45. Va tutto bene

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Hogwarts, 7th November 1992

Newt e Tina corsero, corsero e corsero ancora saltando gli scalini dell'immenso castello a due a due. Tutti li guardavano in modo strano, ma ai due non interessava minimamente. Che stessero pure lì a guardarli, quei cretini. Non gliene poteva fregar di meno in quel momento.

Si affrettarono verso la torre di Corvonero e raggiunsero l'ingresso quasi cadendo l'uno addosso all'altra davanti alla porta.

-Un cavallo salta una torre e atterra su una regina che sparisce. Dove si trova?- chiese il battente a forma d'aquila.

-Su una scacchiera- disse Tina frettolosamente, quasi scocciata,  sorprendendo Newt, che neanche aveva capito bene l'indovinello.

-Mi impegnerò ad essere più stimolante- rispose l'aquila, e la porta si aprì.

Tina corse attraverso la Sala Comune circolare e risalì le scale a chiocciola del suo Dormitorio. Aprì la porta e la vide.

La valigia stava viaggiando da una parte all'altra della stanza sbattendo di qua e di là senza sosta.

Accovacciate dietro un letto c'erano le due sorelle. Stavano bene, come poterono notare anche dal gioioso "Ehi!" della sorella minore, che in quel contesto era piuttosto fuori luogo. Ma che ci potevano fare, era fatta così.

Intanto la valigia non dava segno di volersi fermare.

Tina si guardò intorno, spaventata, e vide che la Tornado di Alison era rimasta vicino al suo comodino. I casi quindi erano due: o qualcuno era entrato nella valigia, o c'erano problemi con un animale.

-È sicuramente un animale. Direi un Graphorn- disse Newt, che era spuntato dietro di lei.

Tina stava per chiedergli come avesse fatto a salire le scale del Dormitorio femminile, e scusarsi per averlo superato senza preoccuparsi di lui, ma poi registrò un insettino blu che gli svolazzava attorno e si accorse che i piedi di lui fluttuavano a qualche centimetro da terra.

-Che cosa...?- cominciò.

-Una falena. Molto grossa- rispose lui con un sorriso tirato. -Ma ora abbiamo altri problemi.-

Tina annuì, preoccupata a sua volta di essersi distratta. -Perché non l'avete fermata?- chiese alle gemelle, preoccupata.

-Perché non so come caspio faccia, ma ogni volta che alzo la bacchetta, viene verso di me!- urlò Sofia, con aria isterica.

-Calmati, non può vederti...- cercò di tranquillizzarla la gemella, ma con l'aria di aver già ripetuto quella frase una decina di volte.

-Lo so! Ma ho paura lo stesso, porco Crono!- rispose l'altra, ancora più terrorizzata.

-È UNA VALIGIA SOFY- sbottò infine la sorella.

-NON MI FA PAURA LA VALIGIA, MA QUEL CHE C'È DENTRO- fu la risposta.

-Okay, basta!- le zittì Tina. -Newt, tu fai da esca, io le lancio un incantesimo da dietro- disse poi frettolosamente, spostandosi lungo la parete.

Newt obbedì, tentando un Accio verso la sagoma in movimento.

La valigia non venne colpita dall'incantesimo a causa dei suoi salti rapidissimi, ma iniziò subito ad avvicinarsi in tutta fretta al magizoologo e alle gemelle.

Tina puntò la bacchetta senza nemmeno pensare. In quel momento lei non era la studentessa Audrey Price, spaventata da un professore di Pozioni o dai ricordi evocati da una semplice scopa da Quidditch.

Lei era Tina Goldstein. Aveva affrontato decine di criminali delle specie più diverse, in tre nazioni diverse, e con l'aiuto di Newt aveva fatto arrestare perfino Gellert Grindelwald in persona. Lei era un'Auror e nulla poteva impedirle di compiere la missione, tanto meno una valigia che saltellava come in una favola di Beda il Bardo.

Fu semplice, naturale, istintivo, perché per lei, dopo anni, combattere era questo. Una parola, "Immmobilus!" e la valigia finalmente si fermò, anche se si sentivano ancora chiaramente i colpi che venivano dall'interno.

