Capitolo 8 Christmas presents

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

'É fantastico, Tony! Ti sei superato, stavolta!' Clint non stava più nella pelle.

Stark li aveva contattati e gli aveva dato un indirizzo dove recarsi. Si erano incontrati all'ora stabilita. Un grande magazzino, in apparenza abbandonato, nel quadrante ovest della città. Aperta la saracinesca, all'interno, la situazione era completamente diversa.

I colleghi gli fecero fare un breve giro turistico. Palestra super-attrezzata. Poligono di tiro professionale ed insonorizzato. E dulcis in fundo, una zona dedicata al tiro con l'arco, ricostruita come allo S.H.I.E.L.D.. Forse più grande. Sagome, meccanismi vari. Tecnologico e sofisticato.

'E quella è la tua roba' Steve indicò una rastrelliera a muro stracolma di frecce. Agganciati, lateralmente, i due archi preferiti del Falco. Lo conoscevano bene ed avevano recuperato il materiale che utilizzava di più.

'Grazie...' mormorò quello, lo sguardo sbigottito.

La Tyler, per una volta, si sciolse. Buttò le braccia al collo di Tony e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia 'Sei un mito! Non mi aspettavo un risultato strabiliante, quando te l'ho chiesto. Ci speravo ma mi hai stupito!'.

Il moro, imbarazzato per quell'insolita effusione, si vantò 'Se faccio qualcosa, deve essere...strepitoso! Ed ero in debito, con voi, di un favore importante. E solo, ad abundantiam, aggiungo che in questa struttura ho investito anche il capitale della scommessa!'.

'Mi pare giusto! Come diavolo siete riusciti a sottrarre l'attrezzatura?' Barton voleva sapere.

'Io e Tony abbiamo riprodotto i tuoi aggeggi. Sono di plastica ma identici. Non credo si potrebbero accorgere della differenza. E poi...Thor e Capitan America si sono esibiti nel furto del secolo. Uno ha sgraffignato il materiale e l'altro l'ha sostituito. Con quelle due facce da bravi ragazzi che si ritrovano, non li hanno notati. In tua assenza, nessuno si è mai avvicinato ad archi e frecce e, per ora, non abbiamo avuto problemi' Bruce riepilogò.

'Chi ne è a conoscenza?' domandò la ragazza.

'Tutti gli Avengers, sono dalla nostra parte. Romanoff, come tu avevi chiesto, invece, non è stata coinvolta' James confermò quello che già sapevano.

'Bello, chiaramente ti abbiamo portato pure la tuta!' Thor indicò l'uniforme nera e viola, posta su una seggiola, accanto a quella blu, più femminile.

'Adesso non hai più scuse! Tocca darci sotto!' Rafflesia carezzò Barton, sulla spalla.

Lui si girò e la fissò, gli occhi innamorati.

Tony fece una strana smorfia 'Prima stappiamo una bottiglia, porta bene! È come inaugurare una casa nuova!'.

'Buona idea!' Steve concordò.

'Ragazzi ve lo dico in anticipo, così vi tenete liberi; a Capodanno siete invitati da me, sto organizzando una super festa! Si ballerà, alla grande! Per favore, non mancate!' Bucky era esaltato.

Rafflesia annuì, guardando il Falco.

***

Erano andati ad allenarsi tutti i giorni ed a volte anche il sabato e la domenica. Il posto era isolato e Stark aveva allestito una stanza con il frigorifero, la macchinetta del caffè ed il microonde, cosicché potevano portare qualcosa da mangiare.

La mattina facevano ginnastica e attività corpo a corpo, a seguire sparavano al poligono di tiro...dal primo pomeriggio, iniziava l'esibizione del Falco. Col suo arco, tirava una freccia via l'altra. Sinuoso, elegante, preciso...la perfezione. Rafflesia si sedeva a terra, limitrofa, e lo ammirava, tutto il tempo. Lui era felicissimo e gli sembrava che la sua presenza aumentasse il livello delle proprie prestazioni. Nel corso della prima seduta, a metà dell'allenamento, si era girato, e l'aveva interloquita 'Vai a riposarti, magari leggi qualcosa...è inutile che stai qui...'.

La Tyler, senza alcun imbarazzo, aveva replicato, facendogli l'occhiolino 'Sei così bravo e sexy quando tiri con l'arco...proprio no, non intendo muovermi, per nessun motivo al mondo...'. L'uomo aveva appoggiato il suo strumento a terra e si era diretto verso di lei, velocemente, si era abbassato al suo livello e l'aveva baciata con forza, come la prima volta che avevano fatto l'amore 'Allora non muoviamoci' le aveva sussurrato, iniziando a spogliarla. In pochi attimi si erano ritrovati avvinghiati nel solito modo, nella solita stretta di corpi. Ed era diventata una piacevole abitudine, lo facevano lì, quotidianamente. Per Clint, le due cose più belle del mondo, ed in successione...tirare con l'arco e amare la sua donna...

