16•capitolo -voglio un altro bacio-

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Marco

Cosa succederà adesso?

Me lo chiedo, mentre continuo a tenerla stretta tra le mie braccia. Così dolce e innocua mentre dorme. Così bella e con le labbra carnose dalla quale non mi staccherei mai. Mi sento succube di un amore che ho voluto con tutto me stesso fin da quando ero solo un ragazzino. Perché si, ne sono succube e mi rendo conto che, non appena si sveglierà, potrebbe abbondarmi, capisco che ho fatto un errore a lasciarla. Continuo a fissarla, la guardo e penso che la vorrei tutta per me, che nonostante ogni cosa è qui con me e non devo avere paura.

Ma poi ripenso al suo carattere, al fatto che non è facile per lei perdonare, che è testarda e orgogliosa, perciò non sono certo che potrò stringermela ancora addosso e sentirla mia davvero.

Forse non avrò altre occasioni per starle vicino come mi ha permesso di fare questa notte.

Sospiro, passo le mani sul viso e considero se alzarmi. Ma non ho il tempo perché si sta muovendo, ha appena aperto gli occhi. È come una scena a rallentatore lei che apre gli occhi, mi provoca un'ansia assurda perché so che, nel momento in cui lo farà, riuscirò a capire se si è pentita di avermi permesso di abbracciarla e baciarla. Occhi negli occhi, quel castano risucchiato dal mio verde, siamo due anime simili che si scontrano io e lei.

Il mio cuore si blocca nel petto. Perdo il tempo, la logica, la consistenza. Mi sento come se stessi per essere gettato da un gratta cielo. Lo capisco quando finalmente mi guarda, perdo il fiato e aspetto che lei parli. Non passa molto eppure è come se il tempo rallentasse di fronte al suo sguardo dubbioso.

«Buongiorno» è l'unica cosa che dice, segue un sorriso spaesato che non so per niente decifrare.

Un po' mi ci sento perso, è come se stessi facendo un salto nel vuoto. Vorrei solo che lei mi dicesse chiaramente come stanno le cose, ma non lo fa. Si stiracchia, finge che nulla sia successo e poi si alza, mi provoca un brivido vedere il suo corpo, ricoperto da una maglietta striminzita che le fascia completamente l'addome. Onestamente avevo pensato di alzarmi, inseguirla e chiarire una volta per tutte ma non lo faccio, forse perché l'incertezza mi salva in una situazione così scomoda. Non so se sono pronto a sentirle dire che non vuole stare con me. Perché va bene, il primo a farlo sono stato io, ma questo era prima...

Prima di perderla...

Prima di scoprire cosa significa vivere senza di lei...

Prima di immaginarmi una vita senza di lei...

Prima di immaginarla felice con qualcuno che non sia io.

Non me lo posso proprio permettere di perderla ancora. E allora come un pazzo comincio a camminare avanti e indietro per la stanza, finché qualcuno non bussa alla porta e io sobbalzo, preso in contropiede.

«Ragazzi, la colazione è pronta»

Annuisco come se la signora potesse vedermi, e mi ci sento davvero un pazzo. Aspetto qualche secondo, poi raggiungo l'anziana signora che è già seduta con suo marito. Per questi due sembra che il tempo non sia mai passato. Lì vedo guardassi come due adolescenti alla prima cotta, lei lo rimprovera per una parolaccia che gli è scappata, lui le fa un sorriso, convinto che quello serva a farsi perdonare. E, in effetti, funziona.

«Siete davvero una bella coppia voi due. Da quant'e che state insieme?», chiede la signora.

Ringrazio il cielo che questa domanda la stia facendo a me, perché non avrei saputo che dire davanti a Siria.

Come non detto, ecco che la vedo entrare, si sta mangiucchiando il labbro e io alzo lo sguardo per osservarla. Lei però non mi guarda, fa un timido sorriso e saluta i padroni di casa. Perché lei è anche questo: si intimidisce davanti agli altri e ammutolisce.

«Tesoro, menomale che sei venuta. Stavamo giusto parlando di voi»

Siria mi lancia un'occhiata furtiva che a me non sfugge e annuisce, ancora imbarazzata.

«Signora, io e Marco... non stiamo insieme», chiarisce.

È un colpo al cuore la sua dichiarazione. Ora non è che mi aspettavo che lei dichiarasse il suo amore davanti a tutti, solo che... non lo so onestamente cosa mi aspettavo.

«E io te lo avevo detto» interviene il marito, «ti avevo detto che non stavano insieme, ma tu devi fare sempre l'impicciona»

Sorrido divertito per questa scena e anche per non spostare la mia attenzione verso la ragazza che è al mio fianco.

«Sembravano così innamorati» senza tanti giri di parole dice la signora.

«Perché in realtà lo siamo», esordisco io, e lo vedo lo sguardo sbigottito che mi lancia Siria. Non so se sia arrabbiata o è qualcos'altro che vuole dire con quello sguardo. «Solo che per il momento sto aspettando che lei si convinca a darmi un'altra occasione»

E questa volta mi giro, la guardo, le sorrido e mi annullo completamente. E quando dico che mi annullo, significa esattamente che non ci capisco più niente riflesso nel suo sguardo.

Siria si alza prima di tutti da tavola. Io rimango qualche altro minuto in compagnia di Antonino, l'uomo che ci ospita. Mi racconta qualche barzelletta e mi intrattiene, ma arriva il momento in cui posso tornare da Siria. E quando entro, la vedo intenta a sistemare la camera. La osservo, con quel fondoschiena che ti fa proprio girare la testa.

