...Signori Scamander, forse è il caso di mostrare ai vostri amici come ordinare la colazione.- li sollecitò Silente, gentile.

Newt sorrise e, guardando il suo piatto, disse chiaramente - Porridge-. Immediatamente la scodella si riempì, grazie alla magia degli Elfi Domestici nelle cucine.
Passato l'attimo di stupore, si sentì un miscuglio di voci che chiedevano -Pancakes alle fragole-, -Cappuccino e croissant-, -Caffè, pane e formaggio-, - Pancakes allo sciroppo d'acero-, -Porridge-, - Strüdel-, - Cioccolata calda e biscotti. Wow, papà funziona! Ho appena fatto una magia?-.

Jacob iniziò a complimentarsi per il dolce che aveva ricevuto, sostenendo che era addirittura all'altezza di quello di Queenie. Theseus non potè fare a meno di osservare: - Siamo messi male: un ricercato, due Babbani, una bambina e tre maghi. Siamo bloccati in un tempo e uno spazio diversi da quelli in cui dovremmo essere e non sappiamo bene come tornare indietro...ma tu sei felice per il tuo strüdel. Mi pare logico-.
Tutti risero. Effettivamente nelle situazioni più straordinarie e tragiche sono le cose più ordinarie e semplici a farci sentire felici.
Terminata la colazione, il viso di Silente si fece serio. -Il Portale che vi ha portati qui si è richiuso. Se ne aprirà un altro ma, come ben sapete, non è possibile prevedere quando. Ora -e qui congiunse le dita delle mani, come suo solito- nel caso voi dobbiate rimanere anche durante l'anno scolastico, credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che sarebbe complicato nascondervi a quasi trecento persone. Inoltre penso che stare rinchiusi in una stanza, per quanto ingrandita dalla magia, non sia una prospettiva piacevole per voi. Abbiamo già trovato una collocazione per la signorina Jennifer e il signor Kowalsky, che ora chiameremo professori. Quanto agli altri...credo che dovrete mescolarvi agli studenti.-

-Mi scusi- lo interruppe Tina -per quanto sia gentile da parte sua paragonarci ad alunni diciassettenni, temo che altri si accorgerebbero della differenza d'età.-
Silente sorrise. -Naturalmente non avrete lo stesso aspetto. Useremo le pozioni delle scorte del castello.-
-Parla della Pozione Polisucco?- domandò Credence, interessato.
-E tu come fai a conoscere le Pozioni?- domandò Theseus stupito.
Il viso pallido di Credence sembrò arrossire. -Qualcosa dovevo fare in questi mesi, no?-
-In ogni caso- iniziò Silente, togliendolo dall'imbarazzo -Al momento dispongo di una cosa migliore. E facilitata da una pozione, in effetti, ma è una formula.Richiede una particolare concentrazione, ma utilizzarla è più facile di crearla. L'ha inventata l'anno scorso l'attuale insegnante di Pozioni. Ha il potere di cambiare il vostro aspetto per addirittura un mese di fila. Dovrebbe riportarvi ai quindici anni circa. Vi presenteremo dicendo che avete frequentato un'altra scuola e vi smisteremo dopo gli alunni del primo anno. Del resto non potete stare ad Hogwarts senza appartenere a una Casa.-

-Come sono fatte le case?- chiese Credence.
-Sono quattro: Tassorosso, Grifondoro, Corvonero e Serpeverde. Ognuna prende il nome da uno dei fondatori della scuola, ciascuno dei quali scelse di dare valore a una qualità in particolare. Per esempio, i Tassorosso sono allegri, laboriosi e onesti, i Grifondoro sono coraggiosi e intrepidi, i Corvonero sono saggi, creativi e abili e i Serpeverde sono ambiziosi, astuti e spesso dei leader perfetti. A smistare gli studenti è il Cappello Parlante, stregato da Godric Grifondoro per conservare gli stessi criteri dei fondatori. Ogni anno questa specie di reliquia canta una filastrocca per fare le sue raccomandazioni agli studenti e poi sceglie in che Casa metterli.- spiegò Tina.
-Grazie per la lezione di Storia, Tina. Non avrei saputo spiegarlo meglio.- sorrise Theseus.
Tina arrossì e fece spallucce -Ero curiosa...-.

-Bene. Io penso, signorina, che voi dobbiate darvi da fare ora. Nella biblioteca ci sono tutti i libri necessari, per cui vi consiglio di iniziare a ripassare. Voi due, invece, -disse rivolgendosi a Jennifer e Jacob- dovreste imparare qual è il punto di vista dei maghi e preparare le vostre lezioni.- considerò Silente.
-Vi posso aiutare io.- si offrì Queenie. - Avete bisogno di sapere a cosa paragonare gli oggetti per farvi capire dagli studenti. E quasi sicuramente saranno tutti maghi.-
-Bene, lei ha capito cosa intendevo. Nessun problema, spero?- domandò Silente.
Jacob scosse la testa con convinzione, per rassicurare i suoi amici, ma Jennifer sembrò lanciargli un'occhiata obliqua. Ma durò un attimo: era quel genere di cosa che un momento dopo non sapevi già più se era successo davvero o l'avevi solo immaginato.
-Io posso guardarvi fare le magie?- azzardò Alison speranzosa, facendo gli occhioni tristi.
-Certo che sì, può essere divertente.- le rispose Tina con dolcezza.
Alison smise subito l'espressione da cucciolo ferito e sorrise, eccitata.
-A proposito, Credence-. interruppe Silente -Tu hai un potere molto forte, ma purtroppo non hai avuto modo di imparare a controllarlo bene. Mi piacerebbe insegnarti personalmente. Ti va?-.
Credence sembrava sbalordito. - Ma certo...Sarebbe fantastico imparare finalmente qualcosa!-.

