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La culata della vittoria....

Era questo il segreto di Katsuki Bakugou che mai, nemmeno sotto tortura, avrebbe confessato ad anima viva...

Quello era il suo rituale da tutta la vita...

Quello era il suo fottuto nirvana, il suo momento di gloria, e lo aveva assaporato sin da quando aveva messo piede in mezzo a quel cerchio...

Si..

Si era già immaginato trionfante sulla porta della sua stanza, con il sorriso da figo e maledetto collaudato nelle vacanze estive, a sporgere il bacino indietro ed a colpire la porta con forza con il solo ausilio della chiappa destra...

No...

Non con i piedi o con la violenza, come tutti immaginavano, ma con quel perfetto e morbidissimo cuscinetto che gli aveva dato in dotazione madre natura...

Che poi era buffo com'era nata tutta quella cosa...

Praticamente una sera aveva visto il nerd farlo, dopo che lo aveva battuto a Monopoli, ed ovviamente lo aveva preso per il culo dandogli della mezza calzetta con le fissazioni di una nonna...

Ma poi aveva provato a farlo, quando il soggetto dotato di chiappette in puro oro zecchino, se n'era andato...

E doveva ammettere che la soddisfazione che gli aveva dato quella semplice mossa, annessa a sculettamento vittorioso dopo averlo battuto a Shanghai, gli aveva seriamente propiziato il sonno e la felicità...

Risultato?

Era diventato il suo, SEGRETISSIMO, marchio di fabbrica.

Vinceva una sfida? Un gioco? Una partita alla play? Aveva l'ultima parola nelle discussioni interminabili contro sua madre?

Il rituale era sempre quello....

Apriva la porta...

Entrava...

Schioccava due dita e poi con una grazia che Roberto Bolle spostati, sporgeva la chiappa indietro e spingeva la porta...

E Dio...

Quel rumore soave che veniva prodotto, come se qualcuno avesse preso a craniate il legno, con il solo ausilio delle sue chiappe d'acciaio...lo invogliava a vincere ancora ed ancora ed ancora...

Ed anche quella sera lo aveva fatto, bandierina della vittoria alla mano e sorriso sgherbo , per poi incamminarsi nella stanza e buttare il trofeo nel cestino

Perché va bene vincere ma della bandiera dei 100mt in corsa, del Pikachu del cazzo, non sapeva davvero che cosa farsene

Ma qualcosa non tornava in quel rituale e Katsuki se ne accorse nel momento stesso in cui la stoffa lasciò le sue mani

Dov'era il solito SBAM! che era abituato a sentire?

C'era stato un TSHH ed un CLICK , fin troppo delicato, che gli fecero pensare di aver perso la sua chiappa potente e di essersi rammollito...

Pensò quindi di tastare con mano la zona interessata, trovandola comunque perfettamente soda e fantastica, per poi cacciare mezzo urlo quando, girandosi , si trovò di fronte nientemeno che Todoroki Shouto in persona

K;" c-che... Coff coff , CHE CAZZO CI FAI IN CAMERA MIA?"

Il momento di destabilizzazione durò solo un secondo, ma che nella mente del biondo era già un secondo di troppo, mentre gli occhi del bicolore lo guardavano con la solita espressione ed il suo tono di voce fu monocorde

S:" ho provato a chiamarti in corridoio ma non rispondevi"

K:" E QUESTO TI DA IL DIRITTO DI ENTRARE QUI DENTRO?"

Il pollice del maggiore si girò indietro, indicando la porta dietro la sua schiena, per poi scrollare le spalle in un gesto incurante

S:" vuoi che torno indietro a bussare?"

La poca pazienza di Katsuki, accumulata con fatica per quella singola vittoria, vacillò pericolosamente mentre si avvicinava all'altro ed iniziava quasi a ringhiare

K:" voglio sapere perché cazzo sei nella mia stanza bastardo a metà!"

Shouto si limitò a guardarsi intorno, per niente intimorito dal tono del biondino, per poi appoggiare di nuovo la mano sulle labbra e piegare la testa verso destra

S:" volevo farti una domanda"

K:" e non la potevi fare prima?"

S:" no perché sei andato via mentre ero in bagno"

K:" ed a me che cazzo me ne frega? Non potevi aspettare domani?"

S:" si avrei potuto... Ma domani vado dalla mamma e poi mi sarebbe passato di mente..."

Qualche minuto di silenzio avvolse la stanza, rotto solo dal piede di Katsuki che sbatteva ritmicamente a terra, per poi essere definitivamente spezzato dallo sbuffo infastidito di quest'ultimo

K:" ALLORA? COSA CAZZO VOLEVI CHIEDERMI DI COSI URGENTE?"

Le ciglia del bicolore sfarfallarono per qualche secondo, facendo schioccare ripetutamente la lingua del minore, per poi scrollare di nuovo le spalle mentre si toccava le labbra

S:" perché non io?"

K:" ah?"

La faccia di Katsuki era sbalordita, per non dire in piena confusione, mentre anche lui sbatteva le ciglia aspettando il resto della frase che però non arrivava

Fino a farlo sbottare, allargando le braccia, per poi sbatterle violentemente sulle cosce producendo un rumore secco

K:" perché non tu COSA?"

Shouto piegò di nuovo il viso verso destra, guardandolo curioso, per poi pizzicarsi il labbro inferiore tra due dita e fare un passo avanti

S:" perché non hai baciato me?"

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