«Hai finito di guardarmi il culo?», domanda, e si volta facendomi salire quel brivido che solo lei riesce a procurarmi. È una sensazione strana perché pensi che ad un certo punto della vita la smetterai di provare questo senso di appagamento con uno solo sguardo, e invece non accade mai, almeno non con lei.

«Non ne posso fare a meno»

Mi avvicino, accorcio le distanze e in un attimo le sono così vicino da sentire il suo fiato sfiorare il mio viso come fosse una carezza o forse uno schiaffo, dipende dai punti di vista, perché per me starle così vicino e non baciarla, è un dolore peggio di uno schiaffo.

«Senti, Marco, per quanto riguarda...» sta per dire, la interrompo.

Mi piazzo davanti a lei, inchiodo i nostri occhi, non le do la possibilità di scappare.

«Dicevo sul serio prima: aspetterò se hai bisogno di tempo, ma non voglio perderti più, Siria»

E allora li vedo i suoi occhi brillare perché vorrebbe lasciarsi andare al pianto, ma ovviamente non lo fa perché deve far vedere sempre di essere quella forte. Forse pensa che io mi possa approfittare delle sue debolezze, questa è una mancanza di fiducia nei miei confronti che, sì, fa male, ma l'accetto perché me la sono cercata!

Alzo il braccio e le carezzo il viso. Vedo i suoi occhi socchiudersi, poi riaprirsi e cercarmi, come si cerca acqua in mezzo a un deserto. E mi sento importante ai suoi occhi, come non mi ci sentivo più negli ultimi tempi della nostra storia. E ora onestamente glielo vorrei dire quello che sento, tutti i miei pensieri, ma forse non riuscirei a raccontarli tutti con così poco tempo. Perciò taccio, mi beo della sua visuale e mi avvicino, appoggio le mie labbra alle sue e vorrei approfondire il bacio, ma spero che lo faccia lei per dimostrarmi che quello che c'è stato tra noi, stanotte, ha un'importanza; ma lei non cede mai, e quindi mi guarda, aspetta. E si, sono impaziente, sto impazzendo dalla voglia che ho di lei che neanche fare l'amore servirebbe a saziarmi, perciò spingo la lingua dentro la sua bocca e la bacio. Resiste un po' all'inizio, poi allaccia le sue braccia al mio collo e mi bacia con una passione tale da togliermi completamente ogni facoltà mentale, ogni respiro, ogni giorno che ci siamo tolti. E non so che fare: se trascinarla a letto o parlare; ma non posso fare nessuna delle due, perché bussano ancora alla porta e ci interrompono.

«Ragazzi, finalmente il tempo si è calmato, se volete questo è il momento giusto per tornare»

Guardo Siria, lei fa altrettanto e sospiriamo a vicenda.

«È il momento di tornare», dice lei. «Gli altri saranno preoccupati, anche se ho mandato un messaggio a Sam per rassicurarli»

Mi limito ad annuire e sono costretto a far finire tutto qui, ma no, non è assolutamente finita. È solo l'inizio.

«Okay... andiamo, ma prima...»

Non finisco la frase, prendo il suo viso, con i pollici traccio i contorni del suo volto, la guardo ancora e i suoi occhi sono imprigionati ai miei.

«Voglio un altro bacio...»

«Marco, io...»

Non è convinta Siria di concedermi ancora le sue labbra, perché lei lo sa che mi prendo pure la sua anima e non gliela lascio. Ma anche se vorrei parlarle e capire cosa sente ancora per me, capisco che non ha ancora la forza di affrontare l'argomento e allora la bacio, ancora e ancora, finché non siamo costretti a tornare in hotel, con la speranza che rientrati nella realtà lei non mi tagli ancora fuori dalla sua vita.

Per tutto il tempo del tragitto per arrivare in hotel, Siria ha guardato il vuoto come pensierosa, mettendomi un'ansia addosso che non so nemmeno spiegare. Avrei voluto dire qualsiasi cosa, ma la paura è deleteria e mi ha ammutolito.
Rientrati, troviamo Sam davanti alla porta, con le braccia conserte e un'espressione in viso preoccupata. Ci viene incontro e abbraccia Siria, come se avesse avuto paura di non rivederla. Siria le aveva mandato un messaggio al volo per dirle che avremmo passato la notte fuori, ma capisco che, con la tempesta che c'è stata, si sia preoccupata.

Passo le mani sul viso, mi sento un po' stanco, ma non ho intenzione di tornare nella mia stanza. Non ce la faccio più a starmene buono e zitto, non ce la faccio a non parlare con Siria. Perciò, quando vedo che si stanno allontanando corro per raggiungerle.

«Marco» Riccardo mi si para davanti e cerca di fermarmi, io però penso solo a raggiungere la ragazza che voglio da una vita intera.

«Scusami, Riccardo, adesso non posso»

Riprendo a correre, ma sento la voce in lontananza di Riccardo.

«Marco, diamine, è importante...», si susseguono delle parole che io non riesco a udire, perché sono già entrato nell'ascensore. Non appena Sam si accorge di me, capisce subito che la sto implorando di lasciarci soli. E allora esce fuori e io riprendo fiato, guardando Siria negli occhi che pare scioccata per questa mia intrusione.

«Perché...» tenta di dire, mentre io ancora a corto di fiato, le prendo il viso e la bacio ancora.

Si vede che sono stati in astinenza da baci per parecchio.
Almeno una è sicura 😅

Cosa succederà il prossimo capitolo?

Avete notato qualcosa?

Fatemi sapere.

Buon inizio settimana 😘

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