Newt si inserì nella conversazione tra di loro dicendo che sarebbe stato presente ad ogni lezione per vedere i progressi di Credence.
Silente sorrise soddisfatto, come se gli fosse appena riuscito uno dei suoi esperimenti. -Siamo tutti d'accordo, allora.-

Dal giorno seguente cominciò la routine.
Ogni mattina si svegliavano tutti intorno alle otto. Gli "studenti" si riunivano per esercitarsi negli incantesimi, con grande gioia di Al. Si divertiva un mondo a vedere i cuscini che volavano per la stanza, o gli oggetti rotti che si aggiustavano, apparentemente da soli.
Una mattina Newt ebbe il sospetto che Tina l'avesse anche lasciata provare a fare un incantesimo con la sua bacchetta. Ma non ne fu sicuro, perché la bambina sedeva proprio di fianco a lei, così si convinse che non era possibile: Tina l'avrebbe considerata una cosa troppo pericolosa.
Queenie invece trascorreva la mattina a parlare con Jacob e Jennifer per aiutarli a preparare i loro discorsi.

Jacob in particolare rimase estasiato per uninvenzione che cercò di spiegare ai suoi amici: -In pratica c'è questa specie di schermo cinematografico in miniatura, che si collega a una cosa chiamata internet in cui ti basta scrivere qualche parola e ti fa una ricerca completa! In pratica non c'è bisogno di andare in biblioteca e consultare tanti libri, stanno tutti in questa specie di scatola- disse una volta eccitato, ma non tutti sembrarono condividere il suo entusiasmo. I maghi sono così.

E poi c'era Credence, che passava il tempo nell'ufficio di Silente. Nessuno gli chiedeva di raccontare quel che faceva, ma tutti si accontentavano di vederlo allegro. Erano così abituati a pensare a lui come a un ragazzo triste, abbandonato e pieno di dolore che la visione che avevano di lui, adesso, era più di quanto si fossero aspettati. Aveva iniziato a parlare più spesso e ogni tanto faceva giocare Alison. Naturalmente l'unico che non si faceva queste domande era Newt che era molto orgoglioso di Credence e dei suoi progressi perché lui stesso era stupito dalla forza di volontà del ragazzo.

Il pomeriggio era consacrato per tutti alla teoria. Era una parte noiosa, ma decisamente necessaria. Dopo aver svolto i loro "doveri da bravi studenti", come li definiva Silente, ognuno aveva il tempo di dedicarsi a se stesso e a quello che più gli piaceva. Queenie e Jacob stavano sempre insieme in questi momenti, mentre Newt andava a controllare le creature.

Chiedeva ad Alison se voleva venire con lui, ma lei era sempre insieme a Tina e Theseus, o meglio, era insieme a Tina e Theseus le seguiva. Però Newt non badava alle attenzioni che suo fratello mostrava nei confronti di Tina, ma più che altro al rapporto che Alison stava instaurando con lei.

Andavano in posti diversi ogni volta: in biblioteca a fare nuove scoperte, in camera per giocare e fantasticare su come sarebbe andato a finire quel "pericoloso" viaggio, all'aria aperta per assaporare gli odori del mondo che le circondava...

Alison, dal canto suo, era felice di aver conosciuto Tina, perchè finalmente aveva trovato una persona amica del suo stesso sesso; Newt era certamente un padre stupendo, ma era pur sempre un maschio e alcune volte la bambina si sentiva un po' imbarazzata a fare delle domande, mentre con Tina era bastato un Occamy di cioccolato!

I finti studenti speravano di avvertire la presenza del Portale Gemello, ma invano.
Così passò un mese, tra progetti, incantesimi, scherzi e amicizia. Poteva essere vista come una perdita di tempo, ma per loro fu un'occasione per sentirsi tutti più uniti. Erano sulla stessa barca, per cui "affondi tu, affondo io".

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💫SPAZIO AUTRICI💫

E finalmente siamo riuscite a pubblicare scusate se ci mettiamo così tanto tempo ma il problema è che io non sono mai a casa e quindi io e Sofy non ci vediamo spesso e quindi è difficile continuare ma noi ce la mettiamo tutta lo stesso spero di riuscire a pubblicare al più presto possibile il prossimo capitolo e niente alla prossima.
P.S. Volevo ringraziarvi per anche perche siamo arrivati a un 1K di views e volevo dirvelo a cifra tonda ma non c'era un capitolo pronto.
-Kathe

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