18. ɪʟ ᴘᴀᴛᴛᴏ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 3𝘳𝘥 𝘚𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘣𝘦𝘳 1992

Verso le otto, Andrew e Will tornarono nel Dormitorio per cambiarsi e indossare le divise, poi scesero per andare a fare colazione.

Alla prima ora, Will aveva Divinazione, una materia che non gli interessava e in cui non credeva. L'aveva scelta soltanto perché sperava fosse facile.

-Lo so a cosa stai pensando- disse Andrew mentre addentava la sua terza fetta di torta al cioccolato.   -E sai cosa ti dico, rendi migliori i momenti che puoi rendere migliori- detto questo, gli ficcò in mano un piatto -Ti consiglio le torte, sono una favola- concluse Andrew tornando al suo adorato dolce.

Will mangiò molto più del solito. Tra bacon, uova strapazzate, toast e torte di qualsiasi gusto e colore.

Rimase stupito da sé stesso, ma concluse che avendo più tempo e essendo più giovane era normale che andasse così.

Una volta sazi, si prepararono per le lezioni.

Divinazione si svolgeva in cima a una delle torri e il percorso per arrivarci era lungo. Fu solo grazie al ritratto di un cavaliere piuttosto entusiasta che Andrew e Will riuscirono ad arrivare in tempo.

Il cavaliere in questione stava in un quadro un po' stinto, con un grasso pony grigio che brucava pigramente sullo sfondo. L'uomo era particolarmente spavaldo e parlava in modo strano, usando parole come "messeri" e "peregrinare". Sembrava non essere aggiornato sugli ultimi novecento anni circa.

L'aula di Divinazione si trovava in un sottotetto a cui si accedeva tramite una scala a pioli, ma era arredata come un salotto. I colori dominanti erano il vermiglio e il rosa antico. Piccoli bracieri bruciavano erbe e fiori profumati. Il fumo aromatico che ne usciva rendeva storditi e sonnolenti. Al posto dei banchi c'erano tavolini rotondi circondati da pouf, cuscini e sgabelli bassi. Su ognuno era posata una sfera di cristallo piena di fumi argentei turbinanti.

-Buongiorno- disse una voce lenta e calda da un angolo della stanza. La professoressa, Sibilla Cooman, si fece avanti. Indossava un lungo abito a fantasie floreali e uno scialle intorno alle spalle, oltre a un paio di occhiali enormi e rotondi.

-Buongiorno- rispose la classe.

-Quest'anno, come sapete, dovrete affrontare i GUFO. La Vista mi ha mostrato che negli esami saranno molto importanti le osservazioni della sfera di cristallo, per cui prendete "Svelare il futuro" a pagina 425 e iniziate a fare pratica con un compagno- disse, facendo ondeggiare i braccialetti di perline.

Will e Andrew iniziarono a provare.

-Tu ci vedi qualcosa?- chiese Andrew.

-Un sacco di nuvole.- fu la risposta.

-Ah, deve essere certamente segno che sei un avventuriero, uno spirito forte e coraggioso...oppure che hai poca fantasia.-

Will sorrise mestamente. -Lo spirito forte e coraggioso è mio fratello. Io non sono mai stato né l'uno né l'altro.-

Andrew lo guardò di sottecchi, improvvisamente serio.

-Ehi, io ho un fratellino che passa il tempo a farsi osannare dai parenti, chiedere regali e fare la spia. Non puoi essere messo tanto peggio.-

Will sospirò. -E' questo il punto. Lui non è affatto un cattivo fratello o una cattiva persona in generale. Però non riusciamo mai a fare un discorso senza metterci a litigare e certe volte penso che, forse, il cattivo fratello sono io.- Lo confessò così, senza pensarci. Non l'aveva mai ammesso neppure con sè stesso, tanto meno ad altri, ma Andrew aveva un'aria così gentile e comprensiva...così Tassorosso.

Will si accorse che stava ragionando come un ragazzino: non aveva mai parlato in questi termini di suo fratello, prima.

Andrew gli diede una pacca sulla spalla e disse -Adesso sono io tuo fratello. E non mi sembri così sbagliato. Il guaio è che devi iniziare a crederci tu, o non te ne libererai mai, capito?-

Will annuì, un po' imbarazzato ma più tranquillo.

Finirono la lezione di Divinazione senza aver preso un solo appunto su quello che vedevano nella sfera: più delle nuvole, non avevano trovato.

L'ora dopo avevano Trasfigurazione, che andò un disastro, come previsto. Passarono il tempo a cercare di far Evanescere le loro lumache, ma riuscirono appena a schiarirle. La professoressa McGranitt sembrava parecchio scocciata e per tutta la lezione continuò a scoccare occhiatacce a Will, evidentemente aspettandosi di più. Iniziò a camminare per la classe in forma di gatto soriano, segno che si stava innervosendo. Quando riprese l'aspetto umano, alla fine dell'ora, fece ondeggiare il mantello smeraldo, dicendo che tutti avrebbero dovuto imparare a compiere l'incantesimo entro la lezione successiva. Si disse persino disponibile a lasciare le lumache in aula dopo cena perché si potessero esercitare.

-Questi sono invertebrati, sono semplici! Ai GUFO dovrete far Evanescere i topi, capite che differenza c'è? Vi consiglio di studiare sodo! Questi esami non sono da prendere sottogamba...- e avanti così.

Dopo il pranzo Andrew andò a lezione di Antiche Rune, mentre Will, dopo aver salutato Alison, decise di andare a fare i compiti sulla sponda del Lago Nero, dato che l'aria era ancora tiepida.

Audrey non ebbe problemi quella mattina. Alla prima ora aveva avuto la lezione di Aritmazia con i Serpeverde. Non vide Credence, perché Aritmazia era una materia opzionale e poco popolare. Solo tra i Corvonero era abbastanza comune trovare qualcuno a cui piacesse veramente e Audrey era una di questi. La magia dei numeri la affascinava.

Alla seconda ora invece aveva fatto Evanescere una lumaca a Trasfigurazione. Era rimasta un po' delusa, perché le ci erano voluti tre tentativi per eseguire l'incantesimo in modo perfetto. Neanche la professoressa sembrava soddisfatta della sua classe e continuava a lanciare occhiatacce ai Tassorosso. Audrey vide Will con il suo nuovo amico nel banco in fondo e si accorse che effettivamente erano in una situazione ben più grave della sua.

A pranzo chiacchierò un po' con Katherine, Sofia e Madison.

Kathe stava parlando dei nuovi professori di Babbanologia. -Si comportano in modo strano...Secondo me stanno insieme, o  almeno ci stavano.-

Madison si irrigidì e si morse il labbro. -Perché?-

Sofia sospirò e rispose al posto della sorella: -Perchè per lei tutti gli esseri viventi in grado di muoversi e respirare consapevoli della reciproca esistenza sono possibili anime gemelle-

Kathe arrossì appena. - Teoricamente sì. Ricordati che tutto è possibile.-

Sofy annuì seria -Forse hai ragione. Molte cose sono terribilmente improbabili, ma nessuna è impossibile.-

-Mah, se lo dici tu...- disse Audrey fissando il soffitto incantato, sorridendo.

Dopotutto, la sua stessa situazione era alquanto assurda, ma se si era realizzata, doveva essere possibile.

Madison non sembrava molto convinta dell'infondatezza dei dubbi di Katherine e passò il resto del pasto lanciando sguardi gelosi a Jacob, seduto al tavolo degli insegnanti.

Finito il pranzo, Audrey aveva un'ora buca.

Kathe e Sofia avevano lezione di Antiche rune, invece Madison era andata in biblioteca per completare il suo tema per Pozioni.

Da sola, non aveva molte idee su cosa fare. Avrebbe potuto portarsi avanti con i compiti, ma il tempo nebbioso la impigriva.

Decise di fare un giro nel parco della scuola, visto che comunque non faceva ancora freddo ma soprattutto, anche se non voleva ammetterlo, perché le piaceva tanto Hogwarts e voleva osservarla anche da un altro punto di vista: quello esterno.

Quindi uscì dalla sua Sala Comune e si diresse verso il grande portone d'ingresso della scuola.

La ragazza, se così si può chiamare, si guardò intorno stupefatta. Tutt'intorno si estendeva un porticato ad arcate gotiche. Oltre la porta c'era un lastricato che conduceva ad un ponte che collegava Hogwarts all'altra sponda del lago.

Uscì fuori, nell'immenso prato che era solita usare o quando andava a Cura delle Creature magiche o ad Erbologia. Da lì si poteva osservare meglio l'enorme castello. La cosa che la stupì di più furono le sue guglie altissime ma strette: come era possibile che stessero in piedi? Per un attimo si era dimenticata che Hogwarts era pur sempre una scuola per maghi e streghe e che quindi qualcosa di magico c'era in quel castello.

Non c'era nessuno nel prato. Il tempo non invitava certo ad uscire, ma le giornate di sole erano ormai rare. Si avvicinò ad alcuni alberi, davanti al Lago Nero.

Si fermò a osservarlo. Non era difficile immaginare il perché del suo nome: l'acqua era scura ed era impossibile vedere sotto la sua superficie.

Ogni tanto affiorava un tentacolo della piovra gigante, facendola sobbalzare. Non ci si era ancora abituata.

Iniziò a ripensare alla sua vecchia infanzia, quella vera. Le tornò in mente una vecchia melodia, che non sentiva da molto tempo. Quella che le cantava sempre sua madre per farla addormentare.

Mentre era lì da sola, senza pensarci, gambe e braccia iniziarono a muoversi con grazia, seguendo le note che le risuonavano in testa. Lentamente, si ritrovò a ballare nel vento.

-Sei brava.- disse una voce.

Tina si fermò di colpo, imbarazzata.

Will restò a guardarla ammaliato dietro ad un albero.

I suoi movimenti erano aggraziati e mai fuori tempo. Non aveva mai studiato o comunque praticato ballo, ma secondo lui era bravissima, anche solo per i piccoli movimenti e passi che faceva.

Per la prima volta vide com'era sottile il corpo di Audrey. Così esile da sembrare vetro, come se stesse per rompersi in mille pezzi. Le gambe erano tese, portava i suoi adorati pantaloni a palazzo neri ma sotto di essi si potevano notare delle calze lunghe. Le braccia si vuovevano con scioltezza lungo i fianchi. I suoi lunghi capelli erano legati in una crocchia. Ora che ci pensava, non aveva mai visto Audrey con i capelli lunghi sciolti. Chissà com'erano.
Ma la parte più bella, almeno secondo Newt, era il suo volto. Gli occhi chiusi e un enorme sorriso stampato sulle labbra sottili.
Era felice. Molto felice.

Ma poi si riscosse. Non era da lui comportarsi in quel modo. "Io sono fidanzato e ho una figlia. Devo smettere di pensare come un ragazzino" pensò.

Poi alla fine parlò.

Tina saltò quasi in aria e si girò verso Will.

-Da quanto sei lì?- domandò avvicinandoglisi.

Era tutta rossa e sicuramente non per la fatica.

-Sono  appena arrivato.-

Sorrideva.

-Non sapevo sapessi ballare.-

"Non sai tante cose di me" avrebbe voluto rispondere lei.

Era ancora parecchio scossa: non pensava che ci fosse qualcuno a guardarla, tanto meno lui.

-Non lo faccio spesso. Con questo corpo riesco meglio...Devo ammettere che quello più vecchio è un po' arrugginito. Ho imparato durante gli anni di Ilvermorny.-.

Newt la guardò un po' imbarazzato e cambiò argomento -Se non ti dà fastidio, avrei bisogno di un favore.-. Ci aveva pensato in quei due giorni e gli sembrava la cosa più giusta. -Alison... E' difficile tenere la valigia nel mio Dormitorio, ma se potessi tenerla tu...Le piaci, e so che avresti tempo per salutarla ogni tanto, perchè di sicuro finisci i compiti molto prima di me.-

Tina assunse un'espressione severa. Non si sarebbe mai aspettata mai tanta fiducia da Newt. In fondo, se contava bene, il loro tempo insieme corrispondeva più o meno ad una settimana. Ma fu comunque lieta di accettare quest'incarico con aria scherzosa -Signor Scamander, questo doveva essere un complimento volto a corrompere la mia capacità di giudizio? Il suo comportamento mi indigna.-

Newt stette al gioco. -Mi perdoni agente, non intendevo commettere un fatto simile. Voglio solo compiere il mio dovere di buon cittadino.-

Tina rise. -Ovviamente per me non è un problema. Puoi portarmi la valigia alla nostra prima lezione.-

Newt la guardò perplesso. -In che senso?-

-Nel senso che tu mi dovrai dare lezioni di Cura delle Creature Magiche.- Rispose lei, e sorrise.

Ci aveva pensato molto durante quei giorni, sopratutto da quando aveva visto i Thestral durante la lezione di Cura delle creature magiche, voleva saperne qualcosa in più. Sarebbe stato interessante conoscere le di esempio creature presenti in tutto il mondo inoltre le sarebbe tornato utile, prima o poi.

Newt continuava a non capire.     -Non sapevo che ti interessassero.-

-Prima no, ma tu mi hai fatta incuriosire. E penso che nessuno possa darmi informazioni meglio di te, su questo argomento.-

Newt le tese la mano. -Babysitting  per Cura delle Creature Magiche. E' un patto?-

Tina sorrise e gliela strinse. -E' un patto. Quando ci incontriamo, a proposito?-

Newt ci pensò -Senti, facciamo il pomeriggio dopo la terza ora, ci stai?-

-Ci sto.-

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💫SPAZIO AUTRICI💫

Ehi snasi 🐾
Sono così eccitata mancano 94 giorni. Non mi sembra vero cioè io ava o iniziato a contare i giorni quando mancava un anno e mezzo e adesso sino arrivati a 3 mesi cioè ci pensate 3 MESI cioè WOW 😍
Comunque vi volevo informare che in realtà il capitolo prima è questo all'inizio erano uno unico. Ma alla fine quando ieri l'avevamo messo su Watrpad era uscito una cosa come 3000 parole e ci sembrava un po' eccessivo.
Anyway pubblicato questo capitolo avete precisamente letto 100 pagine di questo libro, quindi volevamo solo ringraziarvi per tutto il supporto che ci date
Eh niente alla prossimaaaaa
Δlways
-Kathe

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