36. ʟ'ᴀᴛᴛᴀᴄᴄᴏ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 27𝘵𝘩-31𝘴𝘵 𝘖𝘤𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 1992

La settimana dopo, alla fine della lezione di Incantesimi con i Serpeverde, Audrey rimase un po' indietro rispetto alle sue amiche. Finì di sistemare gli appunti, giurando che aveva solo una frase da scrivere e che potevano cominciare ad andare. Non era la prima volta che lo faceva e questo le causava un po' di ritardi brevi, che però riusciva a far passare inosservati. Ci teneva a finire le cose che iniziava, anche se si trattava solo di una pagina di appunti scritta in classe.

Mentre finalmente riponeva le cose e usciva, notò Credence. Qualcuno gli doveva aver fatto rovesciare la borsa, apposta, a giudicare dalle risate e i versi di scherno che venivano da altri Serpeverde più avanti nel corridoio.

I libri erano caduti a terra e una boccetta di inchiostro ci si era frantumata sopra, macchiandoli.

-Oops, scusa.- disse uno con un sorriso stampato sul volto. -Almeno così si intona con il sangue- ghignò indicando la divisa sporca di Credence. Gli altri dietro di lui, a questa affermazione, si sbellicarono dalle risate.

Credence rimase immobile a fissarli. Tina poteva vedere che era rosso in faccia, ma non certo per l'imbarazzo. Le sembrava di percepire la sua rabbia come una cosa vivente, e non solo per via della vena che pulsava sulla tempia o per il tremore delle mani. Un leggero fumo nero, come un lembo di un mantello spettrale, sembrava scivolare di fianco a lui.

-Credence!- gli urlò Tina.

Il ragazzo si girò verso di lei e l'Obscurus sparì. La guardò, poi puntò lo sguardo a terra e mormorò un "reparo" cercando di sistemare il disastro che era a terra.

Gli altri, interpretando il suo capo chino come una resa, se ne andarono, ridendo.

Tina gli si avvicinò in mezzo alla calca per aiutarlo, ma invece di pronunciare gli incantesimi necessari sussurrò, abbastanza piano perché nessuno potesse sentirla: -Da quanto?-

L'altro scrollò appena le spalle e rimase impassibile, per non far capire la sua agitazione ai passanti. -Da sempre, lo sai.-

-Ma le lezioni di Silente non ti aiutano a controllarlo?

-Certo. Ma c'è un piccolo dettaglio che sembra nessuno di voi noti: io lo controllo. Non ho nessun problema a farlo. Il problema è che spesso voglio lasciarlo andare.-

Tina sentì un moto di compassione, ma la nascose. Era l'ultima cosa di cui lui aveva bisogno.

-Credence, so che...

-No, non puoi saperlo, ma non ti biasimo. Comunque tranquilla, non avevo intenzione di attaccare tre bambini perché non gli piacciono i miei capelli o la mia borsa o il mio sangue o quel che è. E' solo che il... -si guardò intorno per accertarsi che nessuno potesse sentirli- l'Obscurus, insomma, ormai è più la mia rabbia che la mia paura. Ha bisogno di sfogarsi. Io ne ho bisogno. Non importa quanto, può bastare lasciarlo andare per un attimo, solo uno sbuffo di fumo, e poi si calma. Non volentieri, certo, però si calma.-

Si alzò in piedi, i compiti di nuovo in ordine nella borsa.

Tina esitò un attimo, poi annuì. -Credence...Capisco che puoi fare da solo, ma nel caso volessi parlare, cercami.- suggerì con un sorriso triste.

Credence rimase un attimo in silenzio, poi ricambiò.

***

La sera di Halloween, Newt non poté che meravigliarsi delle decorazioni sparse per tutta la scuola: c'erano zucche appese al soffitto in Sala Grande, che appariva come un cielo in tempesta, strascichi di stoffa nera appesa alle scale (qualcuno pensava somigliassero ai Dissennatori, ma probabilmente Credence aveva qualcosa da ridire), ragnatele sparse ovunque...Alcuni dei fantasmi indossarono la propria tenuta migliore e ne approfittarono per spuntare all'improvviso da dietro gli angoli e spaventare ignari primini, anche se il record di apparizioni spaventose andava a Pix il Poltergeist, ovviamente.

Tutti gli altri spettri sembravano troppo dignitosi per abbassarsi a cose del genere: camminavano altezzosi a testa alta, per mostrare che loro erano al di sopra di certi scherzi. Tranne il Frate Grasso ovviamente, lui era allegro e basta, come al solito.

Newt e David si sedettero al tavolo di Tassorosso dopo averlo salutato cortesemente. Prima che iniziassero a mangiare, Andrew si sedette davanti a loro. Non gli parlò durante la cena, ma il fatto che tollerasse di stargli vicino fece sentire Newt un po' meglio. E poi il banchetto era ottimo e non voleva guastarsi l'umore. Quella sera voleva divertirsi.

Peccato che la sorte volesse altrimenti.

Finito di mangiare, i ragazzi si alzarono con calma e cominciarono a uscire in corridoio, tutti insieme. Di solito David insisteva per andare prima, così da non rimanere incastrati nella ressa, ma quella sera Newt notò che non aveva fretta. Probabilmente, come lui, si sentiva tranquillo.

Così si avviarono piano seguendo il flusso di studenti.

A un certo punto, però, gli altri davanti a loro smisero di avanzare. Si sentì qualche urlo di raccapriccio, coperto quasi del tutto dal vocìo dei ragazzi più avanti.

Ma le chiacchiere erano confuse e non si capiva nulla.

Qualcuno sorpassò tutti borbottando "Permesso...Permesso...Sono un Prefetto!"

"Cosa succede?" chiese Newt a quelli davanti a lui, ma nessuno seppe rispondergli. Poco per volta, il gruppo riprese ad avanzare, soprattutto grazie agli spintoni dei curiosi che volevano capire cosa stesse succedendo. Anche Newt, finalmente, riuscì a raggiungere il corridoio in cui tutti si erano fermati. Guardavano qualcosa sul muro, tra due finestre.

C'erano dei segni rossi.

Newt allungò il collo e riuscì a vedere che erano lettere. Parole. "La Camera dei Segreti è stata aperta. Nemici dell'Erede, temete."

Sembrava scritto con sangue. Newt avvertì la nausea che lo prendeva allo stomaco, ricordandogli per quale motivo non era andato in guerra e se n'era restato in Romania con i suoi draghi.

Come se non bastasse, appesa al muro sotto la scritta c'era Mrs. Purr, la gatta spelacchiata di Gazza, rigida come se fosse stata pietrificata e con gli occhi spalancati. A terra, sotto di lei, una pozza d'acqua.

Proprio davanti al muro, con aria tra il colpevole e il terrorizzato, c'erano tre studenti: un ragazzino smilzo con gli occhiali, una ragazza con i capelli aggrovigliati e i denti davanti sporgenti e un tipo alto e rosso di capelli.

"Temete, Nemici dell'Erede! la prossima volta tocca a voi, Mezzosangue!" urlò qualcuno da davanti. Nonostante il tono fosse di scherno, a Newt rimase addosso una sensazione inquietante.

Silente prese con sé la gatta pietrificata, il custode e i tre indiziati, lasciando gli altri studenti nella confusione più completa.

Solo nella Sala Comune di Tassorosso, le opinioni su cosa fosse la Camera dei Segreti erano almeno una cinquantina, e non per modo di dire.

Newt si sentiva frastornato come gli altri e non sapeva cosa pensare, se non che l'agente Goldstein stava certamente elaborando altrettante ipotesi, ma probabilmente più plausibili - Collin diceva nella Camera dei Segreti si riuniva una setta il cui scopo era infilare fette di pane e burro dentro alle scarpe dei compagni mentre dormivano...

Mentre Newt si chiedeva, suo malgrado, se il suo amico non fosse afflitto da qualche problema mentale, gli si avvicinò una dei Prefetti, Helga.

-Mooncalf, ti vuole il preside. Fuori c'è la McGranitt che ti aspetta.-

Newt annuì e uscì pensieroso.

La professoressa non fece commenti e si limitò ad accompagnarlo.

Quando entrò nell'ufficio, tutti i quadri lo salutarono, chiamandolo "Signor Scamander".

-Siediti, Newt.- disse il preside, già accomodato dietro la scrivania di legno.

Davanti a lui, le due poltrone erano già occupate da Tina e Credence, che si girarono a guardarlo.

Newt si sbrigò a evocarne una per sé e si accomodò.

-Credo che tu abbia visto il corridoio.- disse Silente tranquillamente.

Newt sperò che non volesse una sua opinione sulla cosa, perché non aveva proprio idea di cosa dire.

-Ho molte idee su quel che può essere successo, una meno probabile dell'altra.- continuò il Preside congiungendo le dita come faceva sempre.

-Ma una, che speriamo sia falsa, avanzata dalla signorina Goldstein, -Tina abbassò lo sguardo come se pensasse di aver tradito qualcuno- ha purtroppo qualche possibilità di essere vera, come lo stesso sospettato ha ammesso. Dunque, avremo bisogno del suo aiuto. Del resto, è un'operazione che doveva fare, prima o poi.-

Newt guardò i compagni, intimidito. -Ehm, non vi seguo.-

-Potrei essere stato io, Newt. L'Obscurus è potente in modo a dir poco anomalo e per quel che ne sappiamo è in grado di pietrificare un essere vivente.-

-Quindi io...?-

-Professore, non vorrà...- cominciò Tina.

-E' necessario separarlo dall'Obscurus.-

-Non può! E' un'operazione rischiosa, potrebbe morire.- disse Tina, e si girò verso Newt per cercare conferma.

Lui esitò. -In effetti sarebbe meglio se imparasse a gestirlo e lo mettesse a tacere col tempo...-

Silente scosse tristemente la testa. -No, signore e signorina. Purtroppo non abbiamo tempo.-

-Gli Obscurus non pietrificano la gente.- obiettò Tina.

-Non possiamo saperlo. Un Obscuriale alla sua età è più unico che raro, non ne conosciamo le potenzialità.-

Tina provò ancora a protestare. -E le sue lezioni?-

Silente scosse nuovamente la testa. -Evidentemente non possono eliminarlo. O l'avrebbero già fatto.-

Tina si girò verso Newt e lo guardò supplichevole, in cerca d'aiuto.

Credence era diventato come un fratello minore per lei e non voleva fare nulla che potesse concludersi con la sua morte.

Newt la guardò fisso, poi sospirò e cominciò: -L'Obscurus potrebbe essere cresciuto insieme a Credence, in un certo senso, e quindi potrebbe essere molto peggio di quello della ragazza in Sudan.-

Tina lo guardava fisso, probabilmente sperando che concludesse di non poter fare l'operazione.

-Ma il fatto che lui abbia resistito con quello dentro indica che ha una grande resistenza. Il lato positivo è che avrebbe molte probabilità di farcela, ma il lato negativo è che, a questo punto, Silente ha ragione: dobbiamo separarli.-

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💫SPAZIO AUTRICI💫

TAN TAN TANNN

Cercheranno di separare l'Obscurus da Credence? Ci riusciranno? Servirà a qualcosa? (Ahahahahaha no questa la sapete già)

Ma soprattutto...Quanti 'Crucio' lancerò contro quelli che hanno osato maltrattare il povero Credence?

Ma li hai creati tu...

Appunto! Come gli ho dato la vita posso anche togliergliela!

...

In ogni caso, spero che il capitolo vi sia piaciuto.

E niente, mangiate Api Frizzole e coccolate il vostro Snaso.

~Sofy📚

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