Tina abbassò lo sguardo su di essa, senza tradire alcuna emozione.

Sofy sembrò finalmente calmarsi. -Kathe voleva buttarsi dentro subito, ma ho pensato che voi avreste saputo meglio cosa fare...- cercò di scusarsi con Newt.

-Se avevi paura che qualcosa ti mangiasse, potevi lasciare andare me- protestò l'altra. -E intanto chiamavi aiuto!-

-Certo, così mangiava te, ma hai dei Gorgosprizzi nella testa?! Non ti lascio buttare in un'avventura di cui non sai ancora nulla a rischiare la vita-

-Allora gli fai mangiare Will?

-Will sa come non farsi mangiare...

-Poteva morire una bambina!

-E se fossi scesa, potevano morire due bambine!

-La bambina può ancora morire- le interruppe freddamente l'Auror, riuscendo finalmente a farle stare zitte.

Poi, senza degnare di uno sguardo nessuna delle due, Tina aprì la valigia e si gettò di sotto, scivolando lungo la scala a pioli e correndo fuori dalla capanna.

Cominciò a cercare Alison con gli occhi.

Newt la raggiunse, ansante. Intanto lo sguardo di lei saettava ovunque, la sua calma di poco prima già scomparsa, perché non vedeva Al, non la vedeva, non la vedeva...E poi eccola. Poco lontano da lì, su una roccia, che cercava di calmare, a distanza, un animale enorme, viola-grigiastro, che ruggiva forte. Un Graphorn.

Come era possibile? Cosa era successo?

Tina urlò per attirare la sua attenzione.

-Jimmy!- gridò, chiedendosi come era venuto in mente a Newt di dare un nome così stupido a una creatura del genere. -Fermo!-

Il Graphorn ruggì più forte.

Tina si avvicinò lentamente, cercando di mantenere l'attenzione dell'animale fissa su di sé. Al, ai margini del suo campo visivo, stava cercando di allontanarsi.

Dietro Jimmy intravide un altro Graphorn che si dibatteva energicamente.

-È Betty- sussurrò la voce di Newt all'orecchio di Tina. -Pensavo che ci volesse ancora un mese, per questo non vi ho avvisate, ma la situazione deve essere cambiata. Al non è l'unico cucciolo in pericolo, o almeno secondo Jimmy. Cerca di difendere la sua compagna, il che significa che ogni essere che respira, in questo momento, è un potenziale nemico.-

Tina cercò di ricordare le lezioni con Newt e Alison. Non gliene venne in mente che una, e si maledisse per questo. Normalmente era abituata a reagire al pericolo, a prendere decisioni sotto shock, a scegliere anche quando c'era in gioco la sua stessa vita. Ma questa volta il rischio le sembrava troppo alto. Non Al, si disse. Non finché vivo. Devo proteggerla.

Doveva arrangiarsi con ciò che aveva, non c'era tempo per pensare ad altre soluzioni. Pregò che funzionasse.

-Lezione numero uno- mormorò quindi a Newt, sapendo che avrebbe capito.

Lui però non si mosse. Evidentemente non voleva lasciare lei e Al da sole in quella situazione.

-Va', dannazione!- esclamò allora Tina con rabbia, ma la sua voce tremante tradiva la paura folle che la invadeva. -Posso farcela da sola, ma sbrigati- disse allora con una voce più calma, e finalmente sentì Newt allontanarsi.

-Jimmy, so che vuoi proteggere il tuo cucciolo. Io devo proteggere la mia- disse. Sapeva che l'animale non poteva capire, ma quelle parole potevano bastare a distrarlo e tenerlo occupato. E, forse, a rincuorare Alison.

-Va tutto bene- disse chiaramente. Era la frase che pronunciava prima di dargli da mangiare, per cui sperava che l'avrebbe tranquillizzato. Significava sicurezza, prometteva protezione.

Jimmy smise di avvicinarsi, ma rimase comunque all'erta.

