19. ʟᴇ ᴘɪᴇᴛʀᴇ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 3𝘳𝘥-4𝘵𝘩 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘣𝘦𝘳 1992

Il pomeriggio passò più veloce del solito per Will e, dopo aver assistito alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure, si recò nella Sala Grande e mangiò fino ad essere sazio.

Fu il primo ad arrivare nella Sala Comune di Tassorosso subito dopo cena. Voleva salutare Alison e darle la buona notizia. Dopo aver controllato che nessuno lo guardasse, scese nella valigia.

Trovò Alison che accarezzava Ginger. Vedendolo, gli andò incontro con il Crup scodinzolante al seguito. Si mostrò entusiasta dell'idea brillante che il padre aveva avuto, anche se le dispiaceva non vederlo. Magari Queenie le avrebbe insegnato a leggere nel pensiero.

Intanto Newt aveva iniziato il suo solito giro tra le sue amate creature. Per prima cosa controllò lo Snaso. La buffa creatura, molto simile ad un ornitorico, gli saltò addosso e con lui anche un altro esemplare. In quegli anni aveva trovato finalmente una compagna.

Poi salutò l'enorme rinoceronte che stava mangiando l'erba: l'Erumpent.

Dopo di che si diresse verso il nido degli Occamy e li contò. I bellissimi quanto pericolosi serpenti blu alati c'erano tutti.

Poi fu il turno dei Mooncalf. Quando correvano assomigliavano molto ad un bassotto, ma quando si ergevano sulle zampe posteriori potevano essere alti quanto un uomo. Possedevano poi due enormi occhi azzurrini che li facevano diventare un buffa quanto adorabile creatura.

Newt lanciò loro delle palline che fluttuavano. I Mooncalf si affrettarono a raggiungerle con la loro strana camminata. Poi si misero a mangiarle una ad una saltellando.

Intanto Newt si era e stava osservando una curiosa scimmia ricoperta da lunghi peli bianchi che oscillavano ad ogni suo movimento. Il Demiguise Dougal, così si chiamava la scimmia, avvertì la sua presenza e si girò verso di lui, rivelando i suoi grandi occhi gialli. Quegli occhi non servivano solo per vedere il presente ma anche per scoprire il futuro a breve termine. Era questa la forza del Demiguise, riusciva sempre a sapere prima di tutti quello che sarebbe successo, ma doveva agire in fretta.

Ebbe qualche difficoltà a nutrire la famiglia di Diricawl, una creatura simile a un dodo in grado scomparire di continuo per ricomparire qualche metro più in là. Una volta riconosciutolo, gli animali lo lasciarono avvicinare.

Passò a tre creature più domestiche: le Puffole Pigmee o Puffskin, animaletti rotondi dal soffice pelo lungo. Una era rosa (Strawberry), una viola (Blackberry) e una blu (Blueberry). Quando lo videro, gli saltarono addosso. Se fossero stati un po' più pesanti lo avrebbero probabilmente buttato a terra, ma la loro leggerezza compensava bene la loro affettuosità.

Quando vide il Velenottero, la creatura che in un certo senso aveva causato quell'assurdo viaggio nel tempo, si ricordò di aver finito le scorte del suo potente veleno obliviatorio. Si avvicinò cautamente al Velenenottero e, con un gesto lento e misurato allungò la mano verso di esso. La creatura, ammansita, si fece toccare. Newt potè farlo restringere nella sua forma più piccola e prenderlo in mano.

Poi, felice della sua ardua impresa, si diresse verso la capanna seguito a ruota da Strawberry, Blackberry e Blueberry che saltellavano agitando le lunghe code sulla cui sommità c'erano dei buffi pom pom.

Prese una piccola fiala e iniziò a spremere il piccolo animale incoraggiandolo con voce calma e ferma.

Appena finì lasciò la creatura e ripose la fialetta etichettata su una mensola.

Sovrappensiero mise le mani in tasca e sentì sotto i polpastrelli la lettera che Theseus gli aveva consegnato più di un mese prima: con tutto quello che era successo se ne era completamente dimenticato.

Newt esitante strappò il sigillo e la aprì. La lettera era scritta con una calligrafia semplice ma elegante. Era molto breve e concisa.

Caro Newton,

è trascorso molto tempo dalla tua ultima visita e devo dire che mi manchi. Checchè ne dica tuo fratello, sto invecchiando e non sono più in grado di occuparmi di Fierobecco. Te lo affido. E nella busta, sai che gli Incantesimi di Espansione sono la mia specialità (a proposito, spero che quello sulla tua valigia funzioni ancora bene). Non ti spaventare, immaginavo che avresti impiegato diverso tempo ad aprire la busta. Gli ho lasciato una scorta di cibo. Però ora sbrigati a tirarlo fuori, detesta il cibo confezionato.

Stammi bene, Newton. Non metterti nei guai

Mamma

Guardare quell'unica parola finale bastava a commuoverlo.

Era vero, da tanto non si vedevano. Se non poteva farle una visita, poteva almeno obbedirle...o forse no. Perché nei guai c'era già, fino al collo.

Però si sentiva anche eccitato: era tanto che non incontrava un ippogrifo, tantomeno Fierobecco.

Andò alla postazione lasciata vuota da Frank con la busta in mano. Nessun animale aveva più colmato quel vuoto, ma Fierobecco era il sostituto perfetto: si poteva dire che fossero cresciuti insieme e probabilmente la creatura avrebbe vissuto anche più di lui.

Stracciò la carta della busta, rompendo l'incantesimo, e l'Ippogrifo spuntò dai pezzi strappati.

Newt si inchinò guardandolo negli occhi e aspettò. Fierobecco si inchinò a sua volta e gli si avvicinò.

L'aveva riconosciuto e Newt lo accarezzò.

-Avrai fame- sussurrò.

L'ippogrifo mosse la testa in un cenno inequivocabile, ricordando a Newt quanto intelligente fosse quella specie.

Gli portò un po' di carne destinata ai Gramphorn e, vedendolo storcere il becco, spiegò:

-E tutto quello che posso darti. Non sapevo che saresti arrivato, ma domani chiederò dei furetti al guardiacaccia. Mi ha già aiutato anche con il cibo degli altri, non sarà un problema.-

Fierobecco mangiò sbuffando, poi decise di fare un giro e sgranchirsi le ali, sotto l'attenta raccomandazione di non attaccare nessuno.

Alison arrivò proprio mentre spiccava il volo e decise che appena fosse atterrato avrebbe provato ad accarezzarlo. Newt non aveva paura, ma le ricordò di mantenere il contatto visivo. Alla bambina brillavano gli occhi: aveva tanto sentito parlare dei "canarini della nonna", come li definivano scherzosamente in famiglia, e non vedeva l'ora di conoscerne uno.

Newt la salutò e tornò alla capanna, con l'intenzione di andare a dormire.

Sulla soglia, incontrò Amber, una femmina di Fiammagranchio. Era simile a una grande tartaruga dal carapace costellato di pietre preziose. Alcune di queste, però, giacevano a terra e Amber le spingeva con il muso verso Newt.

Lui sorrise e si chinò a raccoglierle. -Grazie- disse accarezzandole la testa. In realtà non aveva idea di cosa fare con quel dono, visto che non aveva mai avuto intenzione di venderle, ma sapeva che Amber aveva giudizio e se aveva pensato che gli servissero ci doveva essere un buon motivo. Così le posò sul tavolo e tornò nel Dormitorio.

La mattina dopo, a colazione, Newt notò un certo mormorio che percorreva i tavoli. Qualcuno sembrava perplesso, qualcuno persino preoccupato.

-Che hanno tutti stamattina?- chiese Newt a Andrew, che stava prendendo una fetta della sua torta preferita.

Il suo compagno posò la fetta che stava per addentare e si fece più serio. -È sparito uno del primo anno stanotte. E andato a letto come al solito e non l'hanno trovato nel Dormitorio, questa mattina.-

Will si preoccupò. -Gli è successo qualcosa?-

-Non credo. L'ultimo che è sparito si era incastrato in un Armadio Svanitore al secondo piano.- provò a ridere, ma non sembrava molto divertito.

Will si sentiva ansioso. Grindelwald li aveva raggiunti, anche lì? Con queste domande si diresse fuori dal castello per andare a lezione di Erbologia.

A pranzo, però, ebbe modo di rilassarsi. Il piccolo sparito era sonnambulo.

-Te l'ho detto che non era nulla di grave. Quel piccoletto ha vagato per mezza scuola prima di fare irruzione nella torre di Divinazione interrompendo la lezione della Cooman. La cosa buffa è che quando lei è saltata in aria vedendolo qualcuno ha detto "Meno male che lei vede tutto, prof!"-

Nonostante il comportamento disinvolto, Will capì che Andrew si era preoccupato e ora provava il suo stesso sollievo.

Il pomeriggio, visto che aveva ancora un'ora libera scese nuovamente nella valigia per raccontare ad Alison quello che era successo.

Trovò la bambina allegra e pimpante, che accarezzava Fierobecco.

-Ciao Al- la salutò.

-Ciao papà. Senti, vero che posso volarci? Aspettavo il tuo permesso.-

Newt sorrise e scosse la testa. -Magari dopo, ora ti voglio raccontare una cosa.-

Si sedettero nella capanna, davanti alla scrivania, e Newt le raccontò brevemente lo strano fatto di quella mattina.

Al rise a crepapelle quando provò a immaginarsi l'alunno che entrava in pigiama durante la lezione.

Newt ebbe la stessa sua reazione. Soltanto con Alison riusciva a ridere perchè lei sembrava capirlo più di tutti, anche se aveva solo sei anni.

Ad un certo punto l'attenzione di Alison fu portata sul tavolo da lavoro da cui proveniva uno strano luccichio. Si alzò dalla cassa su cui si era seduta ed indicando le pietre preziose disse: -Quelle cosa sono?-

-Sono le pietre di Amber. Me le ha date ieri. Non so perché, ma quando Amber fa una cosa cè sempre un buon motivo. Sai, i Fiammagranchio sono molto saggi.-

-Sono pietre magiche?-

-In effetti sì. Sono naturalmente collegate fra di loro ed è molto facile utilizzarle per gli incantesimi. Per esempio, perdendone una la si può ritrovare utilizzando una delle altre. Naturalmente però devono appartenere allo stesso esemplare.-

Mentre lo diceva si impensierì: forse anche lui e gli altri maghi si sarebbero persi come quel bambino, prima o poi, e non potevano permettersi di perdere tanto tempo per ritrovarsi, nel caso si riaprisse il Portale. Inoltre, se uno avesse avuto bisogno d'aiuto, sarebbe stato utile un oggetto magico che richiamava i suoi compagni senza attirare l'attenzione altrui.

Newt si illuminò.

Decise di lavorare le pietre e incantarle, per poi distribuirle a tutti i finti studenti.

-Mi hai dato una bellissima idea, Al- disse sorridendo.

-Voglio vedere!- disse la bambina e Newt la accontentò.

Prese gli attrezzi necessari e poi osservò con occhio critico le pietre grezze.

Le ripulì e iniziò a modellarne la forma.

Iniziò con quella di Jacob, per cui scelse l'ambra, perché era un materiale semplice e segno di lealtà, proprio come Jacob. Lavorandola con calma e levigandola ottenne la forma di un bel pasticcino con una ciliegina sulla punta.

Per quella di Queenie, ovviamente a forma di cuore, scelse un pezzo di quarzo rosa.

Per Theseus incise con cura un rubino fino a dargli la forma della testa di un leone. Sapeva che suo fratello l'avrebbe apprezzata.

Per sè scelse uno smeraldo di un verde intenso e gli diede la forma di un drago. Fu la più lunga, ma ne rimase soddisfatto.

La pietra per Credence fu un dilemma per lui.

Quando però vide un pezzo di ossidiana scura e lucente, si ricordò che una delle sue proprietà era calmare stress, rabbia e angoscia. La scolpì a forma di un fuoco ardente.

Quando alla fine guardò le cinque pietre allineate, si rese conto di aver lasciato la pietra di Tina per ultima, perché non sapeva cosa fare per lei.

Sul tavolo era rimasta un'unica pietra ancora da lavorare.

-Cos'è, papà?- chiese Alison, che si stava annoiando per l'indecisione di Newt.

-E uno zaffiro, Al. Protegge la purezza e la saggezza.-

La bambina corrugò la fronte. -Ma esattamente, cos'è la saggezza? Vuol dire sapere le cose?-

Newt sorrise e provò a spiegare. -No, è più che altro...la capacità di scegliere la cosa migliore da fare o da dire.-

-Allora va bene per Teenie!- commentò la piccola, nuovamente allegra.

-Sì, hai ragione.- disse il padre.

Si mise al lavoro e questa volta aveva chiaro in mente il simbolo più adatto. Impiegò diverso tempo a terminarlo, tanto che Al tornò a giocare con gli animali.

Rimase concentrato in ogni singolo istante, perchè la forma doveva essere precisa e minuziosa.

Alla fine, stanco ma soddisfatto, osservò il risultato: sul banco da lavoro, ora, c'era una bellissima farfalla azzurra.

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💫Spazio Autrici💫

Ehi unicorni🌈
(Ho deciso di pubblicare io il capitolo praticamente solo per chiamarvi unicorni)
Qui conosciamo un animale che si chiama "granchio" ed è una tartaruga...😑
Ma "lei è J. K. Rowling, può fare quello che vuole!" come sanno bene Katherine Waterson e la nostra Katherine Allen, quindi non badiamo a questi dettagli.
Piuttosto, in che occasione serviranno queste pietre? Succederà qualcosa a qualcuno che adoriamo in questa storia (tipo Newt, Tina, Newt, Tina,... oh, e anche Newt e Tina)?
Le pietre basteranno come difesa?
-Sofia📚

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