***

Un pomeriggio Tony passò a trovarli. Voleva assicurarsi che tutto andasse bene. Li scoprì, avvinti a terra, in un bacio appassionato. Fortunatamente, avevano appena iniziato a coccolarsi. Stark, che non era stupido, pregò i colleghi di avvisare i coniugi Barton, così li definì, con una telefonata, nel caso avessero deciso di fargli un saluto. E loro provvidero, di conseguenza. Si fecero vedere abbastanza spesso. La struttura era fantastica, gli amici del Falco avevano piacere di allenarsi insieme a lui ed era l'occasione di vedersi. Avevano conquistato un pochino Rafflesia che si era convinta della loro buona fede, per la storia della scommessa, ed anche che gli volessero un gran bene.

***

'Hai ragione tu, New York sotto le feste è meravigliosa. Non mi ero mai goduto la città così tanto, in questo periodo' Clint commentava. La Tyler lo aveva convinto ad allentare un po' il training, per andare a zonzo. Poco prima di Natale avevano passeggiato a lungo, erano stati a pattinare a Rockefeller Center. Zucchero filato e cioccolata calda non erano mancati.

'Oggi, però, vado in giro da sola. Non farmi domande e, soprattutto, non seguirmi!' lei lo ammonì.

'Perché?'.

Gli uomini non ci arrivavano mai 'Solo un po' di shopping, su, non essere insistente!' lo pregò, sbaciucchiandolo.

'Abbiamo ricevuto diversi inviti per il giorno di Natale. Tony, il solito pranzo lussuoso a casa sua, Steve e Bucky da lontani parenti di Rogers...e poi gli altri, pare vadano tutti da Rodhes. E Thor mi sta angosciando perché partecipiamo. Dobbiamo dare una risposta, anche per educazione!'.

'Clint, che vuoi fare davvero? Io non ho velleità, ciò che deciderai andrà benissimo, pure per me' Era sincera. Figlia unica, aveva visto sgretolarsi il matrimonio dei genitori, che erano impegnati nelle loro carriere diplomatiche in giro per il mondo, da moltissimi anni. Entrambi si erano risposati, e non vivevano negli Stati Uniti. Gli aveva spiegato che trascorreva il Natale, con qualche amico, senza troppo entusiasmo.

Per lui la situazione non era tanto diversa. I suoi erano scomparsi da tempo. Nonostante tutto, amava le feste. E i colleghi lo coinvolgevano sempre...Quest'anno era particolare: cercò di capire cosa preferisse. Facile. Ce lo aveva davanti...'Stiamo da soli, io e te...prepariamo un pranzo luculliano e ci coccoliamo, tutto il giorno. Questo vorrei fare...' mormorò, timidamente.

Rafflesia lo guardò, con un sorriso 'Prepariamo è una parola grossa, Barton...preparo, vorrai dire! Perfetto! Ti stupirò! Guarda...'la vide indossare la famigerata collana di perle, maliziosa 'Non intristirti, quando torno giochiamo, se ti va...'.

L'uomo la baciò, sulle labbra, e le tolse il filo 'Questo rimane qui...Non si sa mai! Mi mancherai tanto, amore mio'.

'Anche tu!'. All'ennesimo bacio, la lasciò andare.

Che cavolo doveva acquistare? Mica lo aveva capito bene...si era acceso una sigaretta e versato una tazza di caffè, chiedendoselo. E pure come avrebbe trascorso la giornata, da solo. Guardando le luci intermittenti dell'albero di Natale, gli sovvenne un pensiero...giusto, per la miseria: era uscita a comperare un regalo per lui, ci avrebbe scommesso il suo arco e lui invece non le aveva preso nulla! Non ancora, per lo meno; fu colto da un momento di sconforto. La mente vuota. Si attaccò al telefono. Aveva bisogno di aiuto. Di qualcuno che lo accompagnasse per negozi.

Prima Tony. Quello era amante delle cose belle, aveva un gusto particolare e tutto suo. Un buco nell'acqua, aveva un impegno social, come sempre.

Pensò a Bucky. Conosceva bene Rafflesia, e era equilibrato. Il pensiero della figuraccia al ristorante e la solita gelosia di fondo lo fecero desistere.