-Va tutto bene- ripeté allora lei, più forte, facendo un cenno ad Al, che riprese ad allontanarsi di lato.

Jimmy girò la grande testa per guardarla, ma Tina lo riprese. -Ehi! Guardami. Va tutto bene.-

Il Graphorn la guardò curiosamente.

-Va tutto bene- ribadì lei, tenendo le braccia sollevate e lontane dal corpo.

-Va tutto bene- disse di nuovo, chiedendosi dove diamine fosse Newt.

Alison intanto si allontanava di lato, venendo verso di lei. Ormai mancava poco, ma Jimmy cominciava a innervosirsi, come se sapesse di essere ingannato.

-Va tutto bene!- ripeté Tina, allarmata, accorgendosi che ricominciava a venire verso di lei. E, soprattutto, che tra loro c'era Alison, con i piedini scalzi immobili per la paura e il viso coperto di pianto.

-A cuccia!- urlò Newt, arrivando in quel momento con la carne e lanciandone velocemente un pezzo al Graphorn. Quello si abbassò ad annusarla, sospettoso, e poi la addentò. Tina sentì un'ondata di sollievo percorrerla da capo a piedi mentre Newt andava dal Graphorn con il cibo in mano, rassicurandolo e allontanandolo lentamente da loro, ma non dalla sua compagna.

Appena furono abbastanza distanti, Tina corse dalla bambina, che si era lasciata cadere a terra, provata dall'esperienza.

Si sedette con lei e la strinse forte, iniziando a singhiozzare. I loro pianti andavano di pari passo, in un ritmo sincopato che esprimeva il dolore, ma anche la felicità di essersi ritrovate, di essere lì, di stringersi di nuovo.

-Ho avuto tanta tanta paura, Tina...-

-Lo so, lo so. È tutto finito. Va tutto bene, adesso per davvero- cercò di rassicurarla la donna, che però era a sua volta sconvolta da quello che era appena successo. L'adrenalina dell'azione e il distacco dell'Auror la stavano abbandonando, lasciandola a subire una dopo l'altra tutte le emozioni che aveva tenuto lontane fino a quel momento.

Si accorse che, in quei minuti, nulla in quel maledetto mondo era importato -e  importava- a parte Alison. Quella bambina che, ormai, era un po' anche sua figlia.

Se la strinse al petto, lo sguardo perso davanti a sé, senza in realtà guardare nulla, perché Al era tra le sue braccia, era salva, e questo bastava.

-Sì, è finito, ma era bruttissimo, Jimmy pensava volessi far del male a Betty e non mi ascoltava più e avevo tanta paura- piangeva Alison.

Tina si chinò per poterla stringere. -Va tutto bene, Al. Sono qui.-

Il pianto della bambina si acquietò lentamente.

-Scusami per ieri, Teenie- mormorò poi lei.

Tina si scostò per guardarla in viso.

-Scusa per le cose brutte che ti ho detto.-

Le si strinse il cuore. -Scusami tu per aver esagerato in quel modo. È solo che io ci tengo a te e non posso permettere che tu ti faccia male perché non ho saputo evitarlo, capisci? Io ti voglio bene.-

Alison le sorrise attraverso gli occhi ancora lucidi. -Ti voglio bene anch'io.- disse per poi rifugiarsi nelle braccia dell'Auror.

Newt le guardava dalla capanna. Sorrise.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

💫SPAZIO AUTRICI💫

Hello guys, I'm in Irelanddddd

Eh che, lasciavo Kathe l'unica all'estero? Ma ce la facciamo, giuro. E poi, penso che tutti aspettassimo questa scena tra Tina e la bambina più cute di tutti (dopo Roland Hood, ovviamente).

No, sul serio, questo tenero mostriciattolo è come Mary in Sherlock: ha distrutto la mia OTP ma è una persona meravigliosa e non posso non amarla...*sospiro*

Vi anticipo già che dopo i prossimi due capitoli ce ne sarà uno completamente dedicato alla Newtina. Giusto per farvelo sospirare.

Sciauuuuu

~Sofy📚

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro