Steve, Bucky, Erin, Clint e Thor! Ancora a cinque!

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Erin aveva rincuorato James per la storia del braccio e quello si era un pochino ripreso, complice l'amplesso selvaggio che avevano condiviso.

Si sentiva più leggera dopo essersi chiarita anche con Steve. Nel pomeriggio si era recata a casa di Clint. Lui aveva insistito per vedersi; perfetto come sempre, le aveva fatto trovare un regalo. E che regalo! Perfetto anch'esso!

'Amore, non sapevo come altro scusarmi... e ci tenevo'. Non si era messo in ginocchio ma la scatolina di una nota gioielleria, che le aveva dato, conteneva un anello in oro bianco con un brillante, un solitario piuttosto grosso.

Avrebbe potuto impegnare il brillocco per dare i soldi a Bucky ma riuscì ad essere lucida e non meschina. Il Falco era davvero una brava persona e non voleva ingannarlo o dispiacerlo.

'Grazie, è bellissimo; tuttavia, non posso accettarlo, soprattutto per ciò che rappresenta. Sono rimasta esterrefatta del tuo comportamento infantile, tanto da voler chiudere la nostra relazione. Stavamo benissimo e d'un tratto tutto è andato in pezzi' tentò di fargli capire il proprio punto di vista.

'Stai scherzando?' a quello prese un infarto, era bianco come un cadavere, mai si aspettava una simile reazione 'Soprassiedi a decisioni affrettate, per piacere, prenditi un po' di tempo...' propose una pausa di riflessione per non perderla per sempre.

Lei era in difficoltà 'Voglio evitare di ferirti. Sei stato buono, generoso e gentile con me, i momenti che abbiamo trascorso insieme splendidi. Ho tanta confusione nella testa e ho bisogno di sentirmi libera, con ciò che ne consegue... sesso compreso...'.

Era chiaro, aveva le sue esigenze fisiche e Barton ne era a conoscenza, assolutamente. L'astinenza non era contemplata. Era troppo lussuriosa per resistere alle tentazioni e troppo attraente per non trovarne con grande facilità. Meglio cornuto con lei, che senza di lei, rifletté 'Va bene; vivi la tua vita e aggiorniamoci, con calma...' provò a baciarla e la ragazza si scansò.

'Soprassediamo, ora vado' lo salutò.

'Quando posso chiamarti?' Clint provò.

Erin alzò gli occhi al cielo. Santo Dio, era duro di comprendonio! Prese la porta e uscì.

***

Il giorno seguente, Erin si era recata al lavoro, scervellandosi, per una soluzione al problema di James, che non era arrivata.

Forse poteva trovare un secondo lavoro, rimuginò.

Quando giunse in ufficio dove svolgeva mansioni di segretaria part time, la notizia che il capo le dette fu peggio di una doccia fredda.

Era molto spiacente ma la ditta era in difficoltà finanziarie irrisolvibili. Si sarebbe aperta, a breve, la procedura fallimentare. Insomma, l'aveva licenziata su due piedi e le aveva chiarito che, forse, non avrebbero potuto pagarle nemmeno l'ultimo stipendio e la liquidazione.

In preda allo sconforto, si piazzò alla caffetteria di fronte, spulciando gli annunci di lavoro on line. Fu un mezzo disastro. Cercando il portafoglio per pagare, fu presa dal panico: in borsa non c'era più. Lo aveva perso o glielo avevano rubato. Era una vera disdetta!

Chi poteva avvertire? Steve era in palestra e Bucky in ufficio, Clint fuori città per un torneo.

Si vergognava pure a non avere i soldi per pagare il cappuccino ordinato. Agitata alla morte, notò il bigliettino giallo col numero di Thor. Lo digitò, speranzosa.

Lui rispose quasi subito e per nulla sorpreso si fece fare l'indirizzo del locale per raggiungerla.

Arrivò, veloce come il vento, in taxi. Indossava jeans strappati e maglia bianca. Era spettinato e  splendido. Le cinse le spalle.

Lei lo stritolò in un abbraccio forte e scoppiò in lacrime in mezzo agli stupiti avventori del bar. Era tanto gentile, principesco, e l'aveva aiutata in due momenti di difficoltà.

'Pago e andiamo' saldò il conto e la portò fuorin nella stradina laterale, dove non c'era anima viva.

La ragazza poggiò le schiena al muro, il viso alzato e le labbra tremanti.

'Perché mi hai telefonato?' sapeva la risposta, non aspettava altro, era rimasto col cellulare appiccicato alla mano, da quando le aveva dato il suo numero.

Le piaceva molto, quel ragazzo, rifletté la bruna, c'era una forte attrazione reciproca, a pelle. 'Perché ti voglio...' schiuse le labbra umide e ci passò sopra la punta della lingua.

L'australiano ci incollò le proprie in un turbinio di lingue.

Erin indossava un vestitino fiorato con la gonna ampia e le spalline sottili e sopra un cardigan corto coi bottoni a cuore.

Il biondo sbottonò i cuoricini e il giacchino cadde a terra.

La fece voltare e le spostò i capelli.dietro il collo, per poterle lasciare una scia di succhiotti, fino a risucchiarle l'orecchio nella bocca.

La femmina gemeva e le fece scendere giù le spalline del vestito.

Le prese le tettine fra le mani come una coppa, strizzandole. Tirò i capezzoli e li rigirò più volte fra pollice e l'indice.

'Ci vedranno...' si lamentò la moretta.

'Allora? Te ne importa?' rise l'uomo.

'Nooooo' confermò sentendo la sua mano che la liberava dal perizoma, oramai inservibile. Le dita di lui si insinuarono nelle sue due fessure, abili.

'Sei strettissima...' si era fomentato. In un attimo si aprì la cintura dei jeans e li abbassò insieme ai boxer in un unico gesto.

Alzò la gonnellina di Erin, si fletté sulle ginocchia e puntò sulla sua micetta bollente. Fu dentro e in un sol colpo.

Lei inarcò i glutei per un contatto pieno e profondo.

Thor le fece piegare la gamba destra per prenderla di fianco.

Erin sentiva il freddo del muro, sul seno premuto contro i mattoni e il fiato maschile caldo ed eccitato sul collo.

Il biondo si staccò, la voltò e la sollevò. Fece forza sulle sue natiche, una in ogni mano, tenendola su, come un melone maturo, per possederla davanti.

La ragazza strinse le gambe piegandole intorno ai fianchi del partner, coi piedini incrociati dietro la sua schiena.

La reggeva, leggera, come una piuma per quanto era possente e robusto.

Thor intensificò spinte e movimento, sapiente, usciva ed entrava, con urti singoli. Erano stilettate nette. Distinte. Maestose.

Percepì una tempesta di contrazioni uterine sul pene gonfio e pronto: l'orgasmo di Erin lo travolse, un fiume in piena, che rompeva un argine via l'altro.

La riempì di sé, gridando il suo nome 'Erin...Erin...' come un pazzo intanto che lei tentava inutilmente di tappargli la bocca, per non farsi sentire dagli inquilini dei palazzi limitrofi che, incuriositi dal baccano, avevano aperto le finestre per comprendere cosa accadesse.

'Fantastica... tu sei fantastica' Thor commentava, senza respiro, facendo segno al taxi di fermarsi, in mente la direzione di casa propria. Lo sapeva, che sarebbe riuscito a farsela ma mai con questa soddisfazione!

'Potevano vederci tutti, ci siamo fatti prendere, non si fa così' lo rimproverò, seria e ironica, intanto che salivano nell'auto gialla.

'Sono australiano, vivo il sesso in maniera libera: non sono un bigotto, come te! Americana e provinciale!' la provocò.

Erin sghignazzò. Vedrai, ora, la provinciale! Sollevò leggermente la gonna del vestito aprendo le cosce. Non c'era nessuna traccia delle mutandine, rimaste in borsa e lei era bagnata come mai.

Il biondo arrossì senza riuscire a smettere di fissarla. Era una visione erotica, senza precedenti. Smaliziata, quella femmina!

'Meno male che non sei bigotto.' lo prese in giro.

'Che vuoi fare?'.

'Quello che vuoi, decidi tu' lo imboccò.

Lui si avvicinò, il dito medio a stimolarla, come la volta precedente nel proprio letto in una frenesia allo stato puro. La ragazza si contorse, gemendo.

Il tassista, un indiano di mezza età, accortosi della scenetta, sistemò lo specchietto retrovisore per avere una visuale migliore.

All'intensificarsi del lavoretto del biondo, emise un sussulto con una mano sulla patta dei pantaloni.

'Guarda avanti o ti gonfio' lo ammonì Thor.

'Lascialo stare. Si divertirà anche lui: ti piace?' Erin aveva sdoganato qualsiasi pudore e si era posizionata per farsi rimirare, nella sua direzione, alzando la gonna completamente. Il sesso era esibito in maniera sfrontata.

'Sì e se continuate, non vi farò pagare la corsa' affermò. Mai, in anni, di onorato lavoro, gli era capitata una coppia simile e i due  passeggeri erano splendidi insieme, belli, giovani, naturali. Meglio di un filmetto porno e dal vivo!

La moretta si titillò la rosea farfallina, schiudendola e mostrandosi così al suo guardone e al suo nuovo partner in tutta la sua femminilità, il ribes svettante, violaceo e turgido.

Aveva accettato la proposta dell'uomo per mero piacere e divertimento. Era la prima volta che faceva una cosa del genere e sarebbe state anche l'unica.

L'australiano, infoiato come un maiale, si gettò di più nella mischia con la bocca a ventosa, sulla micetta provocante e una mano sul membro che stava per esplodere, oramai tirato fuori dai jeans.

In pochi attimi Erin squirtò un violento ed inaspettato fiotto di umori sul viso del biondo, udendo i gemiti sommessi del tassista, che provava il medesimo godimento, per conto proprio. Più forte sovrastò la voce di Thor che gridava il suo nome come nella viuzza dove avevano consumato il loro primo amplesso.

Si ricompose intanto che scendevano di fronte il portone di casa del biondo.

Quest'ultimo si catapultò fuori dall'auto, turbato, mentre la donna salutava con serenità, l' l'indiano che la contraccambiò facendole l'occhiolino.

'Ho provato un livello di eccitazione folle e voglio farlo ancora: non mi basti mai, Erin, mi hai scombussolato!' mettendo la chiave nella toppa, Thor borbottò.

'Certo, tutto ciò che desideri' Erin sussurrò. Due minuti in bagno a rinfrescarsi poi tornò. 'Sistemati l'occhio e raggiungimi a letto, ti aspetto' era nuda. Profumata. Invitante.

La trovò tranquilla e sorridente, le mani a palparsi le mammelle. 'Vieni qui, devo contraccambiare' lo fece posizionare a cavalcioni sul suo petto, con il sesso già eretto fra le sue sfere floride.

Lo strinse, in un guanto di pelle candida, con movimenti rotatori e circolari su e giù, arpionandolo con efficacia.

Ogni volta che l'uomo si muoveva in avanti, gli succhiava la punta dello scettro come fosse una gustosa caramella.

Lo sollazzava, con la lingua umida e la bocca madida di saliva.

Il ragazzo iniziò a muovere il bacino, verso di sé e a gridare il suo nome, in un chiaro segnale di un orgasmo imminente.

Erin lo mangiò con più appetito e il suo piacere sfociò in lei con un intensità tale da sporcarla nel viso e sul petto.

Intanto che l'australiano riprendeva fiato, dall'alto, la vide gustare tutto il suo seme, contenta.

Le si mise di fianco 'Grazie, che spettacolo sei, una forza della natura, una scarica di adrenalina...'.

Era evidente perché Clint non potesse più farne a meno e Steve e Bucky stessero tentando di fare l'impossibile per non perderla. Ora era toccata a lui! Che fortuna sfacciata! Un'onda da cavalcare in ogni senso!

'Grazie' gli si strusciò, languida languida, gli occhi colmi di un desiderio che voleva placare, che doveva essere ancora soddisfatto appieno.

'Erinnnn' Thor le si mise sopra, baciandola, per ricominciare con lei quel gioco peccaminoso che lo aveva sedotto.

***

L'avevano fatto fino a notte inoltrata, in tutte le posizioni possibili ed erano esausti. Abbracciati, un cartone di pizza ordinata a domicilio, poggiata sul comodino, avevano fatto molte chiacchiere.

'Grazie a Dio, il mio ex datore di lavoro ha trovato il portafoglio e mi ha telefonato. Domani andrò a riprenderlo, mi ero agitata, quando ha detto che doveva licenziarmi. Certo, stamattina pensavo di trovarmi un altro impiego, per avere i soldi per comprare una nuova protesi per James e invece...' era un po' giù.

'Mi spiace, non posso aiutarti. Sono qui per il Master e vivo con quello che mi mandano i miei, dall'Australia, e qualche lezione di surf, nella bella stagione'.

'Non te li avrei mai chiesti' fece presente, interdetta.

'Già... e a Clint? Te li darebbe, in fondo se non si fosse azzuffato con Steve, l'arto di Bucky sarebbe integro!'.

'Questo è vero, ma non voglio debiti con persone a cui sono tanto legata!'.

'E nemmeno sposarlo. So che ti ha dato un anello, lo aveva comprato, da prima del suo compleanno. Siete una bella coppia, ti piace, ci scopi alla grande. Potresti avere una vita agiata e smettere di lavorare: ci hai mai pensato? Erin, sposata sulla carta con lui e poi libera di fare il comodo tuo. Il Falco è spesso assente da New York, tra tornei e promozioni...mi potresti mantenere e ti scoperei tutti i giorni, per tutto il giorno...' il biondo lo propose, tra il serio ed il faceto. Alla moretta vennero i brividi: che razza di ragionamento!

'Non fa per me...' ammise.

'Prendimi per squallido: bona come sei e con quello di stupendo che ti ritrovi fra le cosce, puoi ottenere ciò che vuoi, da qualsiasi uomo, pure per ricomprare la protesi. Non si tratta di fare la puttana. A te piace tanto il sesso. Trovati uno che ti scopi, per una notte e basta, gli chiedi uno sproposito e vedrai che te lo darà, se tu gliela darai. Magari ti piace pure... insomma, tipo il tassista, più in grande... mi veniva in mente anche un nome, se proprio vuoi saperlo!' sghignazzò, in maniera idiota.

Erin iniziò a sentirsi disgustata 'Come sarebbe a dire?'.

'Dai, era per scherzo: mica tanto, in realtà..se devi farti sbattere per soldi, chi meglio di un miliardario? Ho pensato a Tony! Gli piaci molto, ce lo ha confessato al compleanno di Clint! Se vuoi organizzo io! Una notte e passa la paura!' Thor continuò a ridere, intanto che la ragazza si rivestiva per tornare a casa sua, nauseata. Sembrava un principe, venuto da un paese lontano. Invece, dentro l'anima, era squallido e spregevole: diabolico! Si pentì, avvilita, delle poche ore che ci aveva condiviso.

***

Erin aveva fatto pianissimo, rientrando nell'appartamento.

Si era tolta le scarpe ed era andata verso la sua stanza.

James dormiva con un'espressione infelice nel volto. Forse l'aspettava. Pensò fosse meglio lasciarlo riposare.

Magari poteva mettersi sul divano. Si sentiva tanto scombussolata, dopo le parole di Thor. Era stata bene con lui, appagata. Però le ultime frasi vomitevoli avevano rovinato l'intimità creatasi tanto da desiderare di non rivederlo più. Se il Falco forse era troppo maturo e preciso, l'australiano era troppo infantile, sciocco e miserabile.

Buttò un occhio nell'altra camera, la porta era aperta.

Steve riposava, di fianco. Nudo, come era solito dormire, il lenzuolo all'altezza dei fianchi. Bellissimo. Era sempre stato perfetto. Ebbe voglia delle sue coccole. Si spogliò e gli si mise accanto.

Lui aveva percepito immediatamente la sua presenza; era rimasto immobile in attesa di una sua mossa che non tardò ad arrivare.

Gli si appoggiò completamente, le mani a cingergli la vita, la testa sulla spalla, le labbra sul collo, sotto la nuca, la peluria del sesso a solleticare le natiche sode, le gambe intrecciate alle sue.

Il Capitano gemette.

'Sei sveglio...' mormorò lei. Non era una domanda.

'Uhm uhm' le prese la mano e la portò alla bocca, per baciarla.

'Mi desideri ancora, Rogers? Dopo tutto quello che ci siamo fatti a vicenda?' chiese, preoccupata.

'Senti un po' fece scendere la sua manina sull'inguine già contratto 'Erin, sei la mia droga, la mia ninfetta adorata' girò il volto per farsi baciare e la moretta non si fece pregare.

Steve si voltò del tutto, avvinghiandola 'Dio, mi sei mancata da impazzire...'.

'Sono stata a letto con Clint... e pure con Thor...' dovette confessarlo per scaricarsi la coscienza e mettere le cose in chiaro. Lei era così, un'anima pura, a modo suo. Viziosa forse, bugiarda mai. Figurarsi con lui.

'Lo sapevo già, dallo sguardo che hai. Non me ne frega niente: con me e Bucky fai l'amore, con gli altri... sono affari tuoi!' unì la lingua a quella della sua donna, in un vortice di umori.

'Prendimi subito, non resisto, adesso, ti prego' lei, di fianco, strofinò la micetta pulsante, sull'enorme verga del Capitano che la punì, all'istante, come richiesto 'Steve, nessuno è come te...!' era verità incondizionata e non la trattenne.

Fu un movimento abituale, una posizione straconosciuta, un'intimità vissuta decine e decine di volte, una fusione, immediata, di corpi e di anime, di lussuria e innocenza, di purezza e lascivia. Erano frenati. Lussuriosi. Avvinti in un unico orgasmo e in un unico amore assoluto.

...continua...

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro