11. ʟᴀ ɢᴜꜰᴇʀɪᴀ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 21𝘴𝘵 𝘑𝘶𝘭𝘺 1992

Newt dormì male quella notte. Si sarebbe aspettato un po' di conforto dall'atmosfera di Hogwarts, ma ciò non era possibile. Mancava un mese circa all'inizio dell'anno scolastico e il castello vuoto mancava del consueto calore.
Inoltre, ebbe un incubo su Grindelwald. Rivedeva la lettera lasciata per lui al MACUSA, la proiezione sfocata e il ghigno agghiacciante con cui si era concluso il messaggio.

La mattina si svegliò ancora scosso, ma più riposato.
Voleva passeggiare per il castello, per vedere cosa era cambiato nella sua vecchia scuola.

Decise di andare alla Guferia per guardare il paesaggio e prendere una boccata d'aria.
Così imboccò il corridoio. La torre era abbastanza lontana, ma dopotutto non poteva dire di avere fretta.

Quando arrivò in cima alle scale, si accorse di non essere solo: Tina gli dava le spalle seduta sul davanzale della finestra con le gambe piegate contro il petto e guardava fuori dalla finestra, da cui entrava il debole tepore di fine estate. Portava una camicia da notte, che le arrivava alle un po' più sotto delle ginocchia, bianca.

Newt stava già considerando l'idea di andarsene per non disturbarla, quando lei si girò.
-Oh, ciao.- disse vedendolo. -Anche tu mattiniero?-.
-Già. Ho pensato fare un giro.- Newt si avvicinò e guardò fuori dalla finestra. Si vedeva tutto il parco.
-Sai, è strano guardare il parco di Hogwarts così. E' il solito giardino, ma allo stesso tempo non lo è. Per esempio, quella capanna di legno non c'era e le serre ora sono due.-
-Sì, me lo ricordo.-
Newt la guardò stupito -Sei già stata a Hogwarts?-
-Un anno, per un gemellaggio.- rispose lei, guardando il parco.
-Ti piacciono i gemellaggi, eh?-
-Oh, non è tanto il gemellaggio che conta. E' vedere persone nuove, posti diversi, insomma esplorare...Come Frank.- sorrise Tina.

A sentire il suo nome Newt si intristì un po'. -Sì, esatto. Non pensavo ti ricordassi il suo nome. Qualche volta mi manca ancora, ma so che ora sta meglio.-
-Già. Alcune volte vorrei essere un po' come loro: volare nel cielo, sempre più in alto, scappare da tutti i miei pensieri e preoccupazioni, fino a toccare le stelle.-

Newt fu colpito da questa frase, che suonava come una confessione.
Sapeva perché Tina aveva scelto la Guferia per esperienza personale. Anche lui andava lì per scacciare la malinconia, quando si sentiva un po' giù.

Osservò Tina e provò un senso di impotenza nel vederla così e non poterla consolare, come un peso sullo stomaco. Pensò in fretta come uscire da quella situazione insolita e anche un po' imbarazzante.
-So cosa intendi. Io a volte vorrei essere uno degli animali che allevo perché loro non hanno complicazioni come noi...mangiano, dormono, giocano, amano, muoiono. Non cercano continuamente di darsi uno scopo o di mostrarsi migliori degli altri. Sono felici e basta-
-Grazie di essere qui con me.- disse Tina guardandolo negli occhi.

Newt non riuscì a capire se "qui" volesse dire oltre il Portale o semplicemente nella Guferia, così si limitò ad annuire.
-Sai- continuò lei, con l'espressione di chi non sa se parlare o tacere. -A Ilvermorny avevo un amico che portava a scuola un topo come animale da compagnia. Se lo portava sempre dietro. Quando sono venuta a Hogwarts lui è rimasto in America perché...beh, non era quel che si dice un ragazzo modello. Così mi ha detto di cercare un posto con degli animali che mi ricordasse di lui e del topo e io ho scelto la Guferia. Non so come mai tenesse tanto a quel topo.- aggiunse, cercando di rendere più allegra la conversazione. Nessuno dei due però rise davvero.

-I topi sono molto interessanti come animali domestici. Inaspettatamente puliti, abbastanza docili, vivaci-
-Mmm...Credo che sareste andati d'accordo, voi due, vista la vostra passione degli animali.- Tina sorrise.
-Potresti farmelo conoscere, un giorno.- propose Newt. -Quando tutto questo finirà.-. Lei scosse la testa distrattamente. -Sono parecchi anni che non lo vedo. Chissà dov'è adesso.- Sembrava distratta da qualche strano pensiero e Newt decise di rimanere in silenzio, osservando lo spettacolo del mondo che si svegliava, fuori dal castello.

Poi lei sbattè le palpebre, come se si stesse svegliando da un sogno, e disse: -Andiamo di sotto. Gli altri ormai saranno già alzati.-
Scesero alle stanze di sotto, evitando di guardarsi negli occhi.

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💫SPAZIO AUTRICI💫

Αlωαγs Νεωτιηα 😍
-Kathe

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