Alla fine, chiamò Steve, che, chiaramente, non aveva niente da fare e si presentò insieme a Thor e Bruce, altri due che di tempo libero, i giorni festivi, ne avevano a iosa. Si erano incontrati proprio a Rockefeller Center, nel quadrilatero di strade dedicato al più sfrenato shopping natalizio. Sulla Quinta Strada c'erano diversi grandi magazzini, il Falco era certo che avrebbe trovato qualcosa.

I colleghi lo rimbambirono, subito, di chiacchiere. Tra il fatto che si vedessero meno e le ultime missioni a cui non aveva partecipato, avevano molto da dirgli. Perfino il biondo e Banner erano logorroici.

Sulla scala mobile di Bloomingdale, mentre si dirigevano verso il reparto di abbigliamento femminile, Barton sbottò 'Giriamo da due ore e avete parlato solo voi! Siamo qui per prendere un regalo per la mia ragazza, non per le vostre confessioni. Per piacere, non mi siete di alcuna utilità!'.

'Scusa, io non ho mai comperato nulla a nessuna, pensavo volessi un appoggio morale!' il Capitano andava in bianco perennemente, e le sue esperienze sentimentali erano peggio che disastrose. Era rimasto al millennio scorso, per ogni argomento.

Bruce aggiunse 'La Tyler è così schiva, la conosco poco. Tu sai i suoi gusti e quello che potrebbe piacerle. Se sei indeciso, posso provare a consigliarti...un bel libro? A me piacerebbe! Secondo me, farai un figurone!'.

Clint sospirò...certo, un'enciclopedia, sul giardinaggio. Sant'Iddio, un mezzo genio e professore...che razza di suggerimento!

'Dunque, Falco, come sai, ad Asgard ho una fidanzata, Syf! E' una guerriera, un po' come Rafflesia. Avrei pensato ad una spada...forse qui è complesso trovarla e mi pare poco pratica...prendile una pistola, alla fine è un'agente. Insomma, un oggetto utile!' Thor si era espresso.

'Credo che sulla Terra, per i regali, ci si regoli in maniera diversa. Per la miseria, mi state confondendo!' il Falco ebbe un attimo di disperazione. Camminava per i corridoi, fra mille abiti ed accessori. Erano belli. Aveva anche adocchiato della favolosa biancheria intima ma non gli parve il caso. Dire che fosse in alto mare era poco.

Dopo essere andati in altri due grandi magazzini, morivano di caldo, spintonati nelle ressa, ed avevano male ai piedi.

'Non ce la faccio più, ho fame, devo mangiare!' Rogers fece una proposta, che gli altri colsero al volo. Si diressero in una tavola calda, poco distante.

'Com'è possibile che scegliere un regalo sia così complesso?!' Bruce si lamentava.

'Sì, Barton, peggio che andare in missione o combattere...in Germania, durante la Seconda Guerra Mondiale, era una passeggiata in confronto!' Cap era sempre melodrammatico.

'Comunque, una cosa è certa; fra quattro giorni è Natale e, da domani, i negozi saranno presi d'assalto ancora di più. Devi acquistare un presente, oggi. Ti piace qualcosa che abbiamo visto?' Thor, addentando il suo panino, aveva detto l'unica frase intelligente, da quando si erano incontrati.

'No...' Clint, mesto, beveva la sua birra.

'Che faccia, bello, che succede?' Barnes diede un colpetto al collega, sulla spalla, sedendosi al suo fianco. Quello rispose, con una smorfia.

Steve fece un sorriso cretino 'Ho chiamato i rinforzi, serviva un'altra mente eccelsa, oltre alle nostre! Amico, Bucky ha sempre avuto un sacco di donne ed è l'unico che sappia il fatto suo! Tanto, peggio di così, non era possibile. Il problema va risolto. Ed io ho le vesciche ai piedi!'.

Il Falco si arrese 'Hai fatto bene...Che posso prenderle?'. Lo domandò, quasi sull'orlo di un attacco isterico.

'Credo che la tua relazione con Rafflesia sia andata...parecchio avanti, dal video in poi. Per cui, il regalo deve essere molto personale, qualcosa di indimenticabile e che rimanga nel tempo. E' una ragazza fine, elegante e molto bella. Secondo me, con una così, un gioiello è l'ideale. Qui accanto c'è Tiffany, andiamo lì a vedere! E' solo a cinque minuti e i piedi di Rogers sopravvivranno!' il Soldato d'Inverno era stato chiaro, ed il ragionamento non faceva una piega.

'E' carina questa Tiffany? Non la conosco!' Bruce se ne uscì, con la solita freddura.

Terminato il pasto, si diressero verso il noto palazzo sulla Quinta. Quando entrarono, a Barton prese il panico: aveva pensato ad un negozio a misura d'uomo, invece era un grattacielo a più piani e c'erano gioielli di tutti i tipi. Espositori di vetro, con migliaia di articoli. Sospirò.

Barnes lo tirò per un braccio, trascinandolo verso una commessa bionda, con il suo miglior sorriso a trentadue denti. Carino, era carino e ci sapeva fare 'Buonasera, signorina. Il mio amico deve prendere un regalo per la sua ragazza. Può mostrarci qualcosa?!'.

Si rese immediatamente disponibile, cavolo, cinque bei fusti così non le erano mai capitati...quattro e mezzo, il moro con gli occhiali non era granché, ma poteva accontentarsi 'Certo. Su cosa vorresti orientarti?' domandò, guardando il Falco, che rimase muto. In quel momento, la biondina fissò Steve e sgranò gli occhi...Lo aveva riconosciuto! Emise un gridolino, voltandosi verso le colleghe, che stavano servendo altri clienti 'C'è Capitan America, ci sono gli Avengers!'. In men che non si dica, il personale e gli altri avventori li circondarono. Abbracci, complimenti, autografi, strette di mano e selfie. Passata un'ora, Clint, poggiato su un espositore, ancora scriveva il suo nome sui biglietti da visita verde acqua del negozio, imprecando solo nella testa, contro Bucky. Alzò lo sguardo ed ebbe un'illuminazione: nella vetrina di fronte, spiccava un elegantissimo girocollo di perle con al centro, un ciondolo in oro bianco, a forma di cuore, trafitto da una freccia. Si fece largo tra gli astanti, come un sonnambulo, indicando il monile, il fiato corto. I quattro amici lo notarono e lo seguirono a ruota, preoccupati, pensando si sentisse male.

Quando arrivarono accanto la vetrina e videro cosa avesse individuato, tutti in coro esclamarono 'Prediamo quella!'.

***

Clint si era fatto incartare la collana, immediatamente; da Tiffany erano speciali perfino le confezioni e le bustine, tutto d'un certo livello, lo doveva ammettere. Alla fine, era così contento che non la smetteva più di ringraziare i suoi colleghi, Barnes in testa, senza cui si sarebbe tornato a casa a mani vuote.

Il girocollo di perle era splendido, ed il ciondolo lo rappresentava. Era rientrato, a pezzi, il pacchetto nascosto nel cappotto, pensando che Rafflesia fosse stanca come lui.

'Sono arrivato...ordiniamo una pizza, così non cucini?!' la Tyler era già nell'appartamento.

'Falco, una pizza, no! Ho preparato l'arrosto, con le patatine, come piace a te e per il dolce, non ti anticipo nulla, ti leccherai i baffi! Ci ho messo poco, per gli acquisti, speravo di passare un po' di tempo assieme. Che hai combinato? Sembri provato!' rise, fresca come una rosa.

'Ho visto i ragazzi e mi hanno esaurito, sono proprio distrutto' provò a deviare l'argomento.

'Avrai pure visto i tuoi amici...tutto il mondo ha visto te, o meglio voi! Guarda!' gli si avvicinò, passandogli il telefono e facendo partire un video. Osservava sé stesso, accanto a Steve, Thor, Bruce e Bucky, presi d'assalto da bambini, ragazzi, signore. Erano sudati e stritolati dagli ammiratori, firmavano un autografo via l'altro, abbracci. Un macello. Il filmato durava una decina di minuti. 'Soprattutto, c'è questo...' una smorfiosa bambina di circa otto d'anni si faceva dare un bacino su una guancia...lui si ricordò che era stata assertiva e l'aveva preteso 'Clint Barton, stai baciando un'altra, sono molto ma molto arrabbiata...' la sua ragazza si lamentò.

Era rosso, di vergogna. Più che altro, dalle riprese si capiva, chiaramente, che fossero da Tiffany...addio sorpresona! Maledetti social! 'Scusa, cioè, Banner doveva prendere una cornice per sua zia e l'abbiamo accompagnato...era pieno di fan...' era stato disastroso.

Lei fece finta di nulla 'Lascio correre, per questa volta...purché mi dai un bacio come si deve, prima di andarti a lavare le mani, per la cena! Un bacio vero, non come quello alla tua giovanissima ammiratrice!' gli si accostò, languida e incollò la bocca alla sua. Il Falco contraccambiò, appassionato, stringendosi il cappotto indosso, per non far cadere il pacchetto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro